Tutti
i chiaroveggenti, nell'osservare un uomo in atteggiamento
cogitabondo, ne hanno visto le idee: sono entrati in contatto con le
energie sottili che egli trattava inconsciamente. E tutti sono
rimasti d'accordo nel dire che ciò che veniva pensato da quell'uomo
essi lo vedevano "galleggiare", in linee armoniose,
o, confuse, a seconda della potenza del pensatore, a pochi
centimetri davanti ai suoi occhi. Fate una prova. Sceglietevi una
rappresentazione mentale di qualche esperienza, da voi vissuta, e
che, tuttora, continui ad interessarvi, vitalmente. Diciamo:
"che continui ad interessarvi, vitalmente", perché è
necessario che, per avere una potenza efficace, il pensiero vibri
secondo una tonalità forte. Rappresentatevi l'esperienza,
mentalmente, fino a fissare un solo particolare. Sarà una mano,
saranno le rotaie di un tram, sarà il candelabro di una chiesa; non
importa cosa. Voi sentirete, distintamente, che tale piccola
figurina, partorita dal vostro immaginare, vi vellicherà la fronte,
a pochi centimetri davanti agli occhi, sostenuta dal chakra ajna.
Ricordatevi, è molto difficile saper pensare egregiamente. È,
anche, pericoloso intraprendere degli esperimenti telepatici, nella
direzione sbagliata e senza dei graduali allenamenti e con una
saggia previsione degli ostacoli a cui si vada incontro. Quando
l'uomo intensifica la sua tonalità magnetica, poiché, purtroppo,
si trova a dover superare delle barriere di forze stagnanti, sia in
lui, che fuori di lui, e poiché, anche, non ha la volontà
necessaria a spazzar via ogni impedimento energetico che gli viene
dall'atmosfera celata del nostro globo, potranno succedergli vari
inconvenienti. Se noi sfreghiamo un pezzetto di ambra, esso si
elettrizzerà ed attrarrà dei corpuscoli di polvere, che ne
appanneranno la levigatezza. Se noi tuffiamo in una scatola di
limatura di ferro una calamita, essa resterà appesantita da una
considerevole quantità di ferro. Lo stesso accadrà all'uomo, che
inizia la telepatia. Indiscutibilmente, gli sforzi che egli compie
per il suo desiderio di aumentare il potenziale magnetico lo
elettrizzano e, prima o poi, senza le debite precauzioni, egli si
troverà circondato da una massa vibrante di corpuscoli energetici,
che ammanteranno la sua natura ancora impura, rendendo argilloso il
terreno su cui cammina. Ecco perché i Maestri insistono molto che,
prima di addentrarsi in esperienze di carattere occulto, il
discepolo purifichi i propri moventi e la propria natura. V'è, poi,
ancora, un altro inconveniente, per chi comincia a praticare l'arte
della telepatia. La sua debolezza psichica. Esistono pochi individui
che riescano a forare la placenta di forze in cui si trovano
tutelati, o quelle della loro aura, e a toccare un'altra aura:
l'aura, cioè, con cui vogliono entrare in contatto. Ciò fa sì che
gli incauti, credendo di procedere con successo sulla strada della
telepatia, gonfino di sostanze-pensiero, sempre rinnovate, simile a
un palloncino colorato, la loro aura. E raggiungano gli stessi
insuccessi di cui abbiamo parlato poco fa. Uno dei Maestri afferma
che, tra coloro i quali, al giorno d'oggi, si dicono telepatici, o,
medium, il novanta per cento cade nell'illusione piena. Essi
manipolano e rimanipolano forme-pensiero, o, vibrazioni del loro
subconscio, attorno, e nella loro stessa zona astro-mentale. Mettono
insieme, in una cecità poco intelligente, dei messaggi, quasi tutti
nello stesso tono; poi, affermano che l'entità ha parlato, o,
l'amico ha risposto, da una città distante. Per lo più, si tratta
di persone in buona fede; quindi, ancor più pericolose. Ma, lo
stesso Maestro, esorta, nel contempo, a rinnovare gli sforzi, e dice
che la Gerarchia ha bisogno di discepoli, i quali sappiano
impressionare e siano telepatici.
