L’idea
che l’umanità, all’inizio del 2000 e al passaggio dall’era
astrologica dei Pesci a quella dell’Acquario, sia entrato in
un nuovo periodo che sarà contrassegnato da profondi e radicali
mutamenti in tutti i settori della vita, si sta diffondendo
rapidamente e ha dato origine a una nuova corrente di pensiero che
abbraccia tutti i settori della vita.
Questa
corrente, definita "Il movimento che non ha nome"
in un articolo-manifesto pubblicato nel 1976, e’ nota oggi con il
nome di New Age e ha come ipotesi di fondo il
raggiungimento di una trasformazione sociale come conseguenza di una
trasformazione personale che si può attuare attraverso innovative
tecniche di sviluppo della potenzialità umana e l’uso di nuove
terapie alternative. Particolare attenzione è rivolta
all’ecologia, non a quella intesa come rispetto dell’ambiente,
ma a una ecologia fondata sul principio che tutta la Terra è una
realtà vivente e, di conseguenza, quanto vi fa parte è dotato di
una propria vita. Anche i minerali e i cristalli sono quindi da
considerarsi "vivi" e, fra le varie terapie alternative,
si parla oggi di "cristalloterapia", basata sui presunti
poteri dei cristalli i quali, potenziando la struttura energetica
umana, aiuterebbero a superare molti mali dovuti alle disarmonie
energetiche dei vari "corpi sottili" di cui è formato il
nostro corpo fisico.
Il
mio solo desiderio è fare due chiacchiere su minerali
e cristalli ; non è assolutamente mia intenzione fare "cristalloterapia"anche
se non tralascerò di accennare alle loro possibili proprietà
curative cercando però sempre di conciliare la fantasia con la
realtà, la conoscenza empirica con quella scientifica, la cultura
orientale con quella occidentale.
Queste
pagine sono il risultato di interessi e di esperienze personali e
del desiderio di rendere omaggio al misterioso e splendido mondo dei
minerali a cui mi sono avvicinata con crescente ammirazione e amore
e sono rivolte a quanti si sentono attratti dalle
"pietre", dalla loro bellezza, dalla loro luce, dai loro
colori, a quanti desiderano ornarsene o collezionarle e anche a
quanti considerano questi "frammenti di eternità"
portatori di particolari energie protettive.
Per
comprendere meglio le modalità di azione dei cristalli è
necessario porsi queste domande:
CHE
COSA SONO I MINERALI ?
CHE COSA SONO I CRISTALLI ?
DOVE E COME SI SONO SI SONO FORMATI ?
Ma
prima di rispondere a queste domande e di intraprendere
l’affascinante viaggio nel regno dei minerali è necessario
chiarire alcuni semplici concetti di base.
Tutto
ciò che ci circonda e che possiamo percepire con i nostri sensi si
definisce materia.
Materia è tutto ciò che esiste al mondo e ha ,quasi sempre, forme
particolari per cui un banco, un libro, una penna sono parti di
materia ossia corpi. Se osserviamo bene alcuni
corpi, per esempio un semplice bicchiere o una matita ci rendiamo
conto che il bicchiere è fatto di vetro, mentre la matita è fatta
di grafite.Queste materie di cui sono formati i corpi e che hanno
caratteri specifici si dicono sostanze.
Le
caratteristiche della materia sono: volume, massa,
peso,pressione,calore,energia.
La
materia si presenta allo stato solido, allo stato liquido e allo
stato aeriforme (gas e vapore)
Un
libro, una penna, un gioiello sono corpi solidi:
essi hanno forma e volume proprio.
L'acqua, l'olio sono corpi liquidi: hanno volume proprio, ma non
forma. Essi acquistano la forma del recipiente che li contiene.
I gas e i vapori sono areiformi e non hanno forma e volume propri.
L'ossigeno e l'idrogeno sono gas, i vapori si ottengono riscaldando
liquidi o solidi.
