1)
Introduzione
Il
fenomeno delle sette in Italia è assai complesso. Ad una prima
considerazione generica potrebbe sembrare che il nostro Paese, di
tradizione spiccatamente cattolica da un verso (per quanto riguarda
la cultura "popolare") e laico-marxista da un altro (per
quanto riguarda la cultura cosiddetta d'élite, l'intellettualità
che "fa opinione") sia la terra più inospitale per la
diffusione della spiritualità alternativa.
Ma in realtà non è così. A partire dagli anni '70, dalla crisi
cioè delle speranze di palingenesi "politica" si sono
impercettibilmente diffuse in Italia un numero rilevante di nuove
sette, spesso di derivazione "orientale".
Il numero delle persone coinvolte nelle nuove sette è in certo
senso esiguo: si può arrivare ad un massimo di 300.000 persone,
mentre i simpatizzanti che hanno un rapporto occasionale con le
sette stesse, non superano il milione. Appare piuttosto sorprendente
il numero delle religioni presenti oggi in Italia indipendentemente
dalla quantità numerica degli adepti.
Il termine setta (per altro rifiutato dagli adepti e dai capi
carismatici) deriva dal latino sequor (e dal suo rafforzativo sector)
con il senso di seguire, andare dietro, accompagnare un maestro.
Secta in latino significava linea di condotta, dottrina, scuola
filosofica e gruppo religioso. L'idea che la parola indichi una
separazione (quindi impropriamente collegata al verbo secare,
tagliare) è molto più tarda e meno relativistica, in quanto
implica il concetto di una religione più vasta da cui la setta si
sarebbe appunto separata. E' strano quindi che si leghi al termine
una valenza negativa, dato che all'origine sectae erano le scuole
degli stoici, degli epicurei e persino dei giureconsulti, per non
parlare dei primi cristiani seguaci di una secta (o dottrina) a
tutti gli effetti. Si può dire che anche Aristotele, il grande
razionalista, avesse una setta, anzi una setta "esoterica"
dato che le lezioni che teneva la mattina ai suoi studenti paganti
erano chiamate da lui esoteriche (interne) mentre quelle del
pomeriggio, aperte a tutti, erano dette essoteriche (esterne).
Ma la storia gioca dei brutti tiri alle parole (come del resto agli
uomini) e sette è oggi diventato sinonimo di conventicola, covo di
streghe e congrega ereticale. Certo l'attuale panorama italiano
delle sette non giova a chiarire né i termini né i contenuti delle
scuole, dei movimenti di pensiero e delle religioni alternative. Si
tratta di un mondo complesso, marginale eppure in rapida e
irreversibile espansione. Chi, come me, si è tuffato all'interno di
tale mondo vivendo esperienze iniziatiche dal di dentro, ha ricevuto
come primo impatto un senso di incredulità e di sbalordimento e
questo non solo per il numero delle sette e dei loro adepti. Quel
che meraviglia è accorgersi che non ci si trova di fronte a residui
o occasionali emergenze di una cultura arcaica, ma ad un fenomeno in
rapida espansione che giunge nel nostro paese dalle sedi centrali
della cultura dell'Occidente. La spiritualità alternativa prospera
nelle città più ricche dell'Italia settentrionale (più in
Lombardia ed in Emilia che non in Puglia o in Calabria), trova vasta
eco nella piccola e media borghesia, nelle fasce più alte della
classe operaia ma anche tra le casalinghe che hanno il problema di
far quadrare i conti della spesa, come nel ceto imprenditoriale, in
ambienti di professionisti e tra gli studenti. Il panorama dei
seicento e più punti di incontro per le associazioni religiose e
magico-esoteriche rivela una tipologia quanto mai complessa e
ideologicamente sincretica: dai Templari , ai profeti del libero
sesso, dalla Fraternità Bianca Universale alle sette neo-orientali,
dai gruppi satanici ai centri di Ufologia sperimentale, dalle più
nobili dottrine tradizionali ai più confusi "credo" nati
negli ambienti della provincia italiana. Gli adepti sono
interclassisti e di tutte le età: sono giovani donne, anziani
professionisti, intere famiglie, persone colte e meno colte
residenti nelle grandi città come nei centri più piccoli. Un altro
dato che emerge in maniera determinante è la grande capacità di
proselitismo delle sette. Questo mondo caleidoscopico e bizzarro
presenta una grande difficoltà di classificazione: le tipologie
sfumano le une nelle altre e, ad esempio, gruppi satanici si
configurano come vie di salvezza, sette religiose neo-orientali
praticano la magia, confraternite religiose insospettabili come i
Templari si addentrano nei misteri esoterici. Questo universo dai
contorni sfumati è caratterizzato dalla eterogeneità e dal
sincretismo. Inoltre un demone scissionista agita il mondo delle
sette che nascono, si espandono e poi scompaiono, oppure si dividono
intorno a figure poco raccomandabili di capi carismatici. Tutto
questo costa molto: i nuovi movimenti religiosi e l'esoterismo
muovono un vertiginoso giro di miliardi. Per gli addetti ai lavori
l'interpretazione del successo dei nuovi movimenti religiosi e delle
sette è oggetto di dibattito e di polemica.
La prassi antropologica ci ha insegnato che per comprendere un
fenomeno occorre inserirlo in un contenitore o categoria più ampia
che ne dia giustificazione e che lo descriva: questo procedimento
comune a ogni forma di conoscenza è estremamente difficile per
quanto riguarda le sette. Gli addetti ai lavori già discutono circa
la terminologia da usare per il fenomeno stesso e se questa
terminologia deve essere di matrice psicologica, teologica o
sociologica. Il problema è infatti spinoso e da esso vorremmo
uscire proponendo tre elementi che possano giocare nella definizione
e caratterizzazione delle sette stesse: 1° le origini storiche, 2°
il contenuto dottrinale, 3° le modalità di organizzazione.
