Il
corpo eterico o vitale è la manifestazione energetica della Vita
Universale che interpenetra ogni uomo, animale, pianta, minerale e
qualsiasi altra cosa esistente.
Il
termine con cui gli Indù definiscono il corpo eterico è "Pranamayakosha"
che vuol dire "Veicolo di Prana". Esso, infatti, ha due
funzioni principali: assorbire il Prana, l’energia vitale e
distribuirla in ogni parte del corpo fisico. Inoltre serve da
intermediario tra il corpo fisico e l’astrale, trasmettendo a
quest’ultimo la coscienza percepita attraverso i contatti
sensoriali fisici, mentre, al cervello ed al sistema nervoso
trasmette la coscienza dell’astrale e degli altri piani superiori.
Il corpo eterico appare di colore viola/grigio e blu/grigio pallido
ed ha costituzione grossolana o fine secondo il tipo del corpo
fisico a cui è connesso. La sua costituzione, inoltre, varia in
base alla razza, la sottorazza e l’evoluzione individuale karmica.
Esso è costituito da centri d’energia positivi immersi in
sostanza negativa rappresentata dal corpo fisico che mantiene in
vita. Questi poli opposti agiscono come fattore di coesione che li
tiene assieme; in effetti, la vita è elettricità positiva,
dinamismo e attività, la sostanza è negativa e statica.
Il corpo eterico non è capace di agire come veicolo separato di
coscienza poiché possiede solo una coscienza diffusa e non ha
intelligenza, infatti, se è separato dalla parte fisica non può
servire da intermediario alla mente. L’energia vitale eterica ha
due porte d’entrata che corrispondono sul piano fisico alla testa
e alla milza. Dalla testa discende quella maggiore che si ancora nel
cuore e dalla milza sale nel cuore quella minore; insieme vivificano
il corpo attraverso ogni cellula.
L’energia vitale è per il sistema nervoso quello che
l’elettricità è per un sistema telegrafico; anche alla presenza
di fili, apparecchi e operatori, quando manca l’elettricità il
messaggio non può essere trasmesso.
Al momento della morte, l’energia vitale eterica abbandona il
corpo fisico insieme ai veicoli superiori, ma il cordone argenteo,
il Sutratma, che ancora lo lega ad esso, non è reciso fino a quando
il panorama della vita trascorsa contenuto nel corpo eterico non sia
stato completato e rivisto. Questo avviene normalmente entro tre
giorni dalla morte chimica, a quel punto il corpo denso è
completamente morto e l’energia vitale ritorna al serbatoio
universale che l’aveva costituito.
I centri o chakra sono gli strumenti eterici di cui l’Anima si
serve per esprimere le sue qualità in base al grado di sviluppo.
Pertanto, le ghiandole, che sono in relazione con i centri,
esprimono il livello evolutivo d’ogni individuo e ne manifestano i
suoi limiti e difetti o la sua armonica realizzazione.
Prima che l’Anima assumi la conduzione dei centri, essi sono
governati dal corpo astrale e successivamente dal mentale. Man mano
che la vita dell’uomo dalla personalità integrata si purifica, la
sua vibrazione diviene sempre più elevata e di conseguenza
l’Anima, da parte sua, aumenta la vibrazione assumendone il
governo. Questo comporta una maggiore vitalità eterica che
gradualmente aumenta l’attività dei centri più alti sopra il
diaframma. Il centro del cuore, Anahata, si risveglia e l’uomo
prende coscienza delle sue responsabilità di gruppo oltre quelle
inclusive dell’Anima con le altre Anime. Il centro della gola,
Vishuddha, risvegliato, focalizza l’organo del lavoro creativo.
Infine si vivificano i centri della testa, Ajna e Sahasrara, che
permettono l’emergere delle percezioni Animiche nella coscienza.
L’uomo diviene così una personalità integrata con l’Anima e
successivamente con il mondo dello Spirito. Egli riesce a fondere
l’energia della materia, sopita alla base della colonna vertebrale
(Kundalini), con quella dell’Anima che ha sede nel cuore e con
quella dello Spirito con sede nella testa.
