Amato
Maestro, cos’è la psicologia dei buddha? Apparentemente sembra
essere una scienza per i soli esseri illuminati, che hanno bisogno
di tirare, spingere, sedurre, colpire o baciare i loro discepoli al
momento giusto, in modo che non vacillino, non si blocchino e non
cadano in trappole. Per favore, puoi rivelare qualcosa delle tue
scoperte negli ultimi trent’anni?
La
domanda che hai posto è una domanda a cui fondamentalmente è
impossibile rispondere. Ma di certo si possono dare alcune
indicazioni, fare alcuni cenni... con l’assoluta certezza che ti
sfuggiranno, ma questo non è un mio problema.
Io farò del mio meglio. Da parte tua, se riesci a non essere altro
che una mente passiva, silenziosa, senza cercare di interpretare,
allora forse ti si potrà schiudere una certa porta.
Tutto dipende da te. Il processo non è molto difficile, si tratta
solo di una vecchia dipendenza. Noi non siamo capaci di limitarci ad
ascoltare, nel modo in cui, ad esempio, ascoltiamo la musica. Noi
immediatamente cominciamo a reagire, a interpretare, a cercare di
trovare il senso di quello che si dice. Ci perdiamo nelle nostre
menti, e la musica ci passa accanto senza fermarsi.
Innanzitutto... ho usato il termine "psicologia del buddha"
non per indicare ciò che esso significa. L’uomo illuminato è
andato oltre la mente. Di fatto, la mente si è dissolta, proprio
come si dissolvono i sogni.
Tutte le psicologie dell’Occidente si preoccupano di capire come
funziona la mente, come lavora, perché certe volte funzioni bene e
altre volte male. Esse hanno accettato un’ipotesi di base che è
falsa: l’ipotesi che voi non siete altro che la mente, che siete
una struttura di psicosoma. E naturalmente, la fisiologia guarda
dentro il vostro soma e la psicologia scandaglia la vostra mente e
il suo funzionamento.
Il primo punto da annotare, riguarda coloro che sono arrivati a
conoscere in loro stessi uno spazio diverso, che non può essere
confinato all’interno della mente, e che non può essere definito
una parte del suo funzionamento. Tale spazio silenzioso, libero da
qualunque pensiero, da qualsiasi increspatura, è l’inizio della
psicologia dei buddha.
La parola "psicologia" viene usata in tutto il mondo a
sproposito; tuttavia, quando qualcosa viene inglobato in una
tradizione, diviene una convenzione, e noi di solito ce ne
dimentichiamo. Perfino la stessa parola "psicologia" non
indica qualcosa che riguarda la mente, ma la psiche. Il significato
originario di psicologia è "la scienza dell’anima". Non
è la scienza della mente. E se la gente fosse onesta, dovrebbe
usare un altro termine, perché quello usato è sbagliato, è
fuorviante, e porta la gente sulla via dell’errore. Al mondo non
esiste alcuna psicologia, nel senso di "scienza
dell’anima".
Per motivi arbitrari, soltanto perché ci si possa capire, diciamo
che tu sei diviso in tre parti. Ma ricorda, questa divisione è
puramente arbitraria. Tu sei un’unità indivisibile. Il corpo è
la tua parte esterna. E’ uno strumento immensamente prezioso, che
l’esistenza ti ha donato. E tu non hai mai ringraziato
l’esistenza per il tuo corpo. Non sei nemmeno consapevole di ciò
che esso continua a fare per te, per settanta, ottant’anni, in
certi posti perfino per centocinquant’anni... e in alcune remote
regioni dell’Unione Sovietica, addirittura per centottant’anni...
e questa realtà mi induce ad affermare, che l’idea comune --
secondo cui il corpo muore all’età di settant’anni -- non sia
un fatto, ma una falsa convinzione, che si è tanto diffusa, che il
corpo si limita ad attenervisi.
Prima di arrivare a novant’anni, George Bernard Shaw stupì gli
amici, perché si mise a cercare un luogo fuori Londra -- città in
cui aveva vissuto per tutta la sua vita -- con l’intenzione di
trasferirvisi.
Tutti gli chiesero: "A che scopo? Hai una bella casa, tutte le
comodità; perché cercare un nuovo posto in cui vivere? E seguendo
un’idea un po’ strampalata... alcuni pensano che ti sia
rimbambito." Infatti, Show girava per i villaggi, senza entrare
in città... visitava i cimiteri, dove gironzolava, leggendo le
pietre tombali...
