La
Gerarchia Bianca planetaria
I
Raggi di Aspetto, e di Attributo
Prima
di delineare alla mente dello studioso la meravigliosa struttura
divina di quella che è chiamata la Gerarchia delle Forze
Planetarie, è d'uopo ricordare che quest'ultima è la prosecuzione
diretta dei Dirigenti Poteri Solari, a loro volta canali delle forze
provenienti dalla stella Sirio, località cosmica dalla quale
derivano le leggi più immediate, a cui si adegua il ritmo
dell'intero nostro Sistema Solare.
Grandi
forze, codeste, che, dalla mente, portata ad un estremo grado di
rarefazione spirituale, dei sommi Iniziati vengono ricevute come
impressioni intraducibili in gergo materiale; ma che inquadrano e
incasellano, in una inscindibile unità di mete, tutte le
evoluzioni, in senso molteplice e singolo, oggettivate nella
panoramica della Realtà circostante. È letteralmente vero che
"non casca foglia che Dio non voglia". Se ci
chiniamo a raccattare una pietruzza per la strada, con la percezione
dell'instancabile lavorio occulto della Gerarchia Bianca, vedremo,
in essa, vibrare le stesse leggi sature, non solo di un amore
infinito, ma, anche, di una saggia e razionale applicazione, nel
nostro caso, dei principi che tutelano, pure, il più vasto assieme
che circonda la pietruzza, apparentemente parte insignificante di
esso: lo sviluppo dell'autocoscienza e, quindi, a lungo andare, la
capacità dell'autogoverno e della gioia pura dell'assoluta
creazione. Ciò per dimostrare quanto vasto e completo sia il campo
di lavoro della Gerarchia Bianca, rapporto tra Dio e uomo, ma
all'occhio dell'Iniziato, rivelantesi, alla fine, come Dio stesso.
Solo l'infuocata intuizione dei privilegiati studenti delle nostre
Lezioni, che uniscano ad un puro e limpido misticismo, sorgente in
modo diretto dal sorriso del loro Dio Interiore, un sano buon senso,
potrà rivelare l'esistenza dello stretto sentiero che allaccia
l'infinita natura dell'operato Gerarchico, alla finita natura delle
forme in cui esso si svolge.
Come
il sangue circola nel nostro apparato organico, portando vita e
permettendo le funzioni di ogni suo membro, sino alle più piccole
cellule, così l'Anima Centrale del nostro Pianeta tutela e vigila,
con le debite proporzioni, il fascio delle linee evolutive che vi si
svolgono. Si è abituati chiamarla: Logos Planetario, ma il
nome che le si vuol dare non ha importanza. Che ci si riferisca ad
Essa usando vocaboli del genere di: Allah, Dio, Assoluto, il
concetto rimane sempre lo stesso. L'Entità Planetaria è Una, e,
per quanto riguarda noi, circoscritti nella sua Aura, il massimo
vertice di saggezza, potere, amore a cui uomo possa rivolgersi.
Segue, anch'Essa, un Suo preordinato ciclo evolutivo, come,
d'altronde, qualunque forma manifesta, o immanifesta. È, anch'Essa,
sottoposta alla legge dell'eterno divenire, ai cicli di espressione
visibile, e a quelli invisibili. Sta a noi, tramite i metodi della
ricerca diretta e dell'esperienza indiscutibile, convalidata dalla
certezza del nostro Sè Superiore, penetrare nell'essenza della sua
più intima Natura e riportare alla superficie del ribollente mare
delle forme le squisite perle di rivelazione che la ricerca
esoterica ci ha permesso di afferrare. In ciò, la pura e semplice
indicazione, e nulla di più, delle Anime-Guida di questa
evoluzione, chiamate, abitualmente, Maestri, ci serve di
incalcolabile ausilio. Ma, non perdiamo mai di vista l'omogeneità
nel molteplice: l'Uno, che si manifesta attraverso i molti, senza
cadere nella profanazione della separatività . Il nostro Logos
Planetario è una Vita con tutte le vite che formano l'evoluzione
sul nostro Pianeta. Assieme ad altri quattro Pianeti, già
menzionati nelle lezioni precedenti, è destinato, in futuro, a
formare, con i sette Pianeti Sacri del Sistema Solare, le dodici
Costellazioni Zodiacali di un ritmo cosmico in espressione. Questa,
la ragione per cui i dodici Pianeti collaborano, in maniera sì
stretta e sovrumana, all'attuazione dei Disegni della loro Stella
Centrale e Maestro: il Logos Solare. Questa, anche, la ragione per
la quale, proprio da Venere, giunsero sulla Terra, circa venti
milioni di anni fa, alcuni Poteri incarnati, in forma umana, che,
sino ad ora e sino a quando durerà la Sua evoluzione, reggono le
sorti della medesima. Nei trattati sulle religioni mondiali si fa
sovente menzione di Loro; la Dottrina Segreta basa il fulcro delle
sue vaste cognizioni culturali su tale primordiale Nocciolo Divino.
