Un uomo d'affari può essere un meditatore ?

 

Bisogna pure fare qualcosa nella vita. Qualcuno è un falegname e qualcuno è un re, qualcuno è un uomo d'affari e qualcuno è un guerriero. Sono tutti modi di guadagnarsi la vita, di procacciarsi il pane, un tetto. Non possono cambiare il tuo essere interiore. Che tu sia un guerriero o un uomo d'affari non fa differenza: uno ha scelto un modo di guadagnarsi da vivere e l'altro ne ha scelto uno diverso.

La meditazione è vita, non sopravvivenza. Non ha nulla a che fare con ciò che fai; ha tutto a che fare con chi sei. È vero però che il business non dovrebbe entrare all'interno del tuo essere. Se anche il tuo essere pensa agli affari, ti sarà difficile meditare e impossibile essere un sannyasin... perché se il tuo essere pensa agli affari, sei troppo calcolatore. E una persona calcolatrice è una persona vigliacca: pensa troppo, quindi non può mai decidersi a fare il salto. Non è possibile usare l'astuzia a livello dell'essere.

In realtà, l'astuzia non è vera intelligenza, ne è anzi un sostituto molto povero. Le persone che non sono intelligenti, imparano a essere furbe. Chi è intelligente non ha bisogno di essere furbo; è innocente, non deve essere astuto. Opera a partire da uno stato di non-sapere. Se sei un uomo d'affari, va benissimo. Se Gesù è riuscito a diventare un meditatore e un sannyasin, e alla fine un cristo, un buddha... ed era il figlio di un falegname, aiutava suo padre a portare la legna, a tagliare la legna. Se il figlio di un falegname può diventare un buddha, perché tu no?

Osho: The Dhammapada: The Way of the Buddha, Vol 6, #4

 

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