La
tesi fondamentale di Gurdjieff è che l'uomo ha una quantità
sorprendente di capacità che non utilizza. Siamo strutturati in
modo assai complesso ed efficiente, ma pochi di noi sanno sfruttare
le risorse mentali e fisiche della propria macchina. Per fare un
passo in questa direzione l'unica strada è lo studio di sè. Se
iniziamo ad osservarci possiamo fare una semplice classificazione
delle nostre funzioni che ci faciliterà il compito.
Come
siamo strutturati?
Innanzi
tutto noi produciamo pensieri ed emozioni. Queste due funzioni sono
diverse fra loro. Spesso pensiamo una cosa, ma ne
"sentiamo" un'altra, oppure prendiamo una decisione
intellettuale (ad es. "Devo studiare perchè domani ho un
esame") contrastata da una forza emozionale (ad es. sensazione
di incapacità e paura). Oppure sappiamo razionalmente che una
persona è degna di rispetto, ma in noi desta una forte antipatia.
Queste
funzioni, per comodità, li chiameremo "Centri". Abbiamo
quindi un Centro Emozionale ed un Centro Intellettuale.
Gurdjieff
indica poi altre due funzioni (o Centri): la Funzione Istintiva e
la Funzione Motrice.
Quella
Istintiva si riferisce al lavoro interno dell'organismo (pulsazione
cardiaca, respirazione, digestione, ecc.) Nella funzione
istintiva non esiste un vero e proprio "apprendimento",
nel senso che è propria della macchina umana sin dalle prime ore di
vita e non subisce influenze esterne coscienti. La funzione Motoria
(o Centro) regola i movimenti complessi del corpo: camminare,
scrivere, gesticolare ecc. La funzione Motoria si è formata
con l'apprendimento e l'educazione motoria ricevuta (pensiamo al
bambino che impara a camminare).
Nell'osservazione
di sé è importante dividere queste 4 funzioni. Ricapitoliamole
Nella
vita ordinaria questi Centri sono tutti meccanici. Nel senso che non
siamo consapevoli del nostro respiro (Centro Istintivo)
del 95% dei nostri gesti (Centro Motorio) delle nostre
reazioni emozionali (Centro Emozionale) e dei nostri pensieri
(Centro Intellettuale).
La
meccanicità o l'automatismo di questi Centri è facilmente
sperimentabile. Ad esempio difficilmente scegliamo di sederci in un
modo corretto oppure difficilmente riusciamo a non cadere
nell'immaginazione intellettuale o emotiva, per non parlare
dell'inconsapevolezza totale delle nostre funzioni istintive.
SPERIMENTAZIONE
PRATICA
Per
fare un esperimento dell'automatismo del Centro Intellettuale è
sufficiente decidere di vivere nel presente, nella consapevolezza di
sè per la prossima mezz'ora. E' sufficiente cercare di essere in
ogni cosa che facciamo, senza allontanarci con il pensiero e facendo
cose abituali e non straordinarie.
I
nostri risultati saranno interessanti..... molto probabilmente ci
dimenticheremo di questo esercizio o, nei migliori dei casi, vedremo
che il pensiero meccanico (o immaginazione) ci allontanerà con
forza dal presente e, senza neanche rendercene conto, saremo
lontanissimi mentalmente dal luogo e dalle cose che stiamo facendo.
Ripetendo l'esercizio, facendo dei continui sforzi per tornare al
"qui e ora", vedremo quante volte e quanto costa, in
termini di fatica, portarlo a termine.
Avremo
così sperimentato la schiavitù dell'automatismo mentale a
cui siamo sottoposti. |