Il
3 agosto del 1929 ad Ommen, in Olanda, Krishnamurti sciolse l'Ordine
della Stella, di cui era a capo, davanti a tremila membri.
Questo è quanto disse:
Questa
mattina esamineremo lo scioglimento dell'Ordine della Stella. Alcuni
ne saranno contenti, e altri rattristati. Non è un’occasione di
allegria né di tristezza perché, come spiegherò, è
inevitabile.
Ricorderete la storia del diavolo e un suo amico che, camminando,
vedono un uomo chinarsi, raccogliere qualcosa da terra e metterselo
in tasca. L’amico chiese al diavolo: "Che cosa ha
raccolto?". "Un pezzo di Verità", rispose il
diavolo. "Un brutto affare per te", disse l’amico.
"Per niente!", rispose il diavolo.
"Aspetterò che la organizzi!". Ritengo che la Verità sia
una terra senza sentieri e che non si possa raggiungere attraverso
nessuna via, nessuna religione, nessuna scuola. Questo è il mio
punto di vista, e vi aderisco totalmente e incondizionatamente.
Poiché la Verità è illimitata, incondizionata, irraggiungibile
attraverso qualunque via, non può venire organizzata, e nessuna
organizzazione può essere creata per condurre o costringere gli
altri lungo un particolare sentiero. Se lo comprendete, vedrete che
è impossibile organizzare una "fede". La fede è qualcosa
di assolutamente individuale, e non possiamo e non dobbiamo
istituzionalizzarla. Se lo facciamo diventa una cosa morta,
cristallizzata; diventa un credo, una setta, una religione che viene
imposta ad altri. E' quello che tutti cercano di fare in tutto il
mondo. La Verità viene svilita e resa un giocattolo per persone
deboli o solo momentaneamente insoddisfatte. Non possiamo
‘abbassare’ la verità, ma piuttosto sforzarci noi di
‘salire’ a essa. Non possiamo far scendere a valle la cima della
montagna. Se vogliamo raggiungere la cima dobbiamo attraversare la
valle e salire il versante, senza timore dei pericolosi precipizi.
Dobbiamo salire individualmente verso la Verità, che non può
venire ‘abbassata’ per noi o organizzata per noi. Sono le
organizzazioni che propongono un’idea, ma l’organizzazione non
fa che risvegliare l’interesse dentro di noi. Se l’interesse non
nasce dall’amore per la Verità stessa, ma passa soltanto
attraverso l’organizzazione, non ha alcun valore.
L’organizzazione diventa uno schema in cui i membri trovano la
loro collocazione. Non si ricerca più la Verità, non si mira più
alla vetta, ma ci si scava una comoda nicchia in cui collocarsi o in
cui farsi collocare dall’organizzazione, pensando che sarà
l’organizzazione a condurci alla Verità. A mio parere, questo è
il primo motivo per cui l’Ordine della Stella va disciolto.
Nonostante ciò probabilmente creerete altri ordini, entrerete a far
parte di altre organizzazioni, sempre cercando la Verità. Io non
voglio appartenere a nessuna organizzazione spirituale, vi prego di
comprenderlo. Potrei ricorrere a un’organizzazione se volessi
farmi trasportare, ad esempio, a Londra, ma si tratta di
un’organizzazione completamente diversa, di tipo pratico, come le
poste o il telegrafo. Se voglio fare un viaggio uso un automobile o
una nave: strumenti pratici che non hanno nulla a che vedere con la
spiritualità. Ribadisco ancora una volta che nessuna organizzazione
può condurre l'uomo alla spiritualità. Un’organizzazione creata
a questo scopo diventa una stampella, una debolezza, una pastoia; è
costretta ad azzoppare l’individuo per impedirgli di crescere, di
sviluppare la propria singolarità che consiste nella scoperta,
fatta da noi stessi, della Verità assoluta, incondizionata. Questo
è un altro motivo che mi ha portato alla decisione, essendo a capo
dell’Ordine, di scioglierlo. Nessuno mi ha spinto a prendere
questa decisione. Non è un gesto studiato per stupire, perché io
non voglio seguaci e lo sottolineo. Nel momento stesso in cui si
segue qualcuno non si segue più la Verità. Non mi importa che
crediate alle mie parole. Voglio perseguire una certa cosa in questo
mondo, e intendo farlo con incrollabile concentrazione. Il mio
interesse va a un’unica cosa essenziale: la liberazione
dell’uomo. Desidero liberarlo da tutte le sue gabbie e tutte le
sue paure, e non dargli una setta o una religione in più, non
formulare nuove teorie o nuove filosofie. Ovviamente potreste
chiedermi perché giro il mondo tenendo continuamente discorsi. Vi
voglio dire che non lo faccio perché desidero un seguito, non
desidero un gruppo di speciali discepoli. (Come piace agli uomini
essere diversi dai loro simili, e basandosi su distinzioni così
ridicole, assurde e meschine! Io non ho nessuna intenzione di
incoraggiare simili assurdità). Io non ho discepoli, non ho
apostoli, né sulla terra né nel regno dello spirito. Non sono
attratto dalla sete di denaro né dal desiderio di una vita comoda.
