Il
ritorno del Cristo
L'Avvento
di Cristo è concluso. Egli si manifesta, oggi, pubblicamente, in
terra, sotto le vesti di Sai Baba.
Dal
volume "L'uomo venuto dal cielo" (Giancarlo Rosati Editore
- 1991), di Giancarlo Rosati, uno dei più attenti biografi e
commentatori di Sai Baba, riproduciamo dei brani che indicano le
Caratteristiche e la Natura dell'Avatar:
"…Sai
Baba è uno di quei personaggi che compaiono ogni 5.000 anni e
incidono profondamente il destino dell'umanità. La loro comparsa
segna sempre una svolta determinante nel modo di pensare e di
agire..
I
rapporti dell'uomo con il suo simile cambiano radicalmente e per 800
anni le radici di questi cambiamenti sono così ben ancorate al
suolo che il mondo vive il suo millennio d'oro. E' un attimo di
respiro che si concede all'uomo in questa sua disavventura
terrena…
…Cinquemila
anni fa fu la volta di Krishna; ora, un altro Maestro del mondo si
incarna per noi.
Sai
Baba nasce a Puttaparti, un piccolo miserabile villaggio dell'India
del sud, a 160 chilometri da Bangalore. Il villaggio è
completamente isolato dal resto del mondo..
...La
Sua nascita viene annunciata da strani segni che non vengono bene
decifrati dai familiari. Gli strumenti musicali suonano da soli come
volessero annunciare l'apparizione di un prodigioso condottiero
spirituale destinato a capovolgere il destino dell'umanità. E
quando il piccolo Sathya Narayena Raju (questo è il nome anagrafico
del corpo che giunge a Puttaparti) viene alla luce, non c'è nulla
che possa far pensare ad una incarnazione di Dio. Non arriva un
angelo ad annunciare alla madre che sta per partorire un corpo che
trasporta il divino. La nascita è come quella di tutti i bimbi di
questo mondo. Per tre anni la mamma lo alleva con l'amore tipico
delle mamme, ma ecco che si scopre una strana capacità posseduta
dal piccolo Sathya. Egli fa apparire dall'aria oggetti e frutta che
dona ai Suoi piccoli amici. E' l'inizio del periodo dei lila, i
miracoli che Baba chiama i giochi del divino. E sono proprio i
miracoli che incuriosiscono la gente.
Da
uno stesso albero di tamarindo, che sorge sulla collina di
Puttaparti, Sai Baba fa crescere frutti diversi. Mango, banane,
papaie, mele e cocchi nascono da uno stesso ramo e vanno a
gratificare i compagni che oramai riconoscono la divinità del
piccolo Sathya. I bambini, nella loro semplicità ed innocenza,
arrivano sempre prima degli adulti.
Gli
anni della scuola comportano vicissitudini e disagi per il piccolo
Narayena (si pronuncia Naràiena) che deve allontanarsi anche dai
genitori, finchè un giorno del 1940 dichiara di essere Sai Baba,
incarnazione di Dio sceso in terra per risvegliare la divinità che
alberga in ogni uomo e per riportare a galla la verità, l'amore, la
giustizia, la rettitudine e diffondere la pace nel mondo. Sono
dichiarazioni drammatiche quelle che fa il piccolo Sathya,
soprattutto se si pensa che ha appena 13 anni.
I
devoti cominciano già ad affollare la misera casa. Chiedono delle
prove. Il piccolo Sai lancia in aria petali di fiori che, cadendo,
vanno a disporsi in maniera tale da formare il nome Sai Baba in
telegu, la lingua locale.
L'incredibile
si spinge oltre i confini della regione dell'Andra Pradesh dove è
situato il villaggio di Puttaparti. In alcuni templi succede uno
strano fenomeno. I devoti che si recano a pregare al tempio, al
posto della statua di Dio vedono il volto sorridente di Sathya.
Inizia
così il pellegrinaggio dei ricercatori spirituali che si spingono,
non senza difficoltà, fino al villaggio che ospita l'Incarnazione
Divina. Le notizie si diffondono e i curiosi, insieme ai devoti,
vanno ben presto ad affollare la casa di Baba. Il piccolo ashram che
il giovane ha costruito non è sufficiente ad ospitare i pellegrini
che devono affrontare anche il problema del vitto. E' Sai Baba che
provvede materializzando il cibo per tutti i pellegrini. La
moltiplicazione del cibo fa parte della vita di tutti i grandi
personaggi mistici. Anche in questi anni Sai Baba è stato visto
moltiplicare il riso per sfamare centinaia di persone presenti al
suo darshan. Darshan vuol dire apparizione e fa riferimento al
momento in cui il Maestro appare ai devoti.