L'abitudine
a pensare rettamente, con precisione e con maturità, darà il
sottostrato necessario ad avere un pensiero efficace, per venire
proiettato e per ricevere. Solo adesso può risultare chiaro perché,
con ampiezza di dettagli, abbiamo parlato del maya lemurico,
dell'annebbiamento atlantideo e dell'illusione ariana: impedimenti
energetici che devono essere conosciuti e "sentiti" prima
e durante l'atto telepatico.
I
METODI DELLA TELEPATIA
Si
è fatto un gran parlare, negli studi di esoterismo, della PACE,
tanto che l'uomo pensa che essa esista, in qualche angolo
dell'universo, in maniera integrale. Con ciò, perdendo di vista il
messaggio dei Grandi Illuminati. Quello del ritmo, quello del
Movimento Eterno, quello del grande Respiro del Tutto. Un sottile
senso di egoismo e di pigrizia mentale viene, ogni volta, alimentato
nel neofita, quando egli inserisce lo sguardo verso la direzione
della "Luce che è oltre"; pensa che, lì, si metterà
seduto, superiore alla problematica minuta dell'Essere, dimentico
del dolore e della sofferenza. Eppure, tali individui non hanno
capito il messaggio del Cristo, il Grande Dolente, l'Incessante
Lavoratore. È un Dolore Soggettivo, il Suo; un "Dolore di
identificazione", di natura così alta, da riuscire
incomprensibile alla massa.
Quale
pace, quindi, dovrà cercare l'uomo, prima di dedicarsi
all'esercizio di una proiezione, o, di una ricezione telepatica? La
pace dell'amore, la quale è un'attività così intensa, che non
viene percepita dal pigro occhio di chi non sappia amare. Lo
Spirito, la cui natura è amore, è stato paragonato, dagli indiani,
ad una ruota che giri, su sè stessa, ad incredibile velocità. I
suoi raggi non sono visibili, e pare che, addirittura, se ne stiano
immobili. Questa, è la pace che occorre possedere, mentre si
applica la telepatia. Là, ove tutti i sensi mentali, spirituali,
eterici sono desti. Là, ove non esiste differenza tra soggetto ed
oggetto; là, ove l'uomo si riconosce chiaramente TUTTO IN TUTTO.
Egli
possiede un'idea. Egli sa che il sussurrìo delle linfe vitali, nel
suo corpo eterico, è la eco dei campi Eterico-Cosmici; la eco del
Logos. Egli sa che egli è uno con il Logos. Il chakra brahmarandra
e l'ajna, già da tempo, hanno unito le loro scintille vitali, e,
tramite il matrimonio nei cieli, l'unificazione tra il Cristo in
lui, e l'uomo in lui, ha avuto luogo. Egli sa che, nella quarta
dimensione, non v'è separazione tra il soggetto e l'oggetto; tra di
lui e l'essere con cui vuole entrare in rapporto telepatico.
Dal chakra brahmarandra introduce l' idea nella zona magnetica del
centro ajna, le dà consistenza oggettiva e, tramite la parola,
sussurrata leggermente, mette in funzione il chakra della gola. La
parola è l'involucro di quell'idea, la parola diviene discorso
telepatico. Il suono fa vibrare il corpo eterico, preludio al denso.
Il Verbo si fa Carne. Chi ha orecchie per udire ascolti.
Dall'altro
capo del filo, il ricevente terrà aperto, come un fiore, il centro
posto tra le sopracciglia, ed inerte quello alla sommità del capo:
e, nitida, la vibrazione si circoscriverà nell'ajna, la fusione
avverrà, il messaggio sarà stato accolto, la parola percepita.
Questi rapporti, condurranno, in breve, ad eliminarli completamente.
L'uomo preesisterà alla manifestazione. E sarà, prima di essere.
Un Maestro afferma che è vicino il tempo beato in cui le parole,
sia mentali che materiali, verranno abolite. E chi può descrivere
la sfera di beatitudine, ove tutto è compiuto e il Fiore della Vita
si erge, splendido e maestoso, senza sostegni che lo reggano?
Questa, è la mèta a cui deve giungere ogni discepolo. Questo, il
vertice del Sentiero.
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