Se desiderassi una vita comoda non sarei venuto a questo campo e non
vivrei in un paese così piovoso! Vi parlo francamente perché
vorrei chiarirlo una volta per tutte. Voglio evitare che queste
polemiche infantili si trascinino per anni. Un giornalista che mi ha
intervistato considera un gesto meraviglioso sciogliere
un’organizzazione che conta migliaia di membri. Un grande gesto
perché, come mi disse: "Che cosa farà adesso, come vivrà?
Non avrà più seguaci e nessuno verrà più ad ascoltarla". Se
vi saranno anche solo cinque persone che vogliono ascoltare, che
vogliono vivere con il viso rivolto all’eternità, Sarà
sufficiente. A che cosa serve avere migliaia di persone che non
capiscono, imbalsamate nei loro pregiudizi, che non desiderano il
nuovo, ma che traducono il nuovo per adattarlo ai loro sterili,
stagnanti io? Se parlo con crudezza, vi prego di non fraintendermi:
non è per mancanza di compassione. Se avete bisogno di un chirurgo,
non è un atto di gentilezza operarvi anche se ciò vi provoca
dolore? Se quindi vi parlo con ruvidezza non è per mancanza di
amore per voi, ma l’esatto contrario. Come ho già detto, ho un
unico scopo: rendere l’uomo libero, spingerlo verso la libertà,
aiutarlo a staccarsi da tutti i limiti, perché soltanto ciò può
dare eterna felicità, soltanto ciò può dare la realizzazione
incondizionata del sé. Poiché io sono libero, incondizionato e
intero (non parte, non relativo, ma la Verità totale che è
eterna), il mio desiderio è che coloro che cercano di capirmi siano
liberi e non che mi seguano o che mi trasformino in una gabbia per
ricavarne un’altra religione o un’altra setta. Al contrario,
vorrei che fossero liberi da ogni paura: dalla paura della
religione, dalla paura della salvezza, dalla paura della
spiritualità, dalla paura dell’amore, dalla paura della morte,
dalla paura stessa della vita. Lo faccio come un pittore che dipinge
una tela per piacere, perché il dipinto è la sua espressione, la
sua radiosità, il suo star bene, e non perché io voglia qualcosa
da qualcuno. Abbiamo fatto l’abitudine all’autorità e alla sua
atmosfera, e pensiamo che ci possa condurre alla spiritualità.
Crediamo e speriamo che un altro, attraverso i suoi straordinari
poteri, ci possa condurre (per miracolo!) nel regno dell’eterna
libertà che è Felicità. La nostra visione della vita è tutta
basata sull’autorità. Mi avete ascoltato per tre anni e in voi
non si è prodotto nessun cambia mento, salvo in pochissimi.
Analizzate ciò che vi dico, sottoponetelo a critica per poterlo
comprendere pienamente e a fondo. Se cerchiamo un autorità che
ci conduca alla spiritualità, costruiamo automaticamente
un’organizzazione attorno a quella autorità. Ma la creazione
stessa dell’organizzazione che, secondo voi, aiuterà
l’autorità a condurvi alla spiritualità, vi chiude in una
gabbia.Vi sto parlando con franchezza, ma ricordate che lo faccio
non per durezza o malanimo, né per eccitazione per la mia
decisione, ma perché voglio che comprendiate ciò che vi dico.
