Lezione Ventiduesima (quinta parte)

 

Caratteristiche delle parole e dei suoni di potere.

Ancora sul segreto del termine sacro AUM.

I 35 mantrams che fanno evolvere la terra.

Il mantram di ogni razza; i mantrams della Gerarchia; i mantrams e la meditazione individuale; quelli per accelerare il processo meditativo

La parola, quindi, è un mezzo che acquista, pian piano, le sue vere proporzioni di veicolo di potere e di azione magica. Ogni parola espressa pone in contatto con due tipi di deva: quelli Superiori, che collaborarono coscientemente all'attuazione del piano insito nella richiesta verbale; quelli inferiori, che prestano istintivamente la loro opera. Ogni parola produce effetti nei regni devici, e, quindi, nella costruzione delle forme; ogni parola si innesta direttamente nel piano eterico, che è il punto mediano, o "la giusta via di mezzo" dell'economia universa. Non vi è suono che non produca una risposta corrispondente nel mondo devico e non stimoli miriadi di vite ad acquistare forme specifiche. Ed il suono non è solo quello udibile ad orecchio fisico; ma, anche, quello di ogni altra forma. Ogni piano di vita ha il suo verbo, il suo suono. Ciascuna parola espressa ha le seguenti caratteristiche:

a)  un colore specifico;

b)  un tono particolare;

c)  una forma speciale;

d)  un grado di energia, o, di attività;

e)  la natura che lo anima; autocosciente, cosciente, o inconscia; Dio, uomo, o, deva.

Come leggiamo nel volume "Iniziazione umana e solare" di A. Bailey":

"...questo vale anche per un sistema solare, per un pianeta, per un uomo, per una forma pensiero, animata da una vita elementale e per l'atomo del fisico e del chimico. Dalla conoscenza di questi fatti e dalla loro realizzazione cosciente si può valutare il vero occultista. IL Logos Solare fece risuonare una parola e la forma del nostro sistema solare si manifestò; il suo colore è il blu (fondo-notte), e la sua nota, un particolare suono cosmico. Il suo grado di attività corrisponde ad una precisa formula matematica, che la mente umana, al suo attuale stadio di sviluppo, non può concepire; la natura della Vita Possente che l'anima - il triplice Logos - è amore intelligente ed attivo...".

Qui, però, noi parliamo di parole occulte di alto livello cosmico. Da tali parole prese nascita la tradizione dei mantrams, ed è, appunto, di tali nobili tradizioni che noi volemmo parlare, iniziando la lezione. Ciò che lo studioso deve ben comprendere è la necessità, per lui, se vuole ottenere successo occulto in tale direzione, di allinearsi alle immense e precedenti linee magnetiche basilari e cosmiche, che formano le radici dell'esistenza. La grande onda, ad intervalli, spazza via, dalla lastra dei mantrams originali che creano e sostengono il sistema solare e quello planetario, tutti i ritorti corpuscoli che un determinato genere di occultisti continua ad emettere; cioè, i mantrams di magìa nera, di acquisizioni isolate, e non allineate all'afflato dell'universale.

La marea si alza e la sua crescente evoluzione, da forme sempre più astratte, si concentra in nuclei di potere ben definito; l'agire occulto dell'uomo lo mette a contatto con le Fonti da cui provenne, e la goccia si riflette nel mare da cui procedette. Tutte le mani nobili e profumate di amore per il prossimo sono emanatrici inconscie di mantrams. Osservate i luoghi di pellegrinaggio, ove visse qualche grande santo. Assisi, per esempio. Nessuna civiltà riuscirà mai ad intaccare il potere che l'orma di Francesco impresse, durante la sua esistenza, su tutte le pietre, le piante del luogo. Il mantram continua a perpetuarsi, oltre il tempo e lo spazio. O, Cascia. Chi è stato nel luogo, attraverso l'aura del paese, si collega, ne sia cosciente, o, meno, alla santa mirabile, Rita, che, così, è a contatto con tutti coloro che le riversano in Cuore la propria venerazione. Vi sono i mantrams della chiesa cattolica; ognuno di essi stabilisce un definitivo rapporto con chi lo emanò: con i fondatori degli ordini originali, con lo stesso Cristo. Vi sono i mantrams orientali, e così via. La vita di un uomo, conoscendo il segreto del "fissaggio" sulla Materia di ogni nobile qualità dell'essere, attraverso l'Energia, può dare di sè, all'essere, più di quanto non si immagini; anche se egli non ha la possibilità di radunare le proprie forze fisiche, ed entrare in un tipo di attività materiale, nella società.

