Lezione Dodicesima

 

La Gerarchia Bianca (parte seconda) 

Parlare dei Maestri, già tante volte citati, lo diciamo subito, non è impresa facile; da una parte, perché il termine adoperato è troppo vago da permettere la comprensione di quanto esso significhi; dall'altra, perché l'argomento delle iniziazioni comporta in sè la necessità di una vasta conoscenza tecnica, retta ad un livello che stupirebbe anche i più precisi razionalisti della nostra epoca. Ogni iniziazione, a partire dalla prima, non solo riguarda dei mutamenti nella struttura fisico-eterica dell'individuo, ma, anche, nei suoi cosiddetti corpi sottili, e lo porta a cicliche espansioni di coscienza, tali da fargli raggiungere poteri e modi di pensare e di agire del tutto fuori il campo d'azione delle normali espressioni di vita. Inoltre, ogni iniziazione spalanca degli orizzonti nuovi all'atto del discepolo, ricchi di linfe spirituali, di natura troppo delicata perché se ne possa trattare pubblicamente, senza correre il rischio di lacerarne le armonie e determinare un danno ancora maggiore di quanto possa essere il saggio e relativo silenzio sull'argomento. Mano a mano che il discepolo avanza sulla strada delle acquisizioni interiori, lo stesso suo Maestro gli appare figura sempre più identificata alla realtà assoluta delle cose. Quindi, le lezioni che avete, sinora, seguito e, in particolar modo, la presente, non presumono di dare luce immediata e completa su ciò che sconfina dalla mente umana, nell'intuizione animica, ma, porgere, semplicemente, il capo di una corda allo studente, invitandolo, con il suo sforzo ulteriore e singolo, a dipanarla, sino alla cima.

Meta dell'evoluzione, per quanto riguarda l'attuale periodo di globo, o il presente, è che tutti gli uomini raggiungano la statura spirituale di un Adepto, o, in termini tecnici, pervengano alla conquista dell'iniziazione di quinto grado. Noi sappiamo che qualunque atto, giunto ad inquadrarsi nei valori di quello che chiamiamo il mondo tangibile ed oggettivo, ha cominciato il suo lontano cammino nei Piani Mentali Cosmici. Buddha, quando disse che vita è sinonimo di morte, e che un fiore, appena nasce, già comincia a morire, non volle parlare delle leggi stupende ed eterne che si svolgono nei Piani Cosmici; Egli si riferiva al fatto che solo nel Mondo della Forma il fenomeno è apparentemente così crudele come lo descrisse. Invitò, quindi, l'umanità a guardare in alto, verso il lato invisibile dell'universale e dette, da una parte, alle masse, una dottrina di regole exoteriche, dall'altra, ai nuovi discendenti della Gerarchia (con cui Egli, nei momenti dell'illuminazione finale, si pose in contatto), le regole esoteriche, o di un profondo contenuto occulto, che fanno argomento dei vari segreti dell'iniziazione. Fatto convalidato da una conferma di un Adepto della Gerarchia Bianca, in una delle Sue lettere note al pubblico.

Questo, per dimostrare che non occorre isolarsi in monasteri, nè, tanto meno, curvarsi, sotto un giogo, spesso subìto e non compreso, di un determinato tipo di rituali, in auge in molte scuole, cosiddette "interne", per raggiungere le definitive vittorie sulla materia, chiamate dell'iniziazione. La stesse spighe di grano, nel giallo e vasto loro campo, crescono e si sviluppano sotto l'agire, dietro il velo dell'invisibile, dei poteri che ne curano la precisa legge di sviluppo organico. Così, l'uomo, rivelato che può penetrare nel Sacro Tempio, tramite il frutto benefico della sua vita, in qualunque ambiente egli si trovi ad esprimerla, e che raggiunge lo sviluppo interiore, tramite l'applicazione del sigillo divino della Fratellanza Bianca, dai piani superiori, direttamente a partire dal suo corpo mentale, in sù, potrà mettere da parte tutte le strane congetture che si sono fatte sull'argomento, consapevole che nessuna forza al mondo, sia interna che esterna, gli impone la schiavitù di localizzazioni spaziali e temporali, al di fuori della gioia di un assoluto eterno presente.

Un Iniziato, spesso, può essere tale, senza che la sua "coscienza di veglia" raccolga il fatto; ma, la regola vuole che ciò avvenga solo per le due prime iniziazioni, quelle, cioè, in cui si acquista il dominio dei corpi eterico-denso ed astrale. Gran parte delle attività di tali individui si svolge durante il sonno, nei piani sottili e, istintivamente, con l'irradiazione della loro aura, nell'ambiente che li circonda, durante il vivere giornaliero. La terza iniziazione porta con sè un grande sviluppo dei poteri mentali, e la forza del pensiero, risvegliata in tal maniera, ed adoperata in modo occulto, centuplica la vastità del piano espressivo dell'iniziato; qui, i cosiddetti siddhi, o poteri occulti, iniziano a germogliare. La quarta iniziazione serve a distruggere, completamente, qualsiasi limitatezza interna al discepolo. Una vita di sofferenze acute, lo serra, da ogni parte, allora. La crocifissione avviene. Tutto il karma che trattiene, ancora, allacciato ai tre mondi, costui, si esaurisce in una volta sola. Calunnie, incomprensioni, dolori fisici e morali di ogni sorta si abbattono sull'anima dolorante, al termine del Sentiero. Sfogliamo qualsiasi autobiografia di qualche grande spirito, noto alle epoche storiche come benefattore dell'umanità, e vedremo l'esatto e chiaro quadro, incarnato in un esempio molto significativo. Helena Petrowna Blavatsky, spesso sorella del dolore, dimostra la fondatezza di quella che ad alcuni può sembrare una strana teoria.

Alla quinta iniziazione, le soglie della beatitudine, o degli eteri cosmici, sono spalancate. Il corpo causale, o anima, non solo in maniera simbolica, ma, anche, in termine strettamente tecnico, già distrutto alla quarta, ha portato via la radice metafisica di ogni illusione. Un Adepto è nato. Non più uomo; solo puro spirito, vibrante sull'ala dell'auto-governo e della stretta identificazione con ogni apparenza universale. Padrone, in senso assoluto, delle energie e della ritmica dei valori, visibili ed invisibili, nei tre mondi. Tra le altre, una realtà inizia a mostrarsi, già baluginante sin dalla quarta iniziazione, davanti agli occhi della conoscenza spirituale di simile Creatura: quella dell'uno tra i sette sentieri che si aprono dinanzi all'umanità giunta all'inizio del Movimento Cosmico, ed alla fine del relativo.

Li tratteremo brevemente, e brevemente ci soffermeremo su quello che riguarda l'argomento della nostra lezione.