Questo è il motivo per cui siete qui, e sarebbe una perdita di
tempo se non spiegassi con chiarezza e fino in fondo il mio punto di
vista. Sono diciotto anni che vi state preparando a questo evento,
alla venuta del Maestro del Mondo. Per diciotto anni vi siete
organizzati, avete cercato qualcuno che potesse dare un piacere
nuovo al vostro cuore e alla vostra mente, che trasformasse la
vostra vita, che vi comunicasse una nuova comprensione; qualcuno che
vi innalzasse a un nuovo modo di vivere, che vi desse una nuova
spinta, che vi rendesse liberi; e adesso osservate che cosa accade!
Riflettete, ragionate da voi e cercate di capire come questa fede vi
ha cambiati; ma non il cambiamento superficiale di applicarvi un
distintivo, che è una cosa insignificante, assurda. Questa fede ha
spazzato via dalla vostra vita tutte le cose inessenziali? Questo e
l’unico metro di giudizio: siete più liberi, più grandi, più
pericolosi per qualunque società fondata sul falso e
sull’inessenziale? I membri dell’Ordine della Stella, come sono
cambiati? Come ho già detto, per diciotto anni vi siete preparati
per me. Non m'importa che crediate o no che io sia il Maestro del
Mondo, Non ha nessun valore. Come appartenenti all’organizzazione
dell’Ordine della Stella avete dato la vostra adesione e la vostra
energia, riconoscendo in Krishnamurti il Maestro del Mondo in tutto
o in parte. In tutto, per coloro che sono realmente in ricerca; in
parte, per coloro che sono soddisfatti delle loro mezze verità.
Diciotto anni di preparazione, e guardate quanti ostacoli vi sono
ancora sulla strada della vostra comprensione, quante complicazioni,
quante cose inutili. I pregiudizi, le paure, le autorità, le chiese
vecchie e nuove: tutto questo, ritengo, è una barriera alla
comprensione. Non potrei essere più chiaro. Non voglio che vi
dichiariate d’accordo con me. Non voglio che mi seguiate. Voglio
che comprendiate ciò che visto dicendo. E necessario che mi
comprendiate perché la vostra fede non vi ha trasformato, ma vi ha
resi ancora più complicati e non siete disposti a vedere le cose
così come sono. Voi volete avere i vostri dèi, nuovi dèi al posto
dei vecchi, nuove religioni al posto delle vecchie, nuove forme in
sostituzione delle vecchie, tutte ugualmente prive di valore, tutte
barriere, tutte limitazioni, tutte stampelle. Nuove distinzioni
spirituali al posto delle vecchie, nuovi culti al posto dei vecchi.
Tutti fate dipendere la vostra spiritualità da qualcun altro, fate
dipendere la vostra felicità da qualcun altro, la vostra
illuminazione da qualcun altro; e benché vi siate preparati per me
per diciotto anni, quando dico che tutto ciò è inutile, quando
dico che dovete sbarazzarvene e cercare dentro di voi
l’illuminazione, il fulgore, la purezza e l’incorruttibilità
del sé, nessuno di voi è disposto a farlo. Forse alcuni si, ma
pochi, pochissimi. Perché dunque avere un’organizzazione? Perché
avere persone false e ipocrite che seguono me, l’incarnazione
della Verità? Vi prego di tenere a mente che non vi parlo per astio
o malanimo, ma perché siamo giunti a un punto in cui è
indispensabile affrontare la situazione per quella che è. L’anno
scorso dissi che non avrei accettato compromessi. Pochissimi mi
diedero ascolto. Quest’anno l’ho ribadito chiaramente. Non so
quante migliaia di persone in tutto il mondo, membri dell'Ordine si
stanno preparando per me da diciotto anni, eppure non sono ancora
pronte ad ascoltare incondizionatamente totalmente, ciò che io
dico. Allora, perché avere un’organizzazione? Vi ho già detto
che il mio scopo è quello di tendere l’uomo incondizionatamente
libero, perché ritengo che l’unica spiritualità sia
l’incorruttibilità del sé che è eterno, sia l’armonia tra la
ragione e l’amore. Questa è l’assoluta e incondizionata Verità
che è la Vita stessa. Perciò voglio che l'uomo sia libero, gioioso
come un uccello nel cielo splendente, sgravato, indipendente ed
estatico nella sua libertà. A coloro che si sono preparati per
diciotto anni dico che occorre essere liberi da tutto ciò, liberi
dalle complicazioni e dagli impegolamenti. Perciò non avete bisogno
di un'organizzazione basata su un credo spirituale. Perché
mantenere un'organizzazione per quei cinque o dieci individui in
tutto il mondo che hanno capito e che lottano per sbarazzarsi di
tutte le cose inutili? Nemmeno ai deboli serve un’organizzazione
che li aiuti a trovare la Verità, perché la Verità è in tutti,
non è né lontana né vicina, è eternamente. Le organizzazioni non
possono farvi liberi. Nessun altro può renderci liberi. Nessun
culto organizzato, e neppure l’immolarsi per una causa, può
renderci liberi. Unirsi in un’organizzazione o gettarsi nel lavoro
non può renderci liberi. Se per scrivere una lettera usiamo una
macchina da scrive re, non la mettiamo su un altare per adorarla.
