La
religione nordica pagana e’ un groviglio intricato di credenze ,
miti e rituali e non
e’ sempre facile districarsi nei loro meandri . In Scandinavia ,
come in molte parti dell’Europa le prime forme religiose erano
fortemente legate alla natura e ai suoi cicli. Possiamo dire che
verso il II millennio
a.C. la religione , oltre alla societa’ stessa , era di tipo
Matriarcale, con riti legati alla fertilita’ e ai raccolti.
Fondamentale importanza ha il culto della Grande Madre, delle
vergini feconde i cui santuari eran le foreste e le fonti. Le prime
divinita’ nordiche eran i Vani.
Etimologicamente il nome deriva dalla radice VEN o VINR che
significano “desiderare” o “amore”. Queste divinita’
benefiche e appunto legate alla terra e ai riti di fertilita’
vivevano nel VANAHEIMR , il "“paese dei Vani"”,
creando una societa' chiusa verso l' esterno e nella quale si
praticava l'’incesto. Divinita'’ principali del pantheon dei
Vani sono Freya e Freyr.
La
prima e’ la principale divinita’ femminile, signora della magia
e dea dell’amore , della fecondita’ e della lussuria.
Sicuramente
Freya e’ il retaggio di culti ben piu’ antichi legati appunto
alla terra e ai boschi. Ad essa sono associati animali come la capra
e il cinghiale , animali dominatori delle foreste e dunque simbolo
delle divinita’ arboree e naturali come , successivamente ,
Osiride e Dioniso.
Il
perche’ della raffigurazione di capra ci fa capir meglio il legame
tra tali divinita’ e la natura, infatti le capre errano nei boschi
rosicchiando le cortecce degli alberi che cosi’ danneggiano
notevolmente. Ebbene solo il dio della vegetazione si nutre della
pianta da esso stesso personificata
, cosi’ quando la divinita’ non e’ piu’ immanente essa si
concepisce come padrona di se stessa.
Freya
e’ associata anche al gatto , animale gia’ sacro in Egitto ,
secondo diversi miti era proprio una coppia di gatti a trainare il
carro sul quale viaggiava la dea
alla ricerca spasmodica di Odhr , suo marito , spargendo
sulla terra lacrime d’oro. Il mito richiama fortemente riti di
fertilita’ legati appunto alla lacrima della dea che rende fertile
i campi , ma ricorderebbe anche
una ricerca di un unico culto primordiale
separato in uno maschile e uno femminile complementari tra
loro.
Altra
divinita’ di notevole importanza tra i vani e’ Freyr ,
dispensatore di ricchezza e abbondanza. E’ il dio delle
fecondita’ , adorato soprattutto in Svezia e rappresentato da
statue itifalliche che venivano sepolte nei campi arati.
Con
l’arrivo delle popolazioni indioeuropee , societa’ fortemente
patriarcali , la religione nordica muta profondamente. Lo
“scontro” tra 2 modi completamente diversi di pensare e’ tutto
rappresentato nella mitologica guerra tra Vani e Asi , le nuove
divinita’ importate di stampo indioeuropeo. La vittoria fu degli
Asi , che pero’ non annullarono completamente le divinita’ dei
Vani assorbendone anche diverse caratteristiche. Ecco cosi’ che
molti aspetti di Freya li ritroviamo in Frigg, sposa di Odino e dea
della fertilita’ a da cui proviene il giorno della settimana
Friday.
Gli
Asi dimoravano nella leggendaria Asgaard, letteralmente il
“recinto degli asi” , una gigantesca fortezza creata da Odino
stesso , centro dell’universo e protetta dalle sopracciglia di
Ymir , gigante dal quale , poi, furono create tutte le cose del
creato.
Asgaard
e’ il luogo ove gli dei costruirono le prime fornaci e e
forgiarono utensili come l’incudine e il martello. Questo
particolare e’ molto importante proprio per capire il passaggio da
una cultura naturalistica ad una piu’ legata alla caccia e
all’uso dei metalli. Tra le divinita’ principali degli Asi
ritroviamo , per alcuni importanti aspetti Odino e Tyr.
Per
quanto riguarda Tyr questa e’ la piu’ antica divinita’ tra gli
Asi, figlio del gigante Hymir , al quale sottrasse il magico
calderone nel quale, poi, fu creata dagli dei la birra.
La
coppa , profonda 1 miglio , ricorderebbe da vicino i calderoni
presenti in molti miti
celtici, come la stessa coppa di Dagda .E’ considerato il Dio
della guerra e l’unico che puo’ avvicinarsi Al lupo Fenrir,
principale personaggio del Ragnarok.
