Caratteristiche
delle parole e dei suoni di potere.
Ancora
sul segreto del termine sacro AUM.
I
35 mantrams che fanno evolvere la terra.
Il
mantram di ogni razza; i mantrams della Gerarchia; i mantrams e la
meditazione individuale; quelli per accelerare il processo
meditativo
La
parola, quindi, è un mezzo che acquista, pian piano, le sue vere
proporzioni di veicolo di potere e di azione magica. Ogni parola
espressa pone in contatto con due tipi di deva: quelli Superiori,
che collaborarono coscientemente all'attuazione del piano
insito nella richiesta verbale; quelli inferiori, che prestano
istintivamente la loro opera. Ogni parola produce effetti nei regni
devici, e, quindi, nella costruzione delle forme; ogni parola si
innesta direttamente nel piano eterico, che è il punto mediano, o
"la giusta via di mezzo" dell'economia universa. Non vi è
suono che non produca una risposta corrispondente nel mondo devico e
non stimoli miriadi di vite ad acquistare forme specifiche. Ed il
suono non è solo quello udibile ad orecchio fisico; ma, anche,
quello di ogni altra forma. Ogni piano di vita ha il suo verbo, il
suo suono. Ciascuna parola espressa ha le seguenti caratteristiche:
a)
un colore specifico;
b)
un tono particolare;
c)
una forma speciale;
d)
un grado di energia, o, di attività;
e)
la natura che lo anima; autocosciente, cosciente, o inconscia; Dio,
uomo, o, deva.
Come
leggiamo nel volume "Iniziazione umana e solare" di A.
Bailey":
"...questo
vale anche per un sistema solare, per un pianeta, per un uomo, per
una forma pensiero, animata da una vita elementale e per l'atomo del
fisico e del chimico. Dalla conoscenza di questi fatti e dalla loro
realizzazione cosciente si può valutare il vero occultista. IL
Logos Solare fece risuonare una parola e la forma del nostro sistema
solare si manifestò; il suo colore è il blu (fondo-notte), e la
sua nota, un particolare suono cosmico. Il suo grado di attività
corrisponde ad una precisa formula matematica, che la mente umana,
al suo attuale stadio di sviluppo, non può concepire; la natura
della Vita Possente che l'anima - il triplice Logos - è amore
intelligente ed attivo...".
Qui,
però, noi parliamo di parole occulte di alto livello cosmico. Da
tali parole prese nascita la tradizione dei mantrams, ed è,
appunto, di tali nobili tradizioni che noi volemmo parlare,
iniziando la lezione. Ciò che lo studioso deve ben comprendere è
la necessità, per lui, se vuole ottenere successo occulto in tale
direzione, di allinearsi alle immense e precedenti linee magnetiche
basilari e cosmiche, che formano le radici dell'esistenza. La grande
onda, ad intervalli, spazza via, dalla lastra dei mantrams originali
che creano e sostengono il sistema solare e quello planetario, tutti
i ritorti corpuscoli che un determinato genere di occultisti
continua ad emettere; cioè, i mantrams di magìa nera, di
acquisizioni isolate, e non allineate all'afflato dell'universale.
La
marea si alza e la sua crescente evoluzione, da forme sempre più
astratte, si concentra in nuclei di potere ben definito; l'agire
occulto dell'uomo lo mette a contatto con le Fonti da cui provenne,
e la goccia si riflette nel mare da cui procedette. Tutte le mani
nobili e profumate di amore per il prossimo sono emanatrici
inconscie di mantrams. Osservate i luoghi di pellegrinaggio, ove
visse qualche grande santo. Assisi, per esempio. Nessuna civiltà
riuscirà mai ad intaccare il potere che l'orma di Francesco
impresse, durante la sua esistenza, su tutte le pietre, le piante
del luogo. Il mantram continua a perpetuarsi, oltre il tempo e lo
spazio. O, Cascia. Chi è stato nel luogo, attraverso l'aura del
paese, si collega, ne sia cosciente, o, meno, alla santa mirabile,
Rita, che, così, è a contatto con tutti coloro che le riversano in
Cuore la propria venerazione. Vi sono i mantrams della chiesa
cattolica; ognuno di essi stabilisce un definitivo rapporto con chi
lo emanò: con i fondatori degli ordini originali, con lo stesso
Cristo. Vi sono i mantrams orientali, e così via. La vita di un
uomo, conoscendo il segreto del "fissaggio" sulla Materia
di ogni nobile qualità dell'essere, attraverso l'Energia, può dare
di sè, all'essere, più di quanto non si immagini; anche se egli
non ha la possibilità di radunare le proprie forze fisiche, ed
entrare in un tipo di attività materiale, nella società.
