Cos'è
e come nasce la coscienza?
Il
segreto dei lunghissimi cicli di manifestazione e di morte di questo
pianeta, di questo sistema solare, di questo sistema cosmico.
Cos'è,
e come si manifesta il potere di u mantram e del pensiero proiettati
magicamente?
Gli
errori e gli orrori della magia nera.
Cos'è
la coscienza, quindi? Cos'è quella radice mirabile che, quando
sviluppata ad un estremo grado di musicalità vitale, di un
materiale statico ed inerte, schiavo del parassitismo alla natura
circostante, ne fa un Adepto di potere? Cos'è quel mirabile
caleidoscopio che, pur sempre fisso e immerso nella medesima
struttura radicale, ad ogni movimento spontaneo travalica il sottile
ed il più sottile, penetrando in un reame che gli iniziati chiamano
angelico; carpendo la bellezza ai cieli interni, radiando nel mondo
materiale un profumo di nuove e più profonde promesse di conquista;
producendo, a sua volta, la materia fisica, essa stessa nata da
materia?
A
questo punto, torniamo ad uno degli assiomi prospettati nella
precedente lezione e consideriamo quanto l'energia, non appena scade
dalla sua virginale purezza primordiale, è causa di ogni movimento
della materia in cui sgorga; ma, anche, si trova a pieno petto il
sigillo della medesima. Il serpente che si morde la coda è giusto
simbolo a tale verità. Non appena il ciclo appare, energia e
materia si risolvono in un binomio, che assapora ogni riflesso
reciproco, nella reciproca sfera d'azione. Trovandoci nel ciclo, non
possiamo più dire che l'uomo ha la libertà di adoperare energia
pura, quale essa satolla gli universi al di fuori del suo; ma, deve
estrarre dalle contingenze una energia educata, asservita alla
durata del medesimo ciclo. La Dottrina segreta di H.P.B. afferma
che, oltre i confini del sistema cosmico, da noi abitato, esiste una
barriera insormontabile, anche dagli stessi Dei del sistema solare,
che non valicheranno se non coloro che si riuniranno in Seno al
Padre, al termine di un Maha-manvantara (l'intero ciclo di una
"Incarnazione Solare").
Un
Adepto orientale di saggezza - noto in occidente - aggiunge che il
Sistema Solare possiede una determinata riserva di forze
elettromagnetiche, che fluisce di continuo e secondo un armonioso
ritmo di pulsazioni, in ogni zona dello Stesso, nutrendo il più
piccolo abitante, ed il più sublime Potere.
Trovarsi
in un momento esistenziale qual'è il nostro, inseriti in un pianeta
vivo qual'è la terra, in una razza particolare, in un dato
ambiente, significa dover perdere di vista la possibilità di
tornare ad adoperare l'energia pura, in sè stessa, per attingere,
invece, al suo addomesticamento, intriso di una tradizione, di un
ritmo manifesto, di una finalità ben precisa. Per noi, energia pura
è sinonimo di negatività. Lo stesso Fuoco Interno di un Sole, la
stessa Sua Coscienza si è ritratta, prima dell'attuale
manifestazione, dal buio gelido di tale energia "di per sè",
per divinizzare, ad oltranza, i confini del proprio sistema, con la
propria manifestazione.
È,
quindi, necessario tener presente lo strato di vibrazioni precedenti
l'attuale esperienza, rintracciarvi l'orma di una vita che,
batocchio di una dorata campana, ha sempre pulsato in essa, e
vederne la natura, alla luce di una tradizione antichissima, che si
riallaccia a cicli di espressioni, emanate da tutto il gruppo umano,
per poter capire cosa sia il potere di un mantram e del pensiero
proiettati magicamente. In ciò, l'uomo è obbligato ad
accettare sè medesimo come frutto di rapporti integrali. In ciò,
erra la magia nera che, di ogni suo rappresentante, fa un utopista,
alla ricerca del potere e del sapere singolo. Infinite causali hanno
dato le attuali possibilità di vita all'uomo; in special modo, ci
riferiamo alle possibilità dei suoi poteri sottili. Egli non può
fare a meno di rintracciarle in sè medesimo, quando sintetizza in
un fascio uniforme la propria volontà, per concretarla in un suono
magico, in un mantram; nè, può isolarsi da loro. Deve rintracciare
la tradizione, deve saper tornare ad assaporare quelle sostanze
sottili che si incisero su di lui, mentre era pietra del regno
minerale, fiore del mondo vegetale, animale tra gli animali,
intelligenza umana, tra gli uomini. È tali essenze che deve
imparare a trattare, coscientemente, mentre, a sua volta, si
rivolge, in posizione attiva, al creato, per creare. È tale sangue
celato che deve sentire palpitare in sè, prima di convogliarlo ad
irrorare la terra in cui nacque; l'occulta, ben si intende. È, in
poche parole, il suo rapporto personale con la Fonte di ogni vita
che deve riallacciare, giunto all'autocoscienza. I mistici chiamano
tale rapporto: l'unione con il divino. Gli esoterici, più
semplicemente: l'unione con la Gerarchia Bianca; o, con il mondo
angelico.