Secondo
le profezie infatti il
Ragnarok, l’apocalisse nordica , sara’ scatenata dalla morte di
Balder, il piu’ luminoso figlio di Odino, la cui morte avverra’
per mano dell’ignaro fratello cieco Hod ,
avvenimento che scatenera’ l’attacco delle forze del male . Secondo
le tradizioni gli abitanti del Walhalla
gli eroici combattenti morti in battaglia, risorgeranno e si
uniranno agli dei per la gran battaglia
guidati da Thor. Essi si dirigeranno sulla piana del Ragnarok e
affronteranno le creature dell’oscurita’.
Torniamo
a Tyr , secondo le
leggende il dio, per incatenare definitivamente il malvagio lupo lo
sfido’ a rompere un laccio sacro e indistruttibile. Fenrir
fiuto’ l’inganno e disse di accettare solo se qualcuno
avesse posto la mano
tra le sue fauci. Ovviamente , come previsto , il lupo non riusci’
a rompere il magico laccio , ma Tyr perse l’arto.
Questo
particolare ci permette di legare fortemente
il dio a quei riti di smembramento , gia’ incontrati in
altre civilta’ e religioni legate a culti arborei , come nel caso
di Dioniso e Osiride divinita’ che ,
appunto muoiono e subiscono smembramento per poter assicurare
intatto l’ordine cosmico.
Lo
smembramento e la seguente dispersione nei campi delle “parti”
non e’ altro che un rituale di fertilita’ : la morte stessa
genera rinascita nella natura. Nel caso di Dioniso , per esempio, il
dio subisce lo smembramento ad opera dei Titani, mentre ancora
Osiride viene smembrato dal malvagio fratello Seth. Le divinita’
cosi’ , con la loro morte e resurrezione ricorderebbero i cicli
naturali di morte e rinascita.
Aspetti
simili a Tyr li troviamo in Odino. Il dio ha la caratteristica di
parlare sempre in versi , le sue parole hanno carattere magico , del
resto egli governa le
rune , il mitico alfabeto sacro.
Anticamente
le rune erano usate dai popoli nordici sia come linguaggio sia come
metodo di divinazione, ma anche come strumento magico per scagliare
maledizioni o per guarire malattie. I miti nordici narrano che
Odino, padre degli dei ,trascorse
9 giorni e 9 notti appeso all’albero della vita a testa in giu’
con il costato trafitto da una lancia .Nell’estasi vide le rune e
la raccolse per poi donarle agli uomini per poter comunicare con gli
dei. Ma per questo dono agli uomini
dovette sacrificare il suo occhio, che rimase
per molto tempo vincono
le radici di Yggdrasil, il frassino cosmico le cui radici si
estendono per tutto l’universo, fino a quando non fu recuperato e
donato agli uomini da Mimir.
Moltissimi,
poi, sono i nomi con i quali viene definito Odino, spesso questi
servivano anche a celare la sua reale identita’, nascondendo,
dietro il nome, enormi poteri.
Questa
idea la ritroviamo anche in Egitto, il dio trascendente e’
chiamato come “colui
di cui nn si conosce il nome” ed e’ Iside, che con l’inganno ,
riesce a conoscere il vero nome acquistando cosi’ enormi
poteri come quello di poter resuscitare i morti. Nelle antiche
culture , infatti la conoscenza del nome della divinita’
permetteva di acquistarne i poteri. Nella stessa religione cristiana
si dice :
”
non pronunciare il nome di dio invano”.
La
parola racchiude in se stessa la “vibrazione” , e particolari
parole generano potentissime vibrazioni. In Egitto, per esempio vi
e’ la tradizione delle “parole di Potenza” , o ancora basti
pensare al kiai , il grido di battaglia dei samurai giapponesi o
ancora all’energia dell’ Ohm delle filosofie indiane.
Le
stesse formule magiche medievali si baserebbero sull’energia della
vibrazione rendendo importante non quello che si dice nella formula
, ma la vibrazione che esso genera.
Tornando
ad Odino la divinita’ viene chiamata
Fjolnir , il multiforme , Gondlir
l’esperto in magia , e ancora Horbordhr o Jalkr ,
l’evirato , che si riferirebbe all’abitudine di travestirsi da
donna uQuesta idea la
ritroviamo anche in egitto,il Dio trascques e all’uso della
magia che era prerogativa delle donne.
Anche
questo soprannome lo ritroviamo in diverse divinita’ arboree ,
come lo stesso Dioniso , infatti il dio , per nascondersi dalle ire
di hera, fu affidato agli zii Ino e Atamante che pensarono bene di
travestirlo da bambina .
Ancora
legato alle caratteristiche arboree e ai riti di smembramento
Odino viene definito Bileygr , il monocolo , dato che baratto’ un
suo occhio in cambio di un sorso d’acqua nelle sorgenti di Mimir ,
il dio della memoria , che permetteva ad odino di vedere oltre le
apparenze. Il ricordo del dio e’ presente ancora ai giorni nostri
, basta ricordare come , nella settimana inglese il mercoledi’ ,
wednesday e’ proprio dedicato ad un altro nome di Odino, chiamato
, appunto , anche Wotan.
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