Coloro
che hanno avuto la fortuna di venire in contatto con Sai Baba
durante i primi anni del Suo apostolato hanno assistito a miracoli
grandiosi, ripetuti, numerosissimi; hanno assistito alla
materializzazione della statua di Shiva (Dio) dalla sabbia del fiume
Citravaty, che costeggia Puttaparti; al dirottamento delle acque del
fiume in piena; all'arresto della pioggia. Fino a qualche anno fa
era possibile avvicinare il Maestro con discreta facilità e
assistere, così, in diretta, a guarigioni miracolose, o a
rianimazioni di cadaveri. Qualcuno, come l'ingegnere nucleare Vemu
Mucunda, di Londra e il dottor Polenghi Francesco, di Milano, è
rimasto nell'ashram di Baba per diversi anni e ha avuto l'opportunità
di valutare in maniera scrupolosa l'onniscienza e l'onnipotenza di
questo personaggio.
Sai
Baba dichiara di essere l'Avatar, il Salvatore atteso dalla storia.
Gli antichi testi annunciano che l'Avatar, per potere essere
riconosciuto, deve portare con sé segni ed attributi ben precisi.
L'Avatar
deve avere innazitutto dei segni cutanei. Questi segni devono
necessariamente comparire nella parte sinistra del corpo e sono
rappresentati da un neo sulla guancia e da un Garuda sull'emitorace
sinistro. Il Garuda è un'aquila e ha un profondo significato
spirituale.
"Il
Garuda è il simbolo del karma ", afferma Sai Baba, " e le
due ali simboleggiano la fede (Shradda) e la devozione (Bhakti).In
sanscrito il volatile prende il nome di Hridaya Vihaga, che
significa l'uccello del cuore, le cui azioni sono il risultato della
fede e della devozione. Krishna aveva questo segno e con Lui tutti i
Sai"
Il
segno del Garuda che Baba porta sull'emitorace sinistro venne
mostrato al dr. Fanibunda, negli anni '70.
A
fianco dei segni cutanei l'Avatar deve possedere i 15 Kalas. I Kalas
sono gli attributi divini e comprendono:
·
il controllo assoluto sul corpo fisico,
·
il controllo delle facoltà psichiche,
·
il controllo su tutti gli elementi della natura.
In
termini più precisi questo significa onnipotenza, onniscienza,
onnipresenza.
La
cultura orientale, come quella occidentale, attribuisce a Dio alcune
caratteristiche molto precise. Pertanto, secondo lo stesso
insegnamento cristiano, Dio è tale in quanto onnipotente,
onnisciente e onnipresente. Nel momento in cui incontriamo un
personaggioo con queste caratteristiche siamo autorizzati a
riconoscere in lui una potenza divina. Non ci sono alternative.
L'insegnamento che ci è stato impartito è molto chiaro. Soltanto
Dio possiede quegli attributi. Ma i testi orientali non si
accontentano dei Kalas e pretendono anche dei segni cutanei.
Noi
ricercatori siamo ancora più esigenti e pretendiamo che il Grande
Condottiero venga anche annunciato dalle profezie che emergono
all'interno delle Grande Religioni. Riconosceremo, quindi, come
potenza divina soltanto quel personaggio che possiede: i kalas, i
segni cutanei divini e viene annunciato dalle profezie.
Sai
Baba possiede i segni cutanei esclusivi di Dio: un neo sulla guancia
sinistra e un Garuda sull'emitorace; ma, non possiamo ovviamente,
accontentarci di questi segni che, incidentalmente, potrebbero
apparire sulla pelle di chiunque. Andremo pertanto a ricercare tra
le antiche profezie per stabilire se l'annuncio della venuta del
Grande Condottiero prevedeva una figura ben precisa in quest'epoca.
Le
profezie che annunciano la discesa del Sai Avatar in questa nostra
epoca di affanni sono numerose e, negli ultimi seimila anni, lo
annunciano con ricchezza di particolari e incredibile precisione.
Nell'interpretare
queste profezie non occorre fare salti mortali come hanno fatto i
discepoli cristiani nell'adattare le profezie di Daniele a Gesù.
Sai Baba viene annunciato in maniera precisa, fotografica; viene
specificato il Suo albero genealogico, il luogo in cui sarebbe nato,
l'età che avrebbe raggiunto prima di lasciare il suo corpo fisico,
tutte le tappe della Sua missione e le Sue conquiste mondiali nel
campo della spiritualità.
L'ultimo
annuncio è stato fatto nel 1935, quando Sai Baba aveva appena 9
anni e l'Occidente non ne conosceva ancora l'esistenza. Sono
profezie sconvolgenti che riempiono il cuore di certezze.
Molte
anime si sono incarnate proprio in questa epoca per avere la visione
diretta del Divino che discende con tutti i poteri e per osservare
il modo in cui tira i fili di questa grande commedia cosmica per
dare scacco matto ai funerei fantasmi del male.
"E'
per voi una grande fortuna", dice Sai Baba" essere
presenti a questa guerra del Divino contro il male che intrappola il
mondo. Non perdete questa occasione di partecipare al più grande
scontro della storia della creazione; partecipate anche voi come
combattenti del Divino in difesa dei valori del Dharma (la
Rettitudine); Prema (l'Amore); Shanti (la Pace); Sathya (la Verità)
e infine Aimshi (la Non Violenza)".