A
tale rapporto non si giunge solo con sforzi emotivi, anche se
luminosi, o, con il puro e semplice misticismo. È necessaria la
visione. Lo studio della struttura interiore del mondo si rivela
fondamentale. Giunge un momento, per ogni santo, per ogni
occultista, in cui il reame delle realtà superiori, che lo
richiamava così acutamente, ed a cui egli rispondeva con una cieca
introversione, gli si mostra. Ed, ivi, regna armonia; ivi, la musica
delle sfere si manifesta, così gerarchicamente disposta, che la
Scala assume un significato, non solo di bellezza, ma, di potere. Il
santo cessa di essere un semplice amante; e diviene un amante-che può.
La buona volontà si trasmuta in volontà di bene.
Solitamente,
il comune studioso di cose occulte segue, anche se leggermente, la
strada della mano sinistra, come viene chiamata. Cioè, pur non
rendendosene conto, e pur mescolando, nei suoi studi e ricerche,
aneliti di amore, egli vuole istintivamente recuperare una formula
che liberi la sua personalità dalla morsa del dolore, il quale,
indubbiamente, gioca, ancora, la parte di protagonista nella nostra
vita quotidiana. Non ha ancora compreso di essere un punto vivo di
un tessuto elastico, che vibra intensamente e, lo vedremo, ad ogni
più piccolo movimento psichico; un tessuto che collega la sua vita,
i suoi successi, la sua mèta, alla vita, ai successi, alle mète
dei suoi simili, e, anche, di coloro che lo superano di molto sulla
strada dell'evoluzione e della vita. Questo è importante
registrare, prima di capire, a fondo, la natura dei mantrams. Prima
di realizzare quanto un mantram sia, alla volta, di appartenenza a
chi lo pronuncia e di appartenenza al resto dell'umanità; sia il
frutto di una evoluzione passata, e, quindi, sottilmente legato alle
fonti di energia che tale evoluzione trattò e manipolò,
precedentemente, lungo i millenni trascorsi; e sia, pure, qualcosa
di estremamente originale, poiché da la possibilità a tutta la
vita planetaria di avanzare oltre, nel nuovo, nell'inatteso.
Consideriamo,
quindi, tale evoluzione ed i rapporti che ha con l'uomo; ma,
consideriamo, nel contempo, la ragione per cui l'uomo è simile al
dio, figlio di Gea, la terra, per cui gli deriva un potere mentale e
spirituale, un arricchimento di insperate energie, ogni volta che
innesta le proprie radici nella stessa tradizione, come quel dio
vinceva Ercole, ogni volta che i suoi piedi poggiavano sui sassi.
Dobbiamo, però, analizzare il problema, partendo da speciali
presupposti; solo dando alla natura del nostro studio una qualità e
una fonte di nobiltà, quali sono le vere origini magico-spirituali
del nostro sistema solare, e non quelle conosciute dalla media
umanità.
E,
mentre, sino ad ora, abbiamo trattato con criteri razionali e
scientifici gli argomenti addotti a dare un primo abbozzo alla
scienza dei mantrams, siamo costretti, per un breve cammino della
nostra dissertazione, ad affidarci ai palpiti intuitivi dello
studioso, quando gli delineiamo l'inquadramento della Gerarchia
Bianca. Sta al discepolo, in seguito, venire in rapporto diretto con
la periferia di tale Maestosa Aura, con un mondo interno a tutti gli
altri, e coglierne qualche barlume più accentuato, o, addirittura,
permearsi della luce dei più fulgidi Astri che la caratterizzano.
