I Fantasmi

 

1 - Introduzione

 

1.1 Due storie (vere?)

La paura dei fantasmi è così diffusa, antica e congenita da mettere in imbarazzo anche i più scettici tra gli scettici. Non esistono prove dell'esistenza di spiriti che tornino dall'aldilà o cerchino di comunicare con i vivi. Abbiamo registrazioni audio, video, fotografie, resoconti, ma non un solo fotogramma, una sola traccia audio, una sola testimonianza è prova tangibile ed inconfutabile della loro realtà. Il massimo che si può ottenere scientificamente è l'assicurazione dei tecnici dei vari settori che garantiscono che molte di queste "prove" potrebbero non essere state manipolate. C'è una comprensibile ed enorme differenza tra ciò che è vero e ciò che potrebbe non essere falso. Eppure tutti noi, o quasi, abbiamo paura dei fantasmi: l'abbiamo oggi o l'abbiamo avuta un tempo. Non esistono scienziati o scettici abbastanza convincenti da scacciare dalle nostre menti l'idea che una porta tra la vita e la morte, di quando in quando, possa restare socchiusa.

Scricchiolii, tonfi sordi, porte che sbattono in distanza, sussurri, spifferi: sono arrivati i fantasmi e non importa se la loro invasione è funzionale a riempire spazi della nostra immaginazione bisognosi di suggestione o se la casa è veramente abitata da anime inquiete. Vecchie tradizioni sostengono che, se si crede molto ad una cosa, essa prenderà vita. L'umanità ha creduto troppo intensamente e troppo a lungo ai fantasmi perché essi non esistano.

Con questo numero cominceremo un viaggio nel mondo delle apparizioni che tratterà, nel limite del possibile, con precisione e sintesi, tutti i tipi di fenomeni legati al mondo dell'aldilà che torna: Orbs, Infestazioni Residue, Infestazioni Attive, fenomeni Poltergeist, Paralisi nel Sonno, dove, come e con che strumenti affrontare un'investigazione paranormale e molto altro.

Ma cominciamo con due storie, spaventose e verosimili, che ci avvicinino all'argomento; d'altronde una buona storia di fantasmi comincia sempre con qualcuno che racconta storie di fantasmi…

 

1.2 La storia di Justin

Justin B. è un mio conoscente ed un ottimo amico di una delle persone di cui mi fido più al mondo. Irlandese, la trentina superata da poco, Justin vive in Italia da molti anni. Egli è un individuo assolutamente non suggestionabile, cattolico non praticante e dotato di un senso pratico tutto suo ma certamente incompatibile con quello delle persone dalla fantasticheria facile. Una sera, dopo una piacevole cena, in un casolare dell'Oltrepò Pavese di proprietà di mia cugina, (le nostre famiglie sono originarie della zona e fu proprio lei a mettere a disposizione, tramite una nostra zia, un altro casolare abbandonato, per quella che fu la mia prima ed ultima ricerca spiritica), Justin ci raccontò questa storia della sua infanzia.

Quando era bambino, Justin viveva con i genitori ed il fratello minore in una grande casa vittoriana nel centro di Dublino. La struttura si sviluppava su tre piani ed aveva l'aspetto lugubre e sontuoso che tutte le grandi case anglosassoni emanavano prima del boom economico. Le piogge battenti ed i lunghi inverni dublinesi certo non aiutavano a rallegrare l'atmosfera. Justin parla sempre con sincero affetto del passato e della sua famiglia ma non ricorda volentieri la permanenza in quella casa.

Egli aveva sempre la sensazione che ci fosse qualcosa di sbagliato nell'atmosfera del terzo piano. All'epoca Justin era un bambino di meno di dieci anni e lassù saliva malvolentieri, lamentando un senso di oppressione e paura.

Tutto ciò continuò per anni senza che accadesse nulla di veramente strano. Una notte, però, mentre Justin dormiva nella camera che divideva con il fratellino, che al momento si trovava in vacanza con amici, fu svegliato dal rumore della porta che si apriva. Non erano i genitori, bensì, con orrore, Justin vide entrare un vecchio zoppicante, estraneo assoluto, il quale richiuse la porta, attraversò il letto del fratello ed andò a sedersi sul suo. Il mio amico cercò inutilmente di urlare perchè la voce restava semplicemente strozzata in gola. L'anziano signore lo guardò intensamente per qualche istante e poi, con voce chiara, disse: "Ed ora, io, con questo bambino, che cosa ci devo fare?". Il tono era colloquiale, non minaccioso. Finalmente Justin riuscì non solo ad urlare ma ad agguantare un cuscino e sbatterlo contro la figura, la quale, rapidissima, scomparve nel muro.

I genitori trattarono il piccolo Justin con gentilezza, addirittura con comprensione e gli permisero di dormire con loro fino al ritorno del fratello, raccomandandosi di non raccontargli l'accaduto per non terrorizzarlo. Venne così a sapere che sua madre aveva già parlato con il padre di rumori di passi uditi al terzo piano quando era sola in casa, di oggetti perduti e ritrovati nei luoghi più impensabili, di sagome di una figura addormentata trovate nei letti dopo che erano stati rifatti, di una sedia a dondolo, che i genitori, entrando nel salotto, vedevano oscillare come se qualcuno fosse rimasto a dondolarsi fino a pochi istanti prima.

Furono fatte delle ricerche sui precedenti proprietari ed emersero altri fatti inquietanti. L'anziana signora con la quale avevano trattato l'acquisto e che abitava lì prima di loro, ogni qual volta era proposta una cifra, sosteneva di doverne discutere col marito. Ma il marito, all'epoca della transazione, era già morto da anni. La gente del quartiere lo ricordava come un uomo di una certa età, zoppo.