Le
profezie che riguardano Sai Baba partono dall'Estremo Oriente e via
via si avvicinano al nostro mondo. Se le Upanishad sono molto
lontane dalla nostra cultura, non altrettanto di può dire di
Maometto, di Nostradamus, di S. Giovanni Evangelista, di Bab, di
Papa Giovanni XXIII e, infine, di Malachia.
Le
profezie delle Upanishad
Gli
antichi testi sacri indù avevano annunciato la discesa di Dio nel
villaggio dei coni nel sud dell'India. Puttaparti significa appunto
il villaggio dei coni, in quanto nel passato era stato invaso dalle
termiti, che avevano costruito termitai in tutta la zona.
Le
profezie avevano anche previsto la famiglia presso la quale si
sarebbe incarnato il Divino; tutte le tappe della Sua Missione
spirituale e la sua morte a 96 anni. Le profezie annunciano che il
divino si sarebbe incarnato all'interno del Kali Yuga. L'Età del
Ferro ha inizio 5000 anni fa, subito la morte di Krishna. Krishna è
uno dei grandi Avatar del passato. Dovrebbe essere morto il 24
febbraio di 5083 anni fa.
Che
cos'è un Avatar?
Avatar
significa letteralmente discesa e sottointende la discesa di Dio
sotto una forma visibile. Avatar, pertanto, va inteso come
incarnazione divina.
La
discesa del decimo Avatar doveva avvenire all'interno del Kali Yuga,
circa al sesto millennio dopo la morte di Krishna. Sai Baba è il
decimo Avatar, un Purnavatar. Lui stesso dichiarò ad un monaco
buddista di essere l'Avatar che doveva venire dopo Siddharta.
Sai
Baba è il Kalki Avatar che nelle sacre scritture Indù viene
descritto come un condottiero che cavalca un bianco destriero. La
profezia di S. Giovanni Evangelista è stata attinta forse da questi
stessi testi.
Le
profezie dello Shuka Nadi
Il
libro dello Shuka è un testo sacro che viene tramandato di
generazione in generazione; spesso, di famiglia in famiglia, da
migliaia di anni. Il libro è scritto in sanscrito antico, in un
dialetto oramai estinto: il brahmi. L'autore è il saggio Maharishi
Shuka dev., un contemporaneo di Krishna, il purnavatar comparso
sulla terra poco più di 5000 anni fa. La data di stesura del testo
risale ufficialmente al 3.143 prima dell'era cristiana.
Oggi,
il custode del libro è Sri Iyotischarya Ramakrishna Shastri (Shuka
Foundation 33, 5th Main
Road. Chamaraipet, Bangalore 560.018), filosofo, ingegnere e
ricercatore della verità. La famiglia del dottor Ramakrishna è
entrata in possesso dei libri sacri circa 800 anni fa.
Queste
le rivelazioni dello Shuka Nadi:
"..la
Sua missione è quella di risvegliare la rettitudine. Darà a
ciascuno il suo, nel senso che ogni devoto riceverà in rapporto al
livello di coscienza raggiunto. Così, qualcuno riceverà un certo
numero di oggetti per risanare qualche lacuna fisica o spirituale,
qualcun altro riceverà soltanto un'indicazione per l'autorealizzazione.
Il
villaggio in cui comparirà nella Sua veste terrena diventerà luogo
sacro. Potrà assumere qualunque forma, potrà eliminare qualsiasi
pericolo e qualsiasi ostacolo. Creerà istituti di educazione e
mostrerà la Sua onniscienza in mille modi. Se il devoto si arrenderà
al Maestro avrà l'opportunità di riscattare i suoi peccati e
ottenere la liberazione. Molti lo avvicineranno, ma alcuni non
potranno farlo per il comportamento spinoso delle vite passate.
Egli
sarà la personificazione dell'amore e della beatitudine, ma
soltanto le menti illuminate potranno capirne l'essenza. Sai Baba
potrà essere sperimentato, ma non descritto. Egli camminerà nella
rettitudine al di là di ogni maldicenza. Sarà il rappresentante di
Shirdi Baba e nascerà come risultato delle preghiere fatte dai
devoti di Shirdi.
Il
Maestro si mostrerà a Whitefield anche dopo la Sua morte.
Sai
Baba mostrerà tutti i Suoi poteri quando il male avrà raggiunto
l'apice.
Prima
dell'anno 2000 mostrerà soltanto un decimo dei Suoi poteri. Negli
anni successivi, tuttavia, i Suoi sforzi per salvare il mondo
verranno centuplicati. Prima della fine di questo ciclo cosmico
dimostrerà che Lui e soltanto Lui sarà in grado di controllare la
furia della natura. Il Maestro pianterà un albero a Bangalore che
diventerà un campo di energia. Nonostante che Egli sia pienamente
consapevole dei poteri che possiede, li rivelerà soltanto quando
sarà strettamente necessario. La Sua grandezza raggiungerà le più
sperdute contrade del mondo, si mostrerà contemporaneamente in più
luoghi e produrrà miracoli mai visti. Ciò che farà potrà
sembrare molto semplice agli uomini, ma in realtà ogni Sua azione
avrà un'importanza universale.
