Lezione Terza

 

- Antropogenesi della Dottrina Segreta -

Il nostro sistema solare è il corpo vibrante di una Vita che trascende la comprensione umana: il Logos Solare. Ogni foglia, ogni pulsazione delle nostre vene, ogni bacio di neve montana, ogni barlume di intelligenze animali, ogni volo lirico di genio umano è un nuovo fiore che si sgrana sull’albero divino, che è la Vita Individuale del nostro sistema solare. Possiamo dire che l’assoluto, il quale, nel suo sostanziale aspetto, non può venir contenuto in immaginazione relativa, o brucerebbe ogni cervello, fisico e spirituale, che volesse provarvici, dopo un infinito procedere a tentoni, attraverso il buio cosmico di gas, cicli di evoluzione di un materiale brado, attraverso galassie, già formate, sotto la spinta del movimento dinamico, s’è coagulato attorno a quei principi astratti fondamentali, che abbiamo tratteggiato nella seconda lezione sulla cosmogenesi, in forma concreta e manifesta; principi che, fattisi, ora, carne, da verbo che erano, costituiscono la Gerarchia Occulta (Fratellanza Bianca), che guida le cose tutte nel nostro sistema, verso un piano che, lentamente, sta prendendo corpo, razza dopo razza, pianeta dopo pianeta, incarnazione umana dopo incarnazione umana, regno di natura dopo regno di natura. Possiamo, anche, dire che il remotissimo passato che precede il nostro presente stato di cose sconfina nel medesimo mistero eterno in cui si tuffa il futuro mirabile a cui tende il piano ben noto agli esoterici: Parabrahaman - o ciò che è al di là di se stesso - .

Il ciclo, o periodo di tempo, determinato, secondo regole fisse, da una volontà, più o meno nota, diviene, quindi, la linea necessaria per la manifestazione del lago privo di fondo che è la vita cosmica. Ecco perché, ad orecchio di occultista, le parole "infinito", "assoluto", "eternità ", non hanno valore, se non per un senso comunemente accettato di: "cosa massima, bene supremo, attimo di felicità integrale"; ed ecco, anche, la ragione per cui risalta chiara la finalità della Gerarchia Bianca, postulato di ogni ordine solare, la quale, sia tramite diretta azione sul passato storico e sul futuro dell’eterno presente (nel suo aspetto di natura che stempera la propria spinta vitale in regni invisibili; ma, anche, minerali, vegetali, animali), sia tramite sforzi particolari a cui sottopone il germe immortale, una volta che esso ha assunto forma umana, man mano che procede nel suo sviluppo evolutivo, crea, appunto, i cicli occulti, sui quali può, l’infinito senso impalpabile della vita, acquistare un volto netto e preciso ed un aspetto di chiara predestinazione. È, appunto, il ciclo, una manifestazione necessaria, per ogni tuffo, nel tempo e nello spazio, dell’infinito. Possiamo, quindi, dire che il sistema solare è semplicemente un ciclo dell’ignoto TUTTO, da cui debba spiccare il volo l’aquila del pensiero umano, per analizzare l’universo in cui essa si trovi, col presupposto che tale universo inizia (ma, anche, termina) nella sua anima. È un ciclo necessario, con delle leggi intrinseche, il quale non può venir superato, innanzi tempo. L’Adepto - o l’uomo dio delle tradizioni magico-solari - il Mago Bianco, il Fratello Iniziato hanno tutti chinato la fronte, prima o poi, all’evidenza dell’assoluto nel relativo, ed hanno accettato, per definitivo, il fatto che il nostro sistema solare è cellula di altri tessuti, e questi tessuti sono aspetti di Vite sempre più vaste. Sicché noi ci troviamo ad essere circoscritti in una barriera determinata, il nostro sistema solare, che non possiamo attraversare, senza aver conosciuto completamente; allungare una mano e voler pescare, nelle limpide, ma oscure, acque dello spazio che si estende oltre i confini di una notte stellata, una causa ad esso remota significa semplicemente ingenua fantasia di uomo-bambino. Ne deriva, allora, per noi che, a nostra volta, ci troviamo, rispetto alla Vita che anima il nostro sistema, nel medesimo rapporto in cui Essa si trova con le Vite sempre più vaste che si accendono alla sua scoperta graduale (perché, anche il Logos Solare avanza in evoluzione), simili a cerchi concentrici, ma incastrati l’uno nell’altro, la necessità di imparare a conoscere il midollo occulto della nostra anima e realizzare che in quel punto si apre il fiore di loto dell’innesto tra macrocosmo e microcosmo, visibile ed invisibile, possibile ed impossibile, uomo e dio. Ne nascerà un impulso che costituirà il vero filo di Arianna, nel labirinto della vita occulta; il quale, attraverso lo studio accurato sulla costituzione celata delle cose naturali, attraverso il timido sguardo che, all’inizio, potremo lanciare lungo le auree gomene che avvincono il vascello divino del nostro Logos Solare ad altri più Potenti Porti, ci porterà alla soglia dell’Iniziazione. Cioè, alla prima di una serie di mutamenti misteriosofici del nostro tessuto egoico, che danno il potere di svelare, man mano, i successivi aspetti del vero Se’ delle cose; il quale, pur restando immutato nella sua virginale e sostanziale natura, traluce raggi vivissimi di sempre nuove realtà all’occhio analizzante dei suoi stessi aspetti nell’ombra.