Pensiamo quindi di analizzare una serie di gruppi che vengono
caratterizzati da questi elementi. Il primo gruppo potrebbe essere
quello delle sette e movimenti religiosi alternativi di origine
orientale, che si ispirano all'induismo, al buddhismo, al taoismo,
alle religioni giapponesi. In questo ambito assistiamo sia alla
diffusione di movimenti religiosi tradizionali che alla formulazione
di nuovi culti che in genere ruotano intorno a una capo carismatico
ben deciso a esportare in Occidente i beni spirituali e religiosi
della sua terra d'origine. Esiste poi un vasto settore di gruppi e
movimenti psico-spiritualistici che si presentano come portatori di
sviluppo delle potenzialità umane e fisiche dell'individuo. Questi
gruppi ostentano caratteristiche dichiaratamente taumaturgiche e
terapeutiche.
Appare poi il vasto panorama delle sette di matrice cristiana che si
riferiscono ad un cristianesimo di frangia e che contengono sia
grandi movimenti di massa come i Testimoni di Geova, sia piccoli
gruppi di neoformazione, alcuni con caratteristiche unificazioniste
di cui la più nota è quella che fa capo al reverendo Moon. Abbiamo
sette islamiche Sufi, i Sikh, i neo-pagani, vari tipi di
gnosticismo, sette esoteriche a sfondo magico-occultistico e
ovviamente, i satanisti.
Esiste infine un movimento complesso e articolato dalle grandiose
proporzioni planetarie che va sotto il nome di New Age o Nuova Era
la quale propone un sincretismo davvero stupefacente tra filosofie
orientali, psicologia del profondo, visione magica del mondo,
ufologia e religioni primitive.
2)
Sette di origine orientale
L'Oriente
"misterioso" ha sempre affascinato la cultura occidentale
che ha connotato "le terre del sole" di elementi
voluttuosi e cruenti. Gli scrittori e gli intellettuali, dal
Settecento in poi, hanno vagheggiato l'Oriente come luogo mentale
dell'intensità emotiva, della sensualità e della magia. Il
decadentismo e l'estetismo fin de siècle ha poi utilizzato
l'Oriente e la sua filosofia religiosa in funzione antioccidentale e
anticristiana. Già Nietzshce nell'"Anticristo" (scritto
nel 1888 e pubblicato nel 1985) considera il buddhismo una religione
superiore perché affronta il problema dell'uomo
"igienicamente" facendosi carico dell'anatomia e della
fisiologia del dolore e Hermann Hesse, ventisette anni più tardi,
propone a milioni di occidentali il suo "Siddharta" che ha
costituito il vademecum insostituibile della contestazione giovanile
degli anni Sessanta. La presenza più o meno stabile di predicatori
orientali in Occidente risale al 1897 quando Vivekananda, discepolo
illustre di Ramakrishna, giunse negli Stati Uniti dove fondò varie
missioni. Costui presentò in maniera entusiasmante ai suoi
ascoltatori un induismo idealizzato, sottolineando frequentemente la
complementarità della cultura spirituale e mistica dell'Oriente e
di quella tecnicamente avanzata dell'Occidente. Si tratta di un'idea
che sarà ripetuta fino ai giorni nostri da varie figure di
predicatori. Ma già la propaganda della Società Teosofica (fondata
a New York da Madame Blavatsky e Olcott nel 1875) aveva divulgato in
Occidente nozioni annacquate e fascinose di Induismo, Yoga e
Buddhismo. Il famoso Parlamento delle Religioni tenuto a Chicago nel
1893 aveva legittimato il successo di vari maestri orientali. Lo
stesso Gandhi, razionalista occidentalizzato, si riconvertì all'induismo
dopo l'incontro con due iniziati alla Società Teosofica di Londra
che lo convinsero della superiorità della spiritualità indiana
rispetto al pragmatismo occidentale.
L'orientalismo raggiunse successivamente gli esponenti della cultura
underground, da Keruac ad Allan Ginsberg, per poi diffondersi tra
gli hippies, i contestatori, i pacifisti, i "figli dei
fiori".
Trionfò il Buddhismo tibetano e lo Zen, la meditazione
trascendentale si sposò con la psicologia del profondo (Jung
scrisse la prefazione del "I Ching", testo di divinazione
cinese). Tutti recitavano mantras induisti e molti confondevano il
satori (illuminazione secondo lo Zen) con le esperienze
psichedeliche. Andò a ruba il "Libro tibetano dei morti".
I Maestri orientali sbarcarono in America per divulgare il suo
sapere iniziatico: nel grande mare delle sette elementi religiosi e
filosofici eterogenei si fusero tra loro in un sincretismo
pittoresco e bizzarro.
3)
I seguaci di Osho
Bhagwan
Shree Rajneesh, che negli ultimi anni si fece chiamare Osho, cominciò
ad organizzare campi di meditazione nel 1964 in India, nel Rajastan.
Nel 1974 fondò un asharam a Puna in cui entrarono molti
occidentali. Nel 1981 si stabilì negli Stati Uniti, nell'Oregon,
dando vita ad una comunità in cui confluirono più di 7.000
persone. Le attività degli "Arancioni" erano varie e
articolate: aziende agricole, case editrici, piccole fabbriche,
alberghi, università.
Osho mise a punto un sincretismo assai originale fra varie dottrine
orientali. Si possono identificare nella sua predicazione elementi
portanti, come quelli desunti dall'Induismo, dal Tantrismo, secondo
i quali tutto è sacro, compreso l'atto sessuale, anzi il sesso è
un mezzo per progredire nell'ascesi spirituale, per arrivare a
trascendere la sessualità senza reprimerla.
Il Buddhismo è presente nel gusto del paradosso, tanto caro ad Osho
mentre le pratiche yoga hanno una parte preponderante nella prassi
della meditazione e della danza. Osho attinge a piene mani nelle
tradizioni di tutto il mondo dalla mistica Sufi (di cui si praticano
le danze estatiche e i rituali di trance) agli scritti dello Pseudo
Dionigi l'Aeropagita, dall'alchimia tardo-medioevale alla religione
di Zoroastro, dagli Hassidim ebraici ad Eraclito.
Egli però si burla delle religioni e della morale tradizionale e in
questo senso si ispira massicciamente a Friedrich Nietzsche delle
cui opere il "maestro" propone continui elementi, sempre
omettendo di citare la fonte: "Diventa ciò che sei",
"Voi guardate in alto perché cercate elevazione, io guardo in
basso perché sono elevato"...
Altri autori sono riscontrabili nel messaggio "arancione":
come Freud, Jung, Adler, i saggi del Tao e persino Paolo di Tarso.