Per
quanto riguarda i mantrams più importanti del nostro pianeta,
vogliamo solo fare brevi cenni
AUM:
è la parola di potere che Alcione, la Stella Centrale da cui
dipendono i sette sistemi solari, dei quali uno è il nostro, dette
al nostro Logos, prima che iniziasse la Sua fatica di Magico
Architetto dell'Universo. Sia bene inteso che tale vocabolo
esoterico è il tentativo umano di riprodurre, in scala
microcosmica, il Sacro Suono Originale e Fondamentale del sistema.
Allorquando il Logos cesserà di pronunciarlo, tutto il manifesto
sparirà ed i predestinati torneranno nel Suo seno.
Esistono
35 mantrams segreti, portati ai tempi della Lemuria dai Signori
della Fiamma, sul nostro pianeta; sono le chiavi per aprire
completamente i sette sottopiani dei cinque piani in cui si svolge
l'evoluzione umana (fisico, astrale, mentale, buddico e atmico),
oggi.
Ogni
razza madre ha il suo accordo mantrico, su cui arpeggia la dolce
mano dei Tre Signori di Raggio, per modellarne, col potere del
suono, le caratteristiche maggiori, durante il ciclo di espressione,
secondo il Piano.
Esistono
sette mantrams sacri, che pongono in contatto la Gerarchia con i
Sette Dei Planetari; sono noti solo ai Tre Signori di Raggio ed ai
Capi della Gerarchia.
I
Sette Logoi dispongono di un mantram, per cui comunicano - secondo
una ritmica di necessità - con il triplice Signore del Sistema
Solare.
Una
volta all'anno, la Gerarchia usa un potente mantram, cantato
all'unisono che, attraverso i Sette Dei Planetari, collega il
Pianeta al Logos Solare. Esiste un mantram che pone a contatto
individuale il Maestro di Raggio con il Logos Planetario.
Altri
mantrams sono cantati all'unisono dalla Gerarchia, durante le
iniziazioni, nei pleniluni più importanti dell'anno. Altri sono di
Raggio; altri, collegano il discepolo al Maestro, ecc..
I
MANTRAMS E LA MEDITAZIONE
Distogliendo
lo sguardo dalle superne regioni, ove le parole di potere sono
adoperate in senso planetario, solare, cosmico dai Capi della
Gerarchia celeste, inseriamo lo sguardo nella struttura fondamentale
occulta dell'uomo e nel corredo dei corpi interiori, adatto ad
agire, in tale direzione, in senso microcosmico.
Noi
sappiamo che l'uomo è una entità più complicata di quanto possa
apparire a prima vista. Le sue funzioni biologiche si perpetuano in
altre funzioni più sottili, di cui, una parte sono oramai dominio
della scienza esatta psicologica. Per ciò che riguarda il suo
aspetto fisico, tutte le azioni vengono convogliate e rese
definitive dal suo corpo fisico; ma, per quanto riguarda ogni tipo
di emozione, anche se la medesima può apparire una entità
astratta, a prima vista, essa svolge il suo vivere e prende nascita
in un costrutto organismo, e veduto dai chiaroveggenti, che si
chiama - solitamente - corpo astrale. Tale corpo è un'entità
energetica, con peso specifico e con leggi di funzionalità
inquadrate. È il corpo dei sentimenti, il corpo delle sensazioni
interiori. Assume un primo ruolo di protagonista, dopo la morte del
veicolo fisico. Altri volumi ne hanno parlato, e non ci dilungheremo
su esso.
Per
quel che riguarda il pensiero razionale, l'uomo possiede un
ulteriore corpo: il mentale inferiore. È in tale sfera che le
nozioni precise della vita e dell'essere assumono aspetto
intellettuale; che l'intelligenza si sviluppa e incamera, nel
proprio serbatoio, tutte le sintesi degli attimi consecutivi di
esperienza che l'anima fa, in una incarnazione. Infine, l'uomo vero
e proprio, come essere immortale, si accentra principalmente in un
ultimo veicolo alla sua essenza definita: il corpo causale. Tale
corpo è l'unico a restare indistrutto, lungo tutte le incarnazioni,
ed accoglie in sè, vibranti nei loro rispettivi atomi ultimi, le
esperienze fatte dalle loro struttura mentale inferiore, dal corpo
astrale, dal corpo eterico, in ogni tuffo nella materia. Mèta
dell'evoluzione umana è dar modo all'anima di espandere le proprie
espressioni potenziali, lungo un grande arco di immersioni
nell'oggettivo, e, infine, di autodissolversi, per dare il profumo
di sè stessa alla Monade, che la vivifica, da sempre. Offriamo un
accenno a questo, solo per delle ragioni che risulteranno più
chiare in seguito. Il corpo causale è destinato a venir distrutto,
alla fine dell'evoluzione, per non trattenere ulteriormente la vita
monadica che lo alimentò. È, allora, il momento in cui l'io
individuale si fonde in quello universale; la fine dell'evoluzione
relativa. Il "ritorno in Seno al Padre" di cui parlava Gesù,
il Cristo, prima di essere crocifisso. È la quarta iniziazione.