La famiglia B. cominciò a parlare di trasloco. Quando il fratello minore, che era stato tenuto all'oscuro di tutto, chiese se la decisione era colpa del vecchio zoppo che, di quando in quando, girava per casa, la paura ebbe la meglio e la casa fu venduta. Pochi mesi dopo ricevettero una telefonata dai nuovi inquilini: chiedevano se, per caso, avevano mai avuto esperienza di fatti strani, rumori ed altro, durante la loro permanenza nella casa.

 

1.3 La storia di Dave Juliano

Dave Juliano è il direttore del South Jersey Ghost Research, un'organizzazione no-profit che si occupa di ricerca paranormale in New Jersey, Pennsylvania, Delaware e New York. Da molti è considerato il più grande esperto di fantasmi del mondo. La stampa e la scienza lo attaccano e ridicolizzano da anni. Quella di Juliano è sicuramente una figura ambigua, ma la mole gigantesca di ricerca sul campo che ha svolto, con metodo e ferrea convinzione, assieme al suo team di fisici, ingegneri e parapsicolgici, rende impossibile non pensare a lui con un minimo di rispetto. Il fatto che non guadagni direttamente dalle sue indagini lo pone, se non altro, al di sopra delle centinaia di cialtroni e truffatori che popolano il mondo dell'occultismo.

Nel suo sito (segnalato in bibliografia) troverete più di 4000 e-mail, inviate da tutto il mondo, di persone che vogliono raccontare le loro esperienze con il paranormale. Juliano ha reputato doveroso inserire la sua storia per prima ed è una storia estrema, forse troppo.

Cominciò quando Dave aveva tre anni: una notte si svegliò e trovò un estraneo nel letto. Esattamente si trattava della figura di un bambino alta circa 60 cm., coricata di fianco a lui, con la testa penosamente deforme ed un camice azzurro con le maniche troppo lunghe. Juliano corse dai suoi urlando, fu redarguito e rispedito, da solo, in camera sua. La figura lo attendeva in piedi sul letto. Il piccolo, coraggiosissimo Dave, cuscino in pugno, saltò sul letto e la figura scomparve. Come affermò lui stesso fu l'inizio di una storia spaventosa che doveva durare 26 anni.

La figura continuò ad apparire per tutta l'infanzia e l'adolescenza di Juliano, con ritmi alterni. La camera di Dave, al primo piano, era alla fine di un breve corridoio con due stanze ai lati e la scala per scendere in soggiorno all'altra estremità. L'apparizione si faceva precedere da pelle d'oca, orripilazione (sollevamento dei peli corporei, soprattutto sulle braccia e sulla nuca, dovuto ad un aumento del flusso di adrenalina. N.d.A.) e bruschi cali della temperatura, onde poi comparire in cima alle scale e muoversi verso camera di Dave, ignorando le altre due stanze. Spesso, quando Dave guardava la TV in salotto, dopo le familiari sensazioni, si voltava e scopriva l'apparizione, seduta sempre tra il terzo ed il quarto gradino della scala, immobile, intenta ad osservarlo. A 18 anni Juliano si trovava spesso a dormire sul pavimento dei genitori o a casa della sua ragazza, nella preoccupazione generale di chi lo conosceva. L'unico cambiamento era nella sostanza della figura, che appariva più traslucida ed indefinita col passare del tempo.

Un vicino con qualche conoscenza di occultismo consigliò a Dave di confrontarsi direttamente con il Fantasma e dirgli che, se era da lui che prendeva l'energia per apparire, da ora in poi gli era preclusa e doveva smettere di tormentarlo. Dave lo fece e per un anno non lo vide più.

La casa dei Juliano ha quarant'anni, era stata abitata da solo una famiglia prima di loro, una coppia senza bambini. La ragazza di Dave, nel frattempo, era arrivata alla conclusione che doveva trattarsi di un bimbo morto in ospedale (il camice) di una qualche malattia al cervello o al cranio. Un anima in pena in cerca di conforto.

Dave, a questo punto, commise l'errore peggiore della sua vita. In preda ai rimorsi per averlo scacciato disse ad alta voce che se aveva bisogno d'aiuto lui forse poteva dargli una mano. La figura cominciò ad apparire spessissimo e non era sola. Piccole creature scure si muovevano nell'aria vicino a lui, sembra che uscissero dal ripostiglio del soggiorno e fossero alte dai trenta ai sessanta centimetri, che cosa fossero, resta un mistero anche per Dave.

I precedenti proprietari aveva cominciato gli scavi di una cantina, scavi rimasti interrotti ad un mero spazio di 40 cm. sottostante alla casa. Gli unici punti di accesso a questo spazio erano una porticina in cortile, o sfondare il terzo od il quarto gradino della scala interna oppure sfondare la parete interna del ripostiglio (contenuto nella rampa di scale). Il cane di Dave, che era solito agitarsi molto prima delle apparizioni, ora, quandunque accadessero, sembrava dormire un sonno profondo dal quale era impossibile svegliarlo. Le lampade in casa si accendevano e spegnevano da sole, la televisione si accendeva, a sua volta, da sola, nel cuore della notte. Ma la figura cominciava di nuovo a sbiadire.

 

 

Per qualche mese non si fece più vedere. Nel frattempo Dave decise di controllare il sottoscala e trovò una carta dei tarocchi, la "Vecchia Signora", sotto il terzo gradino. La mise in una Bibbia tascabile che teneva in macchina. Aveva un angolo bruciato.

Questo, a quanto pare, fece molto arrabbiare le presenze della casa. Il bambino si ripresentò la notte, accompagnato da uno sciame di figure volanti e da una figura maligna e terrorizzante: l'ombra di un uomo, alta più di due metri e per niente trasparente. Un viso di vecchio comparve nel muro e cominciò a mormorare cose senza senso. Fu, letteralmente, un carnevale di apparizioni. Juliano scappò dalla casa e dormì in macchina lungo la strada.

