ESISTONO
MENTI CHE SI INTERROGANO, che desiderano la verità del cuore, la
cercano, si sforzano di risolvere i problemi generati dalla vita,
cercano di penetrare l’essenza delle cose e dei fenomeni, e di
penetrare in loro stesse. Se un uomo ragiona e pensa bene, non ha
importanza quale cammino egli segua per risolvere questi problemi,
deve inevitabilmente ritornare a se stesso, ed incominciare dalla
soluzione del problema di che cosa egli stesso sia e di quale sia il
suo posto nel mondo attorno a lui. Perché senza questa conoscenza
egli non avrà un punto focale nella sua ricerca. Le parole di
Socrate “Conosci te stesso” perdurano per tutti coloro che
cercano la vera conoscenza ed il vero essere.
VEDUTE
DAL MONDO REALE
LA
LIBERAZIONE CONDUCE ALLA LIBERAZIONE. Queste sono le prime parole di
verità, non una verità fra virgolette, la verità nel vero senso
della parola; verità che non è solo teorica, non semplicemente una
parola, ma verità che può essere compresa in pratica. Il
significato che sta dietro a queste parole può essere spiegato così:
Per liberazione si intende la liberazione che è lo scopo di tutte
le scuole, di tutte le religioni, in ogni tempo.
Questa liberazione può di fatto essere molto grande. Tutti gli
uomini la desiderano e si sforzano per averla. Essa però non può
essere ottenuta senza la prima liberazione, una liberazione minore.
La grande liberazione è la liberazione dalle influenze
all’esterno di noi. La liberazione minore è la liberazione dalle
influenze dentro di noi.
VEDUTE
DAL MONDO REALE
RELIGIONE
E’ FARE; un uomo non si limita a pensare alla propria religione o
a sentirla con l’emozione, egli “vive” la sua religione per
quanto gli riesce, altrimenti non è religione ma fantasia o
filosofia. Gli piaccia o meno, egli mostra il suo atteggiamento nei
riguardi della religione con le sue azioni e può mostrare il suo
atteggiamento solo con le sue azioni. Perciò, se le sue azioni sono
opposte a quelle che sono richieste da una data religione, egli non
può sostenere di far parte di quella religione.
FRAMMENTI
DI UN INSEGNAMENTO SCONOSCIUTO
SI
DEVE IMPARARE A PREGARE, COSI’ COME SI DEVE IMPARARE TUTTO IL
RESTO. Chiunque sappia come pregare e sia in grado di concentrarsi
nel modo corretto, avrà risultati dalla sua preghiera. Va compreso
però che vi sono diverse preghiere e che il loro risultato è
diverso. E’ un qualcosa che si conosce anche con la liturgia
ordinaria. Quando però parliamo di preghiera o del risultato della
preghiera, intendiamo sempre solo un tipo di preghiera, la
richiesta, oppure riteniamo che la richiesta possa essere messa
insieme a tutti gli altri generi di preghiere…. La maggior parte
delle preghiere non ha nulla in comune con le richieste. Parlo di
antiche preghiere, molte di esse sono molto più antiche del
Cristianesimo. Queste preghiere sono, per dire così,
ricapitolazioni; ripetendole ad alta voce o dentro di sé un uomo
cerca di comprendere che cosa vi sia in esse, il loro intero
contenuto, con la sua mente e con le sue emozioni.
FRAMMENTI
DI UN INSEGNAMENTO SCONOSCIUTO
IL
COMANDAMENTO INCULCATOMI NELL’INFANZIA, che ingiunge che
“l’obiettivo ed il senso più elevato della vita umana è
sforzarsi di raggiungere il benessere del proprio prossimo” e ciò
è possibile solo mediante la rinuncia cosciente al proprio
benessere.
I
RACCONTI DI BELZEBÙ
TUTTI
GLI ESSERI DI QUESTO PIANETA INCOMINCIARONO ALLORA A LAVORARE per
avere nella loro coscienza questa funzione Divina di genuina
coscienza e, a questo scopo, come ovunque nell’Universo, essi
transustanziarono in loro stessi quelli che sono chiamati i
“partldogdoveri esserici” che consistono nei seguenti cinque:
Il primo dovere: avere nel proprio essere-esistenza tutto quanto
soddisfi e sia veramente necessario per il proprio corpo planetario.
Il secondo
dovere: avere un bisogno istintivo, costante ed inflessibile, per
l’auto-perfezione nel senso dell’essere. Il terzo: lo sforzo
cosciente di conoscere sempre di più sulle leggi della creazione
del Mondo e del mantenimento del Mondo. Il quarto: lo sforzo,
dall’inizio della propria esistenza, di pagare al più presto il
debito del proprio nascere e della propria individualità, in modo
di essere liberi di alleviare il più possibile il Dolore del nostro
Padre Comune.
Ed il quinto: lo sforzo di prestare sempre assistenza al
perfezionamento più rapido possibile di altri esseri, sia quelli
simili sia a quelli di altre forme, fino al grado del sacro ‘Martfotai,’
ovvero fino al grado dell’auto-individualità.
I
RACCONTI DI BELZEBÙ
E’
MOLTO DIFFICILE SPIEGARE CHE COSA AVVIENE IN ME Quando vedo o odo un
qualcosa di maestoso che non lascia dubbi al fatto che esso venga
dall’attualizzazione del Nostro Fattore Creatore. Ogni volta, le
mie lacrime sgorgano da sole. Piango, ovvero, esso piange in me, non
per dolore, no, ma come se fosse tenerezza. Sono divenuto così
gradualmente, dopo aver incontrato Padre Giovanni…
Dopo quell’incontro, tutto il mio mondo interno ed esterno è
divenuto per me molto differente. Nella visione definita che si era
andata radicandosi in me nel corso della mia vita, si è verificata,
come fosse avvenuta da sola, una rivalutazione di tutti i valori.