E, anche qui, osserveremo il ripetersi della matematica e della
geometria universale, o, se vogliamo, la risonanza della musica
delle sfere.
In
un luogo facilmente reperibile sugli atlanti geografici, e, cioè,
nel deserto di Gobi, celata agli occhi del profano, perché
manifesta solo sui corrispondenti eteri invisibili, risiede, dal
primo momento del Suo avvento, la Gerarchia Centrale degli ordini
tutelari divini. Sette indefinibili Fiamme Onnipossenti, chiamate i Sette
Kumara (Vergini [al peccato]), tengono, tra le Loro Palme,
simile a boccio profumato, il loto del nostro Pianeta. Uno di essi,
il più grande, il Maestro degli altri sei, è il Re del Mondo, in
senso occulto. Il rapporto che passa tra la Monade e l'Anima di ogni
individuo è quello che passa tra il Re del Mondo ed il Logos
Planetario. Determinate forze extra planetarie, dall'esterno, sono
da lui accolte, inserite, quindi, diramate, attraverso gli altri sei
Suoi Fratelli Divini, sulla e nella Terra. La Sua forma è,
simbolicamente, ma, anche, figuratamente, parlando, di un giovinetto
di 16 anni: "Il Giovinetto dalle Sedici Primavere",
come è chiamato, dall'origine dei tempi. La Sua presenza universale
fa sì che la gemma sbocci sull'albero e che il monte, grazie alla
forza della gravità (aspetto tangibile della Sua volontà ) rimanga
abbarbicato sul territorio che domina, invece di diluirsi e
polverizzarsi nel cosmo. Suo voto è di rimanere con gli altri Sei
Fratelli, in simile manifestazione, "sino a quando l'ultimo
stanco pellegrino non sarà ritornato alla Casa del Padre".
In ciò, riferendosi agli stessi atomi - gli stanchi pellegrini -
che compongono la sinfonia della struttura basilare delle cose
visibili e invisibili. Che dire ancora del Re del Mondo, se non che
l'esiguità della presente lezione addolora la nostra mente, perché
non Gli rende, nel voluto modo, omaggio? Speriamo che lo studente
prosegua nella ricerca e arricchisca, nel raccolto intimismo di uno
studio adatto, la conoscenza della divina realtà di cui parliamo.
Il rapporto evolutivo che intercorre tra il diletto Giovane dalle
Sedici Primavere ed un Maestro, è quello che passa tra l'ultimo ed
un uomo animale.