Nei
corpi, anche in quelli che sembrano più compatti come il ferro e il
piombo, vi sono spazi piccolissimi. Si dice quindi che la materia è
discontinua e le particelle che le formano sono
tenute insieme da una forza detta "forza di
coesione" che è massima nei solidi per cui le
particelle hanno una posizione fissa e sono ordinate nello spazio
secondo modelli prestabiliti.
Nei liquidi la forza di coesione è minore e le particelle hanno una
certa libertà di movimento e negli aeriformi la forza di coesione
è quasi inesistente e le particelle tendono ad allontanarsi le une
dalle altre.
Tutte
le sostanze possono quindi trasformarsi da uno stato fisico
all'altro per riscaldamento o per sottrazione di calore
I
cambiamenti di stato fanno parte di quel gruppo di fenomeni che si
definiscono fenomeni fisici cioè fenomeni nei
quali non avviene una trasformazione di materia da una sostanza
all'altra.
Si chiamano invece fenomeni chimici quelli nei
quali avviene una trasformazione di materia (per esempio: riscaldare
lo zucchero)
Due
importanti proprietà della materia sono Peso e Massa
Se con un dinamometro misuriamo il peso di un litro di acqua, si
riscontra che
1
litro di acqua pesa
a Roma
|
all'Equatore
|
al Polo
|
1000
grammi
|
997 grammi
|
1002
grammi
|
Questa differenza si spiega tenendo presente che il peso
è la forza con la quale la terra attrae un corpo. II peso di uno
stesso corpo è una grandezza variabile e aumenta dall'Equatore
verso i Poli cioè con la latitudine (questo avviene perchè la
Terra è leggermente schiacciata ai Poli e quindi la forza
di gravità è maggiore)
Eppure questo litro di acqua è formata sempre dalla stessa quantità
di materia sia che esso venga pesato a Roma che ai Poli.
La
quantità di materia di cui è formato un corpo è invariabile ed
indipendente dal luogo e si chiama massa e
si calcola con la bilancia. Normalmente noi identifichiamo,
anche se in modo errato, il peso con la massa.
Tutta
la materia, cioè tutto ciò che vediamo, tocchiamo, gustiamo, tutto
ciò che occupa uno spazio è formato di miliardi e miliardi di
particelle invisibili: le molecole che conservano
inalterate tutte le proprietà della sostanza stessa. La molecola è,
a sua volta, formata di particelle ancora più piccole; gli
atomi
"Non
esistono che gli atomi e lo spazio.Tutto il resto è opinione"
Democrito.
L’atomo
Il
primo a parlare di particelle piccolissime che formavano
l’Universo fu il filosofo greco Democrito di Abdera (V-IV secolo
a.C.). Egli chiamò queste particelle "atomi"
dal greco atomos che significa indivisibile.
Questi
erano considerati di dimensioni e forma fisica differenti, immersi
in uno spazio vuoto e dal loro movimento derivavano tutte le cose.
La stessa sostanza dell’anima era costituita dagli atomi più
sottili, più leggeri. Essi, secondo Democrito, cercavano di
sfuggire dal corpo, ma il respiro ne rinnovava il numero.
Alcuni
vecchi modelli atomici
La
più antica teoria atomica risale agli atomisti greci e latini.
Secondo questa teoria tutte le cose materiali sono fatte di atomi,
diversi per forma e dimensioni e in incessante movimento nello
spazio vuoto.
Nel
1804 Dalton formulò la prima teoria atomica
moderna che si basava tuttavia ancora sul concetto di indivisibilità
dell’atomo. Solamente nel 1913 con il modello di
Rutherford-Bohr si comincia ad avere una visione
dell’atomo più vicina a quella attuale.
