Lezione Quattordicesima

 

L'epoca dell'Aquario

A questo punto, risulta chiara l'ampia veduta sulle origini cosmiche di un Piano che, attraverso catene planetarie, ronde planetarie, periodi di globo, razze madri, regni differenti tende ad enuclearsi in quel punto misterioso del nostro futuro, dietro il velo dei Sette Sentieri, a cui la nostra umanità è diretta, ed i particolari del quale sono custoditi dalla saggezza del Re del Mondo.

Abbiamo veduto che il sistema solare, a sua volta, non può essere considerato una sperduta isola luminosa, nel cosmo celeste. Esso è potenza di incalcolabile luce divina e, come raggiunge il suolo spirituale della nostra terra, attraverso la collaborazione attiva dei Tre Logoi sublimi, dei Sette Pianeti Sacri, dei cinque, detti non sacri, così, per quanto Lo riguarda, è Deflettore e Strumento di altre costellazioni, nei loro piani cosmici. Cioè: Sirio, le Pleiadi, una delle stelle dell'Orsa Maggiore e le dodici costellazioni dello Zodiaco. Il legame tra il nostro sistema solare e questi fulcri infiniti ad un futuro, che la normale mente umana non può immaginare ancora, è tanto stretto che, a partire dalle catene planetarie e dalle ronde (ognuna delle quali, a seconda del suo ordine numerico, è sotto la signoria totale del corrispondente Raggio di uno dei sette Pianeti Sacri), sino ad arrivare all'avvicendarsi delle ordinate frazioni che compongono, nell'assieme, la totalità delle epoche di ogni razza madre, tutto è incastonato al cosmico, attraverso il relativo, in una legge di rapporti imprescindibili.

Accennammo al fatto che i dodici Pianeti che compongono la struttura rotatoria celeste, attorno al Sole, andranno a formare, tra epoche incomprensibili, con un corollario di altre Entità sorelle, i dodici segni zodiacali di un periodo a venire; sarà, quello, il momento in cui, come è detto nel Libro di Giobbe: "Tutte le stelle mattutine canteranno in coro." Ecco la ragione che spiega quanto, tra ogni segno zodiacale ed uno dei Pianeti Sacri v'è, sempre, un rapporto molto unito; cosa risaputa da ogni studioso di astrologia. La nostra catena terrestre, ad esempio, ha iniziato la sua nascita evolutiva, entrando dalla porta del Cancro, e raggiungerà l'iniziazione, uscendo dalla porta del Capricorno; tutto ciò, sotto la cura sovrastante e generale del quarto Raggio, cioé, Mercurio, la corrispondenza planetaria esatta (Mercurio è il pianeta del quarto Raggio), risonante al numero della catena in questione (la quarta catena). Eppure, anche gli altri sei Raggi si occupano, contemporaneamente, di tale sviluppo. Per cui, essendo ogni catena divisa in sette ronde planetarie, ed ogni periodo di globo, per ciò che riguarda l'uomo, diviso in sette razze madri e, queste ultime, in sette sottorazze, ne deriverà che - e lo abbiamo, già, sopra, accennato - ad esempio, la prima ronda della nostra catena sarà sorvegliata, in particolar modo, dal primo raggio, Vulcano; e la terza razza del primo periodo di globo, dal terzo Raggio, Saturno e, sempre per riportare esempi generali, la quinta sottorazza della razza, ora menzionata, dal quinto Raggio: Venere.

È in tal modo che lo studente alimenta la propria intuizione e comprende l'intricato meccanismo evolutivo dell'intero sistema solare.

La terra, in tal modo, simile ad un fiore, riscaldato, da ogni parte, dai raggi solari, viene galvanizzata ed elettrizzata da diverse correnti universali, le quali - teniamo a sottolinearlo - seguono, nel loro occulto lavorìo, uno specifico e mai casuale dosaggio di interventi. Parte vitale a tale irrorazione continua e cosmica è costituita dai dodici sistemi stellari, usualmente chiamati: segni astrologici. Essi, raccolti dal palpito centrale e governante del nostro Sole, riescono a raggiungere, attraverso i pianeti Sacri e non Sacri, le più intime fibre del sistema; pervenendo, nella fattispecie, all'organismo umano ed ancorandosi ai punti occulti del suo corpo eterico, chiamati chakras. Condizionano ogni natura, dalla più piccola alla più vasta, ed impongono alla vita planetaria il ritmo delle catene e delle ronde, ed il ritmo ai sette regni conosciuti; estraggono, dal buio del caos originale, le epoche storiche e tutto indirizzano verso la méta di un eterno divenire.