E alla fine, decise di stabilirsi in un villaggio, dove trovò una
lapide su cui era scritto: "Quest’uomo è deceduto assai
prematuramente -- aveva solo centododici anni".
Show spiegò ai suoi amici: "Per quanto mi riguarda, si tratta
di un’ipnosi mondiale... poiché si è tanto insistito sull’idea
che si muore a settant’anni, per secoli e secoli, il corpo umano
si limita ora ad assecondare tale idea. Se esiste un villaggio in
cui un uomo muore a centododici anni, e gli abitanti pensano che sia
morto ’assai prematuramente’, in quanto non era ancora il
momento per lui di morire...".
E George Bernard Shaw visse in quel villaggio l’ultimo periodo
della sua vita, e arrivò a cent’anni.
In Kashmir, nella parte ora occupata dal Pakistan, la gente vive
senza problemi fino a centocinquant’anni. E questo, semplicemente
perché le loro menti non sono state avvelenate dall’idea che la
vita duri solo settant’anni. Nell’Azarbaydzhan, nell’Usbekistan,
angoli remoti dell’Unione Sovietica, la gente vive perlomeno
centottant’anni, e non sono casi rari: migliaia di persone hanno
raggiunto quell’età, e sono ancora giovani. Non hanno ancora
smesso di lavorare: si occupano dei campi, dei giardini.
L’ho raccontato a uno dei miei professori, che non mi ha creduto:
"Io sono un professore di filosofia e di psicologia, e non
posso essere d’accordo con la tua idea secondo cui l’umanità
muore a causa di un condizionamento psicologico."
Risposi: "Te lo dimostrerò."
Mi chiese: "Cosa intendi dire?"
"Dammi alcuni giorni", replicai, "perché nessuna
discussione può dimostrarlo. Voglio darti una prova concreta."
Un giorno... egli viveva a quasi due chilometri di distanza dalla
Facoltà di Filosofia, nel campus universitario. E aveva una salute
di ferro: ogni giorno, camminava fino alla Facoltà, e a piedi
tornava a casa... io andai da sua moglie e le dissi: "Mi deve
fare un favore. Domani mattina, quando il Professore S.S. Roy si
sveglia, gli chieda con naturalezza: ’Cos’è successo? Non hai
dormito bene? Sei così pallido, non avrai la febbre?’...".
Ma lui la zittì: "Che sciocchezze stai dicendo? Io sto
benissimo. Non ho affatto la febbre, e ho dormito bene. Sto
benissimo"... io avevo chiesto a sua moglie di scrivere
esattamente tutto quello che il professore avrebbe risposto... in
seguito, avrei raccolto queste annotazioni.
Poi, dissi al suo giardiniere: "Quando esce, tu di’
semplicemente: ’Cosa Le è successo, professore? Ha un aspetto così
sofferente’... e ricordati di scrivere tutto quello che
dice." E al giardiniere rispose: "A quanto pare, stanotte
non ho dormito bene".
Vicino a casa sua, c’era l’ufficio postale, e lui passava sempre
di fronte... il direttore dell’ufficio era suo amico, e io gli
dissi: "Devi fare così e così...".
Mi chiese: "Ma perché, cosa cerchi di dimostrare?"
Gli spiegai: "Si tratta di una discussione sorta tra me e il
Professore S.S. Roy, e io voglio dimostrargli una certa cosa. Ti
racconterò poi tutta la storia. Per ora è sufficiente che, quando
il Professor Roy passa di fronte all’ufficio postale, tu esca e
gli dica: ’Non ti reggi in piedi, non andare all’Università
oggi. Ci penso io a informare il rettore che non stai bene’...".
E a lui, il professore rispose: "Anch’io stavo pensando di
non andarci. Ho la sensazione che qualcosa nel corpo non
funzioni...". Infine, persuasi il bidello della Facoltà di
Filosofia... era sempre seduto di fronte all’ingresso... non fu
facile convincerlo, ma sapeva che il Professore S.S. Roy mi voleva
molto bene, quindi non potevo avere intenzioni cattive... gli dissi:
"Nel momento in cui arriva... devi correre e afferrarlo. Anche
se fa resistenza, non ti preoccupare; fallo sdraiare sulla panca e
digli: ’Non era proprio il caso che si facesse una passeggiata di
quasi due chilometri, Lei sta proprio male!’...".
Quell’uomo replicò: "Ma io sono un semplice bidello, un
pover’uomo...".
