Lezione Ventisettesima

 

Il potere magico del plenilunio.

I raggi "bianchi" e quelli "neri" della luna.

Spiegazione, dal punto di vista esoterico, del plenilunio.

Cos'è, e cos'è stata la luna?

Ogni plenilunio, quale messaggero di una forza zodiacale distinta.

Istruzioni per trarre i massimi benefici occulti dai pleniluni  

A riguardo delle esperienze pratiche che lo studente deve intraprendere per riuscire, con successo, a stabilire ed a sfruttare un rapporto integrale con le forze solari, che gli provengono dai Signori Planetari, e quelle cosmiche, che gli provengono dai Dodici (14) Segni Zodiacali, la comprensione piena del formidabile potere costituito da ogni plenilunio mensile gli è necessaria.

Ha mai provato lo studente, profano di conoscenze esoteriche, a fare una lunga passeggiata serale, in un luogo isolato, in campagna, ove esiste soltanto il fruscìo delle fronde d'albero, ove il canto dei grilli gli carezzi l'animo, e la luna piena impolveri di bianco, cielo e terra, abbracciando il silenzio generale? Non si è sentito, allora, egli, preda di un incanto, eguale per tutti coloro, indistintamente, che si trovavano nelle medesime condizioni?

Quanta letteratura è stata creata su tali note lunari! Quanti poeti debbono a lei lo struggente sprazzo dell'arte infuocata che li rese tali! Quanti amanti videro corrodersi la fune che li legava alla impurità materiale, al mondo di un meschino vivere quotidiano, ed elevarono i loro animi nella simbiosi di una rapsodia, che li avvinse all'assoluto loro dio di amore?

E quante leggende, quante storie di stregoneria, quale sfondo creò la luna ai maghi dell'antichità, agli alchimisti, ai ricercatori della pietra filosofale e dell'elisir dell'eterna felicità!

Leggenda? Verità?..

Indubbiamente, la Luna è protagonista di un ben definito settore misterioso, che suggella l'evoluzione della "psiche planetaria". Per poter comprendere a fondo gli influssi lunari, sia allo scopo di avvalersi del miracoloso aiuto che se ne può trarre, sia per sfuggire al periodo dei suoi "raggi neri", bisogna, innanzitutto, partire da una premessa generale. Premessa, che faremo precedere da un esempio significativo. Mettiamo conto che un alchimista abbia studiato, per anni, le proprietà di ogni sorta di liquidi della natura, per arrivare alla scoperta dell'unico fondamentale, da cui tutti essi derivano; l'elisir di vita. Ed, in ciò, abbia adoperato, per i lunghi anni, un medesimo crogiuolo, mescolando, in esso, sostanze velenose e sostanze vitali. Finalmente, davanti ai propri occhi, ecco, smeraldino e luminoso, l'unguento benedetto! Felice, l'alchimista lo cola in un altro vasello, già da tempo pronto per raccogliere la sua scoperta e sfruttarla, e getta, da una parte, il crogiuolo, ancora impregnato di tutte le essenze velenose e vitali dei liquidi che, in precedenza, aveva ospitato; ma, pur sempre, inebriato dalla lieve traccia dell'elisir appena scoperto..... Il gatto si avvicina, lecca quello strumento, assorbe un pò dei fluidi negativi e si tramuta in orrida bestia; il cane segue l'esempio del gatto, e, per caso, lecca i fludi benefici. E si tramuta in una leggendaria figura alata.....