Imparare, quindi, ciò che l'astrologia esoterica insegna, rifacendosi alle pure fonti della medesima e non alla troppo accentuata volgarizzazione che, purtroppo, infesta molti ambienti della nostra cultura specifica, significa avere un chiaro specchio del futuro e dell'avvenire, basato su leggi matematiche ed astronomiche e non sull'avventatezza di un qualunquismo mistico-emotivo. Non ci dilungheremo sulla spiegazione di cosa sia la fascia zodiacale che "circonda" l'equatorialità terrestre; daremo alcuni cenni sulle leggi particolari che interessano la nostra lezione; come al solito, tacitamente, invitando gli studenti a reperire sui trattati onesti le altre informazioni dettagliate, in proposito.

In un suo spontaneo movimento, attorno al sole, la Terra, durante l'anno, si pone, volta per volta, sotto l'influsso potente di tutte e dodici costellazioni. Non è un mistero, neppure per la scienza, la possente incidenza delle forze, che, in maniera quotidiana, si innestano, dal cosmo, sul nostro globo. Millikan, il famoso scienziato a cui dobbiamo la scoperta dei raggi che portano il suo nome, afferma che gli stessi ci inondano, senza posa, da ogni parte, e che occorre un muro di piombo, dallo spessore di mezzo metro, per poterne attutire gli effetti. Ma, noi parliamo di forze delle quali gli stessi scienziati non conoscono l'esatta origine. Per quanto riguarda i segni dello zodiaco, una profonda cultura, in oggetto, è stata fatta dall'uomo, sin dalle epoche più antiche, conosciute e sconosciute; si è imparato a saggiarne, statisticamente, la qualità dei fluidi, a ordinare l'umanità, in determinati settori, a seconda del mese, in cui ogni individuo è nato. Lo studio dei pianeti, della posizione dell'Ascendente, della Luna, del Medio Cielo, ecc., permette di catalogare la media umanità ed il suo destino, in una archiviazione unitaria, pressoché infallibile. È lo sviluppo dell'anima (o, corpo causale) che renderà, in seguito, barcollante ogni profezia sul suo futuro, essendo, essa, riuscita a prendere in mano le redini di sé medesima.

Quando, poi, ci si addentra nell'analisi dell'Oroscopo Mondiale, allora la faccenda diviene seria; poiché, è, quasi, impossibile erigerlo, senza la chiaroveggenza eterico-cosmica, senza studi profondi, sulla nostra Dottrina; quella pertinente ai Raggi, alle Catene, alle Ronde ed al sistema cosmo-biologico, quale la Gerarchia conosce e serve. In caso di tale studio positivo, comunque, la successione delle epoche diventa un fatto chiaro; e, allora, la profezia, pura e semplice, scade ed interviene il risultato della citata operazione d'alta geometria e pura matematica universale. La medesima matematica che Pitagora insegnava, in modo sì misterioso, ai suoi discepoli prediletti.

Non occorre, qui, sottolineare l'errore, quasi infantile, a proposito della precessione degli equinozi, in cui incorre la maggior parte degli astrologi occidentali attuali (diciamo occidentali, perché, sia quelli indiani, che orientali tengono, invece conto della medesima, da epoche storiche). Non occorre, qui, dire che, al giorno d'oggi, a causa di un movimento, strettamente, terrestre (appunto, la precessione degli equinozi), ogni segno zodiacale, corrispondente al mese di nascita di ognuno di noi, non è più quello che, di solito, viene studiato, ma, il precedente. E che esistono 14 segni, e non 12. Ma lo vedremo più avanti..

Vogliamo, solo, puntare l'attenzione sul fatto che, per un altro moto cosmico, ben definito, i segni dello zodiaco, oltre che intervallarsi, nel ritmo mensile, che tutti conoscono, si occupano, da lontano, anche dello sviluppo della storicità e, per il movimento precessionale, danno l'impronta specifica ai periodi umani, creandoli della durata di duemila anni. Cioè, le ere planetarie si avvicendano, di 2.000 in 2.000 anni, circa. Si tratta dei:

- I GRANDI MESI DEL GRANDE ANNO -

Il Grande Anno è il periodo di 25.868 anni, impiegato dalla terra, per passare attraverso l'influenza dei dodici segni dello zodiaco ed è suddiviso in Grandi Mesi, dalla durata di circa 2.000 anni. Ipparco di Nicea (190-120 a.C.), astronomo greco, fu il primo a scoprire il principio promotore di questa teoria: quello della precessione degli equinozi. A causa di una leggera oscillazione della terra, la costellazione che si trova dietro il sole nell'equinozio di primavera (Ariete) cambia, gradualmente, nel corso dei secoli, ed impartisce ai Mesi una caratteristica individuale.

