....Ci
chiediamo: riusciamo a vedere esattamente ciò che siamo senza
propensioni, senza accettare e rifiutare, osservando le conseguenze
di ogni atteggiamento, senza valutazioni, apprezzamenti, giudizi,
semplicemente osservando come si osserva il cielo di una sera piena
di stelle, o quei monti che si ergono maestosi sullo sfondo del
cielo azzurro? Riusciamo a osservare noi stessi e la nostra
relazione con il mondo, e la relazione del mondo con noi, nello
stesso modo? E' un'operazione alquanto complicata.
(....)Chi
siamo? Perchè la preoccupazione per i nostri interessi personali ha
radici così profonde? Il nostro egoismo è solamente esteriore -
esteriormente dobbiamo in un certo modo proteggere i nostri
interessi, altrimenti è la fine - oppure è anche dentro,
psicologicamente, soggettivamente? Perchè c'è un tale profondo,
inevitabile egoismo in tutti noi? Egoismo - sapete il significato di
questa parola? Significa interessarsi di se stessi, dei propri
vantaggi, dei propri fallimenti, della propria frammentazione, dei
propri pregiudizi, opinioni, di tutto ciò che la nostra vita
contiene. Egoismo - perchè siamo così legati? E' possibile vivere
in questo mondo senza questo egoismo - inanzitutto psicologicamente
per poi vedere se sia possibile anche esteriormente?
(...)questo
egoismo deve necessariamente causare una frammentazione, una
rottura. Nazionalmente le barriere sono visibili - da una parte
l'Inghilterra e dall'altra tutta l'Europa, e oltre. Questa divisione
è costante e dove c'è divisione ci deve essere conflitto, è
inevitabile. Anche se la vostra relazione con vostra moglie o vostro
marito, o figlia o figlio, e così via è molto profonda e intima,
se c'è divisione ci deve essere frammentazione, ci deve essere
conflitto. E' una legge - giusto? Che vi piaccia o no, è una legge.
Ma quando si vede questo, il fatto stesso di vedere diviene il modo
di abbattere la barriera.
Pertanto
dobbiamo domandare: che cosa significa vedere? che cosa significa
osservare? Sto osservando me stesso, giusto? Sto guardando ciò che
sono,, i miei divertimenti, i miei pregiudizi, le mie convinzioni,
le mie idiosincrasie, le tradizioni nelle quali sono stato allevato,
la reputazione, tutte queste stupidaggini. Sto guardando. Se non
guardo molto, molto attentamente, se non ascolto ogni suono che si
manifesta mentre guardo, finisco con lo stabilire una direzione che
poi debbo seguire.
(...)se
è possibile vedremo insieme non solo qual'è la causa di tale
frammentazione ma anche se il cervello, che per milioni di anni è
stato condizionato alla guerra, al conflitto, a lavorare, lavorare,
lavorare tutto il tempo, che chiacchera senza sosta, che è diviso
secondo le nazioni - il tuo dio e il mio dio, la filosofia orientale
contrapposta alla filosofia occidentale - se il cervello può
abbandonare del tutto l'intero movimento dell'accettare e rifiutare,
in cui c'è scelta. (....) Una volta che abbiamo riconosciuto la
divisione, l'accettare, il rifiutare, la ricompensa e il castigo,
allora possiamo realmente incominciare ad osservare noi stessi,
perchè noi stessi è il mondo. Il mondo è ciò che noi siamo.
(....)
potete guardare vostra moglie, vostro marito, i vostri bambini, o la
vostra ragazza o chiunque altro, senza parole? Senza immagini?
Quelle parole, quelle immagini sono la divisione. Potete osservare
chi parla senza parole? - le parole non sono che tutti i ricordi
relativi a chi vi parla, la reputazione, quello che avete letto e
non letto, e così via, limitatevi a osservare.(....)senza parole,
allora potrete vedere certi fatti, perchè gli essrei umani si
sentono feriti. E' molto importante scoprirlo. (...) ci sentiamo
feriti fin dall'infanzia e portiamo questa ferita per tutto il resto
della nostra vita - con la paura di essere ulteriormente feriti, o
tentando di non essere feriti, che è un'altra forma di resistenza.
Siamo noi consapevoli di queste ferite che ci inducono a creare una
barriera intorno a noi, la barriera della paura?
(...)Abbiamo
bisogno di qualcuno per essere liberi dalla paura - degli psicologi,
degli psicoterapeuti, degli psichiatri, o del prete o del guru che
dice: "abbandonate tutto a me compreso il vostro denaro, e
starete perfettamente bene"? Noi facciamo questo. Potete
ridere, potete divertirvi, ma è questo che facciamo interiormente
in continuazione.(....) Se vedete qualcosa molto chiaramente, allora
non dovete decidere, o scegliere, o chiedere aiuto - voi agite -
giusto? Riusciamo a vedere con chiarezza l'intera struttura, la
natura interiore della paura?
(....)Per
capirne la radice stessa dobbiamo capire il tempo - giusto? Il tempo
in quanto ieri, il tempo in quanto oggi, il tempo in quanto domani.
Mi ricordo di qualcosa che ho fatto, a causa di questo qualcosa mi
vergogno, o sono nervoso, o apprensivo, o timoroso; mi ricordo di
tutto questo e ciò continua nel futuro. Mi sono arrabbiato, sono
stato geloso, invidioso - questo è il passato. Sono ancora
invidioso, in modo leggermente diverso, sono abbastanza generoso ma
l'invidia perdura. Questo intero processo è il tempo, non è vero?
(...)Ci
è chiaro che il tempo, cioè il passato, con tutte le cose che si
sono fatte, e il pensiero, piacevole o spiacevole, ma specialmente
se spiacevole sono la radice della paura?
(....)Pertanto,
possiamo noi, ciascuno di noi, che siamo il resto dell'umanità, che
siamo l'umanità, vedere un fatto molto semplice? Osservare, veder
che la causa della paura è il pensiero / tempo? La percezione
stessa di ciò è azione. E a partire da questo momento non
dipendiamo più da nessuno. Il guru non è diverso da voi. Il capo
può indossare vesti differenti e tutti i gioielli, ma se lo
spogliate di tutto ciò egli è proprio come voi e me, anche se ha
ottenuto un potere maggiore, ma anche noi vogliamo più potere, più
denaro, una Cognome e un rango più elevati. Dunque noi potremo
riuscire a osservare tutto questo, vederlo chiaramente; allora il
fatto stesso di percepirlo pone fine a tutte queste sciocchezze.
Allora voi siete una persona libera.
Citazioni
da "Gli ultimi discorsi - Saanen 1985" Ubaldini editore
|