Lasciamo, per un attimo, la storia e parliamo della nostra catena planetaria e della luna. Come gli occultisti sanno, la terra può essere considerata il crogiuolo, ove un Alchimista Divino, il Logos Planetario, riversa varie sostanze (i regni della natura), e geometrizza su di esse, per trarne fuori il capitolo definitivo della genesi: per raggiungere il risultato finale di quella che, da ogni tempo, è stata chiamata la "GRANDE OPERA". La Luna era il pianeta dove il medesimo Alchimista esercitava la Sua arte, nella "incarnazione precedente". La Luna è il crogiuolo impregnato dei Suoi esperimenti e successi passati, e sta lì, in un angolo del Tempio Solare, in attesa di venir dissolta completamente. È, tuttora, il ricettacolo spugnoso di ogni effluvio negativo che circola nello spazio; li raccoglie e fa sì che non vengano dispersi. In ciò, vediamo la Saggezza Logoica ed il perché ancora questo corpo celeste non sia stato consumato. I Maestri di Saggezza si riferiscono ad essa (nel suo aspetto occulto), quando parlano dell'ottava sfera, ove gli ego di quegli uomini particolarmente malvagi vanno a finire l'esistenza. Questa mèta aspetta tutti i maghi neri e i seguaci della strada della mano sinistra, che insistano nel loro proposito. La Luna è anche, però, la conservatrice di un successo planetario; e, quindi, sulle sottili linee magnetiche, le quali, ancora, ne rappresentano la traccia, il sistema solare inserisce, per la legge della convibrazione, ogni sorta di correnti benefiche.

Questo, il mistero degli influssi negativi e positivi della luna. Conoscere le regole con cui si manifestano gli influssi lunari, per tramutare i negativi e approfittare al massimo dei positivi, è sempre stata una fondamentale necessità per ogni discepolo, serio e onesto negli intenti di essere un utile lavoratore magico.

Il periodo dell'anno è diviso in dodici (14) frazioni, o, mesi (vedremo, più avanti, che non è, poi, tanto vero..). Ogni mese è il messaggero delle forze di una figura zodiacale. Esiste un piano predestinato, per ogni anima che costituisce una cellula dell'intera umanità, ed anche per l'intera umanità, considerata un'unica Entità, e nessuno sfugge dalla porta iniziatoria dello Zodiaco. La catena planetaria comincia la sua incarnazione, in quanto tale, sotto gli influssi di un segno specifico astrologico, sempre seguendo la Legge, e raggiunge l'iniziazione ultima al segno opposto, nel cerchio zodiacale, a quello della sua nascita. È lo stesso per ogni Razza Madre. Lo stesso è per ogni individuo umano, il quale, durante la millenaria sua evoluzione, s'incarna a cicli di vite, preceduti e seguiti da cicli di riposo, nei Piani Celesti, ed ogni incarnazione sboccia sotto la specifica signorìa di un segno astrologico. La cosa importante da considerare, per l'uomo, è che, in linea generale, ogni incarnazione novella avviene sotto il segno astrologico successivo alla precedente.

A prescindere, quindi, dall'aiuto in energie ben definite e qualificate che il discepolo può ottenere, tutte le volte che localizza e individua la struttura occulta delle forze di ogni determinato plenilunio (considerando che lo stesso plenilunio è, fondamentalmente, la linea di minore resistenza che gli influssi zodiacali del segno in auge, durante quel mese, adoperano, per inserirsi e dominare la vita planetaria), v'è un'altra importantissima informazione sulla quale lo studente deve meditare. Egli sa che, durante ogni anno, quattordici costellazioni dominano l'intera evoluzione del pianeta; e lo fanno al ritmo di ventisei giorni circa ciascheduna. Se egli sfrutta al massimo il momento del plenilunio, ove la concentrazione di tali forze è imponente, stabilirà in lui degli effetti concentrati e degli impulsi soprannaturali, per cui raggiungerà il successo di vivere, durante ogni anno, quattordici sue incarnazioni in miniatura, ed avrà la possibilità di abbreviarsi il faticoso andare reincarnativo, come anima.

