L'uomo
moderno è un fenomeno molto recente. Non è possibile usare alcun
metodo tradizionale esattamente così com'è, perché l'uomo moderno
è assolutamente diverso da quello che l'ha preceduto. Quindi, in un
certo senso, tutti i metodi tradizionali sono diventati irrilevanti.
Per esempio, il corpo è cambiato moltissimo. È così pieno di
sostanze chimiche che nessun metodo tradizionale può aiutarlo.
Adesso tutto l'ambiente è artificiale: l'aria, l'acqua, la società,
le condizioni di vita. Nulla è naturale. Nasci nell'artificialità,
ti sviluppi al suo interno. Quindi i metodi tradizionali al giorno
d'oggi si dimostreranno dannosi. Dovranno essere trasformati in
relazione alla situazione moderna.
Un'altra cosa: la qualità della mente è cambiata in modo radicale.
Ai tempi di Patanjali [il più famoso commentatore dello yoga], il
centro della personalità umana non era il cervello, ma il cuore.
Ancora prima di allora, non era nemmeno il cuore. Il centro era più
in basso, vicino all'ombelico. Ora si è spostato ancora più
lontano dall'ombelico: il centro è il cervello. Ecco perché
insegnamenti come quelli di Krishnamurti sono diventati attraenti:
non occorre alcun metodo, alcuna tecnica - occorre solo
comprensione. Ma se si tratta solo di una comprensione verbale,
intellettuale, non cambia nulla, nulla si trasforma. Diventa solo un
ammucchiare nozioni.
Io uso metodi caotici piuttosto che sistematici, perché un metodo
caotico è di grande aiuto nello spostare il centro dal cervello
verso il basso. Il centro non può essere spostato verso il basso
grazie ai metodi sistematici, perché la sistematizzazione è lavoro
mentale. Con un metodo sistematico, il cervello verrà rafforzato
ancora di più, gli verrà data ulteriore energia. Con i metodi
caotici, il cervello viene annullato: non ha nulla da fare. Il
metodo è così caotico che il centro viene spostato automaticamente
dal cervello al cuore. Se fai il mio metodo di meditazione Dinamica
con vigore, in modo caotico, non sistematico, il tuo centro si
sposterà al cuore. Allora avviene la catarsi.
La catarsi è necessaria perché il tuo cuore è molto represso, e
la causa di questo è il cervello. Il cervello ha conquistato tanta
parte del tuo essere che ora ti domina. Non c'è posto per il cuore,
e così i desideri profondi del cuore vengono repressi. Non hai mai
riso con tutto il cuore, non hai mai vissuto con tutto il cuore, non
hai mai fatto nulla con tutto il cuore. Il cervello si intromette
sempre per sistematizzare, per rendere tutto matematico, e il cuore
viene represso. Per questo all'inizio è necessario un metodo
caotico per spostare il centro della consapevolezza dal cervello
verso il cuore.
A quel punto ci vuole la catarsi per alleggerire il cuore del suo
fardello, per buttar fuori le repressioni, per far sì che il cuore
si apra. Se il cuore diventa leggero, se riesce a scaricarsi, il
centro della consapevolezza viene spinto ancora più in basso:
arriva all'ombelico. L'ombelico è la fonte della vitalità, la
sorgente originaria da cui deriva ogni altra cosa: corpo, mente e
tutto quanto.
Dietro a questo metodo caotico c'è grande riflessione. Una
metodologia sistematica adesso non può essere di aiuto, perché il
cervello ne farà un altro dei suoi strumenti. Né possono aiutare i
canti sacri, i mantra - il cuore è così oppresso che non può
fiorire in un vero canto. La consapevolezza deve essere risospinta
verso la sorgente, verso le radici. Solo allora c'è una possibilità
di trasformazione. Quindi uso i metodi caotici per spingere la
consapevolezza dal cervello verso il basso.
Quando sei nel caos, il cervello smette di funzionare. Ad esempio,
se guidi la macchina e improvvisamente qualcuno sbuca davanti a te,
reagisci in modo così repentino che non può essere opera del
cervello. Il cervello ha bisogno di tempo. Deve pensare cosa fare e
cosa non fare. Quando c'è il rischio di un incidente e freni di
colpo, provi una sensazione vicino all'ombelico, come se fosse lo
stomaco a reagire. La tua consapevolezza è stata sospinta verso
l'ombelico a causa dell'incidente. Se si potesse prevedere
l'incidente in anticipo, il cervello sarebbe in grado di rispondere.
Ma quando sei in un incidente, accade qualcosa di misterioso: noti
che la consapevolezza si è spostata verso l'ombelico.
Se chiedi a un monaco Zen: "Con che cosa pensi?", lui si
mette la mano sulla pancia. Quando gli occidentali sono entrati per
la prima volta in contatto con i monaci giapponesi, faticavano a
capire. "Che sciocchezza! Come puoi pensare con la
pancia."
Ma la risposta Zen è significativa. La consapevolezza può usare
qualsiasi centro del corpo, e il centro che è più vicino alla sua
sorgente originaria è l'ombelico. Il cervello è il più lontano,
quindi, se l'energia vitale si sposta verso l'esterno, il centro
della consapevolezza diventa il cervello. Ma se l'energia vitale si
sposta verso l'interno, alla fine l'ombelico diventerà il centro.
I metodi caotici sono necessari per spostare la consapevolezza verso
le sue radici, perché solo dalle radici la trasformazione è
possibile. Altrimenti continui solo a verbalizzare, e non c'è
trasformazione. Non basta sapere cos'è giusto. Devi trasformare le
radici, altrimenti non cambierai.
Quando una persona sa qual è la cosa giusta ma non può far niente
al riguardo, le sue tensioni si raddoppiano. Comprende, ma non può
farci nulla. La comprensione ha senso solo se arriva dall'ombelico,
dalle radici. La comprensione che viene dal cervello non ti
trasforma.
Ciò che è supremo non può essere conosciuto tramite il cervello,
perché quando operi con il cervello sei in conflitto con le radici
da cui provieni. Tutto il tuo problema è che ti sei allontanato
dall'ombelico. Sei arrivato alla vita attraverso l'ombelico e
morirai attraverso di esso. È necessario tornare alle radici. Ma il
ritorno è difficile, arduo.
I metodi tradizionali hanno un certo fascino perché sono antichi e
ci sono tante persone che nel passato si sono realizzate grazie ad
essi. Sono forse diventati irrilevanti per noi, ma non lo erano per
Buddha, Mahavira, Patanjali o Krishna. Erano significativi, erano di
aiuto. I vecchi metodi possono essere ora privi di senso, ma per il
fatto che Buddha si è realizzato grazie ad essi, hanno un certo
fascino. Il tradizionalista pensa: "Se Buddha si è realizzato
con questi metodi, perché non posso farlo anch'io?".
Ma ora ci troviamo in una situazione completamente diversa.
L'ambiente nel suo complesso e tutta la sfera dei pensieri, sono
cambiati. Ogni metodo è in relazione armonica con una situazione
particolare, con una mente particolare, con un particolare tipo di
uomo. Il fatto che i vecchi metodi non funzionano, non vuol dire che
i metodi siano inutili. Vuol dire solo che i metodi stessi devono
subire un cambiamento.
Osho:
The Psychology of the Esoteric, #4
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