Eppure è questo che si fa quando l’organizzazione diventa
l’interesse principale. "Quanti iscritti avete?", è la
prima domanda che mi pone qualunque giornalista. "Quanti sono i
tuoi seguaci? Dal loro numero capiremo se stai dicendo il vero o il
falso". Io non so quanti siate. Non me ne curo. Come ho già
detto, anche se uno solo fosse stato reso libero, sarebbe
abbastanza. Voi avete l’idea che solo determinate persone abbiano
la chiave del Regno della Felicità. Nessuno la detiene. Nessuno ha
l’autorità per farlo, La chiave è il vostro stesso sé,
e solo nello sviluppo, nella purificazione e
nell’incorruttibilità del sé c’è il Regno dell’Eternità.
Vedete la totale assurdità della struttura che avete creato
cercando un aiuto esterno, facendo dipendere da altri il vostro
benessere, la vostra felicità, la vostra forza? Tutto ciò lo
troverete in voi stessi. Perché allora un’organizzazione? Siete
abituati a sentirvi spiegare i progressi che avete fatto, a sentirvi
indicare il vostro livello spirituale. Che bambinata! Chi, se non
noi stessi, può sapere se siamo belli o brutti interiormente? Chi,
se non noi stessi. può dirci se siamo incorruttibili? Non avete
serietà in queste cose. Perché allora un’organizzazione? Coloro
che vogliono realmente conoscere, coloro che cercano davvero ciò
che è eterno, privo di inizio e privo di fine, cammineranno insieme
con grande intensità e costituiranno un pericolo per tutto ciò che
è inessenziale, per le irrealtà, per le ombre. Essi si uniranno e
diverranno una fiamma, perché comprendono. Voglio creare
un’unione così, questo e il mio scopo. Dalla vera comprensione
nascerà vera amicizia. Dalla vera amicizia, che voi non sembrate
conoscere, nascerà vera cooperazione reciproca. E ciò non a motivo
di un’autorità, non in virtù di una salvezza o perché ci si è
immolati per una causa, ma perché comprendendo davvero viviamo
nell’eterno. Questo supera il maggiore piacere e il più grande
sacrificio. Ecco alcuni dei motivi che, dopo due anni di attenta
riflessione, mi hanno indotto a prendere questa decisione. Non si
tratta di un impulso momentaneo. Non vi sono stato spinto da
nessuno. Nessuno mi ha convinto. Per due anni ho riflettuto con
calma, profondamente e pazientemente, e oggi, in virtù del fatto
che ne sono a capo, ho deciso di sciogliere l’Ordine. Potete
costituire un’altra organizzazione e aspettare qualcun'altro. Non
mi interessa, così come non mi interessano le gabbie né nuove
decorazioni per le gabbie. Il mio unico scopo è rendere l’uomo
totalmente, assolutamente libero.
J.Krishnamurti
Estratto
dal libro "Libertà Totale" ©1998
Casa Editrice Astrolabio - Ubaldini Editore, Roma
|