NOTE SUL DEVACHAN (leggi devacian). Riteniamo opportuno, a questo punto, dare un accenno a ciò che la letteratura esoterica chiama Devachan. Durante la sua evoluzione, l'anima perviene a dei momenti-sintesi, in cui risaltano, davanti ad essa, chiare e luminose, le realizzazioni che enucleano l'intero processo evolutivo che seguì, sino ad allora. Oggi, il fenomeno della morte è considerato qualcosa di "staccato" dalla lenta progressione evolutiva del ciclo vitale, ove l'umanità si trova immersa, a causa dell'immaturo grado intrinseco e spirituale raggiunto dalla stessa ed a causa, anche, del dualismo che impera in ogni campo del pensiero. Nelle future epoche, l'uomo coesisterà con i Piani Superiori e con quelli inferiori, tanto che il suo organismo eterico-denso, chiamato corpo fisico, costituirà il necessario ponte al cielo ed alla terra, ed avrà una natura talmente plastica e radiante, da non essere più l'ostruzione di adesso alla visione delle cose che si trovano "oltre il cielo". La frattura improvvisa che strappa l'uomo ai suoi cari, al suo ambiente materiale d'abitudine, a tutto ciò che è chiamato vita terrena assume un aspetto tragico, appunto perché l'uomo, privo della conoscenza di cosa sia il corpo eterico, e coagulato egli stesso in una staticità inerte nel proprio corpo denso, non ha creato la continuità di coscienza, tra il piano materiale e lo spirituale. Cristo disse che veramente benedetto sarà il giorno in cui la sfavillante creatura umana, che avrà creato la capacità di vivere nel meraviglioso stato in cui il corpo denso, divenuto radiante, ospiterà lo splendore dei regni superiori, nella malleabile materia ascesa, vivrà sulla terra.

Ma, ora, l'uomo è dualista; sia nel pensiero, che nei poteri ascosi. Tale dualismo fa nascere la piaga crudele chiamata Devachan. Infatti, con il suddetto termine si intende parlare dello stato d'animo illusorio in cui si trovano i disincorporati, dopo la morte. Ma, si intende, anche, descrivere i momenti di luce intermittente che i discepoli non iniziati ottengono, durante la meditazione. L'iniziato possiede la continuità di coscienza. Ed è uno stato indescrivibile a parole: l'unica perifrasi che può mostrarne alquanto le caratteristiche è che la sua coscienza, totale e completa, non ospita alcuna opposizione intrinseca di; prima e dopo, euforia e dolore, bello e brutto. L'"Uno", è la costante visione dell'iniziato. Come egli realizzi l'Uno dipende dal Raggio, dalla potenza e dalla qualità dello stesso iniziato. Ma, in definitiva, è la Potenza che fa capo all'Ordine Solare, personale all'iniziato. È l'Angelo Solare che i Maestri chiamano: il Padre nei Cieli. Questo, è il vero devachan accettato e chiesto dai Maestri, ai propri discepoli. Il rapporto, cioè, ispiratore e costruttore, con il Potere Gerarchico Spirituale.

Tralasciando di parlare di una possibilità di raggiungimento simile, nel piano materiale, possibilità che comporta lo sforzo delle iniziazioni, è un fatto risaputo, e, spesso, dagli stessi Maestri, ripetuto, che, nel devachan tra vita e vita, le anime, pur prive di ogni ostacolo dovuto al peso della materia, a tuttora, solo molto raramente riescono a trovare il tanto auspicato rapporto divino integrale; esse rimangono in una egoica e personalistica estasi, dovuta alla creazione colorata di propri concetti e di propri stati d'animo, che, in simili regioni diafane, acquistano una dimensione e una sottigliezza che non possono essere riferite con termini materiali, e perdono di vista la possibilità di entrare in rapporto con le Potenze Gerarchiche, che li toglierebbero dalla prigionìa dualistica, sia della Materia, che dello Spirito. È nota una lettera dello stesso Maha Chohan, il Quale parla del problema ed afferma che gli Adepti sono occupati a togliere le illusioni, oltre che ai viventi in corpo fisico, alle anime in attesa di incarnazione (Lettere di Maestri di Saggezza - 1881/1888 - tradotte dall'inglese e riunite da C. Jinarajadasa - Edizioni Ruiz - Roma). Lo stesso dice, in alcune Sue lettere, il Maestro Kut Humi.

La breve dissertazione è stata da noi portata per sottolineare che l'argomento esoterico, da noi studiato sino ad ora, oltre che rappresentare un'utilità preziosa per chi è prigioniero nella carne, è necessario agli stessi disincarnati. I Segni dello Zodiaco, i Raggi dei Pianeti, nel loro amplesso ritmico, anche se con forma più rarefatta e più acuta, agiscono fin nei campi-Luce "oltre il velo"