Dave prese la decisione di confrontarsi di nuovo con le apparizioni. Bibbia alla mano attese il loro arrivo, cosa che, puntualmente, accadde in soggiorno, alle due di notte, e gli disse che si riprendeva il potere che gli avevano sottratto e che non potevano nuocergli perché la sua casa e la sua famiglia erano sotto la Protezione di Dio. Attraversò la figura nera e salì le scale senza voltarsi.

Una Bibbia fu messa sul terzo gradino delle scale ed un crocefisso nel ripostiglio, per "bloccare" le entrate agli spiriti e, sebbene ancora conscio della loro presenza, Dave non fu più disturbato. La casa fu benedetta dal Parroco, tutta, tranne i quaranta centimetri sotto il pavimento………..

 

1.4 Considerazioni

Dave Juliano oggi ripensa alla sua storia da esperto e crede che nella sua casa ci fosse uno spirito umano non ostile (il bambino) e che il suo invito abbia attirato nuovi spiriti, alcuni umani (il vecchio nel muro….), altri certamente non umani ed ostili (l'uomo nero), altri ancora dall'origine e dagli scopi indefinibili (le figure volanti). Mentre il racconto del mio amico Justin appare come una classica Ghost Story e mi fido assolutamente della sua buona fede, la brutta avventura di Dave Juliano è ricca di situazioni un po’ troppo estreme e di contraddizioni (genitori increduli pur con lampade e televisioni che si accendono da soli, cani che compaiono a racconto già iniziato, nessuno che per quindici anni si preoccupa per la salute di un ragazzo che passa più tempo a dormire in macchina o sul pavimento della camera dei genitori che nella sua stanza) per essere del tutto credibile. Sicuramente è spaventosa. Credo che qualcosa sia accaduto veramente a Dave per spingerlo a dedicare la vita a studiare i fantasmi, qualcosa di pauroso ed indimenticabile.

 

 

 

 

La sua storia, vista con occhi critici, parrebbe più una storia di formazione per comprendere le regole capitali della ricerca spiritica: non avere mai troppa paura, essere consci di possedere un potere sulle apparizioni, MAI invitarle a manifestarsi od offrire il proprio aiuto (ne abbiamo già parlato a proposito delle ouija boards), cercare sempre prove tangibili della loro presenza o di ciò che, accaduto nel passato, le lega al presente, non credere di poter arrivare sempre al bandolo della matassa perché, effettivamente, non ci si arriva quasi mai.

Vedremo nei prossimi numeri come questo peculiare personaggio si comporta, insieme al suo team, nell'investigare le case infestate di altri.

 

 

2 - Orbs, nebbie, vortici

 

Se navigando in Rete vi imbattete in un sito che tratta di fantasmi e guardate la sua photo gallery vi accorgerete che, su cento fotografie, novantanove ritraggono curiose sfere luminose sospese a mezz'aria. Queste "palle" traslucide non hanno un aspetto soprannaturale, sembrano, piuttosto, effetti creati da qualche malfunzionamento della macchina fotografica: riflessi, pulviscolo che viene inondato di luce dai flash. Lo stesso vale per altre fotografie che mostrano spirali di luce bianca o nebbie semitrasparenti che si sovrappongono ai soggetti e che gli autori garantiscono di non aver notato al momento dello scatto. La buona fede degli autori è indubbia, così come è certo che tutti questi fenomeni possono essere spiegati da qualunque fotografo in mille modi diversi: insetti notturni, polvere sospesa, rifrazioni nella lente interna, problemi di stampa, cose, tra l'altro, valide anche per una macchina digitale. Nei rari casi senza spiegazione il mistero resta comunque dubbio: quante volte un ingegnere informatico non sarebbe in grado di dirci perché il nostro computer non va come dovrebbe ma, semplicemente, accade?

I ricercatori italiani non considerano "positiva" una foto contenente un Orb od un Vortice, sembrano, invece, più indulgenti nei confronti delle Nebbie. Per gli americani tutti e tre i fenomeni sono da considerarsi fantasmatici. Per gli inglesi nessuno dei tre.

Allego fotografie di tutti questi fenomeni perché possiate rendervi conto di ciò di cui stiamo parlando: la triplice sequenza, con l'Orb nella foto centrale, è stata scattata da me in una villa abbandonata in provincia di Pavia. La finestra non aveva vetri che potessero riflettere il flash. Nessuno ebbe la sensazione di trovarsi alla presenza di un fantasma, anche se il nostro termopuntatore (sic!), uno strumento che viene usato nella caccia in condizioni di scarsa visibilità, dava segnali in direzione della finestra. Coincidenza? I fantasmi sono, di solito, circondati da aree di freddo. Ma il termopuntatore non specifica se lo sbalzo di temperatura che segnala è verso l'alto o verso il basso. La stanza, dall'interno, era assolutamente normale. Fu una serata innocua e divertente e ci fu un solo momento di tensione: una ragazza del nostro gruppo accusò un senso di paura e panico in una stanza della casa e volle uscirne immediatamente. Noi, che eravamo presenti con lei, non sentimmo nulla e scattammo numerose foto all'ambiente, tutte negative. 

Ma che cosa sono gli Orbs? Nessuno lo sa con certezza. Chi non li liquida come problemi di natura puramente fotografica sostiene che essi non siano lo spirito ma l'energia che esso estrae dalle fonti circostanti: persone, batterie, elettricità, per cercare di manifestarsi. Questo spiegherebbe, a livello di scienza fisica, la forma sferica e le letture elettromagnetiche fuori della norma che accompagnano, si dice, le apparizioni. Giustificherebbe, inoltre, la voce che vuole le batterie di torce elettriche, macchine fotografiche, telecamere etc. scaricarsi più velocemente del normale davanti ad un "incontro ravvicinato". Verità o scuse per non avere riprese o foto convincenti?

Dave Juliano, per dare credibilità ai suoi Orbs, usa numerose macchine fotografiche diverse, con rullini diversi e fa stampare le foto da diversi fotografi. È un professionista ed agisce nell'interesse della propria credibilità, ma i dubbi sull'essenza di queste strane sfere rimane e, si teme, resterà ancora a lungo.