Ogni
meditazione ha per scopo finale la distruzione del corpo causale.
Ogni meditazione crea un attrito continuo sui chakras dei tre corpi,
sì da renderli, da statici ed inerti, fiammeggianti; sì, da
risolverli in un unico fuoco: quello della Monade.
Fino
a quest'ultimo secolo, tutti coloro che spiccarono tra la massa,
come santi, o geni, violentarono talmente la loro natura, in modo
inconscio, da produrre il risveglio, più o meno completo, dei loro
rispettivi chakras. È in quell'attimo che il santo, martoriato
dalle veglie, acceso dall'amore per il Suo Diletto, ha la visione;
è rapito in cielo.
Per
il discepolo, si tratta di una tecnica. Egli sa che, quando entra in
meditazione, fa convergere la natura sottile dei suoi corpi
invisibili, verso l'anima, che entra in rapporto con lo strato
eterico del proprio organismo fisico. È come per il selvaggio, che
accende il fuoco, strofinando dei legni, l'uno contro l'altro. Quel
che il mistico, in passato, e con gran dolore, compiva, ora il
discepolo attua, con razionalità e volontà. A seconda del suo
raggio, egli possiede un tipo di meditazione che, maggiormente, gli
si confà. Sa che il cammino non può essere breve; ma, regolare,
ritmico. E sa che ogni sforzo da lui compiuto in tale direzione
causa una lacerazione (sia pur microscopica, ogni volta) nel tessuto
protettivo che ripara la propria luce interna dalla esterna.
Sia
ben chiaro che se un Adepto non avesse già divulgato il segreto
intimo della meditazione, in vista dell'avvento del Settimo Raggio,
noi non ne avremmo fatto parola. Ma è bene che sia così, oramai;
considerato lo sviluppo che sta prendendo l'occultismo regale, in
seno alla massa.
Ogni
pensiero, ogni emozione, ogni movimento si riflettono sul corpo
eterico dell'uomo. E non i chakras vengono distrutti, ma, il loro
rivestimento. Colui che medita occultamente crea una tensione nel
pur sempre limitato spazio del proprio organismo eterico, che, a
lungo andare, darà una nota unica a tutto il corpo denso, rifletterà
il movimento ai chakras astrali, ai mentali, sino a che avverrà un
primo effetto. Le onde inferiori della personalità si fonderanno
con il ritmo pacato dell'anima, e si produrrà l'unificazione della
personalità con l'anima. In un secondo tempo, la marèa inferiore
si alzerà ancora, e schianterà il corpo causale, proiettando lo
spirito liberato a contatto con il Padre nei cieli: la Monade.
Questo
è il principio occulto della meditazione. Questo, il segreto della
concentrazione.
Esistono
dei mantrams adatti ad accellerare il processo meditativo esoterico,
e sono tutti legati alla natura del discepolo che li pronuncia, al
suo grado di evoluzione, al suo Raggio. Afferma un nostro diletto
Fratello Maggiore, un Maestro, che sta per giungere il momento,
portato dal Settimo Raggio in manifestazione, in cui ogni discepolo,
prima di iniziare la quotidiana meditazione, si inserirà nel ritmo
del proprio raggio, con il suo mantram di raggio; indi, entrerà in
rapporto cosciente con il suo Maestro, il Quale, lo collocherà, in
offerta divina, ai Piedi dei Tre Signori di Raggio, che estenderanno
la benedizione delle "Luci che stanno oltre" sul neofita.
Ma,
la stessa meditazione è un mantram, anche se nessuna parola viene
pronunciata, agli inizi della sua pratica. Esistono, comunque, sette
mantrams, ognuno dei quali riguarda uno dei chakras personali.
Ognuno di essi mette in attività il chakra che gli compete; quando
l'uomo riesce a pronunciare i sette mantrams all'unisono, non è più
discepolo; è Maestro di Saggezza.
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