 

L'antico Testamento ci riporta dei simboli molto significativi sul fatto. Il culto di Mitra, o del Toro, è il ricordo del lungo periodo, in cui l'umanità venne plasmata, con le caratteristiche del corrispondente segno zodiacale; invece di arrivare, terminato lo stesso, ai Gemelli, perveniamo al ricordo di un altro periodo. Non quello dei Gemelli, che segue il Toro, ma, il precedente: l'Ariete, da cui deriva tutta una didattica sul "capro espiatorio". E, più recente, da cui siamo appena usciti, il periodo dei Pesci (il segno precedente l'Ariete, nell'ordine dello zodiaco), tanto bene simbolizzato nella religione cristiana e nel segnale che i primi appartenenti ad essa adoperarono (ad esempio, nelle catacombe, inciso sui muri), al suo nascere.

E, qui, accentueremo il rapporto che intercorse tra il sesto Raggio, il Raggio della devozione - quale viene, usualmente, chiamato - e l'epoca dei Pesci. Non dimentichiamoci, però, che, ad ogni inizio di tali epoche (un Grande Mese del Grande Anno), uno tra i Figli degli Uomini, che, più degli altri, incarnava il massimo apice d'evoluzione raggiunto, sino a quel momento, e, per forza di cose, riassumeva in sé un futuro evolutivo di gran lunga più avanzato, venne a spalancare alle masse la porta d'oro della rivelazione specifica. Nel caso dell'epoca dei Pesci, appena trascorsa, allacciata all'influsso del sesto Raggio (del Pianeta Nettuno), Gesù Cristo venne a dare l'impulso determinante a tutto il solco, che è stato tracciato dal Divino, sino ad ora. Basta aprire un qualunque trattato di astrologia e studiare le caratteristiche del segno dei Pesci, assieme alle caratteristiche del pianeta Nettuno e, inoltre, rifarsi ai duemila e più anni passati, per mettere in rilievo le qualità psicologiche degli stessi. I martiri cristiani, inondati di luce, ma, bruciati, anche, da un certo tipo di fanatismo; l'implacabile tortura e lo spietato morso di un sesto Raggio devozionale, verso se stesso e verso gli altri, senza alcun amore per la forma, che ospitava il Divino, delle massime figure, inebriate dallo stesso; la meravigliosa mistica dei Paesi orientali, che, anche se risalente ad età più antiche, trovò un suo inquadramento di massa nella zona temporale, che trattiamo; il Medio Evo, ancorato all'idea del bello, del grande e del nuovo, eppure, mancante della strumentazione adatta a manifestarlo, a prescindere da tutte le opere d'arte da cui fu costellato. Devozione, in definitiva, all'oggetto portatore dell'Aureo Messaggio, e non al Principio che esso incarnava. Un chiaro esempio dell'eccessivo fanatismo, primo difetto del Raggio considerato, furono i delitti dell'Inquisizione.

Ma, ecco la Nuova Era, già, apparire all'orizzonte: l'Era dell'Aquario, con il suo pianeta Urano. La caratteristica di questo binomio può riassumersi in un concetto: universalizzazione intuitiva ed amorevole del pensiero e dell'atto, attraverso il gruppo. Non più singoli individui, vibranti di ardente devozione, ma, fanatica, attorno ad un principio, sia religioso che politico, che intellettuale, incarnato da un altro Individuo; ma, il limpido affermarsi della luce, affiorante attraverso la totalità di omogenei gruppi, animati dall'unità divina delle loro anime. L'epoca dell'Aquario, all'unisono con il settimo Raggio - Urano, o del Cerimoniale - svelerà pienamente ciò che venne fatto nascere, nel silenzio dei duemila anni passati, a cominciare dalla nascosta culla, in una stalla, del nostro Redentore, sino alle catacombe dei primi cristiani, ed ai celati ordini iniziatici, dai nomi che tutti conosciamo. Iddio, che, in definitiva, non può e non deve essere nascosto in qualcosa di statico e di relativo, verrà mostrato a tutti, nella piena semplicità e schietta bellezza della futura epoca dell'Aquario; brucierà, conosciuto ed amato, nei fuochi atomici delle fabbriche moderne; insegnerà, onnisciente e categorico, attraverso la religione universale, che, di ogni fedele, farà un sacerdote. Non più parlare di un Lui, come rappresentante dei più alti segreti di potere, tra i banchi di scuola di qualche ordine esoterico, celato ai più. L'epoca dell'Aquario, già cominciata, raduna gli uomini volenterosi, in una universale partecipazione ai Sacri Misteri. Ciò che il sesto Raggio, della Devozione, ha preparato e, per lungo tempo, sotto l'epoca dei Pesci, fatto maturare, il settimo Raggio, della definitiva manifestazione ordinata e rivelata, distribuirà ai cittadini della nuova era, senza parsimonia. Cristo è il portatore del Nuovo Messaggio. E, come si manifestò, pubblicamente, attraverso un singolo Individuo, all'inizio dell'Epoca dei Pesci, per seguire la natura di quel segno, ora è, già, incarnato, nel gruppo vastissimo dei Nuovi Servitori Mondiali, per seguire la natura della Nuova Era. Questo, il ritorno del Cristo.