I
Sette Raggi emananti dai Pianeti Sacri trovano ponte unico ed
immediato nella loro attività terrestre nei Sette Dei di cui
facciamo cenno. Ognuno di essi è collegato ad un Raggio e ne
esprime la indescrivibile potenza, all'interno dell'organismo del
Logos Planetario. Da tal punto di vista, possiamo affermare che
Essi, oramai lontani da ogni catena ad immagine antropomorfica che
l'uomo possa, di propria iniziativa, farsene, sono i Sette Punti
Occulti, o Chakras, del Dio del nostro Pianeta. L'aura viva delle
Loro azioni è Shamballa, nome della località occulta nel
deserto di Gobi; altrimenti detta la: "Camera del Concilio
dell'Altissimo". Indiscutibilmente, ogni Maestro ha un rapporto
quotidiano con Loro. A seconda degli aspetti Zodiacali, sarà attivo
uno o l'altro dei Kumara; grazie a Loro, la sapienza e le
iniziazioni degli stessi Maestri furono date. Helena Petrowna
Blavatsky, nel parlare del Re del Mondo, afferma, facendosi tramite
di una improrogabile verità dei fatti, che Egli è la radice
dell'Albero della Sapienza che, attraverso i tempi, allungò rami e
foglie in tutte le epoche storiche, rendendole, volta per volta,
depositarie di un messaggio nuovo all'umanità .
Abbiamo
parlato, nelle lezioni precedenti, del Trattato dei Sette Raggi, ma
non sufficientemente di alcuni dettagli che riguardano questi
ultimi. Ci troviamo costretti, adesso, ad aggiungere qualche nozione
pertinente.
Pur
essendo, tali linee evolutive, identiche, sotto il punto di vista
dei valori delle Loro rispettive nature e qualità, ai fini
dell'evoluzione del nostro particolare Sistema Solare, i Raggi si
dividono in due settori:
v
Quelli di Aspetto, o prettamente mascolini, e sono detti i
maggiori. Il Primo, il Secondo ed il Terzo.
v
Quelli di Attributo, o i femminini, che si diramano, in
modo diretto, dal Terzo; e sono il Quarto, il Quinto, il Sesto ed il
Settimo.
Anche,
quindi, l'organico della nostra Gerarchia segue questa fase.
Difatti, quando, dalla rarefatta atmosfera della ardente Camera del
Concilio di Shamballa, noi discendiamo nell'altra, più pacata, ma,
diciamo così, più tangibile, della Gerarchia vera e propria,
notiamo, subito, l'adeguamento al ritmo più formale e più umano
dei Raggi, come sono stati adesso qualificati. La volontà, l'amore
e l'intelligenza attiva, e la loro concretizzazione immediata, che
sono la materia, lo spirito ed il rapporto coerente tra i due, nel
vasto campo dell'evoluzione, non soltanto umano, ma, anche, degli
altri regni che si allineano a questi, vengono distribuiti dal Re
del Mondo, sotto forma dei Tre Raggi principali, separatamente, e,
pure, in un' unica fusione di accordi, a tre grandi Personalità,
notoriamente conosciuti sotto il nome del Manù, del Cristo, del
Maha Chohan.
Il
Manù, incarnazione del Primo Raggio.
Tale sostantivo, che risale, in origine, alla lingua sanscrita, è
l'attributo che viene dato al potere individualizzato che,
nell'ordinamento della Gerarchia, si occupa dell'evoluzione
specifica di ogni Razza umana, dall'inizio alla fine. È,
letteralmente, il progenitore spirituale della medesima; ne segue lo
sviluppo, ne fissa i tipi, dal lato fisico e dal lato ambientale.
Determina quei mutamenti della struttura geografica più adatti allo
sviluppo esterno della Razza da Lui plasmata. Il Manù della quinta
Razza, l'attuale, è conosciuto sotto il nome di Vaivasvata.
La politica ed i governi sono sorretti dall'ispirazione costante di
tale Grande Essere. Difatti, il Suo è, anche, chiamato il
Dipartimento della politica.
Cristo,
Incarnazione del Secondo Raggio, il Maestro della Gerarchia
Bianca, Guida dello strato spirituale, che inizia dalle propaggini
di Shamballa e prosegue, direttamente, fino a noi. Il Maestro degli
Adepti. Durante ogni Razza Madre, e per la durata di una sola di
esse, Egli, in stretta collaborazione con il Suo Fratello di Primo
Raggio, segue ed alimenta, nell'anima umana, il lato spirituale;
l'inebriante profumo del Suo alito divino risveglia, lentamente, in
ogni coscienza la certezza di essere, a sua volta, nata da Dio.