Prima di quella riunione, ero un uomo interamente immerso nei miei
interessi e piaceri personali, ed anche negli interessi e piaceri
dei miei figli. Sono sempre stato occupato in pensieri volti a come
soddisfare al meglio le mie necessità, e quelle dei miei figli.
Prima, si può dire, tutto il mio essere era posseduto
dall’egoismo. Tutte le mie manifestazioni ed esperienze fluivano
dalla mia vanità. L’incontro con Padre Giovanni ha ucciso tutto
ciò, e da allora è gradualmente cresciuto in me quel
“qualcosa” che ha portato tutto di me all’incrollabile
convinzione che, a parte le vanità della vita, esista
“qualcos’altro” che deve essere lo scopo e l’ideale di tutti
gli uomini che pensino più o meno, e che è solo questo
qualcos’altro che può rendere un uomo veramente felice e dargli
valori reali, invece dei “beni” illusori di cui egli è pieno
sempre ed in ogni cosa nella vita ordinaria.
Il
Professor Skridlov, INCONTRI CON UOMINI STRAORDINARI
SI,’
PROFESSORE, LA CONOSCENZA E LA COMPRENSIONE SONO MOLTO DIFFERENTI.
Solo la comprensione può condurre ad essere, mentre la conoscenza
è solo una presenza di passaggio in esso. La nuova conoscenza
prende il posto della vecchia ed il risultato è come se fosse
versare del nulla nel vuoto.
Bisogna sforzarsi di comprendere; solo questo può condurci al
Signore nostro Dio.
E per essere in grado di comprendere i fenomeni della natura,
conformi o non conformi alle leggi, che si verificano attorno a noi,
si deve in primo luogo percepire coscientemente ed assimilare una
massa di informazioni relative alla verità oggettiva ed agli eventi
reali che sono avvenuti sulla terra in passato; e, in secondo luogo,
si deve tenere in se stesso tutti i risultati di tutti i tipi di
esperienze volontarie ed involontarie.
INCONTRI
CON UOMINI STRAORDINARI
LA
FEDE NON PUO’ ESSERE DATA ALL’UOMO. La fede sorge in un uomo ed
aumenta nelle sue azioni in lui non per effetto di un apprendimento
automatico, ovvero non da una qualunque forma di accertamento di
altezza, larghezza, spessore, forma e peso, o dalla percezione di
qualcosa mediante la vista, l’udito, il tatto, l’olfatto o il
gusto, ma dalla comprensione.
La comprensione è l’essenza ottenuta da informazioni apprese
intenzionalmente e da tutti i tipi di esperienza personalmente
esperimentati.
INCONTRI
CON UOMINI STRAORDINARI
TUTTE
LE RELIGIONI PARLANO DI MORTE DURANTE QUESTA VITA SULLA TERRA. Prima
della rinascita deve avvenire la morte. Ma che cosa deve morire? La
falsa fiducia nella propria conoscenza, l’amor proprio e
l’egoismo. Il nostro egoismo deve essere rotto. Dobbiamo
comprendere che siamo macchine molto complicate, e perciò questo
processo di rottura sarà necessariamente un compito lungo e
difficile. Prima che la crescita vera e propria divenga possibile,
la nostra personalità deve morire.
VEDUTE
DAL MONDO REALE
IL
SOLO MODO POSSIBILE ADESSO PER LA SALVEZZA DEGLI ESSERI DEL PIANETA
TERRA sarebbe innestare nuovamente nella loro presenza un nuovo
organo, un organo come il Kundabuffer, questa volta però con
proprietà tali che ciascuno di questi sfortunati, nel processo
della sua esistenza, debba percepire ed avere coscienza
dell’inevitabilità della sua stessa morte come pure della morte
di tutti coloro su cui egli pone i suoi occhi o la sua attenzione.
Solo una tale sensazione e conoscenza può distruggere ora
l’egoismo che si è completamente cristallizzato in essi e che ha
inghiottito l’interezza della loro Essenza, ed anche la tendenza
che deriva da esso, ovvero quella tendenza che genera tutte quelle
relazioni reciproche che esistono là e che fungono da causa
principale di tutte le loro anormalità indegne di esseri
tricerebrali, perniciose per loro stessi e per l’Universo intero.
I
RACCONTI DI BELZEBÙ
LA
VOLONTA’ E’ UN SEGNO DI UN ESSERE DI UN ORDINE DI ESISTENZA
MOLTO ELEVATO rispetto all’essere di un uomo ordinario. Solo gli
uomini in possesso di un essere di questo tipo sono in grado di
“fare.” Tutti gli altri uomini sono semplicemente degli automi,
messi in azione da forze esterne come macchine o giocattolini a
molla, che agiscono nel modo e per il tempo in cui agisce il
caricamento della molla, ed incapaci di aggiungere alcunché alla
sua forza.
VEDUTE
DAL MONDO REALE
La
Fede della coscienza è libertà
La Fede del sentimento è debolezza
La Fede del corpo è stupidità.
L’Amore
della coscienza richiama lo stesso in risposta
L’Amore del sentimento richiama l’opposto
L’Amore del corpo dipende solo dal tipo e dalla polarità.
La
Speranza della coscienza è forza
La Speranza del sentimento è schiavitù
La Speranza del corpo è malattia.
I
RACCONTI DI BELZEBÙ |