Il
Suo cuore sarà perennemente pieno di compassione; non ferirà mai
nessuno, né mostrerà disappunto per gli errori commessi
dall'ignoranza.
Ogni
Suo gesto ed ogni Sua parola avranno un significato e i devoti che
seguiranno la retta via avranno la Sua totale protezione. Egli
insegnerà che questa nostra realtà è illusoria. Coloro che
riconosceranno la verità di Sai Baba raggiungeranno la salvezza. Le
cose terrene perderanno di significato e il devoto scoprirà che
soltanto la conoscenza di se stesso potrà portarlo alla liberazione
finale."
Gli
Shuka riferiscono che Sai Baba avrà il potere di guarire la gente e
guarire se stesso spruzzando acqua sul suo corpo e che eserciterà
questo Suo potere di guarire non soltanto sulla gente del nostro
pianeta, ma anche sugli esseri viventi di altri pianeti e persino
nei piani esistenziali più elevati.
"Si
verificheranno situazioni inspiegabili quando Egli prenderà su di Sé
i mali degli uomini per salvarli da malattie o incidenti. Avrà
anche il potere di prolungare la vita e quando l'influenza del Kali
Yuga (questa Era, caratterizzata dalla corruzione e
dall'ingiustizia) raggiungerà il suo apice, la gente vedrà la Sua
grandezza e lo riconoscerà come Potere Assoluto. Allora, l'umanità
si inginocchierà davanti ai Suoi piedi e lo adorerà come il
personaggio più grande che sia mai apparso sulla faccia del nostro
pianeta. La Sua essenza è divina. Non dimenticherà nulla. Non ci
sarà nulla che non conosca. Egli avrà grandi poteri purificatori.
Il solo vederlo purificherà l'animo della gente; la semplice
esposizione all'energia irradiata da questo personaggio divino potrà
annullare il karma di ognuno. Avrà tre incarnazioni. Coloro che lo
criticheranno commetteranno peccato. Dal 1979 la corrente del mondo
cambierà direzione: la rettitudine affiorerà gradualmente e
l'ateismo comincerà a diminuire. Da quell'anno Egli compirà
miracoli mai visti."
Le
profezie dell'Apocalisse di Giovanni
I
testi sacri indù avevano previsto la discesa di un Avatar,
simbolicamente identificato come un condottiero che cavalca un
cavallo bianco. Il cavallo è il simbolo della mente e Colui che lo
cavalca ha il significato di dominarla. La mente è responsabile di
tutte le proiezioni che ci allontanano dalla verità suprema. I
testi sacri segnalano che il Condottiero indosserà una veste color
della fiamma, o del sangue, porterà i segni cutanei tipici degli
Avatar, verrà accompagnato dai Kalas e condurrà l'umanità verso
l'Era dell'Oro, che durerà mille anni.
Dice
Giovanni nella sua Apocalisse (cap. IXX):
"
Poi vidi il cielo aprirsi, ed ecco un cavallo bianco e colui che lo
cavalcava si chiamava il Fedele ed il Verace ed egli giudica e
guerreggia con la giustizia… Era vestito di una veste color del
sangue ed il Suo nome è la parola di Dio. Gli eserciti che lo
seguivano sopra cavalli bianchi erano vestiti di lino bianco e
puro…
…Egli
afferrò il dragone del male e lo legò per mille anni, dopo di che
avrà da essere sciolto per un po’ di tempo".
Il
nome con il quale Sai Baba viene registrato all'anagrafe dai
genitori è Sathya Narayena Raju. Raju è il nome della famiglia.
Sathya vuole dire verità e Narayena significa "colui che
rimane fedele nel cuore degli uomini".
In
sintesi, il nome anagrafico di Sai Baba è il Verace e il Fedele.
Giovanni
aveva visto giusto.
Le
profezie di Maometto
Circa
1400 anni fa Maometto si propose al mondo come profeta, o inviato
del Signore. Il profeta dell'Islam aveva attinto la Sua cultura e la
Sua preparazione dal sistema filosofico indiano, come avevano fatto
a suo tempo Buddha, Apollonio e Gesù.
Ne
l' "Oceano della Luce", al volume XIII, il Profeta
consegna al mondo trecento segni che permetteranno al ricercatore
spirituale di individuare la nuova incarnazione di Dio.
L'opera,
scritta circa sette secoli dopo la morte di Maometto, aveva lo scopo
di raccogliere tutto ciò che aveva dichiarato il profeta in vita,
affinchè non andassero perdute le Sue parole. L'Oceano della Luce
è costituito da 25 volumi. Il tredicesimo, che porta il titolo di
"El Mahadi Maoud", che significa" L'atteso
Condottiero", si riferisce all'apparizione del Grande Maestro
del Mondo alla fine di questo nostro millennio. L'opera, scritta in
arabo, è reperibile, non senza difficoltà, in Persia. Alcuni brani
vengono riportati da Lowenberg nel libro "The heart of Sai
" (Sathya Sai pub, Prashanti Nilayam, Puttaparti, India).