 

3 - Tipologie d'Infestazione

 

3.1 Introduzione

Una casa infestata a Mena, Arkansas, USA, 1961.

Le case infestate hanno fatto la fortuna del genere Horror da ben prima che il cinema fosse inventato. Si può dire, in realtà, che esistono case infestate da quando gli uomini sono diventati creature stanziali. La dimora umana è un contenitore, non solo per i suoi occupanti fisici, ma per tutte le memorie che essa accumula con il passare degli anni. Nascite, matrimoni, tradimenti, decessi: tutte le attività dell'uomo nel suo rifugio deputato diventano, passando di bocca in bocca e di generazione in generazione, patrimonio leggendario del luogo stesso. Antichi occupanti ritornano, dopo la morte, come fantasmi legati alla casa dove hanno vissuto; tragedie, o semplicemente abitudini, inscenate tra le mura domestiche, si trasformano in macabri replays del passato: rumori, porte che sbattono, voci.

Esistono tre tipologie di Infestazione universalmente riconosciute nel campo dello spiritismo moderno. La prima è definita Infestazione Residua ed è la più diffusa. Il Residuo non comporta la presenza di uno spirito attivo e senziente, è, bensì, un fatto del tutto passivo. Alcune azzardate teorie scientifiche sostengono che gli oggetti hanno una loro memoria e lo stesso vale per i luoghi. Forti emozioni o azioni ripetute quotidianamente, come veri e propri rituali casalinghi, per anni, possono restare impresse nel domicilio che le ha ospitate. Un'Infestazione Residua è un fatto di origine soprannaturale, assolutamente innocuo, che si ripete regolarmente: tutti i giorni alla stessa ora, tutti i mesi o gli anni nella stessa data. Può coinvolgere i sensi, in particolare vista ed udito. La casa ripete, come un registratore, qualcosa di cui è stata testimone e gli spettatori, al di là dello spavento, non corrono nessun pericolo.

La seconda è detta Infestazione Attiva. Un'Infestazione Attiva è cosa rara e piuttosto spaventosa, significa, infatti, che gli spiriti di uno o più defunti, per ragioni che sfuggono e sfuggiranno sempre alla nostra comprensione, sono rimasti intrappolati nel nostro mondo. Lo spirito è in grado di "pensare" ed agire autonomamente, il suo carattere quando era in vita e ciò che gli accaduto al momento della morte detteranno le sue azioni soprannaturali, facendone, a seconda dei casi, un fantasma pacifico o violento, molto raramente pericoloso.

La terza, che tratteremo in questo numero è detta Infestazione Poltergeist, ed è la più controversa e diffusa di tutte.

 

3.2 Origini e fenomenologia Poltergeist

Francia 1955, probabile falso.

I folletti domestici o spiriti del focolare sono presenti, con nomi ed aspetti diversi, in tutte le tradizioni folkloristiche europee. Il più famoso è il Brownie (Brunetto) inglese, citato da Sir Walter Scott (Ivanohe), da Robert Louis Stevenson (L'isola del tesoro) e Arthur Conan Doyle (Sherlock Holmes), abitatore delle case di poeti e scrittori che l'hanno innalzato a fama letteraria, ma anche di tanta gente comune che, tutt'oggi, nelle zone più remote di Scozia ed Irlanda, lascia ciotole di panna e pane nero davanti al camino, per ringraziarlo del suo contributo alla pulizia ed alla prosperità della casa. Questi folletti o spiritelli nei paesi dell'Est si chiamano Domovoï, in Francia Nuton, in Scandinavia Niss o Tomte: in tutte queste culture sono accomunati da fatto che, se non debitamente apprezzati o ricompensati, alcuni semplicemente lasciano la casa, altri, in preda all'ira, la mettono a soqquadro. È qui che nasce, nella tradizione germanica, il Poltergeist: da Polter, verbo che significa "produrre rumore rovesciando e lanciando oggetti o bussando con insistenza" e Geist: spirito, fantasma. Polter, quando è sostantivato, significa anche: persona rumorosa, bullo o "colui che infastidisce". La Polterzimmer era la stanza dei giochi dei bambini, lasciata vuota, perché vi potessero far tutto il rumore che desideravano, lanciando e rompendo i loro balocchi e sfogando, così, le brevi ma intense ire infantili. La Polterabend è "la notte della sposa", quella prima del matrimonio, durante la quale era uso (ed in alcune regioni della Germania lo è ancora), per vicini ed amici, rompere porcellane, piatti ed altri utensili fuori dalla casa della donna che l'indomani sarebbe stata portata all'altare.

I fenomeni Poltergeist raggruppano più o meno tutte le caratteristiche tipiche dell'Infestazione, senza, però, che appaia un disegno in ciò che accade, qualcosa, in altre parole, che possa lasciare intuire la presenza di un'intelligenza soprannaturale al lavoro. Questi fenomeni coinvolgono tutti e cinque i sensi e mettono in seria difficoltà le leggi della fisica. Abbiamo:

 

 

Fenomeni acustici: i più frequenti, ovvero suoni prodotti da cause invisibili, od ingiustificabili nel contesto in cui vengono sentiti. Colpi o scricchiolii sono la categoria che si incontra più spesso. Si hanno anche Mimofonie: riproduzione di suoni di oggetti acustici (campane, timpani) o umani (sussurri, parole, passi) e Parafonolalie, quando si sentono musiche, canti e melodie varie.

Probabile risultato di una combustione spontanea su un mobile, Kunda, Russia, 1992.