Gli dissi: "Non ti preoccupare. Ti assicuro che non avrai
fastidi. Ricordati, però, di scrivere quello che lui dirà, e fammi
anche sapere se farà resistenza oppure no."
Roy non oppose alcuna resistenza. Si limitò ad assecondare l’idea
del bidello; si sdraiò sulla panchina e disse a quell’uomo:
"Per favore, puoi far venire l’auto della Facoltà e dire
all’autista di portarmi a casa...? Non credo proprio di poter
camminare per altri due chilometri. Sto proprio male!"
Alla fine, passai a raccogliere tutti quegli appunti... S.S. Roy era
sdraiato su di un lettino, simile a quelli che gli psicanalisti
adoperano per i loro pazienti, e aveva l’aria di uno che fosse
malato da mesi. Anche la sua voce si era affievolita, era a stento
in grado di sussurrare qualcosa. Gli dissi: "Sei certamente
molto malato, ma come hai fatto in una sola notte ad ammalarti al
punto da sembrare infermo da mesi? Non più tardi dell’altra sera,
quando ti ho lasciato, stavi benissimo."
Rispose: "Anch’io sono perplesso...".
Dissi: "Non occorre che tu sia perplesso. Leggi questi
appunti!"
Leggendo le annotazioni -- da ciò che aveva detto alla moglie, fino
ad arrivare al bidello -- ebbe un’improvvisa ripresa. Disse:
"Sei un vero birbante... è meglio non entrare mai in polemica
con te! Avresti potuto uccidermi. Stavo già pensando di fare
testamento."
Dissi: "Ecco la risposta a ciò di cui discutevamo alcuni
giorni fa... il corpo segue le idee della mente."
I settant’anni sono diventati un chiodo fisso, in quasi tutto il
mondo. Ma non è una verità del corpo. E’ una corruzione del
corpo, da parte della mente. E per quanto possa sembrare strano,
tutte le religioni sono contro il corpo -- eppure il corpo è la
vostra vita; il corpo è la vostra comunione con l’esistenza.
E’ il corpo che respira, è il corpo che vi mantiene in vita, è
il corpo che compie quasi dei miracoli. Avete la benché minima idea
di come trasformare un filone di pane in sangue e scomporla nei suoi
diversi elementi, per poi mandarli là dove sono necessari? Avete
idea di quanto ossigeno richiede il vostro cervello? In soli sei
minuti, se il vostro cervello non riceve ossigeno, cadete in coma. E
il corpo continua a rifornire il cervello dell’esatta quantità di
ossigeno, per una intera vita!
Come spiegate il processo della respirazione? Di certo non siete voi
che respirate: è il corpo che continua a farlo. Se foste voi a
respirare, non sareste qui. Avete così tante preoccupazioni... in
ogni momento, potreste dimenticarvi di respirare... in particolare
la notte: o respirate, oppure dormite... e non è un processo tanto
semplice: l’aria che il corpo assume, è composta anche di diversi
elementi che sono pericolosi per la vostra vita. E il corpo
seleziona quelli che alimentano la vita, ed espelle quelli che sono
pericolosi, in particolare l’anidride carbonica.
Nessuna religione del mondo ha mai apprezzato la saggezza del corpo.
E le vostre persone più sagge, non eguaglieranno mai la saggezza
del vostro corpo. Funziona in maniera perfetta! E la sua saggezza è
stata tenuta assolutamente fuori dal vostro controllo, perché in
questo caso avrebbe potuto rivelarsi distruttivo.
Dunque, il primo elemento che compone la vostra vita, è il corpo. E
il corpo è reale, autentico, sincero. Non c’è modo di
corromperlo, sebbene tutte le religioni abbiano cercato di farlo:
esse vi insegnano a digiunare, una cosa contro natura, che va anche
contro i bisogni del corpo... tuttavia, la persona che riesce a
digiunare più a lungo, diviene un grande santo. Io, però, lo
definirei lo sciocco più grande, che si è lasciato dominare dalla
stupidità della folla.
Le religioni vi hanno insegnato a praticare il celibato, senza
capire come funzioni il meccanismo del corpo. Voi mangiate il cibo,
bevete l’acqua, respirate ossigeno... in questo modo, così come
viene creato il sangue, viene creata anche la vostra energia
sessuale: è qualcosa che va aldilà di voi. Non è mai esistito un
solo celibe al mondo. E io sfido tutte le religioni, che pretendono
di dire che i loro monaci sono celibi, a farli esaminare da
scienziati: essi scopriranno che hanno le stesse ghiandole e la
stessa energia di chiunque altro.