Nel
1924 con l'atomo di de Broglie l'elettrone non è
più una particella e nel 1932 il nucleo dell'atomo
è costituito da neutroni e protoni
L’atomo
di un qualsiasi elemento chimico è costituito di molte particelle
di cui le più importanti sono i protoni, i neutroni e gli elettroni
Nel
1947 Yukawa dimostrò che protoni e neutroni sono
uniti da altre particelle : i mesoni in continuo
scambio fra essi
Successivamente
è stato scoperto che i protoni sono composti da particelle: i
quark legati da gluoni che hanno lo stesso
ruolo dei mesoni nel nucleo, ma i quark non sono le ultime
particelle costituenti il nucleo dell'atomo.
|
|
nucleo
con
mesoni
|
nucleo
con
quark e gluoni
|
Protoni. neutroni e elettroni sono comunque i mattoni fondamentali
di cui è formato tutto ciò che cade sotto la nostra esperienza:pianeti,
stelle, animali, piante, pietre e… anche noi
siamo formati di queste particelle.
Per
meglio renderci conto di come sono disposti protoni, neutroni,
elettroni, ci soffermeremo su un vecchio modello atomico molto
semplice: il Modello di atomo planetario, così
definito per analogia con il Sistema Solare.
Come
si può vedere dalla figura, che rappresenta un atomo di ossigeno,
protoni e neutroni sono concentrati nel nucleo intorno al quale
ruotano gli elettroni, lungo orbite ellittiche, con una velocità
tale da vincere la forza di attrazione esercitata dal nucleo.
Questo
modello non ci dice però nulla della reale disposizione degli
elettroni intorno al nucleo e, poiché le proprietà degli atomi
dipendono dalla disposizione degli elettroni, è
necessario fare riferimento ad un modello più completo: il modello
a gusci.
Secondo
questo modello, tutti gli elettroni cui compete uno stesso livello
energetico si trovano, più o meno, alla stessa distanza dal nucleo
individuando, in tal modo, zone che sono indicate come gusci.
Il numero di elettroni in ciascun guscio è regolato da particolari
e complesse leggi.
Nella
fisica moderna l’elettrone non è più visto come una particella
materiale localizzata nel tempo e nello spazio, ma come una
particella senza chiari limiti spaziali per cui non è definibile la
sua esatta posizione e, per questo motivo, il modello atomico a
gusci è stato ulteriormente perfezionato.
Penso
tuttavia che sia sufficiente il riferimento al modello a
gusci.
Questo
modello atomico mette in evidenza che il comportamento
chimico degli atomi non dipende da tutti gli elettroni, ma solo da
quelli che occupano l’ultimo guscio, il più distante dal nucleo
(gli elettroni esterni). Questi elettroni sono
responsabili dei vari legami fra atomi e sono suscettibili, se
eccitati, non solo di spostamenti nell’ambito del guscio ma anche
di spostamenti da un atomo ad un altro.
Complessivamente
il numero di elettroni è uguale al numero dei protoni per cui
l’atomo risulta elettricamente neutro ma, se per motivi di varia
natura, meccanica, termica, luminosa gli elettroni più esterni
vengono ceduti o acquistati, l’atomo passa dallo stato neutro ad
uno stato dotato di carica positiva (se cede elettroni) o di carica
negativa (se acquista elettroni) trasformandosi in "ione."
Minerogenesi
…Al
momento della sua formazione la Terra era molto diversa da come la
conosciamo. Probabilmente era una sfera incandescente costituita da
materiale allo stato fuso, il magma, mantenuto tale
dal calore sprigionato dagli elementi radioattivi molto più
abbondanti di oggi.
Se
volgiamo lo sguardo intorno a noi, quasi ovunque vediamo rocce. Esse
sono aggregati di minerali e sono molto diverse le une dalle altre
per composizione e per origine.
Per conoscere i minerali quindi è molto importante conoscere gli
ambienti in cui le rocce si sono formate e in cui continuano a
formarsi. Le rocce possono essere classificate, in base agli
ambienti di formazione in:
rocce
ignee o eruttive
rocce
sedimentarie
rocce
metamorfiche
Le
rocce ignee possono distinguersi in intrusive ed effusive.