Fenomeni dinamici: oggetti che si muovono da soli; è da notare come gli spostamenti siano molto spesso di caduta o di "lancio" ed inizino sempre fuori dal campo visivo dei presenti. Accade, tipicamente, di provare una strana sensazione di pericolo alle proprie spalle, spesso accompagnata da pelle d'oca ed orripilazione, e, voltandosi, di scorgere un oggetto fluttuante che, appena avvistato, cade a terra. Più raramente si è fatti bersaglio di oggetti che arrivano all'improvviso, lanciati da mani invisibili. A questa categoria appartengono anche vibrazioni, lungo pareti e pavimenti, come dovute ad un leggero terremoto e caduta di oggetti e liquidi (pietre, aceto, sangue), non necessariamente presenti nella casa.

Fenomeni ottici: manifestazioni di carattere luminescente, vaporoso, traslucido, di varie forme e colori (molto rari). Vere e proprie apparizioni di esseri umani o animali (ancora più rare).

Fenomeni tattili: impressione di urtare persone che non ci sono o di essere sfiorati dalle stesse; sensazioni di peso come se qualcosa gravasse o si appoggiasse sulla "vittima", specialmente quando è a letto. Questo fenomeno è legato, tradizionalmente, all'attività di Succubi ed Incubi, laddove leggende risalenti all'alto medioevo volevano che spiriti di origine infernale molestassero uomini (le Succubi) e donne (gli Incubi) allo scopo di concepire creature semiumane dotate di particolari poteri. Il Mago Merlino, nella tradizione Bretone ed anche in quella Anglosassone, è figlio di un Incubo. In molti fenomeni Poltergeist, moderni e documentati, si sono verificate aggressioni di carattere sessuale, soprattutto nei confronti di adolescenti di sesso femminile, ma di questo parleremo più avanti.

Fenomeni olfattivi: odori, spesso sgradevoli, che aleggiano nelle stanze senza che se ne riesca a trovare la fonte.

Fenomeni vari: combustioni spontanee  di oggetti non ignifughi (Pochissimi sono i casi documentati di combustione spontanea umana, laddove siano stati rinvenuti cadaveri bruciati fino a ridursi in cenere senza che gli oggetti circostanti venissero danneggiati, ma ne parleremo in un numero a parte). Alterazioni termiche; alterazioni elettromagnetiche.

 

 

3.3 Spiriti o misteri della mente umana?

Come abbiamo potuto vedere non è facile distinguere un'Infestazione Poltergeist da un'Infestazione Attiva, le manifestazioni sono, infatti, molto simili, la differenza sta alla base. Ci sono due teorie sui Poltergeist: la prima è, naturalmente, quella che attribuisce i fatti inspiegabili a spiriti disincarnati non umani la cui origine resta da cercare più nel folklore che nell'occultismo in senso classico.

La seconda, che è anche la più accreditata, è che spiriti e fantasmi non c'entrino niente. Tutti i casi investigati e documentati hanno, infatti, un fattore comune: in queste case sono presenti uno o più adolescenti nel cuore dello sviluppo ormonale, quasi sempre ragazze che stanno per affrontare il ciclo mestruale per la prima volta o giovanotti messi in difficoltà dai travolgenti desideri tipici della loro età. Questa sarebbe, inoltre, la giustificazione ad i numerosi rapporti di molestie od aggressioni a carattere sessuale operate dai Poltergeist sulle loro vittime: simulazione, od autoviolenza inconscia, nata dal turbamento che segue alla neonata sessualità.

Immagini trovate su un sito russo, che non mi è stato possibile tradurre, durante le ricerche per l'articolo. Si nota una figura umanoide sul fondo della pentola, della quale il piede è molto definito.

Una volta individuato il Vettore o Catalizzatore del fenomeno, se, per prova, lo si allontana dalla casa per qualche giorno, i fenomeni, nel novanta per cento dei casi, cessano del tutto. Gli scienziati parlano di fenomeni psicocinetici inconsci, ovvero di persone che, attraversando un momento difficile, in cui è molto importante per loro essere al centro dell'attenzione, esercitano, senza accorgersene, poteri telecinetici sull'ambiente circostante, senza uno schema o disegno. L'ipotesi è avvalorata dal fatto che questi fenomeni, solitamente, si esauriscono con l'uscita del Vettore dall'adolescenza.  Che si parli di spiriti o menti umane fuori controllo resta un punto fisso: i Poltergeist non sono riconducibili ai fantasmi, cioè ad entità che una volta erano umane; la differenza, nei fatti, è sottile ma fondamentale, perchè se su un'Infestazione Attiva si può agire tramite la ricerca spiritica o l'esorcismo, per un'Infestazione Poltergeist l'unica cosa da fare è, spesso, aspettare che passi.

 

3.4 Poltergeist nella realtà e nel cinema

Nel 1977, in un quartiere periferico Londra chiamato Enfield, si scatenò uno dei fenomeni Poltergeist più famosi d'Europa. Protagonisti del caso furono la Signora Peggy Harper, i suoi tre figli, due ragazze ed un bambino, la stampa inglese ed alcuni zelanti parapsicologi. Il tutto cominciò con alcuni rumori provenienti dal muro della camera delle ragazze, seguiti dallo spostamento di pesanti mobili, il tutto sotto gli occhi della madre e proseguì con speciali TV, articoli sui principali quotidiani e due anni di ricerca da parte della SPR (Society for Psichical Research) londinese. Oggi si hanno le prove che buona parte dei fenomeni furono solamente abili contraffazioni da parte della figlia maggiore, Janet, aiutata dai fratelli.

Queste foto tratte dalla documentazione del caso Enfield, 1977, Londra, mostrano la tenda vicino al letto di Janet Harper, all'epoca undicenne, che si arrotola da sola.