Tutto deve essere inserito nel quadro di una conoscenza enucleata
della scala di valori, legati alla costruzione ed alla perpetuazione
vitale della natura, quale noi la conosciamo, perché un mantram
cominci ad acquistare, agli occhi dell'esoterico, colore e forma
definiti. Al termine della lettura, il potere dei mantrams apparirà,
potenzialmente, sviscerato, mentre noi avremo toccato vari argomenti
che lo studioso può considerare non pertinenti al fatto. Comunque,
molto deve agire, nella stessa lettura, l'intuito dello studioso. Si
deve comprendere, analizzando il tessuto di una seta così fine e
artistica qual'è l'occultismo, che, ad un dato punto, protagonista
degli studi in questione diviene l'anima del discepolo; il suo
intuito. Non si può spiegare a parole tutto l'occultismo. Che
questa legge sia ben chiara. E l'istruttore diffida, sia di colui
che, facilonamente, afferma che le Cose Superiori sono tanto
semplici da risultare alla portata del labbro di ognuno, sia di
colui che asserisce che non esiste possibilità alcuna di portare in
basso le vibrazioni dei mondi sottili. Vi sono delle rivelazioni ben
precise, in merito all'Universale. Ad esempio, la Scala Gerarchica
delle potenze celesti, i piani della natura, il dipanarsi ritmico e
geometrico del mondo devico, o, angelico; il suo rapporto con ogni
regno manifesto della natura, gli influssi astrologici, ecc.. Il
discepolo vede svelarsi, alla luce della sua coscienza, il Piano
dell'evoluzione, a frammenti. Studi sulla profonda psicologia
dell'animo umano, quali è possibile recuperare nelle biblioteche
mediche e nei settori di investigazione filosofica; e studi, ancora,
di alta matematica, di fisica, di chimica, e di ogni altra scienza
umana lo porteranno ad un punto critico in cui gli è necessario
farsi delle domande ben dettagliate. La scienza lo condurrà ad uno
studio di acuta insoddisfazione, avendogli creato il necessario
piedistallo ad un ulteriore approfondimento delle cose. E, qui,
interverrà l'occultismo. Quell'occultismo che non è da confondersi
con strani modi di pensare stregoneschi e illividiti da un'ombra di
ricerche psicopatiche, residuo, nell'attuale società, di antiche
sfere interiori, riallacciantisi a ricordi atavici reincarnativi di
riti tribali, ecc.. Quell'occultismo che un Maestro di potere
chiama: "La sintesi di ogni scienza esatta". Se il
discepolo di cui parliamo avrà la fortuna di imbattersi in buoni
testi di Magia bianca, che non lo immettano, improvvisamente, in un
mondo fenomenico, ma, gradualmente, gli educhino il senso
dell'intuito, sviluppato da studi concreti e non originali, in seno
alla società che lo allevò, e gli dimostrino, innanzitutto, il
nesso che esiste tra il mondo oggettivo e quello dell'energia, ed il
rapporto innato che l'animo dell'uomo ha con i due, baricentrato
degli stessi, prima, o, poi, in ogni caso, tale discepolo si troverà
di fronte ad affermazioni che, per il momento, non potrà
convalidare con la sua esperienza. Affermazioni diverse da quelle
semplici ed iniziali, che sono l' "A B C" dell'arcano.
Concetti come la reincarnazione sono difficili ad accettarsi da
un'anima impreparata; e, anche se essa è talmente musicale,
all'interno, da percepire un ritmo ineluttabile in tutte le note
della natura, anche se avrà afferrato il concetto che lo spirito
precede la materia, ma è, sempre, seguito dalla stessa, bisognerà
che il suo subconscio tramuti ogni nozione sulla reincarnazione e ne
veda il sistema educativo in una luce molto ampia, perché,
finalmente, un giorno, si accorga di quanto il fenomeno le sia, non
già familiare, ma un fatto constatato. In ogni nuova esperienza ci
vuole il coraggio che emerse, assoluto, nei primi esploratori che
avanzavano in una sconosciuta regione, nell'attesa di fermarsi alla
terra promessa, e che percepivano solo per fiducia nel proprio
intuito e con pochi dati geografici. In ogni nuovo avanzamento
spirituale tale coraggio deve venire diluito, prima negli studi;
poi, nelle esperienze personali. Accetti, quindi, lo studente,
quanto la tradizione riporta, da millenni, e quanto è soggetto di
esperienza, per migliaia di persone. Tenga la sua analisi sospesa,
in attesa dell'attimo magico che gli farà istintivamente ripudiare
ciò che non è d'accordo con la propria alta ragione; oppure,
accettare ciò che sentirà, per realtà di fatto. Ma, tenga
presente che i più lucidi e fissi nuclei di dogma iniziatico, da
parte dell'occultismo, sono del tutto razionali ed allineati al più
solido buon senso cosmico. E, sovente, è l'infantile
predisposizione al misticismo senza prese volitive, e, quindi,
instabile, che, di fronte ad una pietra angolare quale è la
Dottrina Segreta, fa vacillare le pigre anime dei sognatori e le fa
allontanare dal Sentiero.
Di
conseguenza, dopo aver analizzato l'aspetto libero della forza
universa, palpitante e soggiacente al nostro sistema solare, dopo
aver affermato che esso avvicenda le sue più profonde risorse
evolutive in un ritmo pendolare, in cui energia e materia si
innestano in un reciproco abbraccio, realizzando il manifesto quale
noi lo conosciamo, entriamo un pò più nel profondo e consideriamo
qual'è la tradizione basilare, non solo all'intera umanità, ma, ai
differenti regni della natura, e che preme e modella, a prescindere
dalla stessa volontà dell'uomo limitato, ogni suo pensiero, ogni
sua decisione, ogni suo atto occulto. Incanaliamo, nelle giuste
linfe vitali, le foglie magiche che sono i mantrams tradizionali,
sul ramo sviluppato dell'uomo evoluto.
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