È a questa punto che il vero uomo raggiunge la perfezione.
Nel corpo eterico fluiscono diverse energie che si trovano in
stretto rapporto con i centri nei quali sono focalizzate. Questi
centri (sette maggiori nella testa e spina dorsale, quarantanove
minori diffusi in tutto il corpo) smistano l’energia nelle varie
parti del corpo fisico tramite delle sottili linee di forza chiamate
"nadi".
I nadi conducono quel tipo d’energia in cui l’Anima è
focalizzata in quel preciso periodo. Le energie possono essere
caratterizzate da diversi fattori: principalmente dallo stato
evolutivo, poi, dalla potenza d’aspirazione e dallo stato di
consapevolezza. In ogni essere vi è una tendenza predominante verso
la quale tendono tutte le energie. Negli uomini poco evoluti,
l’energia fondamentale è accentrata nel plesso solare. Negli
uomini di media evoluzione, oltre al plesso solare, l’energia si
focalizza maggiormente nel centro tra le sopracciglia e quello della
gola. Gli uomini progrediti, usano il centro della sommità della
testa, il centro tra le sopracciglia, quello della gola, quello del
cuore e quello del plesso solare.
In base a queste caratteristiche sarà influenzata la qualità
d’energia trasmessa al sistema nervoso ed essa sarà condizionata
da ogni centro che controlla la zona corporea preposta.
Nei diversi centri si focalizzano diversi tipi d’energia e da essi
dipende l’esperienza di vita dell’Anima attraverso il suo
meccanismo, la triplice personalità integrata.
I canali di comunicazione tra l’Anima ed il suo meccanismo sono
rappresentati dal centro alla base della spina dorsale, dal centro
alla sommità della testa e dalla milza.
L’energia universale è canalizzata e distribuita attraverso la
milza pervenendo al cuore dove si unisce al principio di vita
individuale. La milza disgrega l’energia pranica nei sette atomi
che la compongono, ciascuno dei quali è carico di una delle sette
varietà di prana, questi atomi sono poi distribuiti ai vari centri
o chakra.
Una meta del discepolo è quella di trasferire le energie dai centri
sotto il diaframma, tramite il plesso solare, in quelli superiori.
L’energia del primo chakra, alla base della colonna vertebrale,
deve salire in quello della testa, la forza materiale è così
trasmutata in energia spirituale; quella del secondo chakra o centro
sacrale, deve trasferirsi nel quinto chakra o della gola, la
creatività fisica è trasmutata in artistica; quella del plesso
solare o terzo chakra deve salire nel centro del cuore o quarto
chakra, la coscienza emotiva individuale è trasmutata in coscienza
di gruppo.
Tutto ciò produce una risposta sull’influenza energetica del
raggio dell’Anima su quello della triplice personalità integrata.
Questo processo di trasferimento o di trasmutazione d’energie, può
durare anche per alcune incarnazioni; esso è inconscio nelle prime
fasi, poi per effetto d’esperienze e per sforzo individuale e
deliberato, diviene conscio, infine diventa dinamico nei vari stadi
del Sentiero.
Quando cominciano questi trasferimenti d’energia, la vita
dell’uomo cambia nella sua focalizzazione; i propositi egoistici
centrati sui desideri e quindi nel centro del plesso solare, sono
sostituiti da riferimenti impersonali e la consapevolezza di essere
una parte del Tutto rischiara la visione della personalità
integrata.
Quando questo trasferimento d’energie, dai centri sotto il
diaframma a quelli sopra di esso, avverrà nella maggioranza
dell’umanità, vedremo la chiara manifestazione dell’Ordine
Nuovo che investirà i vari campi del sociale, religioso, politico,
scientifico ed economico.
All’alba della Nuova Era qualcosa inizia già ad intravedersi.
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il compendio sui chakras
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