Molti restano, però, convinti che il caso cominciò in maniera veramente soprannaturale per poi deragliare nei dominii dello scherzo e della frode. Janet arrivò addirittura a parlare con la voce di un precedente abitante della casa, morto anni prima; secondo i medici che la visitarono la ragazzina aveva imparato ad usare, da sola, le due corde vocali quiescenti di cui siamo tutti dotati e che alcuni attori, con anni di studio, imparano a padroneggiare per ampliare il loro registro vocale. I primi ad esserne beffati furono i medici stessi, che la sottoposero ad ogni genere di esami, avendola individuata come Vettore del fenomeno. Fu lo zio ad ammettere candidamente di averla sentita più volte allenarsi a "fare la voce roca." I giornalisti giurarono di aver visto oggetti volare, ma produssero solo fotografie e non riprese. I parapsicologi erano palesemente

Janet Harper, senza sapere di essere ripresa da una telecamera, simula di venire spinta giù dal suo letto.

troppo desiderosi di imbattersi in una vera infestazione e, solo dopo due anni, avendo ripreso Janet mentre piegava cucchiai con le mani e si autogettava dal letto, ammisero che non aveva senso proseguire con le indagini.

In rete troverete molte altre storie più misteriose di questa. Perché sceglierla allora? Perché è la storia giusta per presentare un mondo, quello del soprannaturale ed in particolare delle Infestazioni, in cui gli schemi umani pesano spesso molto di più di quelli  spiritici. Frustrazione, ricerca di attenzione, bisogno di credere nell'aldilà, necessità di creare uno scoop, intrusione di leggende metropolitane inventate da vicini e curiosi (nel caso Enfield, i vicini sostennero di vedere più volte Janet volare per camera sua..), tutti questi elementi creano quella confusione, quella diffidenza, che hanno impedito allo studio del soprannaturale di farsi scienza riconosciuta.

Fu il caso Enfield, insieme ad altri accaduti contemporaneamente negli Stati Uniti ad attirare l'attenzione dl George Lucas e Steven Spielberg sull'argomento. Si può dire che è solo dopo l'uscita nelle sale di Poltergeist (1982), il film diretto a quattro mani da Spielberg e Tobe Hooper, che i Poltergeist conquistarono fama mondiale. La pellicola equivocava, però, nella differenza tra Poltergeist e fantasma, cosa che accade ancora molto spesso. Le cose terribili che accadevano ai personaggi erano, infatti, provocate dagli spiriti dei defunti di un cimitero, sopra al quale era stata costruita la casa della famiglia protagonista, comprensibilmente arrabbiati per il poco rispetto portatogli……

 

4. Le due case più infestate d'America

 

4.1 Introduzione

È talmente vasta la gamma di manifestazioni che si possono verificare in un'Infestazione Attiva o Residua che è del tutto impossibile cercare di riassumerle, ci sono solo due certezze: le strutture abitative, molto più dei cimiteri, sembrano esserne il teatro perfetto ed i due tipi di infestazione possono convivere in uno stesso luogo. Nel raccontare la storie di due famosissime case infestate americane vedremo come, con il passare delle generazioni, ai "fantasmi originali" se ne possano aggiungere altri ed altri ancora, ma, soprattutto, come la pazzia umana e la violenza, fisica o psicologica, che ne deriva, sia quasi sempre la scintilla in grado di trasformare una normale casa in un luogo strano e spaventoso.

 

4.2 La magione dei Winchester

Nel Settembre del 1839, a New Haven, Connecticut, Leonard e Sarah Pardee ebbero una bimba alla quale diedero il nome della madre. Una volta cresciuta, nonostante la bassa statura, fu considerata una delle donne più belle della sua cittadina ed ebbe molti corteggiatori, attirati, oltre che dall'aspetto fisco, dal carattere amabile della ragazza.

Nel 1857, William Wirt Winchester, figlio del produttore d'armi Oliver Winchester, ereditò la ditta di famiglia e cominciò a guadagnare una fortuna attraverso la vendita del fucile a ripetizione a leva Winchester, conosciuto anche nella versione denominata Henry Rifle, con caricatore tubolare sotto la canna, in dotazione alle truppe nordiste.

Il 30 Settembre del 1862, all'apice della Guerra Civile Americana, William e Sarah si sposarono e il 15 Luglio 1866 ebbero una bambina di nome Annie.

Qui comincia la vicenda, che, nel corso degli anni, si sarebbe trasformata in una famosa storia di spiritismo, ma soprattutto di follia.

Meno di dieci giorni dopo la nascita la povera Annie morì di una rara malattia infantile, in seguito a ciò Sarah ebbe un grave esaurimento nervoso che la lasciò pericolosamente vicina alla pazzia per dieci anni. Il 7 Marzo 1881 toccò a William andarsene per colpa della tubercolosi e Sarah si trovò da sola, nuovamente distrutta dal dolore ed erede di un patrimonio di venti milioni di dollari e del 48.9% degli introiti della Winchester Repeating Arms Company, circa 1000 dollari al giorno.

Poco dopo un'amica consigliò a Sarah di rivolgersi ad un Medium. Il sedicente sensitivo, il cui nome non ci è stato tramandato, disse a Sarah che una maledizione gravava sulla famiglia. Le vittime dei fucili Winchester cercavano vendetta ed avrebbero presto colpito anche lei, se non si fosse trasferita e non avesse costruito una nuova casa, nella quale tutti questi fantasmi potessero trovare albergo. Sarebbe rimasta in vita finchè la casa fosse rimasta in costruzione.

Sarah, incredibilmente, credette al Medium e si trasferì in California, a Santa Clara, nel 1884, dove comprò la casa di un certo Dott. Caldwell ed i 162 acri di terra che la circondavano.

Per 36 anni, a turni di 22 operai alla volta, i carpentieri lavorarono tutti i giorni per ventiquattro ore al giorno. Venne costruita una derivazione dei binari per il trasporto in loco del materiale ed ogni mattina Sarah consegnava al capo cantiere dei piani di costruzione disegnati a mano su foglietti volanti. La notte la passava in una stanza adibita alla sedute spiritiche. Secondo gli operai, facili alle superstizioni, parte dei disegni le venivano suggeriti dall'aldilà. Quando una stanza bloccava in qualche modo lo sviluppo della casa, se ne costruiva un'altra intorno, ad inglobarla.

