E’
importante capire la natura del desiderio; capire perché il
desiderio abbia assunto un ruolo così straordinario nella nostra
vita. Dobbiamo vedere come il desiderio ci tolga chiarezza e come
impedisca di fiorire a quella qualità straordinaria che appartiene
all’amore. E importante capire che cos’è il desiderio invece di
sopprimerlo, di controllarlo, di dargli un orientamento particolare
che forse potrebbe concedervi un po’ di pace. (…) Quando
osservare il desiderio, lo state osservando come se foste al di
fuori di esso? Oppure lo osservate ne1 momento in cui sorge, non
come se fosse qualcosa di separato da voi? Voi siete desiderio.
Capite la differenza? Posso osservare il desiderio sorgere in me
quando guardo in una vetrina qualcosa che mi piace e che desidero
comprare. L’oggetto che desidero è diverso da me. L’oggetto è
diverso. Ma il desiderio sono io stesso. Così c’è una percezione
del desiderio senza che ci sia un osservatore separato dal
desiderio. Guardo un albero. “Albero” è la parola mediante in
quale riconosco quella cosa laggiù nel campo. E so anche che la
parola “albero” non è l’albero. Mia moglie non è una parola.
Ma ho fatto diventare la parola mia moglie! Non so se riuscite a
cogliere tutte le sottigliezze di questa faccenda. Fin dall’inizio
devo capire con estrema chiarezza the la parola non è la cosa. La
parola “desiderio” non è la percezione del desiderio, non è
quell’energia straordinaria che sta dietro a questa reazione.
Così devo stare molto attento a non farmi intrappolare dalle
parole. E anche il cervello deve stare molto all’erta per
accorgersi che un oggetto può creare il desiderio. Ma il desiderio
è separato dall’oggetto. Ci rendiamo conto che la parola non è
la cosa? E che il desiderio non è separato dall’osservatore che
lo sta guardando? Ci rendiamo conto che l’oggetto può creare il
desiderio ma che c’è un desiderio indipendente dall’oggetto?
Come fiorisce il desiderio? Perché dietro il desiderio c’è un
energia così straordinariamente potente? Se non capiamo a fondo la
natura del desiderio, saremo sempre in conflitto tra noi. Io posso
desiderare una cosa, mia moglie ne può desiderare un’altra, e i
miei figli ne possono desiderare altre ancora completamente diverse.
Così stiamo sempre bisticciando. E questo continuo litigio, questa
battaglia, li chiamiamo relazione, li chiamiamo amore. Chiediamoci:
qual è la sorgente del desiderio? Il desiderio, a meno che non se
ne capisca la radice, è straordinariamente sottile e ingannevole;
quindi dobbiamo essere molto chiari e onesti nella nostra indagine.
Per tutti noi le sensazioni, le risposte dei sensi, sono importanti:
il tatto, il gusto, l’olfatto, l’udito, la vista. E per la
maggior parte di noi una particolare risposta dei sensi è più
importante delle altre. Se abbiamo un temperamento artistico,
abbiamo un nostro modo di vedere le cose. Se siamo ingegneri i
nostri sensi risponderanno in un modo diverso. Così non osserviamo
mai in modo completo, con tutti i nostri sensi. I nostri sensi
reagiscono, ma queste reazioni sono in qualche modo diverse tra
loro. Ma è possibile rispondere completamente, con tutti i nostri
sensi in azione? Capite l’importanza di questo punto? Nel momento
in cui rispondiamo completamente con tutti i nostri sensi, scompare
l’osservatore separato. Ma quando reagiamo a qualcosa di
particolare, separandolo da tutto il resto, allora ha inizio la
divisione. Scopritelo. quando uscite da questa tenda, quando
guardate il fiume, il rapido scorrere delle sue acque, la luce
sull’acqua. Scoprite se potete guardare con la totalità dei
vostri sensi. Non chiedetemi come si fa, altrimenti tutto
diventerebbe meccanico Ma so dite a voi stessi: “Guardiamo,
scopriamo…”, allora educa te voi stessi a capire come reagiscono
i vostri sensi. Quando guardate qualcosa, l’atto di vedere produce
una reazione. Vedete una camicia verde, o un vestito verde, l’atto
di vedere risveglia la reazione. Così ha luogo il contatto; e da
quel contatto il pensiero crea l’immagine di voi che state
indossando quella camicia o quel vestito. Oppure vedete una macchina
per strada; ha una bella linea, è splendente, si vede che ha un
motore potente. Allora le girate intorno, la esaminate e a quel
punto il pensiero crea l’immagine di voi che salite su quella
macchina, accendete il motore schiacciate l’acceleratore e
partite. Così comincia il desiderio; il sorgere del desiderio è
nel momento in cui il pensiero crea l’immagine. Fino a quel
momento non c’è desiderio. C’è la risposta dei sensi, che è
del tutto normale: ma quando il pensiero crea l’immagine, da
quell’istante comincia il desiderio. Ora, è possibile che il
pensiero non crei alcuna immagine? Questo significa imparare come
funziona il desiderio, e questo imparate è disciplina in se stesso.
Capire come funziona il desiderio è disciplina, e non l’imporsi
di controllare il desiderio. Imparare come funziona il desiderio, o
imparare a proposito di qualunque altra cosa, è tutto quello che
serve. Ma se dite: “Devo controllare il desiderio”, allora
entrate in un campo completamente diverso. Quando vedrete tutto
questo movimento nel suo insieme, capirete che il pensiero non
interverrà con le sue immagini. Allora vedrete, avrete sensazioni e
basta. Che c'è che non va in questo? Vedete, noi siamo tutti così
presi dal desiderio! Vogliamo realizzarci dando soddisfazione ai
nostri desideri. Ma non vediamo quale spaventosa rovina il desiderio
ha provocato nel mondo, il desiderio di una sicurezza individuale,
il desiderio di un successo, di un potere, di un prestigio
individuale. Non ci rendiamo conto che siamo completamente
responsabili di qualsiasi cosa facciamo. Dove va a collocarsi il
desiderio, quando ne comprendiamo la natura? Ha un posto dove c’è
amore? E l’amore è qualcosa di così completamente estraneo
all’umana esistenza, da non avere in realtà per noi alcun valore?
O è perché non vediamo la bellezza, la profondità, la grandezza,
la santità di quello che sta dietro questa parola, che ci manca
l’energia, il tempo, la passione per studiare, per educare noi
stessi a capire di cosa si tratta? Se ci mancano l’amore, la
compassione e la loro intelligenza, allora la meditazione avrà ben
poco significato. Senza quel profumo, quello che è eterno non
potrà mai essere trovato. Per questo è tanto importante mettere
completamente in ordine la nostra casa, non solo la casa in la in
cui abitiamo, ma la casa della nostra vita, del nostro
essere,
delle nostre lotte.
Estratto
da:
J.
Krishnamurti - La rete del pensiero - Ed. Aequilibrium
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