Per quanto riguarda i mantrams più importanti del nostro pianeta, vogliamo solo fare brevi cenni

AUM: è la parola di potere che Alcione, la Stella Centrale da cui dipendono i sette sistemi solari, dei quali uno è il nostro, dette al nostro Logos, prima che iniziasse la Sua fatica di Magico Architetto dell'Universo. Sia bene inteso che tale vocabolo esoterico è il tentativo umano di riprodurre, in scala microcosmica, il Sacro Suono Originale e Fondamentale del sistema. Allorquando il Logos cesserà di pronunciarlo, tutto il manifesto sparirà ed i predestinati torneranno nel Suo seno.

Esistono 35 mantrams segreti, portati ai tempi della Lemuria dai Signori della Fiamma, sul nostro pianeta; sono le chiavi per aprire completamente i sette sottopiani dei cinque piani in cui si svolge l'evoluzione umana (fisico, astrale, mentale, buddico e atmico), oggi.

Ogni razza madre ha il suo accordo mantrico, su cui arpeggia la dolce mano dei Tre Signori di Raggio, per modellarne, col potere del suono, le caratteristiche maggiori, durante il ciclo di espressione, secondo il Piano.

Esistono sette mantrams sacri, che pongono in contatto la Gerarchia con i Sette Dei Planetari; sono noti solo ai Tre Signori di Raggio ed ai Capi della Gerarchia.

I Sette Logoi dispongono di un mantram, per cui comunicano - secondo una ritmica di necessità - con il triplice Signore del Sistema Solare.

Una volta all'anno, la Gerarchia usa un potente mantram, cantato all'unisono che, attraverso i Sette Dei Planetari, collega il Pianeta al Logos Solare. Esiste un mantram che pone a contatto individuale il Maestro di Raggio con il Logos Planetario.

Altri mantrams sono cantati all'unisono dalla Gerarchia, durante le iniziazioni, nei pleniluni più importanti dell'anno. Altri sono di Raggio; altri, collegano il discepolo al Maestro, ecc..

I MANTRAMS E LA MEDITAZIONE 

Distogliendo lo sguardo dalle superne regioni, ove le parole di potere sono adoperate in senso planetario, solare, cosmico dai Capi della Gerarchia celeste, inseriamo lo sguardo nella struttura fondamentale occulta dell'uomo e nel corredo dei corpi interiori, adatto ad agire, in tale direzione, in senso microcosmico.

Noi sappiamo che l'uomo è una entità più complicata di quanto possa apparire a prima vista. Le sue funzioni biologiche si perpetuano in altre funzioni più sottili, di cui, una parte sono oramai dominio della scienza esatta psicologica. Per ciò che riguarda il suo aspetto fisico, tutte le azioni vengono convogliate e rese definitive dal suo corpo fisico; ma, per quanto riguarda ogni tipo di emozione, anche se la medesima può apparire una entità astratta, a prima vista, essa svolge il suo vivere e prende nascita in un costrutto organismo, e veduto dai chiaroveggenti, che si chiama - solitamente - corpo astrale. Tale corpo è un'entità energetica, con peso specifico e con leggi di funzionalità inquadrate. È il corpo dei sentimenti, il corpo delle sensazioni interiori. Assume un primo ruolo di protagonista, dopo la morte del veicolo fisico. Altri volumi ne hanno parlato, e non ci dilungheremo su esso.

Per quel che riguarda il pensiero razionale, l'uomo possiede un ulteriore corpo: il mentale inferiore. È in tale sfera che le nozioni precise della vita e dell'essere assumono aspetto intellettuale; che l'intelligenza si sviluppa e incamera, nel proprio serbatoio, tutte le sintesi degli attimi consecutivi di esperienza che l'anima fa, in una incarnazione. Infine, l'uomo vero e proprio, come essere immortale, si accentra principalmente in un ultimo veicolo alla sua essenza definita: il corpo causale. Tale corpo è l'unico a restare indistrutto, lungo tutte le incarnazioni, ed accoglie in sè, vibranti nei loro rispettivi atomi ultimi, le esperienze fatte dalle loro struttura mentale inferiore, dal corpo astrale, dal corpo eterico, in ogni tuffo nella materia. Mèta dell'evoluzione umana è dar modo all'anima di espandere le proprie espressioni potenziali, lungo un grande arco di immersioni nell'oggettivo, e, infine, di autodissolversi, per dare il profumo di sè stessa alla Monade, che la vivifica, da sempre. Offriamo un accenno a questo, solo per delle ragioni che risulteranno più chiare in seguito. Il corpo causale è destinato a venir distrutto, alla fine dell'evoluzione, per non trattenere ulteriormente la vita monadica che lo alimentò. È, allora, il momento in cui l'io individuale si fonde in quello universale; la fine dell'evoluzione relativa. Il "ritorno in Seno al Padre" di cui parlava Gesù, il Cristo, prima di essere crocifisso. È la quarta iniziazione.

