Provando
le varie tecniche per uscire dal corpo vi sarete accorti che quasi
tutte confluiscono sul punto in cui il corpo fisico raggiunge la
fase vera e propria di rilassamento e il corpo astrale inizia il
distacco. Tutte queste tecniche sono veramente vincolanti per una
buona riuscita dell’esercizio? In principio si, ma col passare del
tempo le cose cambiano mentre la nostra consapevolezza cresce.
Seguire una tecnica per uscire dal corpo inizialmente è quasi
essenziale (tranne per quei casi spontanei) perché non si hanno
ancora sviluppati quei basamenti su cui confrontarsi e relazionarsi,
o non si ha ancora abbastanza esperienza per affrontare e capire
cosa ci accade, quindi eseguire dei “passo passo” o regole aiuta
il novizio ad avanzare sui primi gradini del viaggio astrale. Una
volta avvertite le prime vibrazioni ed avute le prime piccole
esperienze la tecnica che usavamo diviene quasi un piccolo rituale,
una chiave da usare senza tutti quei fronzoli di cui seguivamo
scrupolosamente ogni dettaglio. Qd un certo punto uscire dal corpo
diventa quasi automatico, ma cosa è cambiato, cosa abbiamo imparato
veramente? Ecco cosa si cela dietro ad ogni tecnica: mantenere la
nostra consapevolezza sveglia mentre il corpo si addormenta. Una
volta capito questo ed avendo accumulato un po’ di esperienza
tutte le tecniche a cui eravamo legati decadono per lasciare posto
ad un nuovo concetto. Il nocciolo della questione è trovare,
scoprire, prendere atto, riconoscere quel momento in cui il corpo si
addormenta è noi siamo svegli dentro, vigili mentalmente. Sino ad
ora ci siamo aiutati inconsapevolmente con le tecniche, con qualche
visualizzazione, con qualche frase ripetuta o altro, in qualche modo
tramite tutto questo tenevamo la coscienza sveglia anche se non lo
stavamo facendo in modo intenzionale. Adesso facciamo un passo in
avanti, un altro tipo di esercizio, dobbiamo allenare noi stessi ad
accorgerci di quel fatidico momento in cui stiamo per scivolare nel
sonno, una volta posta l’attenzione sul quel momento avremo preso
in mano le redini del nostro passaggio tra la veglia e il sonno e
saremo in grado di uscire dal corpo non appena lo stesso si sarà
addormentato. Quindi la sera, momento più propizio perché vi sono
meno rumori a distrarci, corichiamoci, chiudiamo gli occhi e
rimaniamo semplicemente in silenzio osservandoci mentalmente,
ascoltandoci mentalmente, senza lasciarci trascinare dalle fantasie.
Rimaniamo in quella fase sino a capire, scoprire, renderci conto di
quel piccolo passaggio tra la veglia e il sonno. In questo modo
aumenta l’attenzione che stiamo ponendo su noi stessi tracciando
una linea continua tra veglia e sonno evitando di scivolare
nell’incoscienza.
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