Rocce
ignee intrusive
Queste
rocce si sono formate e si formano per raffreddamento e successiva
solidificazione del magma, materiale che si trova
allo stato fuso a oltre 20 km di profondità nella crosta terrestre
e ricco di elementi come silicio, alluminio, calcio, magnesio,
sodio, ferro. Il magma giunge a temperatura inferiore nel suo
movimento di risalita, durante il quale penetra in fenditure della
crosta terrestre.
Il
processo di formazione delle rocce è dunque caratterizzato da un
lento raffreddamento del magma che conserva a lungo gas e vapore
acqueo: si formano in tal modo cristalli ben visibili, talora
splendidi e rari.
Esistono
tre periodi di formazione:
Nel
primo periodo la temperatura si aggira intorno ai
1300° e i minerali che si formano in questa fase sono quasi tutti
silicati. In questo periodo si formano alcuni giacimenti speciali
come i giacimenti di magnetite.
Nel
secondo periodo, intorno ai 600°, l’azione dei
componenti chimici del magma allo stato di vapore diventa
prevalente.
In questo periodo si formano berillo, topazio, tormalina,
spodumene, miche, fluorite… L’interesse per i minerali
che si formano in questa fase dipende non solo dalla loro varietà,
ma anche dal fatto che si trovano in cristalli ben sviluppati e di
notevoli dimensioni.
La
giacitura più diffusa è quella dei filoni pegmatitici e delle
druse. I primi rappresentano il riempimento di spaccature da parte
del magma molto meno denso rispetto a quello del periodo precedente.
Le druse, invece, sono cavità nella roccia le cui pareti sono
tappezzate da cristalli analoghi a quelli dei filoni.
Nel
terzo periodo il magma si presenta allo stato liquido con
abbondanza di acqua allo stato di vapore e la temperatura è intorno
ai 350°. La composizione chimica di questa soluzione non è
costante perché molti dei cristalli formati precedentemente si
sciolgono e tornano in circolo. La soluzione si insinua nelle
spaccature della roccia già consolidata e vi deposita le sostanze
in essa disciolte.
Si
formano così i filoni di origine idrotermale ove è possibile
trovare adularia, quarzo, opale, calcedonio, calcite,
rodocrosite, ematite, pirite, fluorite. In questo periodo
è possibile la formazione di giacimenti speciali di oro.
Il
processo di formazione delle rocce intrusive si completa in milioni
di anni: queste rocce raggiungono successivamente la superficie ad
opera dei movimenti della crosta terrestre.
Rocce
ignee effusive
Queste
rocce si formano in seguito all’attività vulcanica. Il
processo di raffreddamento del magma effusivo (lava) è molto rapido
e avviene sotto una pressione che è quella atmosferica.
La bassa pressione favorisce l’allontanamento delle sostanze
volatili e si formano rocce microcristalline o addirittura vetrose.
Nelle rocce effusive il passaggio dallo stato fluido a quello solido
avviene in qualche anno ma, a volte, anche nel giro di ore.
Rocce
sedimentarie
Si
sono formate e si formano esclusivamente alla superficie terrestre
per deposito di frammenti di rocce disgregate da agenti atmosferici
o per deposito chimico (precipitazione di sali da soluzioni acquose
per effetto di evaporazione.) Sono rocce stratificate, costituite
cioè da strati sovrapposti.
Rocce
metamorfiche
Le
rocce metamorfiche sono invece rocce che in origine erano di natura
ignea, sedimentaria o già metamorfica e che hanno successivamente
subito una profonda trasformazione per azione del calore,di forti
pressioni o per reazioni chimiche.