Nella passata lezione affermammo che l’unico concepibile strato eterno delle cose è, a detta di ogni Iniziato e Maestro nelle cose occulte, lo Spazio, il quale, uno ed eterno in natura, presenta tre aspetti e sette qualità tonali fondamentali. È energia dalle infinite forme, tanto che lo spazio (come è umanamente inteso, poiché, nel nostro caso, noi parliamo dell’Akasha, o aspetto archetipico del secondo) ed il tempo sono sue creature spontanee; tanto che la materia, nel proprio ritmo crepuscolare ed infinito, ne è un’ondulazione, e tanto che il Peso, la Misura e il Numero costituiscono delle increspature, a mano a mano diverse (vedi la Teoria della Relatività, di Einstein), a seconda del ciclo di tale coefficente astratto che devono incarnare. Questa ultima asserzione, ad acuto orecchio di intenditore spirituale, potrebbe svelare il significato profondamente occulto della regola del mito di Lucifero (nel suo aspetto cosmico, e non dato dai monaci medioevali), che afferma quanto: " ..il Peso, la Misura ed il Numero sono in mano sua...(I segreti dell’alchimia occulta della creazione)."

 

Continuammo ad indicare, nella lezione precedente, che il movimento e l’eternità sono il binomio da aggiungersi all’energia, sìda costituire la trinità (che, poi, si ritrova in ogni religione mondiale) del Nucleo di Vita Primordiale; dicemmo, anche, come lo Spazio precipitasse a ventaglio, nella sua istintiva fame di esistere, in sette linee o direzioni (e, qui, assistiamo alla famosa "precipitazione angelica", che altro non significa se non la necessaria forza cieca in atto, del principio inintelligente, detto Parabrahaman, che rappresenta la Vita, nel suo aspetto assoluto). Proseguiamo, ora, la terza lezione affermando che tale "precipitazione" non può essere fissata al suo esatto punto di inizio, perché è costante, universale ed attuale, e non riguarda solo il nostro sistema solare, od i primordi di esso. Parlare di un inizio, quindi, della materia costituente la vita organizzata del nostro sistema solare sarebbe ancora una volta inutile. Afferma, a questo proposito, uno dei nostri Istruttori Occulti e Adepti che ogni sforzo, in tal senso, serve solo ad irrobustire, allenandola, la nostra mente, ed a nulla altro. Potremo aggiungere che la vita del nostro sistema solare non è mai iniziata, né finirà ; ma, ciò, non risolverebbe la situazione. Accontentiamoci di rivelare che, dopo un periodo che farebbe vacillare il pensiero ai più validi pensatori umani, il nucleo di materia vergine, tratto dall’insondabile radice delle cose, si ritrovò ad essere la concretizzazione di un sistema solare, il presente, organizzata con metodo ordinato.

Il sole è l’organismo fisico, dunque, di un Abitatore Divino che, in mancanza di miglior termine, chiamiamo Logos, o coscienza enucleata ed assoluta, e rappresenta, nella sua sovranità del relativo, lo Spazio-Uno; ma, lo Spazio cosciente, ove il primo Akasha-Parabrahaman era lo Spazio Inintelligente e privo di qualità, il Principio (che lo si voglia scrivere in maiuscolo o minuscolo - non sente! - ) che figlia, spontaneamente, cose, uomini, vita e morte, ragione ed irrazionalità, caos e ordine.

Comunque, prima di proseguire, occorre determinare il fatto che noi, qui, non stiamo trattando di processi vitali che interessino luoghi elevati o privilegiati di una nostra ipotetica vita spirituale o d’ordine, e che non occorre alzare il capo, sia fisico che mentale, per cercare, fuori di noi, e sopra di noi il Logos Solare; Esso si trova a pulsare, ora, nelle nostre arterie, è il respiro stesso dei nostri polmoni, la radice prima del nostro pensiero personale; noi siamo saturi di Lui, perché siamo uno con Lui.

Il Logos è la Vita Individuale e trascendente, di cui l’intero sistema solare, in globale assieme ed in capillare attività, è, non già manifestazione, ma co-essenza.

