Dipende.
Dipende da come le definisci. Per me, la mente è quella parte che
ti è stata data dall’esterno. Non è tua. Mente vuol dire ciò
che è stato preso in prestito, mente vuol dire ciò che è stato
coltivato, mente vuol dire ciò che la società ha introdotto dentro
di te. Non è te. La consapevolezza è la tua natura; la mente è
solo la circonferenza creata dalla società che ti circonda, dalla
cultura, dall’educazione.
Mente è condizionamento. Puoi avere una mente indù, ma non puoi
avere una consapevolezza indù. Puoi avere una mente cristiana, ma
non una consapevolezza cristiana. La consapevolezza è una sola; non
è divisibile. Le menti sono tante perché le società sono tante;
le culture, le religioni sono tante. Ogni cultura, ogni società,
crea una mente diversa. La mente è un prodotto della società. E se
la mente non viene dissolta, non puoi andare dentro; non puoi sapere
qual è la tua vera natura, qual è la tua esistenza autentica, qual
è la tua consapevolezza.
Entrare nella meditazione è una lotta contro la mente. La mente non
è mai meditativa, mai silenziosa, quindi parlare di ‘una mente
silenziosa’ non ha senso, è assurdo. È come dire ‘una malattia
sana’. Non ha alcun senso. Come può esserci una malattia sana? La
malattia è malattia, e la salute e l’assenza della malattia.
Non esiste nulla di simile a una mente silenziosa. Quando c’è il
silenzio, non c’è mente. Quando c’è la mente, non c’è
silenzio. La mente come tale è il fattore di disturbo, la malattia.
La meditazione è lo stato di non-mente. Non lo stato di una mente
sana, di una mente concentrata, no, niente affatto. La meditazione
è lo stato di non-mente: quando dentro di te non c’è la
società, non c’è il condizionamento. Ci sei solo tu, in tutta la
purezza della tua consapevolezza.
Nello Zen dicono: Scopri il tuo volto originale. Il volto che usi
non è quello originale: è coltivato. Non è il tuo volto; è solo
una facciata, solo un espediente. Hai tanti volti; ogni istante
cambi il tuo volto. Continui a cambiare. Questo cambiamento è
diventato così automatico che ora non lo noti nemmeno, non te ne
accorgi nemmeno.
Quando incontri il tuo servitore hai un volto diverso da quando
incontri il tuo capo. Se il servo è seduto alla tua sinistra e il
capo alla tua destra, avrai due volti. Il lato sinistro sarà per il
servo e quello destro per il capo. Sei due persone allo stesso
tempo. Come puoi avere lo stesso volto per il servo? Un occhio avrà
una certa qualità, un certo sguardo. L’altro occhio avrà una
qualità diversa e un altro sguardo. Il secondo è per il capo e il
primo per il servo. Questo fatto è diventato così automatico,
così meccanico, – quasi come fossi un robot – che continui a
cambiare volto, hai tanti volti, ma nessuno di questi è quello
originale.
Nello Zen dicono: Scopri il tuo volto originale, il volto che avevi
prima di nascere, o il volto che avrai dopo la morte. Qual è questo
volto originale? Il volto originale è la tua consapevolezza. Tutti
gli altri volti nascono dalla mente.
Ricordati che non hai una sola mente; hai una molteplicità di
menti. Dimentica il concetto che tutti hanno una sola mente. Non è
così, hai tante menti: una folla, una pluralità di menti – sei
polipsichico. Di mattina hai una mente e di pomeriggio ne avrai una
diversa e di sera un’altra ancora. In ogni singolo istante avrai
una mente diversa.
La mente è un flusso: scorre come un fiume, cambia e si trasforma.
La consapevolezza è una, eterna. Non è diversa dalla sera alla
mattina. Non è diversa quando nasci e quando muori. È unica e
identica, eterna. La mente è un flusso. Un bambino ha una mente
infantile, un vecchio una mente vecchia; tuttavia bambino e vecchio
hanno la stessa consapevolezza, che non è né infantile, né
vecchia. Non può esserlo.
La mente opera nella dimensione del tempo mentre la consapevolezza
vive in uno stato senza tempo. Non sono la stessa cosa, ma noi siamo
identificati con la mente. Continuiamo a insistere, dicendo: “La
mia mente. Penso in questo modo. Questo è il mio pensiero. Questa
è la mia ideologia”. A causa di questa identificazione con la
mente, non comprendi chi sei veramente.
Dissolvi questi legami con la mente. Ricorda che la mente non è tua
– ti è stata data da altri: i genitori, la società,
l’università. Ti è stata data. Ora gettala via. Resta solo con
la consapevolezza di essere – una consapevolezza pura, innocente.
È così che si passa dalla mente alla meditazione. È così che ci
si allontana dalla società, si passa dall’esterno all’interno.
È così che si va dal mondo creato dall’uomo – il maya –
all’esistenza, la verità universale.
Osho:
The New Alchemy: To Turn You On, #10