Terzo discorso a Saanen ... 1985

 

....Ci chiediamo: riusciamo a vedere esattamente ciò che siamo senza propensioni, senza accettare e rifiutare, osservando le conseguenze di ogni atteggiamento, senza valutazioni, apprezzamenti, giudizi, semplicemente osservando come si osserva il cielo di una sera piena di stelle, o quei monti che si ergono maestosi sullo sfondo del cielo azzurro? Riusciamo a osservare noi stessi e la nostra relazione con il mondo, e la relazione del mondo con noi, nello stesso modo? E' un'operazione alquanto complicata.

(....)Chi siamo? Perchè la preoccupazione per i nostri interessi personali ha radici così profonde? Il nostro egoismo è solamente esteriore - esteriormente dobbiamo in un certo modo proteggere i nostri interessi, altrimenti è la fine - oppure è anche dentro, psicologicamente, soggettivamente? Perchè c'è un tale profondo, inevitabile egoismo in tutti noi? Egoismo - sapete il significato di questa parola? Significa interessarsi di se stessi, dei propri vantaggi, dei propri fallimenti, della propria frammentazione, dei propri pregiudizi, opinioni, di tutto ciò che la nostra vita contiene. Egoismo - perchè siamo così legati? E' possibile vivere in questo mondo senza questo egoismo - inanzitutto psicologicamente per poi vedere se sia possibile anche esteriormente?

(...)questo egoismo deve necessariamente causare una frammentazione, una rottura. Nazionalmente le barriere sono visibili - da una parte l'Inghilterra e dall'altra tutta l'Europa, e oltre. Questa divisione è costante e dove c'è divisione ci deve essere conflitto, è inevitabile. Anche se la vostra relazione con vostra moglie o vostro marito, o figlia o figlio, e così via è molto profonda e intima, se c'è divisione ci deve essere frammentazione, ci deve essere conflitto. E' una legge - giusto? Che vi piaccia o no, è una legge. Ma quando si vede questo, il fatto stesso di vedere diviene il modo di abbattere la barriera.

Pertanto dobbiamo domandare: che cosa significa vedere? che cosa significa osservare? Sto osservando me stesso, giusto? Sto guardando ciò che sono,, i miei divertimenti, i miei pregiudizi, le mie convinzioni, le mie idiosincrasie, le tradizioni nelle quali sono stato allevato, la reputazione, tutte queste stupidaggini. Sto guardando. Se non guardo molto, molto attentamente, se non ascolto ogni suono che si manifesta mentre guardo, finisco con lo stabilire una direzione che poi debbo seguire.

(...)se è possibile vedremo insieme non solo qual'è la causa di tale frammentazione ma anche se il cervello, che per milioni di anni è stato condizionato alla guerra, al conflitto, a lavorare, lavorare, lavorare tutto il tempo, che chiacchera senza sosta, che è diviso secondo le nazioni - il tuo dio e il mio dio, la filosofia orientale contrapposta alla filosofia occidentale - se il cervello può abbandonare del tutto l'intero movimento dell'accettare e rifiutare, in cui c'è scelta. (....) Una volta che abbiamo riconosciuto la divisione, l'accettare, il rifiutare, la ricompensa e il castigo, allora possiamo realmente incominciare ad osservare noi stessi, perchè noi stessi è il mondo. Il mondo è ciò che noi siamo.

(....) potete guardare vostra moglie, vostro marito, i vostri bambini, o la vostra ragazza o chiunque altro, senza parole? Senza immagini? Quelle parole, quelle immagini sono la divisione. Potete osservare chi parla senza parole? - le parole non sono che tutti i ricordi relativi a chi vi parla, la reputazione, quello che avete letto e non letto, e così via, limitatevi a osservare.(....)senza parole, allora potrete vedere certi fatti, perchè gli essrei umani si sentono feriti. E' molto importante scoprirlo. (...) ci sentiamo feriti fin dall'infanzia e portiamo questa ferita per tutto il resto della nostra vita - con la paura di essere ulteriormente feriti, o tentando di non essere feriti, che è un'altra forma di resistenza. Siamo noi consapevoli di queste ferite che ci inducono a creare una barriera intorno a noi, la barriera della paura?

(...)Abbiamo bisogno di qualcuno per essere liberi dalla paura - degli psicologi, degli psicoterapeuti, degli psichiatri, o del prete o del guru che dice: "abbandonate tutto a me compreso il vostro denaro, e starete perfettamente bene"? Noi facciamo questo. Potete ridere, potete divertirvi, ma è questo che facciamo interiormente in continuazione.(....) Se vedete qualcosa molto chiaramente, allora non dovete decidere, o scegliere, o chiedere aiuto - voi agite - giusto? Riusciamo a vedere con chiarezza l'intera struttura, la natura interiore della paura?

(....)Per capirne la radice stessa dobbiamo capire il tempo - giusto? Il tempo in quanto ieri, il tempo in quanto oggi, il tempo in quanto domani. Mi ricordo di qualcosa che ho fatto, a causa di questo qualcosa mi vergogno, o sono nervoso, o apprensivo, o timoroso; mi ricordo di tutto questo e ciò continua nel futuro. Mi sono arrabbiato, sono stato geloso, invidioso - questo è il passato. Sono ancora invidioso, in modo leggermente diverso, sono abbastanza generoso ma l'invidia perdura. Questo intero processo è il tempo, non è vero?

(...)Ci è chiaro che il tempo, cioè il passato, con tutte le cose che si sono fatte, e il pensiero, piacevole o spiacevole, ma specialmente se spiacevole sono la radice della paura?

(....)Pertanto, possiamo noi, ciascuno di noi, che siamo il resto dell'umanità, che siamo l'umanità, vedere un fatto molto semplice? Osservare, veder che la causa della paura è il pensiero / tempo? La percezione stessa di ciò è azione. E a partire da questo momento non dipendiamo più da nessuno. Il guru non è diverso da voi. Il capo può indossare vesti differenti e tutti i gioielli, ma se lo spogliate di tutto ciò egli è proprio come voi e me, anche se ha ottenuto un potere maggiore, ma anche noi vogliamo più potere, più denaro, una Cognome e un rango più elevati. Dunque noi potremo riuscire a osservare tutto questo, vederlo chiaramente; allora il fatto stesso di percepirlo pone fine a tutte queste sciocchezze. Allora voi siete una persona libera.

 

Citazioni da "Gli ultimi discorsi - Saanen 1985" Ubaldini editore