La meditazione è il punto di forza di questa prassi religiosa.
Esistono vari modi di meditare, ogni adepto o sanyasi può scegliere
il modo che gli è più congeniale. I seguaci devono osservare tre
precetti: vestire sempre con colori "caldi" che vanno
dall'arancione al bordeaux, portare al collo il mala, che è una
collana di perle di legno con il ritratto di Osho, e infine
sottoporsi all'iniziazione durante la quale si riceve un nome nuovo.
Osho affermava di aver fatto una parte del cammino interiore con il
Buddha, ma poi l'illuminato gli era sembrato eccessivamente
ascetico....Ha camminato con Gesù; ma non avrebbe mai condiviso il
Calvario (sic!). Eppure le parole del maestro sono state linfa
vitale per i suoi discepoli, anche se appaiono estremamente
contraddittorie, paradossali spesso istrioniche.
Infatti il nocciolo del suo insegnamento è stato di negare ogni
insegnamento. Non esiste per Osho nessun Dio né l'aldilà dopo la
morte. Ognuno deve percorrere la sua strada e può farlo solo
dubitando di tutto: "Dubita e dubita radicalmente, perché il
dubbio è un processo di purificazione, sottrae alla mente tutto il
pattume che la ottunde. Ti rende di nuovo innocente, torni ad essere
il bambino che genitori, preti, educatori hanno distrutto"
diceva il maestro ispirato. E ancora, "Una persona morale resta
stupida e priva di intelligenza perché dipende dalla guida degli
altri". La continua affermazione che bisogna "accertarsi
come si è col proprio corpo, i propri istinti, i propri
desideri".
Il successo di Osho risiede in un paradossale e superficiale
sincretismo ma soprattutto in un furbesco compromesso che permette
di conciliare tutte le esigenze, come la ricerca della totale libertà
e del piacere, il tutto sublimato come superiore e felice conquista
spirituale della propria autenticità.
Più il guru predicava: "Non seguitemi, non abbiate fede in me,
siate solo voi stessi" più gli adepti lo idolatravano, lo
vedevano come un semidio dotato di poteri magici. E questa divinità,
vestita di seta con una settantina di Rolls-Royce accumulava una
enorme fortuna.
Oggi dopo la morte di Osho nel 1990 gli Arancioni (tre milioni al
mondo) si dedicano a vari tipi di "cure" alternative
proponendo massaggi, ipnosi, bioenergetica, riflessologia plantare,
medicina olistica e chi più ne ha, più ne metta
4)
Nuove religioni giapponesi
Sull'onda
della secolarizzazione e del laicismo la religione tradizionale
giapponese sembrava perdere terreno. Ma nella terra del Sol Levante
altre forme religiose sono comparse, alcune delle quali sono state
rapidamente esportate in Europa ed accettate fervidamente in Italia.
Una di esse rappresenta un caso emblematico. Si tratta della
religione Mahikari, fondata nel 1959 da Yoshikasu Okada che prese
poi il nome di Okada Kotama "gioiello di luce".
La principale caratteristica della dottrina Mahikari non è
nell'insegnamento di teorie ma nella pratica del Okiyone ovvero la
trasmissione della luce. Questo rituale fondamentale è il centro e
il fulcro di tutta la religiosità del gruppo. La luce è data da un
officiante ai fedeli in una situazione "mesmerica" e
incantata attraverso la palma della mano che viene rivolta prima
alla fronte del fedele poi al collo ed infine ai reni. Il potere e
l'autorità di conferire la luce viene data attraverso l'Omitama un
amuleto che si riceve dopo la cerimonia di iniziazione che conclude
i tre giorni del corso elementare delle dottrine di questa fede.
Oggi in Italia esistono strutture organizzate della religione
Mahikari con una ventina di centri per la trasmissione della luce,
fondamentalmente a Genova, Milano e Roma, ma la religione si sta
rapidamente espandendo. Gli iniziati trasmettono la luce con
entusiasmo, nelle loro stesse case e adesso anche in locali che
vengono presi in affitto. Infatti quando un gruppo di almeno venti
persone si riunisce intorno ad un ufficiante, si fa richiesta per
ricevere gli oggetti consacrati che consistono nel Goshintai ovvero
il rotolo di pergamena consacrato dove è scritto in giapponese la
parola Mahikari e il Kuon che è il simbolo della divinità chiamata
Su dal quale in realtà emana luce divina.
Ma l'oggetto di culto più importante è la statua di Izu Nomesama
il dio che rappresenta la materializzazione dell'energia spirituale
che è venerata e dal quale si ricevono i benefici materiali. Il
possesso di questi oggetti di culto permette di fondare un gruppo
consacrato da cui si può operare sia in senso terapeutico sia in
senso di trasmissione della luce. Il punto di forza della religione
è infatti rappresentato dalla capacità terapeutica. La religione
Mahikari (letteralmente "luce di verità") vuole
collocarsi al di sopra delle parti; infatti nel testo diffuso a cura
del movimento si legge: "Mahikari non costituisce una religione
nuova nel senso comune del termine, ma impartisce insegnamenti che
si collocano al di là degli insegnamenti abituali delle religioni o
delle sette, e che sono destinate a tutti gli uomini".
Il 3 novembre 1984 è stato inaugurato in Giappone a Takayama un
grande tempio dedicato al dio Su, per permettere così agli uomini
di tutte le razze e di tutte le religioni di unirsi al fine di
venerare il creatore dell'universo e dell'umanità; identificato con
una divinità preesistente del pantheon giapponese.
Il Giappone è considerato comunque la terra delle origini e il
cuore del continente MU che fu il centro del mondo. Nel tempio di
Suza, a Takayama chiamato il "centro del mondo" gli adepti
sono ricevuti con queste parole: "Benvenuti in patria"
parole che vengono anzi ripetute ogni volta che si entra in ogni
tempio Mahikari. La pratica rituale fondamentale che è quella
dell'emanazione della luce è vissuta come un rito di purificazione.
La luce infatti fondamentalmente non serve tanto ad illuminare
quanto a purificare sia il corpo fisico dell'adepto che il corpo
astrale. La luce espelle gli spiriti malvagi, si mescola con le
tossine del corpo e le getta via purificando e facendo guarire
l'adepto da ogni male.