Noi sappiamo che ogni nostro atto inguaina quest’ultimo in una triplice natura, che ne è lo scheletro sottostante; una forma, una sostanza vitale ed il rapporto vivente tra le due. Ecco perché - come in basso, così in alto - il Logos Solare si baricentra nell’esatto punto che divide il Suo nulla primigenio, dal successivo tutto, in tre aspetti: Volontà Creatrice, Amore Conservatore, Intelligenza Attiva (Padre-Figlio-Spirito Santo; Yang-Yin-Tao; ecc.). Egli, così, pur restando rarefatto, nella sua prima immanifestazione, si rende tangibile alla natura, e non all’uomo soltanto. Da qui, la necessità dei simboli, la spiegazione storiologica e intimistica dei quali prende addirittura uno dei sei volumi della Dottrina Segreta. L’occultista, dopo aver scisso la sua coscienza da ogni polvere e miopia personalistica, dei tre punti-base ad ogni vivere cosmico e materiale ne fa una necessità assoluta ed eterna. Comprendiamo che sia difficile unificare la coscienza alla necessarietà, il dio con l’uomo, parlando di tre attimi vivi che sono la forma, la sostanza e il rapporto tra le due; il sè, il non sé ed il loro rapporto coevo: triangolo magico di tutte le coscienze arcane, il quale, mentre, in un primo tempo, illimpidisce la mente dell’allievo-occultista, facendogliela fondere alle proprie eterne risorse, in un secondo tempo gli svela i segreti magici della creazione e della libertà assoluta. Comprendiamo, anche, come possa sembrare difficile staccare Iddio dal suo cielo e sminuzzarlo, identificandovelo, in ogni frammento di positivo e di negativo nell’essere e far comprendere che la Sublime Vita che esiste ovunque, nel nostro sistema solare, e di cui ogni forma è la propria forma, abbia bisogno di scindersi in tre aspetti, nel grande e nel piccolo, senza perdere la sua unità fondamentale, per afferrarsi alla propria natura. Ma non sta a noi, per il momento, individuare le ragioni che determinano tale sottilissima simbiosi arcana, quanto porgere i postulati fondamentali di una dottrina occulta, lasciando allo studente la cura di intraprenderne lo studio personale. È interessante, comunque, notare, innanzitutto, che la vera magia ed il potere divino - la manifestazione piena dei quali, nell’uomo, ne fa la sintesi di ogni evoluzione artistica, virile, morale di tutte le sue precedenti reincarnazioni - si basano sull’aver ricalcato, il mago, la propria anima, in tali orme cosmiche e in tali principi assoluti ed autogenerati. Come il Logos crea il suo sistema solare - a prescindere da altre esistenti ragioni cosmiche - solidificandosi sull’uno ed i tre dello Spazio parabrahamanico, e seguendo le sette pulsazioni akashiche, le quali frenano il ruggito primordiale del Sacro Leone, vincolandolo in sette punti materiali e fissi di eterno consiglio (i Sette Logoi Sacri, individualizzati nei Pianeti Vivi del nostro sistema), così l’uomo, in seguito, entrando in rapporto con il proprio Angelo Solare, o Sé Superiore, tramite il dominio dei suoi Angeli Lunari, o i tre corpi di manifestazione nella forma spaziale e temporale (corpo eterico-denso, corpo emotivo e corpo mentale), accende i sette fuochi, o sette chakras (pronuncia: ciacras) eterici del corpo magnetico, da ognuno di noi posseduto, e dà inizio alla vita attiva del discepolo.

La Dottrina Segreta accenna al fatto (considerevolmente sviluppato, altrove, da altri ceppi di insegnamento esoterico, che lo studente non mancherà di trovare, se desideroso sufficientemente di farlo) che il nostro sistema solare inizia la sua germinazione vitale, dopo un periodo di vita intermedia che lo riallacciava ad una sua precedente manifestazione consimile. Ogni creatura vivente in seno alla natura intrinseca ed estrinseca di questa nostra Stella Madre è stata da Essa portata, qui, come frutto dello sforzo che fece in una precedente Incarnazione Cosmica; precedente e prima assoluta. La stessa materia brada, supporto di ogni forma, che evolve continuamente, è tinta di una sua intelligente vibrazione, scaturita dal doloroso parto del passato sistema solare. Ed il Logos Planetario, scindendosi dalla Vita Centrale che anima i Sette, di cui Egli è Uno, iniziò, due miliardi di anni fa, circa, la Sua fatica di Divino Attore, la quale terminerà entro il periodo globale di 331.040.000.000.000 di anni - secondo una statistica fondamentale, nei trattati esoterici della Gerarchia Bianca (e che noi riporteremo nel corso della nostra trattazione, in ogni sottoparticolare di cicli a noi conosciuti; cicli concernenti gli sviluppi di vita dei Sette Pianeti, che gli erano noti, e sottocicli di ogni razza madre, d’ogni mondo di natura, d’ogni incarnazione umana). Il Logos Solare, mettendo in opera il suo triplice potere, i tre Logoi di necessità, vincolò i nodi delle sue Sette Braccia all’attuazione di Sette Piani Cosmici; Egli si crocifisse alla materia, perché la stessa materia, la stessa Sua croce, grazie al proprio sacrificio, inteso come atto sacro, atto di pura gioia e amore intelligente, prendesse vita e ragione di esistenza. Venne alla luce il sistema e, in uno scalare di poteri - o, se vogliamo, in un attenuarsi del primordiale - iniziò la Divina Avventura, che stiamo vivendo, come cellule di tanto corpo, radioso d’una Sua vita propria: il sistema solare