L'intelligenza, la cultura, la psiche dell'uomo della razza, grazie
a Lui, istintivamente e senza un apparente contatto diretto, simile
al girasole, volgono la corolla interna verso la luminosa stella del
divino. È scritto che Cristo, la Guida della nostra attuale Razza,
alla fine di questo secolo tornerà a manifestarsi visibilmente
sulla terra, come fece duemila anni or sono. Il settore delle
religioni, la nascita di esse e lo sviluppo delle medesime, tutto
dipende dall'azione saggia del Cristo.
Il
Maha Chohan, Incarnazione del Terzo Raggio (Maha
= grande - Chohan = Spirito Guida), rappresenta, invece, dal punto
di vista della coscienza umana, il rapporto vivo che intercorre tra
l'Essere e il non Essere, la forma e la sostanza. Ecco perché viene
chiamato il Signore della civiltà, la quale è, chiaramente, il
frutto che nasce dall'incontro tra lo spirito di una razza e
l'ambiente in cui la medesima si trova a vivere.
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Uno
è Dio e tre le Sue manifestazioni. Uno, il Sanat Kumara e tre le
Sue manifestazioni: il Manu Vaivasvata, Cristo, il Maha Chohan. Come
avrete potuto intuire, sia lo stretto legame che intercorre tra
queste tre somme Personalità, che il raggio d'azione delle
medesime, è tanto serrato, da una parte, quanto vasto, dall'altra,
da costringerli a percepirli solo sul piano, puramente, della magia
universale. E dice un Maestro: ".... dubito che voi possiate
rendere, nel lato verbale, la rappresentazione esatta delle sublimi
realtà invisibili".
Uno
è Dio, tre i Suoi aspetti, sette le Sue nature. Ed ecco, quindi,
giunto il momento di parlare delle sette principali linee evolutive
del nostro Pianeta, rappresentate dal campo d'azione e
dall'aggregato collettivo di Anime, o discepoli, che dipendono dal
coordinamento centrale di sette, dei settanta, circa, Adepti che,
nel campo ancor più accosto all'umanità, ne dirigono l'evoluzione.
Parlare della loro azione e volerne restringere l'ampiezza al solo
nucleo umano e, in questo, alla linea puramente mistica, o,
addirittura, far depositarie delle Loro rivelazioni solo alcune
Scuole Esoteriche, significa essere molto lontani dalla verità .
Abbiamo visto che la Gerarchia divide il Suo lavoro umano in tre
linee centrali: la politica, la religiosa, la civile.
Quest'ultima, per essere più precisi, è quella degli scambi tra
popolo e popolo, dei rapporti commerciali interni ed esterni alle
nazioni; in una parola, degli aspetti strettamente finanziari. Non
ci pare sconveniente, a questo punto, sottolineare che, nel sano uso
del governo dei popoli e nella saggia manifestazione delle finanze
centrali, se eseguiti a scopo universale e realisticamente
spirituale, vi è tanto Dio quanto ne contiene l'Ostia Immacolata
che il prete alza sulla testa dei fedeli, mentre officia la sua
funzione, nella rappresentanza del secondo Dipartimento: quello del
Cristo. Ecco perché la Gerarchia dei Maestri rifiuta di venir
monopolizzata, non solo da qualche gruppo sparuto di spiritualisti,
ma desidera essere conosciuta, attraverso il Suo vero ed intero
campo d'azione, che è l'Atto Planetario, nella presenza immanente
dell'attualità di ogni ramo evolutivo. Essa agisce in modo occulto
e, in un attenuarsi di poteri, guida le sorti della vita, sino a che
la medesima non prenderà in mano il proprio destino, affrancata dal
dominio della materia e collaborerà con Dio, per la saggia
predisposizione del Piano, che si manifesta attraverso la
Fratellanza dei Maestri; i quali hanno rivolto il richiamo
all'umanità, in cerca di discepoli, già dall'inizio del secolo, e
molte notizie vengono date, in proposito, nel volume di Alice Bailey:
"Iniziazione umana e solare". Ad esso rimandiamo lo
studente che voglia approfondirsi ulteriormente sull'argomento.
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