Le pratiche rituali legate all'amuleto sacro, il famoso Omitama,
sono circondate da numerosi tabù che riguardano la purezza; è
necessario avvolgere l'amuleto in varie coperture che devono essere
di seta, occorre purificare la scatola dove deve essere riposto e
appenderlo con un chiodo che è stato a sua volta oggetto di
purificazione. Se uno di questi tabù viene trasgredito e se per
esempio l'amuleto cade a terra o in luogo non purificato, si devono
compiere numerosissimi riti di espiazione che sono al limite della
paranoia.
5)
Le psico-sette
Si
tratta di un vasto gruppo di movimenti che si rifanno al cosiddetto
incremento del potenziale umano ovvero dello sviluppo personale. E'
una congerie di aggregazioni o di singoli operatori che sviluppano
idee e posizioni teoriche variamente articolate e spesso assai
differenti. La frammentarietà e la eterogeneità di questi gruppi
porta a definire piuttosto che la loro struttura la loro
"mentalità", che consiste in un nuovo modo di intendere e
pensare l'essere umano, il cosmo, i rapporti interpersonali, la
salute e la malattia. Inoltre sulle teorie dei cosiddetti gruppi di
potenziale umano si è sovrapposta la nuova ideologia della New Age.
Tali gruppi o psicosette si presentano sotto forme diverse: centri
di psicoterapie, associazioni culturali, gruppi orientalisti che
volgarizzano tecniche Yoga e addirittura scuole per manager che
erano già attive negli Stati Uniti fin dagli anni '60. Se si
vogliono esaminare le varie strutture di questi gruppi salta agli
occhi uno strano dosaggio di elementi di training autogeno, Yoga,
Zen, varie forme di psicoterapia, nuovi dettami di dietologia o di
alimentazione integrata, forme di ginnastica e di concentrazione,
meditazione, medicina tradizionale e non ufficiale....
Le psicosette si fanno propaganda proponendo dei corsi (tutti a
pagamento) che vengono proposti o per potenziare le proprie capacità
ovvero per risolvere i propri problemi di malessere. Si tratta come
si è detto di una congerie di tecniche e di idee che intervengono
su vari piani dell'essere.
Su un piano fisico si propaganda una maggiore efficienza corporea
basata su tecniche che vengono affiancate da un nuovo regime
alimentare. Sul piano emozionale si fa appello a un miglioramento
nella sfera della socialità, un aumento della comunicazione
interpersonale, maggiori capacità di ascolto dell'altro, empatìa
spesso di tipo emotivo-sessuale. Sul piano mentale si assicura un
grandioso sviluppo della memoria e delle capacità di
concentrazione, un aumento del quoziente di intelligenza, un
controllo del pensiero che, se negativo, è ritenuto origine e causa
di tutte le malattie psicosomatiche. Si afferma anche di insegnare a
privilegiare la mente intuitiva e creativa piuttosto della
razionalità. Sul piano spirituale si assicura uno sviluppo e un
ampliamento della propria coscienza, una autorealizzazione e
consapevolezza profonda per cui l'adepto viene stimolato a compiere
esperienze particolari quali i famosi viaggi astrali già
propagandati dalla Teosofia, il "chanelling" o altre
esperienze paranormali. Spiccata è quindi in questi gruppi la
dimensione magica che si appoggia a uno sfondo esoterico con
meccanismi di trasmissione attraverso precisi corsi di iniziazione
in cui l'adepto viene a conoscenza di verità segrete. Esiste
infatti la proibizione di parlare di ciò che avviene in questi
corsi così come era presente l'antico divieto di divulgare le
segrete cose dei Misteri Eleusini! L'obiettivo reclamizzato da
questi gruppi è visto come affrancamento dell'individuo dai
condizionamenti socio-culturali, dalle paure, dalle esperienze
negative. Sommessamente viene anche insinuata la speranza di
raggiungere potenzialità più particolari come la chiaroveggenza,
la trasmissione e la lettura del pensiero, la preveggenza e lo
sviluppo di capacità miracolose. Nelle psicosette il contributo
della psicologia umanistica o dell'autorealizzazione è
determinante. Per psicologia umanistica si intende non tanto una
particolare scuola quanto una mentalità o un "modo di
sentire" nei riguardo dell'essere umano. Pur nella differenza
delle posizioni teoriche e delle ideologie, si può ritrovare nella
psicologia umanistica un tema comune: l'accento posto sulla
positività della natura umana e l'importanza data a grandi mete che
sono riservate a chi sviluppa il proprio potenziale. All'interno di
questo tema comune si possono comunque distinguere due versioni: la
prima riguarda l'attualizzazione cioè la tendenza ad esprimere
sempre meglio le capacità e le potenzialità che l'individuo già
possiede e che la frustrante società occidentale ha messo in
parentesi. L'altra versione è quella della perfezione in cui
l'accento è posto sulla tendenza a lottare e a combattere per
realizzare ciò che può rendere la vita armonica, eccellente,
completa. E' chiaro che le due tendenze spesso si incrociano e si
fondono. Resta il fatto che la psicologia umanistica identifica nel
proprio Sé il fulcro di ogni devozione e di ogni culto. Le
esperienze personali e l'interiorità sono il valore sommo e
l'oggetto di tutte le proprie attenzioni. I metodi delle tecniche più
reclamizzati fanno ricorso a varissime forme in cui campeggia lo
psicodramma, il training autogeno, il rilassamento, oltre a tecniche
Yoga di meditazione e di concentrazione completamente avulse però
dalle tematiche filosofiche e teologiche che in ambito religioso le
sostanziavano. Il principio fondamentale più o meno identificabile
in tutte le psicosette è quello che propone di intervenire
sull'anima, (o sullo spirito o sulla mente) per guarire il corpo.