Ogni meditazione ha per scopo finale la distruzione del corpo causale. Ogni meditazione crea un attrito continuo sui chakras dei tre corpi, sì da renderli, da statici ed inerti, fiammeggianti; sì, da risolverli in un unico fuoco: quello della Monade.

Fino a quest'ultimo secolo, tutti coloro che spiccarono tra la massa, come santi, o geni, violentarono talmente la loro natura, in modo inconscio, da produrre il risveglio, più o meno completo, dei loro rispettivi chakras. È in quell'attimo che il santo, martoriato dalle veglie, acceso dall'amore per il Suo Diletto, ha la visione; è rapito in cielo.

Per il discepolo, si tratta di una tecnica. Egli sa che, quando entra in meditazione, fa convergere la natura sottile dei suoi corpi invisibili, verso l'anima, che entra in rapporto con lo strato eterico del proprio organismo fisico. È come per il selvaggio, che accende il fuoco, strofinando dei legni, l'uno contro l'altro. Quel che il mistico, in passato, e con gran dolore, compiva, ora il discepolo attua, con razionalità e volontà. A seconda del suo raggio, egli possiede un tipo di meditazione che, maggiormente, gli si confà. Sa che il cammino non può essere breve; ma, regolare, ritmico. E sa che ogni sforzo da lui compiuto in tale direzione causa una lacerazione (sia pur microscopica, ogni volta) nel tessuto protettivo che ripara la propria luce interna dalla esterna.

Sia ben chiaro che se un Adepto non avesse già divulgato il segreto intimo della meditazione, in vista dell'avvento del Settimo Raggio, noi non ne avremmo fatto parola. Ma è bene che sia così, oramai; considerato lo sviluppo che sta prendendo l'occultismo regale, in seno alla massa.

Ogni pensiero, ogni emozione, ogni movimento si riflettono sul corpo eterico dell'uomo. E non i chakras vengono distrutti, ma, il loro rivestimento. Colui che medita occultamente crea una tensione nel pur sempre limitato spazio del proprio organismo eterico, che, a lungo andare, darà una nota unica a tutto il corpo denso, rifletterà il movimento ai chakras astrali, ai mentali, sino a che avverrà un primo effetto. Le onde inferiori della personalità si fonderanno con il ritmo pacato dell'anima, e si produrrà l'unificazione della personalità con l'anima. In un secondo tempo, la marèa inferiore si alzerà ancora, e schianterà il corpo causale, proiettando lo spirito liberato a contatto con il Padre nei cieli: la Monade.

Questo è il principio occulto della meditazione. Questo, il segreto della concentrazione.

Esistono dei mantrams adatti ad accellerare il processo meditativo esoterico, e sono tutti legati alla natura del discepolo che li pronuncia, al suo grado di evoluzione, al suo Raggio. Afferma un nostro diletto Fratello Maggiore, un Maestro, che sta per giungere il momento, portato dal Settimo Raggio in manifestazione, in cui ogni discepolo, prima di iniziare la quotidiana meditazione, si inserirà nel ritmo del proprio raggio, con il suo mantram di raggio; indi, entrerà in rapporto cosciente con il suo Maestro, il Quale, lo collocherà, in offerta divina, ai Piedi dei Tre Signori di Raggio, che estenderanno la benedizione delle "Luci che stanno oltre" sul neofita.

Ma, la stessa meditazione è un mantram, anche se nessuna parola viene pronunciata, agli inizi della sua pratica. Esistono, comunque, sette mantrams, ognuno dei quali riguarda uno dei chakras personali. Ognuno di essi mette in attività il chakra che gli compete; quando l'uomo riesce a pronunciare i sette mantrams all'unisono, non è più discepolo; è Maestro di Saggezza.