La casa si riempì di nuove ali e torri fino ad avere 47 camini ed a svilupparsi su un'altezza di 7 piani. Vennero montati tre ascensori. C'erano numerose scale che non portavano da nessuna parte, spesso finendo contro il soffitto, porte che si aprivano su muri, passaggi segreti, lucernari posti uno sopra all'altro per svariati piani, porte che si aprivano in caduta libera sul giardino e tantissime altre stranezze.

Il numero 13 era ricorrente, tutte le finestre (alcune erano sui muri interni tra una stanza e l'altra) avevano 13 pannelli di vetro, i muri 13 pannelli di legno, la serra 13 cupole, molti pavimenti erano divisi in 13 sezioni ed alcune stanze avevano 13 finestre. Inoltre, tutte le scale contavano tredici gradini, tranne una sola, di 42 gradini, alta poco più di tre metri, perché i gradini misuravano due pollici l'uno.

La casa era un labirinto. Il piano di Sarah era semplice e conosciuto da tutti: voleva che gli spiriti ci si perdessero dentro, restandone intrappolati.

Nella sua autoimposta solitudine Sarah sembrava non avere svaghi, incontrava solo i suoi servi, gli operai e, secondo lei, gli spiriti della casa. Suonava un grande pianoforte a coda fino all'alba e, malgrado lo strumento avesse due chiavi scordate, molti sostengono che fosse un'interprete di grande talento.

Nel 1906 il grande terremoto di San Francisco si abbattè sulla California. I tre piani superiori della Magione Winchester collassarono su se stessi e molti altri pezzi della casa divennero inabitabili. Sarah credette che il cataclisma fosse un segno d'ira mandatole dagli spiriti perché la casa era quasi finita. Le trenta stanze sul fronte della magione vennero murate perché ci si potesse costruire davanti ed i lavori ripresero. Vennero inoltre aggiunti molti comignoli, non necessariamente legati alla presenza di un camino nuovo, perché Sarah credeva che gli spiriti amassero apparire e sparire attraverso di essi. Ella era convinta, come se non bastasse, che gli spettri fossero spaventati dalla loro immagine e, quindi, in tutta la struttura, c'erano solo due specchi.

Il 4 Settembre 1922, dopo una lunga, solitaria seduta spiritica, Sarah morì nel sonno, in camera sua, all'età di 83 anni.

Lasciò tutto alla nipote, Frances Marriot, ma il conto in banca era quasi vuoto e molti specularono sull'idea di un forziere nascosto nell'immenso labirinto. In particolare si cercò una cassa che si sosteneva essere piena di gioielli e posate d'oro massiccio con le quali Sarah intratteneva gli spiriti a tavola. Vennero trovate solo braghe di lana, calzini, una ciocca di capelli di bambino e molti ritagli di giornali sulla morte del marito e della figlia. È probabile che i soldi fossero stati tutti investiti nella costruzione della magione.

La casa venne svuotata e si pianificò per renderla un'attrazione turistica: ci vollero sei settimane solo per rimuovere i mobili. Nessuno fu in grado di tracciarne una mappa. Ad un primo conto sembrava avere 148 stanze.

La stima odierna, incerta, è di 160 stanze e, secondo i documenti dell'epoca, prima del terremoto che distrusse i tre piani mai ricostruiti, ce n'erano più di 450.

La Magione Winchester è segnalata come monumento nazionale ed attrazione turistica, descritta come: "un'enorme, bizzarra struttura, con un numero sconosciuto di stanze."

Molte sono le storie di apparizioni legate alla casa, alcune vecchie come la struttura stessa, altre mere trovate turistiche. Eserciti di Medium ed investigatori del soprannaturale l'hanno visitata uscendone convinti che sia ricca di "anomalie". Rumori sospetti, porte che sbattono, passi, sussurri, figure che spariscono dietro gli angoli, "zone di Freddo" (un fenomeno descritto nel film Il Sesto Senso, di cui parleremo in uno dei prossimi numeri), sono tutti avvenimenti all'ordine del giorno nella Magione Winchester e proprio a questa casa si è ispirato Stephen King per quella che ha descritto nel film TV Rose Red.

Casa infestata o solo il prodotto della follia di una donna disperata? Una domanda senza risposta. L'unica cosa certa è che questa storia, vera, vale la pena di essere raccontata.

 

4.3 La Maison Lalaurie, 1140 Royal Street, Vieux Carrè, New Orleans

Marie Delphine Lalaurie era una delle donne più rispettate di New Orleans. Figlia di Louis Barthelemy Chevalier de MacCarthy, era stata sposata già due volte prima di diventare la signora Lalaurie, e di trasferirsi col terzo marito, il Dott. Leonard Louis Lalaurie, nella grande casa di tre piani in Royal Street, nel Quartiere Francese.

Il suo primo marito, sposato l'undici Giugno del 1800, era un certo Don Ramon de Lopez y Angulo e morì all'Havana nel 1804. Il secondo, Jean Blanque, sposato nel 1808, morì nel 1816. Le cause della loro morte sono sconosciute. La storia non ci ha neanche tramandato dove fossero il terzo marito e le figlie quando si scatenò la tragedia che stiamo per raccontare.

La signora veniva descritta come una persona dalle maniere ineccepibili, le cui feste erano un avvenimento rinomato per tutta la buona società di New Orleans. La grande casa era stata arredata con gusto, nel lusso più sfrenato: le porte erano di mogano, intagliate con fiori e visi umani, oggetti di manifattura cinese ed orientale ne riempivano le stanze. Girava, però, voce che Madame maltrattasse i suoi schiavi. Eppure, molti testimoni affermarono di averla vista comportarsi gentilmente con loro anche se essi apparivano in genere piuttosto spaventati. Le voci si fecero sempre più insistenti.

Nel 1883 un vicino assistette al suicidio di una giovane schiava di dodici anni, la quale, inseguita dalla padrona armata di frusta, si gettò in preda ad un terrore cieco da una finestra del terzo piano. Lo stesso vicino sostenne di aver visto mentre la piccola veniva seppellita in un vecchio pozzo nel cortile della casa.