Molti movimenti nati come forme religiose si stanno oggi orientando
verso la terapia o la cura dell'anima. Le modalità di queste
terapie sono altrettanto stupefacenti. Basta scorrere il programma
del gruppo degli Arancioni legati a Osho-Rajneesh. Vengono proposti
gruppi di bioenergetica in cui "respiro ed espressione corporea
ci forniscono mezzi efficaci per liberare il corpo e sciogliere le
tensioni in un vivido flusso di energia che ridà al corpo la sua
naturale grazia e bellezza". Oppure gruppi di Gelstat
(espressione e consapevolezza) nei quali "si può capire il
mondo in una disciplina di autosviluppo che ci insegna ad assumere
la responsabilità della nostra esistenza". "Attraverso
l'esperienza emozionale-corporea di questo contatto col prossimo
possiamo rivivere i nostri comportamenti spesso ripetitivi e
inadeguati per ritrovare fantasia e stimoli per soluzioni creative e
soddisfacenti". Ma non basta, esistono: corsi di riflessologia
plantare nei quali si stimolano le aree di riflesso nella pianta dei
piedi, connesse ciascuno con un organo, una ghiandola, e una certa
parte del corpo; si tratta di identificare le possibilità
terapeutiche e le tecniche per stimolare tutte le aree del corpo.
Così si possono impostare diagnosi ed eseguire trattamenti
specifici. C'è poi il gruppo di lavoro sull'ipnosi (che attraverso
il rilassamento fa esplorare spazi interiori nuovi) corsi di
massaggi cranio-sacrale, gruppi di sciamanesimo, esperienze di
rinascita (cioè della vita prenatale e del parto). Pur nella
diversità ed estrema varietà delle tecniche e delle impostazioni,
le psicosette o quelle forme che ad esse si richiamano usano per il
proselitismo due forze fondamentali: la prima consiste nel far
prendere coscienza al neofita che gli manca qualcosa: per esempio la
padronanza di doti o di qualità esistenti ma nascoste che devono
essere valorizzate, oppure l'equilibrio, oppure l'armonia, oppure un
buon rapporto con gli altri. La seconda leva consiste nel
sottolineare le limitazioni e i condizionamenti che la società ha
pesantemente imposto al soggetto il quale ora risulta incapace di
essere se stesso. Quando l'ignaro adepto entra in uno di questi
gruppi (vuoi che sia una tecnica Sufi volta a prendere contatto con
la divinità che è in noi , vuoi che sia un corso di controllo
della mente o di autorealizzazione) viene sconvolto da una tempesta
emozionale provocata dall'uso di tecniche molto particolari che
allentano le difese del soggetto mediante esercizi di vario genere
che vanno dalla danza che dura ore ed ore fino alla respirazione
programmata, tecniche di rilassamento profondo o di posizioni Yoga.
Particolare ed interessante è l'esperienza est inventata da Werner
Erhard che propone benefici strabilianti; e procede con forti
manipolazioni emotive.
Nella prassi attiva di tali corsi, incontri, ed iniziazioni (che ho
conosciuto di prima mano attraverso la tecnica della osservazione
partecipante) si crea inevitabilmente un rapporto di
dominanza-sottomissione tra i vari aspiranti al corso e gli
istruttori. La legittimazione dei direttori o istruttori di questi
vari gruppi è determinata da una mitica "professionalità"
che si appoggia ad un senso molto particolare di scientificità.
Prendiamo come esempio il personaggio Maha Yoga Sudha che dirige un
processo intensivo chiamato Primal. Tale processo ci aiuta "a
riconoscere i nostri condizionamenti profondi e a non identificarci
più con essi. Per sopravvivere in un mondo che non dà spazio né
all'amore né all'autenticità fin da bambini impariamo a sviluppare
negatività e diffidenza." Le tecniche proposte e gli
stratagemmi per "risvegliare il rispetto di noi stessi e del
nostro lavoro, per ritrovare quella fiducia che abbiamo perso a
causa dei condizionamenti infantili" sono tutti esposti nel
corso. Il gruppo si svolgerà in silenzio e in isolamento.
L'organizzatrice è così legittimata: "Maha Yoga Sudha ha
svolto un ruolo preminente nel movimento del potenziale umano per
oltre 18 anni, si è formata in bioenergetica e sul lavoro sul corpo
neo-reichiano, ha lavorato sul sé. E' specialista in respiro,
lavoro sul corpo, tecniche di regressione, arte della
meditazione". Vedremo ora in maniera più dettagliata alcune di
queste psicosette
Prendiamo ad esempio il Silva Mind Control. Si tratta di gruppi che
attuano tecniche inventate da Josè Silva nato nel Texas nel 1914,
elettrotecnico autodidatta, che nella sua giovinezza aveva esteso i
suoi interessi alla psicologia e all'ipnosi. Aveva letto Freud, Jung
e Adler in testi divulgativi, ma ciò che lo colpì fu una corrente
psicologica che tentava di studiare il funzionamento del cervello a
partire da omologie con l'elettromagnetismo mettendo in connessione
i vari stati della mente con la frequenza di onde cerebrali
misurabili in laboratorio. Silva in questo ambito identificò la
possibilità di accedere attraverso l'ipnosi e l'autoipnosi a stati
mentali caratterizzati da frequenze cerebrali diverse da quelle
ordinarie di veglia chiamate onde Beta, senza però perdere la
lucidità e l'efficienza del pensiero. Accedere a queste frequenze
profonde, chiamate onde Alfa, permette di migliorare le potenzialità
del cervello e di espandere in tale stato quelle facoltà mentali
sopite che a loro volta permettono di raggiungere fenomeni di tipo
extrasensoriale. Il successo scolastico dei figli di Silva avrebbe
dato pubblicità al metodo, che dal 1966 si diffuse rapidamente in
tutti gli Stati Uniti. Coloro che frequentavano i corsi di Silva
Mind Control venivano ben presto a conoscenza della possibilità di
attivare capacità paranormali, come la lettura del pensiero altrui
e attività taumaturgiche capaci di curare disturbi anche organici
in virtù del controllo mentale. Proseguendo nel corso, si poteva
anche apprendere ad entrare in contatto con spiriti consiglieri o
spiriti-guida che aiutano l'apprendista a prendere coscienza dei
poteri latenti della propria mente. Queste entità non escono dal
piano mentale ed elettromagnetico e scaturiscono spesso dalla stessa
psiche del soggetto. Punto focale di tutta la prassi è
l'affermazione dei poteri indefinitamente espansibili della mente
umana. Il metodo Silva Mind Control arrivò in Italia nel 1976 ed
entrò a far parte del bagaglio ormai consolidato di tutte le forme
di medicina alternativa o di gruppi che sviluppano le capacità
extrasensoriali ovvero del potenziale umano.
