Le ottave di lavoro

 

All’interno di una scuola della Quarta Via si comprende che il Lavoro si svolge su diversi piani. Il primo è quello individuale: il lavoro su di sè, per gli altri e per la scuola. Il secondo è quello della comprensione e dell’apprendi- mento delle Leggi Cosmiche.

In realtà questi due piani non sono distinti. La comprensione di certe leggi cosmiche permette di comprendere  le Leggi che regolano la macchina umana e viceversa.

Analizziamo una legge cosmica che si postula sul principio che tutto l’Universo consiste di vibrazioni. Queste vibrazioni agiscono in ogni tipo di materia (in quanto tutto è energia) e ammantano tutto l’Universo. In realtà dobbiamo immaginare tutto il creato continuamente pervaso di queste energie vibrazionali, che hanno un aspetto più o meno grossolano, più o meno materico.  Eppure queste vibrazioni non sono costanti, ma mutano, si alzano e si abbassano e le vibrazioni all’interno di un moto crescente prestabilito non crescono in modo uniforme. 

Mettiamo il caso che agiamo una certa forza vibrazionale e produciamo un moto di tale vibrazione, ad esempio spingiamo un palla da biliardo su un terreno liscio. Quando diamo l’impulso il moto che la palla assume è crescente. Arrivato al punto massimo, il suo moto decresce fino a fermarsi.

 

La legge delle ottave ci spiega che nella fase, ad esempio, della crescita della vibrazione (ma questo è vero anche nella decrescita) questa non è uniforme, bensì vi sono dei periodi in cui  rallenta per poi riprendere in modo normale sino ad arrivare al punto massimo. Immaginiamo che nella fase della crescita della vibrazione noi prendiamo due punti a cui attribuiamo un valore numerico da 1000 a 2000. Cioè in quella fase della crescita della vibrazione la vibrazione si è raddoppiata. Se avessimo preso la fase discendente della vibrazione avremmo usato un valore inverso, cioè, ad esempio, da 2000 a 1000. E’ stato accertato che in questo intervallo di mutamento delle vibrazioni si produce un rallentamento nella loro progressione. L’uno è a breve distanza dal punto di partenza l’altro quasi alla fine.

 

Nel passato molte scuole esoteriche sapevano di questo moto non uniforme ed hanno trasferito questa conoscenza in modo simbolico, con glifi e diagrammi. In essi il moto non uniforme della vibrazione era rappresentato con uno schema ottagonale composto da otto gradini. Questi otto gradini rappresentano la consistenza del moto delle vibrazioni fra due punti.  Come vediamo il moto in un certo punto decade per poi riprendere il suo decorso naturale.  Questa Legge la possiamo trovare applicata in moltissimi ambiti: nella luce, nel calore,nelle vibrazioni chimiche ed anche nella tavola periodica degli elementi. In chimica la Legge dell'Ottetto accenna alla Legge delle Ottave. Possiamo trovarne applicazione anche nella musica.   Nella scala musicale dei sette toni (DO, RE, MI, FA, SOL, LA, SI, DO) tra il MI ed il FA e il SI ed il DO (quasi all'inizio e quasi alla fine della scala dei toni) non esiste un semitono, che invece esiste fra le altre note. 

 

Questa Legge ci spiega  perchè in tutte le forme vibrazionali (e quindi in tutto l'universo) vi sono fasi in cui la vibrazione ha bisogno di una spinta maggiore per mantenersi lineare. Quando una vibrazione inizia il suo percorso ha, a causa della decelerazione momentanea e del semitono mancante, una impercettibile deviazione

 

Per questo tutto muta in natura ed è anche ciclico. Infatti se andassimo avanti nel diagramma avremmo un una figura chiusa e la direzione primitiva tornerebbe su se stessa.

 

Questa Legge spiega perché nulla, in natura, va in linea retta e che spesso le nostre azioni, le nostre decisioni, il nostro “fare” muti e si distanzi dal proposito iniziale che è stato creato dall’impulso primario.   

Se è vero per tutto quello che ci circonda, la Legge delle Ottave investe anche gli esseri umani e le loro azioni. Se immaginiamo qualsiasi iniziativa intrapresa come l'inizio di una scala vibrazionale (un'ottava) troviamo in questa Legge uno spunto di riflessione utile e pratico allo studio di sè.

Dopo un giusto impulso, una giusta comprensione, un giusto proposito, una giusta attenzione, una giusta comprensione emozionale ecc. quello che ci proponiamo diventa invece noioso, perdiamo l’entusiasmo, diventiamo pigri e tralasciamo le cose più difficili. Le stesse cose che ieri potevano essere fonte di stimolo e di sfida oggi diventano ostacoli insormontabili che rallentano e deviano leggermente il nostro “fare”. L’impulso continua ad agire e la retta continua a svilupparsi fino al successivo semitono mancante e lì il lavoro si arresta in modo definitivo, subentrano emozioni negative, cambiamenti di programma, aggiustamenti o correzioni che, in realtà, sono un vera e propria modificazione dell’iniziale proposito.

Nei casi peggiori la linea retta continua a fare il suo percorso ormai schiava delle resistenze esterne ed interne e modifica ancora il suo tragitto in concomitanza con i semitoni mancanti. Questa "distorsione" diventa talmente radicale da invertirsi e il risultato è esattamente inverso dal proposito.

Questa realtà la possiamo notare facilmente nella storia. Gli esempi storici che confermano la veridicità di questa Legge sono numerosi. Prendiamo ad esempio il Cristianesimo. Immaginiamoci quanto la linea evolutiva dell’amore per tutte le creature che Cristo ha ordinato sia dovuta mutare (sino a raggiungere il suo opposto) quando il cristianesimo si è trasformato nell’Inquisizione. Anche nella storia politica abbiamo molte dimostrazioni di ideali giusti che si sono trasformati (nelle loro ottave) in scuse per perpetuare massacri.

Questa Legge cosmica regola il nostro agire e ci rende incapaci di “fare” qualcosa ESATTAMENTE  come ci eravamo proposti nell’impulso iniziale. Ciò è invisibile all’uomo ordinario che crede, invece, che le linee di lavoro si sviluppino sempre in modo uniforme e costante. Questo dà l’illusione di poter fare e di essere noi stessi a scegliere il cambiamento di programma o una variazione dell’impulso primario, quando in realtà non potevamo fare  altro in quanto sono le influenze esterne e i semitoni mancanti che hanno deviato la linea propositiva iniziale.

Soltanto le ottave cosmiche, ascendenti o discendenti, seguono le vibrazioni in modo ordinato e terminano le ottave mantenendo la direzione presa all’inizio. Ma di questo parleremo successivamente.

Per una continuazione di questo discorso si consiglia di scegliere l'argomento "Gli shock Addizionali".