Il
volume XIII parla esclusivamente del Condottiero Spirituale che dovrà
sovvertire l'ordine delle cose, risvegliare la spiritualità e
l'amore nell'uomo. La Sua comparsa avverrà, riferisce l'Opera, nel
momento in cui l'umanità avrà toccato il fondo. Così scorre il
racconto:
Alcuni
discepoli musulmani domandarono al profeta: "Sei tu El Mahadi
Maoud, il Grande Maestro?"
Rispose
Maometto:
"Nessun
profeta e nessun messia potrà mai avere i poteri con i quali
discenderà il Maestro del Mondo. Nessun profeta sarà grande quanto
il Maestro, in quanto il potere che possiede il Messaggero non è
sufficiente per risolvere i guai di una nazione, o salvargli la
vita. Per quanto riguarda il Maestro del Mondo, tuttavia, nessun
potere del mondo riuscirà a conquistarLo, nessuna potenza potrà
ucciderLo"
I
discepoli domandarono ancora:
"Come
potremo riconoscere il Signore dei Signori?"
"Voi"
disse allora Maometto "non potrete riconoscerLo perché quando
il Maestro verrà voi sarete così spinosi che non avrete la
possibilità di trovarLo. I cristiani e i popoli di altre religioni
avranno invece questa possibilità. Lo troveranno e Lo adoreranno,
ma i musulmani non potranno farlo. Vi fornirò, comunque, i segni
che consentiranno di riconoscerLo e di distinguerLo dai falsi
profeti che in quell'epoca discenderanno numerosi"
I
segni che fornisce Maometto sono così precisi che è possibile
persino tracciare un identikit del Condottiero. Ascoltiamo il
Profeta nella sua descrizione.
"
La sua chioma sarà come una corona, la fronte sarà larga, la
radice del naso ampia, i denti centrali saranno separati. Il Suo
viso sarà sempre ben rasato. Il Maestro del Mondo non porterà mai
la barba. Avrà un neo sulla guancia e indosserà due abiti color
della fiamma. Il Suo corpo sarà minuto, ma lo stomaco ampio nell'età
matura. Le gambe saranno come quelle di un adolescente. Egli porterà
con sé la sapienza e la conoscenza di tutte le religioni del mondo.
Tutte le scienze e la cultura del mondo alloggeranno nella Sua mente
fin dalla nascita. Qualunque cosa chiederete Egli ve la donerà.
Tutti i tesori del mondo saranno sotto i Suoi piedi. A tutti farà
piccoli doni e materializzerà oggetti anche dalla bocca. Benedirà
i devoti toccandoli con la mano. Coloro che lo vedranno saranno
felici e le stesse anime disincarnate godranno della Sua visione. I
devoti allungheranno il collo per vederLo. Il Maestro vivrà sino a
95-96 anni. Negli ultimi venti anni della Sua vita Egli verrà
riconosciuto come il Re dei Re, anche se per quel periodo soltanto
due terzi dell'umanità crederà in Lui. I musulmani lo
riconosceranno soltanto nove anni prima che Egli lasci il Suo corpo.
Voi avreste potuto stringerGli la mano, ma avrete perduto questa
grande occasione. Il Maestro vivrà in collina e i Suoi devoti si
riuniranno sotto un grande albero. A quei tempi voi spenderete molto
denaro per abbellire le vostre moschee, ma nessuno di voi andrà là
a pregare. Pubblicherete bellissimi libri del Corano, ma nessuno di
voi comprenderà ciò che vi sta scritto. I veri insegnamenti di Mosè
sono nascosti in una grotta dell'Antiochia, ma il Re del mondo,
l'incarnazione di Dio, sarà l'unico che fornirà all'umanità un
insegnamento di verità".
La
descrizione fatta da Maometto è fotografica. Tutti i segni forniti
dal Profeta dell'Islam calzano alla perfezione al personaggio Sai
Baba. Lui stesso ha annunciato che morirà all'età di 95 anni.
La
posizione dei pianeti al momento della nascita di Sai Baba
Sri
Ganapati, nel suo pregevole lavoro "Swami ", introdotto
dal biografo ufficiale di Sai Baba, N. Kasturi, fornisce la seguente
posizione dei pianeti al momento della nascita dell'Avatar:
Luogo
di nascita
|
Puttaparti
|
Data
di nascita
|
23
novembre 1926
|
Ora
di nascita
|
ore
5, minuti 6
|
Fase
lunare
|
4
giorno dopo la luna piena
|
Stella
|
Orione
|
Longitudine
|
77
gradi, 47' Est
|
Latitudine
|
14
gradi, 10' Nord
|
Tempo
siderale
|
8,
51', 54"
|
Corso
del sole
|
22
gradi, 50', 9"
|
Forza
di equilibrio sulla data di nascita
|
Rahu,
2° anno, 1° mese, 14° giorno
|
Sai
Baba morirà nel 2021 e rinascerà nel distretto di Karnataka nel
2029. Per vent'anni, tuttavia, la nuova incarnazione divina che
prenderà il nome di Prema Sai non si manifesterà pubblicamente.