(Qui la storia non è chiara, non si sa se la schiava si gettò dalla balconata esterna sulla strada, quindi davanti a tutti, o da quella interna, sul cortile, nel qual caso nessuno avrebbe potuto vedere ciò che stava accadendo. La prima ipotesi, alla luce dei fatti successivi, è più realistica. Il seppellimento, notturno, nel cortile, è una probabile invenzione)

La Città di New Orleans, in base alle leggi sul maltrattamento degli schiavi, costrinse i Lalaurie a vendere i propri. Ma Delphine, determinata come sempre, li fece comprare dai parenti, suoi e del marito, e se li fece rivendere.

L'undici Aprile del 1834 nella casa dei Lalaurie scoppia un violento incendio, forse appiccato nella cucina da un cuoco.

Tutta la gente del quartiere accorse ad aiutare e molti notarono che i servi non c'erano. Venne fatta irruzione nel palazzo in fiamme e furono trovati alcuni uomini e donne incatenati al pavimento di una stanza. La gente, infuriata, una volta spento il fuoco, che aveva provocato danni tutto sommato piuttosto modesti, perquisì tutta la casa. I giornali dell'epoca, avidi di notizie e sensazionalismi, furono costretti ad autocensurarsi nel descrivere ciò che venne trovato in soffitta e nelle cantine.

Una dozzina di schiavi in tutto, tra uomini e donne, nudi ed incatenati al muro o ad alcuni tavoli "operatori". Uno era stato infilato in una gabbia per cani spezzandogli tutti e quattro gli arti. Una donna aveva il ventre aperto e le viscere avvolte intorno al corpo. Ad un'altra era stata riempita la bocca di escrementi e poi le erano state cucite le labbra. Gli uomini erano stati mutilati di occhi, testicoli, a molti strappate le unghie. Uno di loro aveva un bastoncino di metallo che gli usciva dalla testa nella quale era stato praticato un minuscolo foro. Altri avevano le mani cucite lungo i fianchi. Ad una schiava erano state amputate braccia e gambe. Molti di essi erano, misericordiosamente, morti da tempo.

Delphine Lalaurie fuggì dalla folla pronta a linciarla sulla sua carrozza, rischiando di investire i presenti, accompagnata da colpi di fucile ed inviti all'inseguimento.

Di lei non si seppe più nulla. Qualcuno dice che riuscì a trasferirsi a Parigi con la famiglia, altri sostengono che non andò mai più lontano di una località segreta affacciata sul Lago Pontchartrain. Ma la storia continua.

Tra il 1837 ed il 1865 la casa ospitò numerosi nuovi inquilini, un negozio di mobili ed un barbiere. Nessuno riuscì a fermarsi a lungo. Urla e gemiti provenivano di notte dalla soffitta e dalle cantine. Il fantasma della bambina che si era gettata dalla finestra comparve più volte. Un uomo di colore in catene aggredì un abitante per poi sparire nel nulla.

La casa divenne una scuola per bambini bianchi e di colore. Nel 1878 il sistema scolastico subì le leggi razziali e la scuola si trasformò in un collegio per ragazze di colore. Gli avvistamenti ed i rumori continuarono.

Nel 1882 tutta la struttura venne trasformata in un conservatorio musicale da un insegnante inglese. I giornali pubblicarono velate accuse di molestie sessuali da parte del proprietario nei confronti di alcune studentesse, questo accade il giorno prima di una grande serata di musica e festeggiamenti. La cittadinanza disertò completamente la serata e la scuola fallì. Si dice che quella notte i fantasmi di casa Lalaurie abbiano tenuto un loro baccanale privato per festeggiare l'avvenimento.

Nel 1892 un certo Joseph Eduard Vigne venne trovato morto nel suo appartamento. Alcune strane crepe erano apparse sulla porta del suo locale attirando l'attenzione degli altri affittuari. Nella stanza furono trovati nascosti 10.000 dollari. L'intero contenuto della casa venne messo all'asta.

Fino al 1920 la casa rimase divisa in vari appartamenti, molti lamentarono ancora i rumori e le apparizioni.

Nel 1923 diventò un istituto di recupero per giovani delinquenti. Si chiamò Warrington House, dal nome del direttore e fondatore, William Warrington.

Dal 1932 al 1942 fu la sede Del Gran Concistoro della Lousiana. Ovvero della locale Loggia Massonica. Molti iscritti facevano parte anche del Ku Klux Klan.

In seguito aprì un bar che cercò di sfruttare la nomea del luogo chiamandosi "Il Saloon Infestato". Il padrone lamentò alcuni atti vandalici ai danni del suo magazzino, molti materiali vennero trovati rotti ed inzaccherati da una strana sostanza limacciosa. Una sera si appostò armato nel magazzino, la notte passò tranquilla ma, al mattino tutto era nuovamente ricoperto dalla misteriosa  sostanza.

Il bar chiuse poco dopo.

Nel 1941, nel Cimitero St. Louis #1, corridoio 4, venne trovata, per terra, una lapide in cui è scritto che Delphine Lalaurie è morta nel 1941 a New Orleans. L'esatta posizione della sua cripta resta un mistero, a meno che la lapide non sia un astuto falso.

Nel 1965 la casa è stata comprata da un medico, precedentemente divisa in 20 appartamenti, oggi ne conta cinque che occupano metà della struttura, l'altra metà è tutta del nuovo proprietario. Nessuno ha più lamentato apparizioni o altri avvenimenti sospetti. Nei primi anni '90, durante alcuni lavori di ristrutturazione sono stati rinvenuti dei cadaveri seppelliti sotto uno dei pavimenti. Secondo la polizia locale sono vecchi di almeno un secolo, forse di più. È probabile che sia stato trovato il cimitero privato di Delphine, il luogo dove, per anni, ha nascosto le vittime delle sue torture.