Il celibato è un crimine -- esso crea solo perversioni -- così
come è un crimine il digiuno. Mangiare troppo è un crimine; ma lo
è anche non mangiare a sufficienza. Se ascolti il corpo e ti limiti
a seguirlo, non hai bisogno di un Gautama Buddha, o di un Mahavira,
o di un Gesù Cristo che ti insegnino ciò che devi fare con il
corpo. Esso ha un suo programma intrinseco, e tale programma non può
essere modificato: può solo essere pervertito...
Mi sono imbattuto in una infinità di santi di religioni diverse, ma
non ho mai incontrato un solo santo che sembrasse intelligente. Non
è possibile: la sua disciplina distrugge la sua intelligenza.
Migliaia di persone, in India -- e ora questa malattia si sta
diffondendo in tutto il mondo -- stanno ritte sulla testa... e tutti
costoro ignorano che, se alla testa arriva una quantità eccessiva
di sangue, il sistema nervoso può subire lesioni, è molto fragile,
ed è questo sistema a creare la vostra intelligenza... ecco perché
non troverete mai uno yogin che sia intelligente; è impossibile:
egli ha distrutto la possibilità di esserlo!
L’uomo è divenuto intelligente perché non si muoveva
orizzontalmente, come gli altri animali. Quando un animale cammina
orizzontalmente, come fanno tutti, il sangue circola in eguale
misura in tutto il corpo, compresa la testa. Se invece state eretti
sui due piedi, l’ultimo posto a cui il sangue arriva, combattendo
contro la forza di gravità, è la testa. Questo è il motivo per
cui l’uomo è divenuto intelligente, ha iniziato ad essere
poetico, creativo.. e sono nati i pittori, i danzatori, i mistici.
Ma voi non ne siete consapevoli. L’intero processo è stato tenuto
fuori dal vostro controllo, altrimenti ci sarebbe stato il rischio
che vi poteste distruggere.
Quindi, io vi insegno, prima di tutto, ad avere un profondo
rispetto, amore e gratitudine per il vostro corpo. Questa sarà la
base della psicologia dei buddha, della psicologia di coloro che si
sono risvegliati.
Al secondo posto, dopo il corpo, viene la vostra mente. La mente non
è altro che una finzione. Essa è stata adoperata, -- di fatto
adoperata anche troppo -- da ogni sorta di parassiti. Questi sono le
persone che vi insegneranno sempre a essere contro il corpo e a
favore della mente.
Esiste un meccanismo, che si chiama cervello. Il cervello fa parte
del corpo, ma non ha un suo programma intrinseco. La natura è così
compassionevole, che lascia il cervello privo di un suo programma
intrinseco: questo significa che l’esistenza vi dona la libertà.
Qualsiasi cosa vogliate fare del vostro cervello, potete farla. Ma
ciò che è stato fatto per compassione da parte della natura, è
stato poi sfruttato dai vostri preti, dai vostri politicanti, e dai
vostri cosiddetti "grandi uomini". Essi hanno compreso la
grande opportunità di riempire il cervello con ogni genere di
stupidaggine.
Il cervello è una tabula rasa: qualsiasi cosa inscriviate su di
lui, diventa la vostra teologia, la vostra religione, la vostra
ideologia politica. E ogni genitore, ogni società, sono
estremamente solleciti nel non lasciare che il vostro cervello sia
nelle vostre mani: fin dai primi giorni, iniziano a incidervi sopra
il Santo Corano, la Sacra Bibbia, la Bhagavadgita... e all’epoca
in cui venite definiti "adulti", e siete riconosciuti
capaci di prendere parte agli affari del mondo, non sarete più voi
stessi.
E’ un gioco così astuto, e così criminale, che mi sorprende che
nessuno lo abbia mai messo in evidenza. Nessun genitore ha il
diritto di forzare il figlio a essere un cattolico, un hindu o un
giainista.
I bambini sono nati attraverso di voi, ma non vi appartengono... non
puoi essere il padrone di un essere vivente. Puoi amare i tuoi
figli, e se li ami veramente, darai loro la libertà di crescere
secondo la propria natura, senza alcuna persuasione, senza alcuna
punizione, senza alcuna forzatura, da parte di chiunque.
