Per
un persona ignorante non è arduo riconoscere di essere ignorante:
non ha nulla da perdere; ma la persona istruita non può ammettere
di essere ignorante: ha moltissimo da perdere. Il vero sciocco è la
persona che sa tante cose. La persona ignorante è innocente; sa di
non sapere e, proprio perché sa di non sapere, sa di essere
ignorante, ha già fatto il primo passo verso la saggezza.
Sapendo di non sapere, può iniziare a investigare, e la sua ricerca
sarà pura, senza preconcetti. La sua ricerca non avrà conclusioni
precostituite; non dipenderà dal suo essere cristiano, mussulmano o
indù. Egli sarà solo un ricercatore, puro. La sua ricerca non
nascerà da risposte preconfezionate, ma direttamente dal cuore.
La sua ricerca non sarà un risultato di ciò che conosce già; sarà
una ricerca esistenziale, intrapresa perché per lui è una
questione di vita o di morte. Vuole sapere, ecco perché va alla
ricerca. Sa di non sapere, ecco il motivo della sua indagine che
acquista per questo una sua bellezza. Non è uno sciocco, è solo
ignorante. Il vero sciocco è colui che pensa di sapere quando
invece non sa nulla".
Dhammapada:
The Way of the Buddha, Volume 2, Nr. 7
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