In Italia tal Carolina Zalce, messicana, ha aperto un Centro
denominato "Evo Cris" basato su tecniche simili a quelle
di Silva.
6)
Il caso di scientologia
La
Scientologia è uno dei movimenti più controversi e di difficile
classificazione anche se adotta stili da psicosetta Nonostante le
polemiche, la sua attività di propaganda resta intensa in diversi
paesi. I suoi insegnamenti rimangono decisamente segreti e mescolano
insieme gnosticismo e fantascienza. La Scientologia ha spesso
avviato azioni giudiziarie contro coloro che hanno percepito come
avversari o peggio "stranieri interni", "il che ha
senza dubbio contribuito a rendere prudenti alcuni potenziali
ricercatori"...
Il fondatore di questa "chiesa" fu Ron Hubbard
(1911-1986), scrittore di fantascienza. Agli inizi degli anni
Cinquanta Hubbard presentò la Dianetica, sistema complesso che in
certi punti ricorda la psicoanalisi. Secondo la teoria dianetica,
gli "engrammi" (cioè i ricordi inconsci di esperienze
passate dolorose o angosciose) ci impediscono di godere del nostro
pieno potenziale. Attraverso una pratica originale, queste
esperienze passate sono riportate alla memoria e in qualche modo
cancellate. Con le sue tecniche lo Hubbard entrò subito in polemica
con la psichiatria e la psicanalisi ufficiali, dando origine a
controversie non ancora quietate. Il maestro con un colpo di genio
fondò una religione, La Chiesa di Scientologia, per usufruire della
libertà di culto che è il fiore all'occhiello della democrazia
USA. Hubbard elaborò così una vera e propria cosmologia e una
antropologia alternative. L'uomo è uno spirito che ha un corpo:
alla morte fisica l'uomo abbandona questo corpo, ma quello che si
perpetua attraverso incarnazioni successive è il thetan (lo spirito
che viene a unirsi al corpo qualche minuto dopo il parto).
Per la Scientologia l'uomo è dirty, cioè sporco, in quanto
infettato dagli engrammi negativi. Tutto il processo di costruzione
e di evoluzione consiste nel diventare clear attraverso le tecniche
della dianetica. Il "clear" è una persona che ha
raggiunto uno stato così evoluto da godere di poteri telepatici,
conservare il ricordo di tutte le percezioni passate e acquistare
una memoria straordinaria, per cui può liberarsi dai mali del
corpo, dai dolori e da ogni tipo di reumatismi. In effetti non si
tratta soltanto per il "clear" di essere capace di
perseguire i suoi fini nell'esistenza, ma anche di acquisire una
formazione scientologica con la quale egli può raggiungere in
seguito tutta una scala di stati ulteriori, cioè quelli di "thetan
operante", come dice la sigla O.T. Dopo essersi sbarazzati del
mentale reattivo che impedisce di godere del loro pieno potenziale,
gli Scientologi passeranno successivamente ai diversi livelli di OT
che permetteranno loro di sviluppare ancora di più le loro capacità,
soprattutto quella di esteriorizzazione. E' importante precisare che
tutto questo processo costa una piccola fortuna. Nell'itinerario
scientologico di gratuito c'è solo il test di personalità iniziale
che serve per adescare il futuro membro. In base a duecento risposte
a domande molto diverse, i reclutatori della Scientologia
suggeriranno alla persona avvicinata di seguire un corso per
potenziare la comunicazione, a un prezzo ragionevole e con effetti
sicuramente positivi. Solo alla fine di questo corso, il discepolo
sarà oggetto di richieste insistenti perché si impegni di più. I
nuovi corsi avranno un prezzo sempre più elevato. Le successive
operazioni riguardano il cosiddetto "auditing", nel corso
del quale avvengono i ritorni nel passato, nelle vite anteriori, per
cancellare gli engrammi. Se qualcuno decide di impegnarsi ancora di
più, entrerà nella "Sea Organization". Si tratta di una
organizzazione di fraternità in seno alla struttura della chiesa di
Scientology. I suoi membri sono persone estremamente devote che
"hanno fatto voto di servire in eterno la chiesa stessa".
La "Sea Organization" vive in comunità come gli ordini
religiosi tradizionali. Si chiama così, Sea, "mare",
perché tra il 1966 e il 1975 parecchi battelli servivano come
luoghi di ritiro religioso. L'equipaggio era composto da membri
dell'organizzazione, che avrà adottato anche l'uniforme della
Marina. I membri di tale organizzazione servono "in
eterno" Scientology, in quanto firmano un impegno per il
prossimo... miliardo di anni.
7)
La nebulosa esoterica e l'occultismo
Nel
mondo delle sette si mescolano realtà diverse che vanno dalle
società occultiste di tradizione ottocentesca come la Teosofia (
che conta decine di migliaia di adepti in Italia e un paio di
milioni nel mondo), fino a gruppetti di dimensioni ridottissime. In
questo mondo dagli incerti confini le tipologie sfumano le une nelle
altre: gruppi satanici si configurano come vie di salvezza, sette
neo-orientali praticano la magia, confraternite religiose come i
Templari praticano l' esoterismo e l'occultismo. Su questi gruppi
poi si sovrappone una serie di tematiche legate alla New Age, che
rende il tutto apparentemente più nuovo e propone un linguaggio al
passo con i tempi. Malgrado le differenze, sia numeriche che di
impostazione teorica e soprattutto di linguaggio, questi gruppi
propongono una antropologia alternativa, una immagine dell'uomo del
tutto originale. L'uomo è visto come un essere privilegiato che ha
un potenziale enorme di energia psichica che può usare a scopi
magici, cioè atti a cambiare il corso naturale degli eventi. I
testi in circolazione per gli adepti insistono tutti su tale punto.
Basta considerare i titoli: "Il potere della mente" (del
gruppo "Carolina"), "Bio-psico-energetica",
"I corpi sottili dell'uomo", ecc.
