La
Gerarchia Bianca (parte seconda)
Parlare
dei Maestri, già tante volte citati, lo diciamo subito, non è
impresa facile; da una parte, perché il termine adoperato è troppo
vago da permettere la comprensione di quanto esso significhi;
dall'altra, perché l'argomento delle iniziazioni comporta in sè la
necessità di una vasta conoscenza tecnica, retta ad un livello che
stupirebbe anche i più precisi razionalisti della nostra epoca.
Ogni iniziazione, a partire dalla prima, non solo riguarda dei
mutamenti nella struttura fisico-eterica dell'individuo, ma, anche,
nei suoi cosiddetti corpi sottili, e lo porta a cicliche
espansioni di coscienza, tali da fargli raggiungere poteri e modi di
pensare e di agire del tutto fuori il campo d'azione delle normali
espressioni di vita. Inoltre, ogni iniziazione spalanca degli
orizzonti nuovi all'atto del discepolo, ricchi di linfe spirituali,
di natura troppo delicata perché se ne possa trattare
pubblicamente, senza correre il rischio di lacerarne le armonie e
determinare un danno ancora maggiore di quanto possa essere il
saggio e relativo silenzio sull'argomento. Mano a mano che il
discepolo avanza sulla strada delle acquisizioni interiori, lo
stesso suo Maestro gli appare figura sempre più identificata alla
realtà assoluta delle cose. Quindi, le lezioni che avete, sinora,
seguito e, in particolar modo, la presente, non presumono di dare
luce immediata e completa su ciò che sconfina dalla mente umana,
nell'intuizione animica, ma, porgere, semplicemente, il capo di una
corda allo studente, invitandolo, con il suo sforzo ulteriore e
singolo, a dipanarla, sino alla cima.
Meta
dell'evoluzione, per quanto riguarda l'attuale periodo di globo,
o il presente, è che tutti gli uomini raggiungano la statura
spirituale di un Adepto, o, in termini tecnici, pervengano alla
conquista dell'iniziazione di quinto grado. Noi sappiamo che
qualunque atto, giunto ad inquadrarsi nei valori di quello che
chiamiamo il mondo tangibile ed oggettivo, ha cominciato il suo
lontano cammino nei Piani Mentali Cosmici. Buddha, quando disse che
vita è sinonimo di morte, e che un fiore, appena nasce, già
comincia a morire, non volle parlare delle leggi stupende ed eterne
che si svolgono nei Piani Cosmici; Egli si riferiva al fatto che
solo nel Mondo della Forma il fenomeno è apparentemente così
crudele come lo descrisse. Invitò, quindi, l'umanità a guardare in
alto, verso il lato invisibile dell'universale e dette, da una
parte, alle masse, una dottrina di regole exoteriche, dall'altra, ai
nuovi discendenti della Gerarchia (con cui Egli, nei momenti
dell'illuminazione finale, si pose in contatto), le regole
esoteriche, o di un profondo contenuto occulto, che fanno argomento
dei vari segreti dell'iniziazione. Fatto convalidato da una conferma
di un Adepto della Gerarchia Bianca, in una delle Sue lettere note
al pubblico.
Questo,
per dimostrare che non occorre isolarsi in monasteri, nè, tanto
meno, curvarsi, sotto un giogo, spesso subìto e non compreso, di un
determinato tipo di rituali, in auge in molte scuole, cosiddette
"interne", per raggiungere le definitive vittorie sulla
materia, chiamate dell'iniziazione. La stesse spighe di grano, nel
giallo e vasto loro campo, crescono e si sviluppano sotto l'agire,
dietro il velo dell'invisibile, dei poteri che ne curano la precisa
legge di sviluppo organico. Così, l'uomo, rivelato che può
penetrare nel Sacro Tempio, tramite il frutto benefico della sua
vita, in qualunque ambiente egli si trovi ad esprimerla, e che
raggiunge lo sviluppo interiore, tramite l'applicazione del sigillo
divino della Fratellanza Bianca, dai piani superiori, direttamente a
partire dal suo corpo mentale, in sù, potrà mettere da parte tutte
le strane congetture che si sono fatte sull'argomento, consapevole
che nessuna forza al mondo, sia interna che esterna, gli impone la
schiavitù di localizzazioni spaziali e temporali, al di fuori della
gioia di un assoluto eterno presente.
Un
Iniziato, spesso, può essere tale, senza che la sua "coscienza
di veglia" raccolga il fatto; ma, la regola vuole che ciò
avvenga solo per le due prime iniziazioni, quelle, cioè, in cui si
acquista il dominio dei corpi eterico-denso ed astrale. Gran parte
delle attività di tali individui si svolge durante il sonno, nei
piani sottili e, istintivamente, con l'irradiazione della loro aura,
nell'ambiente che li circonda, durante il vivere giornaliero. La
terza iniziazione porta con sè un grande sviluppo dei poteri
mentali, e la forza del pensiero, risvegliata in tal maniera,
ed adoperata in modo occulto, centuplica la vastità del piano
espressivo dell'iniziato; qui, i cosiddetti siddhi, o
poteri occulti, iniziano a germogliare. La quarta iniziazione serve
a distruggere, completamente, qualsiasi limitatezza interna al
discepolo. Una vita di sofferenze acute, lo serra, da ogni parte,
allora. La crocifissione avviene. Tutto il karma che trattiene,
ancora, allacciato ai tre mondi, costui, si esaurisce in una volta
sola. Calunnie, incomprensioni, dolori fisici e morali di ogni sorta
si abbattono sull'anima dolorante, al termine del Sentiero.
Sfogliamo qualsiasi autobiografia di qualche grande spirito, noto
alle epoche storiche come benefattore dell'umanità, e vedremo
l'esatto e chiaro quadro, incarnato in un esempio molto
significativo. Helena Petrowna Blavatsky, spesso sorella del dolore,
dimostra la fondatezza di quella che ad alcuni può sembrare una
strana teoria.
Alla
quinta iniziazione, le soglie della beatitudine, o degli eteri
cosmici, sono spalancate. Il corpo causale, o anima, non solo in
maniera simbolica, ma, anche, in termine strettamente tecnico, già
distrutto alla quarta, ha portato via la radice metafisica di ogni
illusione. Un Adepto è nato. Non più uomo; solo puro spirito,
vibrante sull'ala dell'auto-governo e della stretta identificazione
con ogni apparenza universale. Padrone, in senso assoluto, delle
energie e della ritmica dei valori, visibili ed invisibili, nei tre
mondi. Tra le altre, una realtà inizia a mostrarsi, già
baluginante sin dalla quarta iniziazione, davanti agli occhi della
conoscenza spirituale di simile Creatura: quella dell'uno tra i
sette sentieri che si aprono dinanzi all'umanità giunta all'inizio
del Movimento Cosmico, ed alla fine del relativo.
Li
tratteremo brevemente, e brevemente ci soffermeremo su quello che
riguarda l'argomento della nostra lezione.
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