Il cervello è un’ottimo strumento: esso testimonia la libertà
donatavi dalla natura, è uno spazio in cui crescere. Ma la società,
prima che possiate crescervi, lo riempie con ogni sorta di
stupidaggini.
Conoscevo un uomo, il professore Rungar, che viveva nell’ashram
del Mahatma Gandhi. Non si trattava proprio di un ashram: ci
vivevano solo alcune vedove e alcune persone bizzarre; in tutto, non
più di venti persone. Ma il cibo è gratis, i vestiti sono gratis,
si può dormire gratis, e tutto ciò che si deve fare sono alcune
banalità... essi le chiamano adorazione, la definiscono preghiera.
Il professor Rungar era un uomo istruito, ma ciò non ha
importanza... prima della vostra istruzione, viene il vostro esser
già contaminati, siete già inquinati. Per cui, nonostante la sua
cultura, per sei mesi, non fece altro che mangiare sterco e bere
urina di vacca... queste cose furono il suo unico cibo; e tutto
questo fece di lui un grande santo. Il Mahatma Gandhi dichiarò
persino che si era illuminato! Se per raggiungere l’illuminazione
bastasse mangiare sterco di vacca, se ne potrebbe dedurre che, per
una migliore illuminazione si deve mangiare merda di toro! E quando
Mahatma Gandhi disse che si era illuminato, l’intero paese ci
credette ciecamente... non ho mai trovato qualcuno che avanzasse
delle riserve.
Io dissi al professor Rungar: "Per me, lei è l’uomo più
stupido di questo paese". E’ una gara durissima...
Ma guardate tutte le vostre religioni, guardate con che cosa vi
hanno riempito il cervello!
E troverete lo stesso tipo di idee ovunque... desidero che lo si
capisca con chiarezza: il cervello è naturale; la mente è il
materiale con cui lo si è riempito. Per cui, il cervello non è
cristiano, ma la mente può esserlo; il cervello non è hindu, ma la
mente può esserlo.
La mente è una creazione della società, non è un dono della
natura. Come prima cosa, la psicologia dei buddha, elimina tutto
questo ciarpame che voi chiamate mente, e lascia il vostro cervello
nel più assoluto silenzio, nella purezza e nell’innocenza che
avevate, quando siete nati.
La psicologia moderna, in tutto il mondo, sta facendo qualcosa di
stupido: analizza la mente, analizza tutti i pensieri che formano la
vostra mente.
In Oriente, abbiamo scrutato nelle sfere più intime dell’umanità,
e abbiamo compreso che la mente non richiede analisi alcuna: sarebbe
come analizzare ciarpame. Occorre semplicemente ripulirla da quei
contenuti. E nel momento in cui tutto questo viene cancellato -- e
il metodo per farlo, è la meditazione -- siete lasciati con un
corpo che è assolutamente bello, con un cervello assolutamente
silenzioso, libero da qualsiasi rumore. E quando il cervello è
libero dalla mente, l’innocenza del cervello diventa consapevole
di un nuovo spazio, che noi abbiamo chiamato anima.
Allorché avete trovato la vostra anima, avete trovato la vostra
casa. Avete trovato il vostro amore, avete trovato la vostra estasi
inesauribile, avete scoperto che l’intera esistenza è pronta
perché voi danziate, perché voi gioite, cantiate... perché
viviate intensamente, e moriate beatamente. Queste cose accadono
spontaneamente.
La mente, è la barriera tra il vostro cervello, il vostro corpo e
la vostra anima. Potete vedere la differenza: la psicologia nata in
Occidente si preoccupa della parte non-essenziale di voi: essa
continua a girare in circolo, analizzando la mente. La psicologia
dei buddha, in un solo colpo, fa cadere la mente e accetta solo ciò
che l’esistenza vi ha donato, non la società in cui,
sfortunatamente, siete nati.
Ma ogni società è sfortunata, ogni religione è infausta: questa
è la più grande calamità con cui l’umanità abbia sinora
convissuto. Qual è la differenza tra un maomettano e un cristiano,
eccetto la mente? Qual è la differenza tra un comunista e uno
spiritualista? Solo la loro mente è diversa: sia l’uno che
l’altro hanno avuto un’educazione diversa.
Quindi, la prima cosa, e la più essenziale, è che la psicologia
dei buddha ha sviluppato metodi di meditazione, che di fatto non
sono altro se non metodi chirurgici, in grado di asportare la mente:
è l’escrescenza cancerogena peggiore, che sia cresciuta in voi.