L'altro elemento che si affianca a questo è la creazione di una
cosmogonia alternativa: dai Teosofi ai Martinisti, dagli Gnostici
alla Scuola Scientifica Basilio, tutti i gruppi hanno un'idea
universalmente diffusa che è quella dell'emanazione: un'energia
primitiva (spesso di natura divina) ha originato la materia per
emanazione. Essendo l'anima umana parte dell'energia del cosmo, dopo
la morte o meglio la disincarnazione, l'anima è 99 volte su 100
costretta a reincarnarsi. Tutto questo fa da supporto ad una aperta
polemica antiscientifica in nome dell'uomo, del suo destino e della
difesa dell'ambiente. In realtà i fatti maggiormente esecrati dalla
maggior parte dei gruppi sono: la scienza e la tecnologia moderna,
Tommaso d'Aquino e/o Aristotele, la carne bovina e quella suina, le
comunicazioni di massa (soprattutto la TV, espressamente vietata per
i Rosacroce e ai Cenacolisti di Prometeo), il sesso praticato con i
non adepti (mentre tra gli adepti sono ammesse varie specie di
perversioni). La vis polemica più spinta è nei riguardi della
Chiesa Cattolica che è critica su due versanti: sia perché è
gerarchizzata ed è stata colpevole dei roghi dell'Inquisizione, sia
perché è al corrente delle verità segrete ma si guarda bene dal
divulgarle. Infatti il suo messaggio è di tipo exoterico, aperto,
comprensibile mentre l'aspetto esoterico, realmente salvifico è
tenuto nascosto. Solo i capi carismatici delle singole sette (come
poniamo il signor Claudio C.), hanno capito il vero messaggio
biblico e lo rivelano agli adepti attraverso segrete iniziazioni.
I capi e gli adepti hanno una cultura di base medio-bassa, non hanno
rispetto per la filologia dei testi religiosi né per la storia
della filosofia e per la storia politico-sociale tout-court. Le
dottrine esoteriche presentano così aspetti sincretici a dir poco
arditi, sintesi di dottrine arcaiche a cui si mescolano innovazioni
recentissime. Le dottrine e gli autores più saccheggiati e mai
citati sono sicuramente quelli della Teosofia: le opere di Madame
Blavatski e di Annie Besant fanno da sfondo a quasi tutte le teorie
dei gruppi magico-mistico-esoterici. Ma non mancano riferimenti a
Platone e ai neoplatonici, allo gnosticismo (che, già complesso da
parte sua fornisce ulteriori elementi di confusione) alla Kabbalà
ebraica (mistica di cui ben pochi "esoterici" conoscono i
testi) l'alchimia, l'astrologia, la mitologia di tutto il mondo. E
ovviamente le religioni orientali.
Un altro elemento comune ai gruppi esoterici è un rituale di
iniziazione per i nuovi adepti, rituale che può essere appena
accennato come la recitazione di una formula, o elaborato e
complesso come quello dell'Ordo Templis Orientis o quello
segretissimo del gruppo di Carolina
8)
Sette sataniche, stregoneria, neopaganesimo, magia
I
gruppi ed i gruppetti che si riuniscono nel nome di Satana hanno
come loro caratteristica di sfuggire alle indagini e agli inventari.
Si tratta in Italia di un fenomeno clandestino, composto da persone
che si riuniscono, fondano una congrega, celebrano riti, restano per
lo più segreti. Eppure tali insignificanti frange demoniache
vengono legittimate dalle comunicazioni di massa che amplificano
incredibilmente il fenomeno. Il gruppo dei Bambini di Satana, attivo
nella città di Bologna viene sistematicamente intervistato e
coccolato da giornalisti in cerca di emozioni. Ma tale gruppo, lungi
dall'essere un caso isolato di folklore urbano bolognese, si
riconnette ad uno stile di vita trasgressivo che viene ad essere
sempre più legittimato. Siamo arrivati al punto che ben tre ditte
specializzate inviano contrassegno l'occorrente per "messe
nere": cappucci, mantelli, candele, messale con la liturgia in
un assai discutibile latino, calici, stole e coltelli rituali. Il
tutto costa 380.000, la vergine nuda per l'altare e le ostie
consacrate da profanare non sono comprese nel prezzo. A parte questi
casi folkloristici, va detto che il satanismo puro dovrebbe essere
quello che pone il Principe delle Tenebre nella più alta sfera
della adorazione e lo sostituisce a Dio. Forme di questo tipo sono
rarissime in Italia mentre ne abbiamo esempi nella Chiesa di Satana
e nel tempio di Set, entrambe in California. Il satanismo doc
dovrebbe essere quello che crede nelle stesse configurazioni
religiose del cristianesimo ma le rovescia, trasformando le
preghiere in bestemmie e procedendo au rebours nel rituale in tutte
le azioni cerimoniali. Anche la "messa nera" dei satanisti
ortodossi non dovrebbe presentare elementi di orge sessuali ma
esclusivamente forme cerimoniali al rovescio. In realtà nel pantano
satanista tutto si mescola e si confonde ed ogni capo o sacerdote
inventa per così dire il proprio rituale e la propria ideologia. In
Italia oltre le cosiddette chiese di Torino (la cui realtà è stata
notevolmente gonfiata dalla stampa e dalla TV) abbiamo delle chiese
luciferine nelle quali la visione del Principe delle Tenebre è
sostanzialmente positiva. Lucifero non è visto come il male bensì
come principio di ribellione verso Dio e come erede delle divinità
pagane . In questo senso, forme di satanismo sfumano sia nella
stregoneria che nel neopaganesimo il quale sottolinea (forse a
ragion veduta almeno per quanto riguarda l'iconologia) che i diavoli
dell'inferno cristiano altro non sono che le antiche divinità
pagane degradate. Va inoltre detto che non tutti quelli che invocano
il diavolo sono satanisti, anzi si ricorre al Principe delle Tenebre
per potenziare incantesimi di magia nera contro i propri nemici, per
realizzare azioni considerate impossibili, per assicurarsi il potere
magico. Ecco quindi che il satanismo sconfina nella stregoneria in
quanto il demonio è considerato il più grande depositario di
potere e di dominio magico. La presenza del diavolo quindi è
portatrice di forme rituali assai eterogenee e differenziate. In
alcuni casi viene mescolata all'occultismo satanista l'assunzione di
droghe o di enormi quantità di alcol che danno luogo a cocktail
esplosivi e a comportamenti autolesionisti. E' noto inoltre che sono
stati raccolti dati inquietanti sui messaggi satanici contenuti
nella musica rock, messaggi del tipo: "Satana è Dio",
"vivi per Satana". Autori come Ozzy Osburn, gli Ac-Dc, i
Led Zeppelin, i Judas Priests si ispirano all'occultismo demoniaco e
amano Aliester Crowley il grande mago nero della tradizione
anglosassone. In Brasile sono recentemente scomparsi più di dieci
bambini probabilmente sacrificati nei rituali della setta chiamata
Lineamento Universal Superior su cui la polizia federale è già
intervenuta. In Messico furono arrestati nel 1991 i capi di una
congrega che coltivava marijuana e sacrificava a un demonio, in
forma di scimmia, bambini e animali per assicurarsi magicamente la
buona resa delle coltivazioni stesse. Infatti i narcotrafficanti
mescolano elementi satanici al loro stile di vita: un paio di anni
fa esplose il caso del padrino di Matamaros (un altro paese
messicano al confine con gli Stati Uniti) responsabile insieme alla
sua compagna, la strega Villareal di aver sacrificato ritualmente
una ventina di esseri umani per ottenere la protezione di Satana sul
suo gruppo di spacciatori. In Italia non siamo ancora a tali livelli
di pericolosità sociale ma il corteggiamento delle forze occulte è
persistente e inquietante. Sette sataniche selvagge crescono un po'
ovunque come funghi si aggregano per brevi periodi e poi scompaiono.
