Il
nome di Georges Ivanovitch Gurdjieff è stato circondato da leggende
fantastiche. In realtà la sua vita è quella d'un uomo interamente
consacrato alla ricerca di una conoscenza perduta e all'arduo
compito di farla rivivere ai nostri giorni. Nacque ad Alexandropol,
in Russia, vicino alla frontiera persiana, nel 1877. La sua famiglia
era di origine greca. Suo padre, allevatore di grandi mandrie, aveva
ereditato la tradizione orale di un'antichissima cultura, e grazie a
lui l'infanzia di G. I. Gurdjieff fu tutta impregnata di racconti e
poemi di un lontano passato. Distintosi ben presto agli occhi
dell'arciprete della cattedrale di Kars, egli fu anche in seguito
guidato da uomini capaci di risvegliare in lui il gusto dei valori
essenziali, e ricevette insieme una formazione scientifica moderna e
una profonda educazione religiosa. Nella zona a sud del Caucaso,
dove la mescolanza di vari popoli russi, greci, iraniani, tartari,
armeni, porta all'incrocio di civiltà e costumi diversi, numerosi
avvenimenti lo convinsero che in passato era esistita una conoscenza
reale dell'uomo e della natura, la cui traccia era stata cancellata
e tuttavia doveva ancora essere possibile ritrovarla. Tutta la sua
esistenza fu orientata da tale convinzione, ed egli si prodigò a
condividerla con uomini animati dal suo stesso desiderio di
comprendere il senso della vita umana. Coi "Cercatori di Verità",
che annoveravano fra l'altro geografi, archeologi e medici, G. I.
Gurdjieff, superando inaudite difficoltà, riuscì ad entrare in
contatto con alcune comunità isolate d'Africa, del Medio Oriente e
dell'Asia Centrale, e a raccogliere in seno ad esse frammenti sparsi
di un insegnamento tradizionale. Poi, sottomettendosi al fuoco delle
più rigorose discipline interiori, riuscì a viverli e a
ricostruire per sé l'unità della conoscenza che cercava. Nel 1912,
un uomo completamente diverso sbarca in Europa. Un nuovo compito lo
attende: dove trovare i mezzi con cui trasmettere questa conoscenza,
creando le condizioni in cui altri possano farne a loro volta
l'esperienza. Ha circa quarant'anni. A Mosca prima, poi a
Pietroburgo, intorno a lui si formano gruppi di uomini in ricerca.
Uno dei suoi primi allievi, P. D. Ouspensky, avrebbe in seguito
testimoniato, nel libro "Frammenti di un insegnamento
sconosciuto", del valore di quello che Gurdjieff portava:
"Non si tratta di un mosaico, come sono tutti gli altri sistemi
filosofici, ma di un tutto indivisibile". La guerra prima, poi
la rivoluzione, lo spinsero a spostare in Francia la sua residenza.
Egli vi si stabilì nel 1922 al Prieuré di Avon, vicino a
Fontainebleau, dove raccolse numerosi allievi, specialmente inglesi
e americani. Nel 1924 un grave incidente d'automobile lo costrinse a
cambiare l'orientamento della sua attività; ed egli decise di
scrivere una serie di opere, e di tenere al suo fianco solo un
piccolissimo gruppo di allievi. Morì il 29 ottobre 1949
all'Ospedale Americano di Neuilly; ma il suo pensiero era stato
trasmesso e la conoscenza per cui egli aveva lottato continuava a
vivere.
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