Comparirà intorno al 2050 a Mysore dove eleggerà il Suo quartier
generale.
Nel
2050 l'uomo assisterà alla trasformazione del mondo. La giustizia
regnerà sul pianeta. Non vi saranno più religioni diverse, ma
un'unica religione: quella del Divino Amore. L'umanità sarà
riunita sotto un'unica bandiera spirituale che adorerà Dio Uno e
riconoscerà il Sé interiore al di là dei falsi edifici costruiti
da solerti seguaci di questa o quella religione.
"L'intera
umanità è la mia famiglia. Non esiste nessuno su questo pianeta
che non mi appartenga. Sono tutti miei, ed Io sono loro", dice
Sai Baba, "Essi possono anche ignorarmi, ma sono egualmente
miei. Io non rinuncerò a voi, nemmeno se mi terrete lontano. Non
dimenticherò nemmeno coloro che mi negano. Sono venuto per tutti.
Coloro che se ne stanno lontani verranno egualmente chiamati vicino
a me e saranno salvati"
Le
profezie di Nostradamus
Nel
sedicesimo secolo il medico francese Nostradamus scrisse le sue
Centurie; circa 2500 predizioni in stanze. Tra le tante previsioni,
alcune sono di importanza internazionale e coprono un periodo di
diversi secoli. Circa 800 predizioni si riferiscono agli ultimi 400
anni e sembrano essersi realizzate. Le profezie più significative
riguardano l'Afganistan e la Persia del 1727; la rivoluzione
francese del 1792; le due guerre mondiali; l'ascesa di Hitler, che
il veggente chiama Hilter, anagrammandone il nome; l'ascesa e la
capitolazione di Mussolini e delle sue camicie nere.
Una
profezia ha un interesse drammatico per tutta l'umanità e si
riferisce a questi decenni quando un condottiero immortale nato in
India, dotato di sapienza e di poteri eccezionali, parlerà alle
genti e condurrà l'umanità sotto l'unica bandiera di una religione
universale fondata sulla verità, unificando i popoli in una sola
casta di fratelli.
La
profezia annunciata da Nostradamus ricalca quella dei maestri
himalaiani, di Maometto, delle Upanishad e di Papa Giovanni.
Le
profezie del profeta Bab
Bab
è il profeta della religione Bahai. La religione Bahai non è molto
conosciuta in quanto i suoi seguaci non fanno del proselitismo.
Bahai
si nasce, affermano i maestri di questa fede. Il ricercatore della
verità viene incontrato al momento opportuno.
Il
profeta Bab venne giustiziato sulla pubblica piazza, proprio nel
paese in cui nacque e predicò (la Persia), attorno al 1845. Un
seguace, Bahahullah, fondò una religione sul Suo insegnamento.
Bab
profetizzò la discesa di un grande Maestro, che avrebbe unito tutte
le religioni del mondo, in quanto Dio è uno solo ed è
perfettamente inutile e sciocco mantenere certe divisioni. L'unico
sentiero che conduce a Dio, sosteneva il Profeta, è l'amore ed il
servizio agli altri.
L'annuncio
profetico di Aurobindo
Aurobindo,
maestro spirituale indiano, ha avuto un ruolo importante nella
stessa politica del suo paese, tracciando indelebili segni sociali
sulla matrice di quella terra. L'annuncio che egli fece il 24
novembre 1926 è, a dir poco, drammatico. Si tratta di un annuncio
impressionante perché, pur non essendo così preciso e fotografico
come la profezia di Maometto, è tuttavia così vivo da scuotere
l'animo di chiunque.
Il
giorno dopo la nascita di Sai Baba, Aurobindo chiamò a raccolta i
suoi discepoli. I devoti meditarono per circa 45 minuti. Quel giorno
Aurobindo ritenne di aver raggiunto la perfezione spirituale (siddhi).
Benedì ogni singolo presente ed avvertì che Dio si era incarnato.
"Il divino è sceso sulla terra. Dio si è incarnato, portando
con sé tutti i poteri della divinità: l'onnipotenza, l'onniscienza
e l'onnipresenza". Da quel giorno Aurobindo visse in
solitudine, comparendo raramente tra i discepoli. Il 24 novembre
divenne uno dei quattro giorni dell'anno in cui Aurobindo offriva il
suo darshan ai devoti, mentre la gestione dell'ashram venne affidata
ad una discepola francese. Aurobindo morì nel 1950. L'unica grande
mistico nato il giorno annunciato da Aurobindo è Sai Baba.
"Il
24 novembre 1926 Krishna " aveva ribadito Aurobindo ("Sri
Aurobindo, uomo e profeta", edizioni Galeati, pagg. 330-331.
"The godman", di Gocak, Puttaparti) "è sceso
sotto vesti umane. Un potere infallibile guiderà le menti, e nel
cuore delle genti arderà la fiamma immortale. Le moltitudini
ascolteranno la sua voce".