La neo-stregoneria si configura come un insieme di piccoli gruppi
altrettanto instabili, i quali presentano un curioso sfondo
intellettualistico-spirituale che si rifà a studi
"antropologici". Nel 1933 la studiosa inglese Margareth A.
Murray pubblicò un testo "Il dio delle streghe" nel quale
sosteneva che la stregoneria europea altro non era che un residuo di
antichi culti pre-cristiani che mettevano in scena cerimonialmente
un misterioso "dio delle corna" e una sacerdotessa legata
ad una dea di cui Diana sarebbe una tardiva manifestazione. I riti,
segreti e notturni, trassero in inganno l'Inquisizione che bollò
come "demoniaco" questo culto. Tali idee si mescolarono al
revival celtico e druidico, al neo-paganesimo, alla magia
cerimoniale che in Inghilterra si espresse nell'Ordine Ermetico
della Golden Dawn o Alba Dorata, che vide nel suo interno
intellettuali , artisti e scrittori, compreso il grande poeta
simbolista W.B. Yeats. Nella Golden Dawn era presente anche Aleister
Crowley il più importante e colto mago del Novecento.
Da questi apporti eterogenei trassero e traggono tuttora ispirazione
gruppetti di neo-stregoneria come l'anglosassone Wicca o le
associazioni statunitensi che, a detta della presidentessa Laurie
Cabot, contano un milione di simpatizzanti. Tali gruppi sono altresì
influenzati dall'attività di G.B. Gardner che pubblicò nel 1954
una sorta di vangelo dal titolo "La stregoneria oggi",
nonché il misterioso "Book of Shadows" o Libro delle
Ombre.
La magia di Aleister Crowley (di cui si vedono spesso ricostruzioni
televisive della famosa "messa gnostica" a forte contenuto
sessuale e una parafrenalia di gusto Kitch) vive in Italia in vari
rami dell'Ordo Templis Orientis, a Bologna, a Milano, a Trieste, a
Novara.
Il neo-paganesimo è più fiorente: oltre allo storico Centro
neo-ellenico di religiosità politeista del ragioniere e
commercialista Antonio De Bono di Milano e il Cenacolo dei Sacri
Lari di Roma, è sorto nel 1993 sempre a Roma il gruppo segretissimo
denominato Eliopolis che si prefigge come scopo la rinascita degli
antichi dèi pagani, depositari della magia. Va ricordato che la
importante comunità magica d'Italia, chiamata Damanhur, si trova in
Piemonte, presso Baldissero Canavese.
9)
L'ideologia delle nuove sette
Nel
complesso, pur nella loro diversità, le sette attaccano l'universo
simbolico della cultura occidentale. Il passato tradizionale europeo
(con una serie di valori legati alla storia in cui è predominante
la teologia giudaico-cristiana e la razionalità moderna) viene
sistematicamente attaccato e con esso l'etica condivisa. Si
accettano in maniera a-critica e notevolmente ingenua valori, sciami
di immagini, costruzioni simboliche "esoteriche" che non
hanno nessun riscontro nella cultura occidentale e che appaiono
senza radici. Ciò è rafforzato dalla generale crisi della
post-modernità: viviamo in un'epoca in cui si esalta il pensiero
"debole", incapace di rendere comprensibile il mondo la
cui sola certezza sembra esse il dinamismo ed il disordine, in cui
il reale sembra schermarsi in molteplici metamorfosi e simulazioni,
sottraendosi ad ogni tentativo di indagine.
La post-modernità è movimento più incertezza. Siamo in un tempo
in cui nulla è sicuramente acquisito, né il sapere né il sostegno
affettivo e sociale. L'uomo attuale può sentirsi estraneo nel suo
stesso ambiente familiare. Di fronte alla privazione di significato,
le sette rispondono con un pensiero "forte", denso di
promesse, ricco di soluzioni esistenziali consolatorie (anche se
illusorie). Le sette, pur assemblando riferimenti dottrinali, temi,
valori, simboli e modelli di vita, si configurano come comunità
consacrate in grado di risolvere i problemi del singolo. Inoltre,
sette e gruppi propongono una nuova definizione dell'uomo, una
formulazione del suo destino post-mortem (caratterizzato dalla
reincarnazione) e una rivalutazione dei poteri "magico-taumaturgici"
degli iniziati.
Contemporaneamente al disprezzo per la religione cattolica
(considerata l'artefice di ogni negatività, dai roghi contro le
streghe alla perdita di potere magico), emerge la necessità di
rincantare il mondo, di organizzare una mitologia alternativa,
spesso di tipo gnostico, e soprattutto di creare spazi psicologici
comunitari in cui fare esperienze collettive, sull'onda di vere e
proprie liturgie.
Le sette si configurano come spazi "consacrati" capaci di
rispondere alla domanda di senso dei singoli individui dispersi
nella solitudine urbana.
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