Fatta eccezione per la mente, ogni altra parte del vostro essere, è
assoluta bellezza. E questo perché solo la mente è un manufatto
umano. Tutto il resto, proviene dalla sorgente eterna della vita.
Mi chiedi: "In apparenza sembra essere una scienza per i soli
esseri illuminati, che hanno bisogno di tirare, spingere, sedurre,
colpire o baciare i loro discepoli al momento giusto, in modo che
non vacillino, non si blocchino e non cadano in trappola."
Per gli illuminati non sembra affatto una scienza, ma semplici
"pulizie di primavera". Mentre, per chi non è illuminato
sembra proprio essere ciò che tu dici: serve a "tirare,
spingere, sedurre, colpire o baciare i loro discepoli al momento
giusto".
E’ così che appare, vista dall’esterno. Ma, dal punto di vista
del maestro, ogni momento è il momento giusto.
Al mondo non esistono momenti sbagliati.
E di certo, non è una scienza nel senso che voi intendete, perché
la scienza rimane confinata alla mente. Assomiglia di più a
un’arte. Il maestro osserva il discepolo; continua a fare ogni
possibile sforzo per svegliarlo. Nel momento in cui il discepolo si
risveglia, non esiste differenza alcuna tra maestro e discepolo...
ed egli può usare qualsiasi tipo di metodo arbitrario. Ma i metodi
sono sempre arbitrari, non sono scientifici. Vi farò un esempio,
per dimostrarvi come la scienza sia un fenomeno di gran lunga
inferiore....
Una mattina Chuang Tzu si mise a sedere sul letto... la cosa era
strana perché era solito alzarsi di buona lena... come mai, se ne
stava seduto, con un’aria tanto afflitta?
Non era uomo da essere afflitto dalla tristezza.
In realtà, non ho mai trovato nessun altro, nel mondo della
letteratura, che abbia scritto delle storie tanto belle e tanto
assurde. Esse non hanno alcun senso, ma sono meravigliose.
Anche in quel caso, stava creando una situazione...
I discepoli erano preoccupati, accorsero e chiesero: "Cosa
succede?"
Chuang Tzu disse: "Ho un grosso problema: la notte scorsa ho
dormito... sapevo perfettamente di essere Chuang Tzu. Ma durante la
notte ho sognato di essere diventato una farfalla."
I discepoli risero. Ma lui disse: "Zitti! Non è uno scherzo,
la mia vita è in pericolo!" Essi replicarono: "Maestro,
si è trattato solo di un sogno!"
Ma lui disse: "Prima dovete ascoltare tutta la storia... al
mattino, quando mi sono svegliato, in me è nata l’idea che se
Chuang Tzu può diventare una farfalla in un sogno, cosa mi
garantisce che una farfalla non possa diventare Chuang Tzu in un
sogno? E ora mi chiedo: chi sono io? La farfalla che sogna, o..."
Di certo, la situazione che aveva creato era irrisolvibile. Credete
che possa esistere una soluzione razionale, per questo caso? La sua
domanda è molto pertinente: se Chuang Tzu in un sogno può
diventare una farfalla, è possibile che anche una farfalla
addormentata, diventi Chuang Tzu. Il problema è che Chuang Tzu sta
perdendo la sua identità. Egli disse ai suoi discepoli:
"Meditate e trovate una soluzione. Fino a che non ne troverete
una, resterò seduto sul mio letto senza mangiare, perché è di una
questione di vita o di morte."
Essi uscirono, discutendo: "E’ una cosa completamente
assurda! Anche noi abbiamo sognato, ma questa idea...", eppure
l’idea non dava vie d’uscita!
A quel punto, arrivò Lieh Tzu, il primo discepolo di Chuang Tzu, e
tutti gli altri chiesero a lui cosa dovessero fare. Lui disse:
"Non vi preoccupate." E, invece di andare da Chuang Tzu,
si avviò verso il pozzo. Gli altri chiesero: "Dove vai?"
Lui rispose: "Aspettate. Conosco il mio maestro." E tirò
su un secchio d’acqua. Era una fredda mattinata d’inverno, ed
egli portò quel secchio d’acqua... e lo versò addosso a Chuang
Tzu.
Chuang Tzu rise e disse: "Se tu non fossi venuto, la mia vita
sarebbe stata in pericolo. Mi hai salvato!"