Sai
Baba nasce il 23 novembre 1926, mentre Aurobindo parla del 24. La
differenza di 24 ore è legata al fatto che Aurobindo percepì la
nascita dell'Avatar soltanto nel momento in cui raggiunse i siddhi,
i poteri sovrannaturali. Aurobindo raggiunse la capacità di
espletare poteri sovrannaturali, infatti, soltanto quel giorno.
Le
profezie di Papa Roncalli
Angelio
Roncalli, il papa buono, sembra essere l'autore di profezie
sconvolgenti, che, oggi, anno 1998, vediamo già in parte
realizzate. Le profezie vennero fatte nel 1935, quando Roncalli
ricopriva il ruolo di delegato apostolico in Turchia. A quel tempo
Roncalli venne introdotto in una società segreta iniziatica dove
dettò le sue profezie. Queste profezie, trascritte dal Cancelliere
della società segreta, vennero gelosamente custodite ed apparirono
nel 1976 in un libro di Pier Carpi dal titolo ("Le profezie di
Papa Giovanni" - Edizioni Mediterranee - Roma). L'autore cercò
di interpretare le dichiarazioni di Papa Giovanni, lasciando
tuttavia alcune profezie non decifrate per mancanza di elementi. Mi
pare che oggi possiamo interpretare meglio quei passi, usando una
chiave esoterica.
Le
profezie annunciano tempi duri per la chiesa romana e, proprio in
quel periodo di terrorismo e di sangue, ecco comparire sulla scena
il Santo Scalzo.
"Nella
tua casa riceverai un santo a piedi nudi. E farai attendere i
potenti, le mani disarmate, a pregarti. Il santo parlerà anche per
te in ogni contrada e dal mondo ecco i bianchi fiori ti
avvolgeranno. Tuo sarà il viaggio del coraggio, la grande sfida al
mondo ed all'immondo principe del mondo… E ti farai scalzo, e
camminerai col santo scalzo…"
Chi
conosce Sai Baba comincia già ad intravedere la possibilità che
Egli sia il Santo Scalzo di cui parla Giovanni. E' il Santo che
predica l'amore universale e tiene viva la fiaccola della
spiritualità nel mondo.
"Due
fratellli e nessuno sarà Padre vero. La Madre sarà vedova. I
fratelli d'Oriente e d'Occidente si uccideranno e nell'assalto
uccideranno i loro figli. Allora scenderà dal monte il santo scalzo
e scuoterà il regno, dinnanzi alla tomba dello scalzo…Ascoltate
le sue parole…"
Il
Santo scalzo scende simbolicamente dal suo piedestallo per
soccorrere un'umanità affranta dalla lotta e dal sangue. Il monte
di cui si parla va interpretato, o si riferisce alla collina di
Puttaparthi?
"Nella
terra di Brahma una voce disarmata. E' la coscienza del mondo, che
non morirà mai. Da lui verrà al mondo un nuovo ordine di
cose".
Le
armi costruite in gran segreto da diverse nazioni portano il lutto
sul pianeta, ma di nuovo il Santo Scalzo agirà attraverso diversi
accorgimenti proprio com'è lo stile di Baba, il quale ha affermato:
"Dal mio sessantesimo anno, io agirò all'interno dei cuori,
attraverso il pensiero e raggiungerò il mondo".
"I
due capi russi si scontrano nel nome dell'umanità. Nella terra
celeste sta la voce di chi ama il mondo e parla per i deboli….
Roma,
accetta le rovine, non stendere fiori o sete per i piedi nudi di chi
viene. Questi piedi amano il dolore".
Ci
sarà un tempo in cui un papa avrà l'ardire di recarsi in
pellegrinaggio dal Maestro del mondo e di camminare al Suo fianco a
piedi nudi, così come nudi sono i piedi del Santo. Verrà anche il
tempo in cui il Santo Scalzo verrà a Roma e verrà nel momento in
cui la Chesa romana avrà maggiormente bisogno. Il messaggio di Dio
non verrà abbandonato. Sarà il Santo Scalzo a tenerlo vivo anche
quando la violenza, l'odio e il sangue soffocheranno ogni barlume di
spiritualità. Sarà il Santo dei Santi, colui che cammina a piedi
scalzi, che ristabilirà nel mondo la giustizia, la pace e l'amore.
Le
profezie di Malachia
Le
profezie di Papa Giovanni si ricollegano a quelle di Nostradamus,
ma, soprattutto, a quelle di Malachia.
San
Malachia, Maelmaedhog Us Morgair, nacque nel 1074 e morì nel 1148.
La sua storia è alquanto insolita.
Viene
nominato prima vescovo e poi arcivescovo e primate d'Irlanda ad
Armagh, sua città natale; ma, nel 1132 rinuncia alla sua carica e
torna monaco, un semplice monaco per dedicarsi meglio alla sua
devozione ed alla sua missione, che l'alto incarico evidentemente
gli impediva di espletare. Proprio in quegli anni egli scrive le sue
profezie. Si trova a viaggiare verso Roma e durante la visita
all'abbazia di Clairvaux fa amicizia con San Bernardo, che diventerà
il suo biografo. E' forse S. Bernardo che raccoglie le sue profezie
sui sommi pontefici (Prophetia de summi pontefici). Nel 1590 le
profezie vengono ritrovate nella biblioteca di Clairvaux da un
monaco benedettino, che le dà alle stampe.
