Contro
la società, usa la mente. La mente è il mezzo perfetto per
rimanere indipendenti, per rimanere vigili, all’erta. Va bene per
combattere ma non per amare. Quindi, quando serve combattere, quando
serve affermare la propria libertà, usa la mente; il cuore in
questo caso non servirà. Il cuore non sa come combattere.
Ma il contesto è completamente diverso, e io chiamo consapevole
quella persona che sa usare le sue capacità nel giusto contesto e
non confonde una cosa con l’altra. Gli occhi servono per vedere
– non puoi sentire attraverso di essi. E le orecchie servono per
sentire – non puoi vedere attraverso di esse. Quindi usali quando
servono, ma non lasciare che si ostacolino a vicenda.
La mente è uno strumento splendido. Dev’essere ben affilato,
ricordandosi però delle sue limitazioni. Dovrebbe rimanere un
servitore del cuore. Nel momento in cui diventa il padrone, il cuore
muore. Il cuore non può esistere in schiavitù.
Quindi non c’è nessuna contraddizione in ciò che ho detto –
sono solo due contesti diversi. E la tua consapevolezza è diversa
da entrambi, quindi una persona consapevole può usare il cuore
quando serve, può usare la mente quando serve, può far tacere
entrambi quando vuol essere in un assoluto stato di nirvana, in cui
non servono né la mente né il cuore. Quando vuol essere
semplicemente se stessa, nessuno dei due è necessario.
Se sei tu a governare i tuoi strumenti, non c’è alcun problema.
Se hai un flauto e io ti chiedo: “Puoi smettere di suonare per
qualche istante – voglio parlarti” e tu rispondi: “No, non
posso farlo; il flauto non vuole fermarsi”, cosa si dovrà pensare
di te? Che sei matto. Il flauto non vuole fermarsi? Allora non sei
tu che suoni il flauto, è il flauto che suona te. Quando vuoi
fermare la mente, devi solo dire: “Stop” – e si deve fermare.
Se si muove anche solo un po’, vuol dire che occorre urgentemente
fare qualcosa. È una situazione pericolosa: il servo sta cercando
di essere il padrone. Il servo dovrebbe essere servo e il padrone
padrone. Al di là di entrambi c’è il tuo essre che non è né
servo né padrone… semplicemente esiste. Quell’”essenza” è
l’obiettivo di ogni meditazione.
Osho:
The Path of the Mystic, #37