Lieh Tzu ribatté: "Esci subito dal letto, o tornerò con un
altro secchio d’acqua. Hai solo bisogno di essere tirato fuori dal
tuo sogno... stai ancora sognando!"
E Chuang Tzu disse: "No, no, esco subito!"
I maestri non possono creare una scienza, poiché la scienza può
essere solo obiettiva. Tuttalpiù potete chiamarla arte, perché
l’arte ha più flessibilità, una gamma maggiore di approcci
diversi...
Ebbene, come definireste il metodo di Lieh Tzu, che arriva con un
secchio d’acqua? Un metodo scientifico? E’ solo una limpida
intuizione, da cui scaturisce un metodo arbitrario, ingegnoso, ma
intelligente.
Di fatto, Chuang Tzu aspettava che qualche discepolo facesse
qualcosa... non era una questione che si potesse risolvere stando
seduti e ponderandola. Era una questione risolvibile solo se
qualcuno faceva qualcosa che dimostrasse, col suo gesto, di avere
chiarezza... e in quel momento, Chuang Tzu dichiarò Lieh Tzu il suo
successore. Tutti gli altri discepoli non furono in grado di capire
ciò che era accaduto: che soluzione era mai quella?
La psicologia dei buddha non è una scienza, non è una filosofia.
Tuttalpiù la possiamo definire un’arte molto flessibile. Ecco
perché non esistono risposte fisse per ogni situazione.
Vi farò un altro esempio. Una mattina, doveva essere una mattina
stupenda, un uomo arriva da Gautama il Buddha e gli chiede:
"Esiste Dio?". Tutti sono curiosi di sentire ciò che
Buddha risponderà.
E Buddha dice all’uomo: "Non esiste alcun Dio... non solo
adesso, non è mai stato esistito. E’ una semplice invenzione, per
sfruttare gli sciocchi." L’uomo ne rimane profondamente
colpito.
Nel pomeriggio arriva un altro uomo, che chiede: "Cosa pensi
dell’esistenza di Dio?" Di nuovo, la stessa domanda...
Buddha guarda l’uomo e dice: "Certo, Dio esiste, ed è sempre
esistito."
E la sera arriva un altro uomo e anche lui chiede: "Non so
nulla di Dio. Sono assolutamente ignorante. Sapendo che tu eri qui,
sono venuto per avere lumi su questa questione."
Buddha lo guarda, e poi chiude gli occhi... nessuna risposta e, cosa
strana, i discepoli videro che anche l’altro chiudeva gli occhi.
Passò probabilmente un’ora prima che l’uomo li riaprisse,
toccasse i piedi di Gautama il Buddha e dicesse: "Hai risposto
alla mia domanda, e io ti sono immensamente grato."
Ananda, che accudiva Gautama il Buddha ventiquattr’ore al giorno,
andò in completa confusione. Chiunque si sarebbe confuso: al
mattino dice una cosa, nel pomeriggio dice esattamente il contrario,
e la sera non dice nulla e l’uomo riceve la risposta, gli tocca i
piedi, piange di gioia e se ne va!
Quando tutti se ne furono andati, Ananda disse: "Stanotte non
potrò prendere sonno se non mi dirai qual era la vera
risposta."
Gautama il Buddha disse: "Innanzitutto, devi ricordare una
cosa: nessuna di quelle domande era la tua. Perché mai dovresti
preoccuparti delle risposte? Tu sei stato con me per quarant’anni.
Se avessi avuto delle domande, avresti potuto farmele. Queste erano
domande di tre diverse persone."
Ananda disse: "E’ vero, mi dispiace. Nessuna di quelle
domande era mia, ma io ho orecchie e ho udito. E tutte e tre le
domande, e le tre risposte erano così in contraddizione, che adesso
ho in me una profonda agitazione."
Buddha disse: "Tu non capisci un’altra cosa. Il primo uomo
che era venuto a farmi visita, era un credente in Dio. Era un
teista, e tutto ciò che voleva, non era una risposta, ma un
sostegno al suo credo. Io non posso sostenere il credo di nessuno.
La mia funzione è distruggere tutti i credo, in modo che uno possa
vedere da solo, in prima persona, direttamente, cosa sia la verità.
Ecco perché ho decisamente negato l’esistenza di qualsiasi Dio, e
ho detto che non è mai esistito nessun Dio.