La
profezia consiste semplicemente di 112 motti simbolici latini con i
quali Malachia preconizza altrettanti pontefici. Stranamente tutti i
motti si applicano alla perfezione ai pontefici e alle situazioni
che questi hanno dovuto affrontare nel tempo. Negli anni '60, per
esempio, quando muore Giovanni XXIII, il successore viene
identificato nel motto Flos florum (Paolo VI).
Dopo
Paolo VI i papi dovrebbero essere ancora tre o quattro. Papa Luciani
muore dopo qualche settimana di pontificato. Appare Woytila. Dopo di
lui ci dovrebbero essere ancora due papi, o, forse, soltanto uno:
l'ultimo. De gloria olivae. Nella basilica di S. Paolo fuori dalle
Mura, dove si trova tutta la serie dei medaglioni di pontefici, da
S. Pietro in avanti, i conti tornano. I tempi stringono. La grande
piramide e Nostradamus confermano le profezie di papa Giovanni. Roma
resterà senza papa. Il papa se ne andrà da Roma e troverà
conforto nel Santo Scalzo nella terra di Brahma, presso Colui che
predica anche per il capo dei cristiani.
La
fine del papato corrisponderà all'inizio dell'Età dell'Oro,
durante la quale tutti gli uomini cominceranno ad unirsi sotto un
unico credo, senza religioni, senza dogmi, senza campanilismi, tutti
uniti sotto l'unica bandiera dell'amore e della devozione per
Dio-Uno. Si avvererà quello che Sai Baba ha annunciato. Nel 2030 si
vedranno i frutti della missione intrapresa dal Kalki Avatar, che
verrà completata dalla sua prossima incarnazione, sotto il nome di
Prema Sai.
Qualcosa
di terribile e di esaltante si sta muovendo e forgiando all'ombra
del piccolo uomo scalzo. L'Avatar porterà l'umanità fuori dalla
crisi, al di là di questa terrificante dimensione fatta di
ingiustizia, violenza ed egoismo. "Da Lui" , ribadisce
papa Giovanni "verrà al mondo un nuovo ordine di cose".
Nota
aggiunta
Il
Gayatri Mantra
Il
Gayatri Mantra è il mantra più sacro, e, mentre prima era
conosciuto e cantato soltanto dagli iniziati indù, oggi tutti hanno
il permesso di cantarlo, per volontà di Sai Baba.
Il
Gayatri Mantra è l'essenza di tutti i Mantra; vale a dire,
l'Essenza di tutti i sacri Nomi di Dio.
La
Gayatri è una preghiera volta solo ad ottenere l'illuminazione
dell'intelletto.
E'
un'invocazione rivolta alla Dea che non ha un nome speciale, ma che
trascende tutti i Nomi.
Essa
è diretta alla Madre Universale, senza alcun nome restrittivo: Essa
è la Madre di tutte le genti, di tutti i tempi e di tutte le
religioni.
E'
di validità universale.
Il
suo testo è il seguente:
OM
BHUR BHUVAH SVAH
TAT
SAVITUR VARENYAM
BHARGO
DEVASYA DIMAHI
DHIYO
YO NAH PRACHODAYAT
"O
Madre, che sussisti in tutti i tre Kala, nei tre Loka e nei tre Guna,
Ti
prego,
illumina il mio intelletto e dissolvi la mia ignoranza come il
fulgido
sole disperde ogni tenebra.
Ti
prego, rendi sereno, acuto ed illuminato il mio intelletto!"
Il
Gayatri Mantra contiene una descrizione e una lode, una preghiera e
una Dhyana: " Om Bhur Bhuvan Svah, Tat Savitur Varenyam, Bargo
Devasya": queste parole sono la descrizione e la lode rivolte
alla Madre Universale: "Dimahi " (io sto meditando) è la
Dhyana; " Dhiyo Yo Nah Prachodayat" è la preghiera perché
si arricchisca e si illumini l'intelletto di colui che prega.
Il
Gayatri Mantra è la Madre dei Veda ed il suo canto elargisce gli
stessi benefici effetti del canto di tutti i Nomi di Dio.
(Potete
trovare questi ed altri Bahjan nel libro BHAJAN VALI [il Libro dei
Bhajan], edito dalle "Edizioni Sathya" - Strada Ponte
Verde, 11/4 -Torino. Tel.: 011/650.68.16 - 650.69.16)
Ricordiamo
che è possibile avere altre notizie sull'Avatar visitando il sito
web dell'Organizzazione
Sathya Sai Baba Italia (http://www.osssbi.org) che riporta
anche gli indirizzi dei Centri italiani e molti Discorsi di Sai Baba
liberamente scaricabili.
Si
consiglia altresì una visita al sito delle Edizioni
Milesi (http://www.edizionimilesi.com), casa editrice
specializzata nelle opere di e su Sai Baba.
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