L’uomo che è venuto nel pomeriggio era esattamente l’opposto:
era un ateo. Egli non credeva in Dio, e anche lui era venuto qui per
avere un sostegno, per poter dire alla gente: "Non solo io sono
ateo... lo è anche Gautama il Buddha." Ma anche questo è un
credo, non un’esperienza, perché l’esperienza non pone mai
domande. E’ sempre una professione di fede che continua a creare
domande."
La tua mente trabocca di professioni di fede, tutte prive di
esperienza. Ecco perché Gautama il Buddha disse: "Ho dovuto
essere molto severo con quel tale, e gli ho detto che c’è un Dio
e che c’è sempre stato."
Si tratta di semplici metodi arbitrari, per distruggere diversi tipi
di professione di fede. Ma lo scopo fondamentale è distruggere i
credo, in modo che possiate trovare il vostro cuore, la vostra
fiducia essenziale.
"E il terzo era un uomo molto innocente, perché accettava la
propria ignoranza, e non rivendicava alcun credo. Non era venuto per
trovare sostegno alle sue tesi, era venuto per essere veramente
aiutato. E c’è differenza tra essere sostenuti nelle proprie
convinzioni e essere aiutati. "Poiché non aveva alcuna
domanda, non c’era bisogno di rispondere. Io ho chiuso gli occhi e
lui ha capito che anche lui doveva chiuderli: forse avrà pensato
che era questo il modo in cui Gautama il Buddha gli avrebbe
risposto... e aveva ragione: l’innocenza ha sempre ragione. In
quell’unica ora, il mio silenzio è entrato nel suo essere. La mia
presenza ha circondato il suo essere. Egli ne è rimasto
immensamente appagato, si è realizzato.
"A nessuno interessava Dio... di certo, non preoccupava
quest’ultimo uomo. Tutto ciò che egli voleva, era una particolare
comunione con l’esistenza, in qualsiasi modo la si voglia
chiamare. Tu sei perplesso per il fatto che abbia detto: ’Ho
ricevuto la risposta’, sebbene io non gli abbia risposto con
parole. E, in segno di gratitudine, mi ha toccato i piedi, piangendo
di gioia. Io gli ho fatto provare il gusto... gli ho dato
l’esperienza; ho condiviso me stesso con lui: ecco perché era così
riconoscente. Ma, in ognuno dei tre casi, ho dovuto usare un diverso
metodo, e tutti e tre erano arbitrari, perché quelle tre persone
avevano tre menti diverse."
La psicologia dei buddha non può essere una scienza. La scienza è
sempre oggettiva, riguarda "l’altro da sé"; non
riguarda mai il tuo stesso essere. E’ estroversa, non è mai
introversa.
Ma l’uomo che si è risvegliato, trova i modi per scuoterti dal
tuo sonno, per svegliarti dalla tua mente, che rappresenta il tuo
coma, che è la tua cecità. Ecco perché, maestri diversi, di
diversi paesi, hanno usato metodi differenti. Nessun metodo è
scientifico. Dipende dalla persona su cui bisogna agire: questo tipo
di intervento chirurgico, non può essere definito
"scienza". Pertanto, la psicologia dei buddha, sarà
estremamente flessibile.
Certo, a volte è possibile che il maestro ti colpisca, e a volte
che ti abbracci: tutto dipende dal tipo di mente su cui sta
lavorando... ed egli sta lavorando su tipi di mente diversi. Voi
tutti avete menti diverse; altrimenti, sarebbe stato sufficiente un
unico metodo.
Tradizionalmente esistono centootto metodi diversi di meditazione.
Io li ho sperimentati tutti, non mi sono limitato a leggere ciò che
di essi è scritto sui libri: ho provato ognuno di questi metodi. La
mia ricerca consisteva nel trovarne il nucleo essenziale, perché
doveva esserci, necessariamente, qualcosa di essenziale. E per mia
esperienza, posso dire che l’essenza di tutte le meditazioni è
l’arte di testimoniare, di essere testimoni.
Perciò, alla fine, ho creato i miei metodi, perché ho scoperto
quel nucleo essenziale. Quei centootto metodi sono diventati, in un
certo senso, obsoleti: furono creati da maestri diversi, per tipi di
persone diverse, per trasformare menti diverse. La mente dell’uomo
contemporaneo non esisteva ancora: la mente dell’uomo
contemporaneo ha bisogno di metodi nuovi. E i metodi saranno diversi
rispetto a ciò che non è essenziale. Il nucleo essenziale,
l’anima del metodo, sarà sempre lo stesso.
Osho,
Tratto dOsho, Tratto da: Oltre le Frontiere della mente |