Il
metamorfismo può essere :
a)
metamorfismo di contatto dovuto all'alterazione del
magma che viene a contatto con rocce già consolidate ed è evidente
nelle rocce calcaree e dolomitiche. Fra i minerali di contatto
anortite, anfiboli, biotite.
b)
metamorfismo di carico che si verifica su rocce
superficiali che, sprofondando, subiscono un mutamento per effetto
dell'aumento della pressione.
c)
metamorfismo per assimilazione che si verifica per
assimilazione da parte del magma di elementi di rocce incassanti con
formazione di altre rocce. Nel Vesuvio, ad esempio, il magma
trachitico si è arricchito di ossido di calcio e magnesio
provocando una reazione fra questi e la silice ma non essendoci
anidride silicica sufficiente per formarsi l'ortoclasio si è
formato la leucite.
I
minerali si possono anche formare per successiva alterazione
meccanica e chimica delle rocce già formate
L'alterazione
meccanica porta alla
frantumazione dellar roccia e questa disgregazione può prodursi per
continue e rapide variazioni di temperatura o per azione del gelo e
del disgelo dell'acqua penetrata nelle fessure delle rocce perchè
l'acqua gelando si dilata o per lo sfregamento dei materiali
trascinati dal vento o dalle acque. Anche le radici delle piante,
crescendo nelle fessure delle rocce, contribuiscono a frammentarle.
La
diagenesi, insieme
delle modificazioni che subiscono i sedimenti alla superficie
terrestre, è importante nel processo di minerogenesi perchè le
sostanze disciolte e depositate danno luogo a concrezioni notevoli
per la forma dei cristalli.
Quando, per evaporazione del solvente o per diminuzione della
temperatura, le sostanze disciolte precipitano il deposito avviene
intorno al nucleo dei granuli maggiori che non possono essere
completamente disciolti. In questo modo il numero dei granuli
diminuisce ma aumenta la loro dimensione e ne consegue la
cementazione del sedimento perchè la nuova sostanza deposta agisce
da legante fra i granuli.
Talora la sostanza cementante non proviene dal sedimento stesso ma
viene introdotta nella roccia da acque di infiltrazione. Le sostanze
cementanti più comuni sono calcite, gesso, silice, argilla.
Alla
descrizione scientifica della formazione dei diversi tipi di rocce
è interessante affiancare una antica descrizione sulla genesi delle
pietre preziose risalente a Santa Ildegarda.
Ildegarda
nacque nel 1098 a Bingen da nobile famiglia. All’età di 16 anni
entrò in una comunità di monache benedettine di cui divenne
badessa nel 1136. Sebbene nel Medio Evo alle donne fosse precluso lo
studio delle scienze, Ildegarda possedeva notevoli conoscenze di
medicina e di fisica. Scrisse molti libri fra cui il "Liber
subtilitatum" (il libro delle Scienze Naturali) nel
quale parla dell’origine di alcune pietre preziose.
Secondo
Ildegarda: "Le pietre preziose provengono
dall’oriente e dalle regioni particolarmente calde. Ivi le
montagne traggono dal Sole il calore e il fuoco e i fiumi sono
sempre in ebollizione. Dove l’acqua lambisce le montagne che si
innalzano infuocate, queste espellono una sorte di schiuma che poi
si solidifica e si stacca. A seconda della temperatura raggiunta
durante l’essiccazione esse acquistano i loro colori e le loro
proprietà […].
Le pietre preziose derivano quindi dall’acqua e dal fuoco […] e
sono adatte in vario modo al bene, all’onestà e all’utilità."
Questa
descrizione, anche se non accettabile scientificamente, risulta, a
mio parere, interessante dal punto di vista storico e simbolico.
Il
mondo dei minerali abbraccia tutta la materia che forma il nostro
pianeta ma, per stabilire quali corpi siano minerali, occorre
mettere in evidenza alcune proprietà generali che ci permettono di
identificarli.
Quando
è nato il termine Minerale? Gli studiosi ritengono
che questo termine risalga alle popolazioni celtiche, ma
solamente nel 1270 compare un
libro dal titolo "De Mineralibus" ad opera del teologo e
naturalista Alberto Magno che però definisce
minerali le pietre di qualsiasi genere. Oggi non è più così.
Se
esaminiamo da vicino, o meglio con una lente di ingrandimento, del
grosso sale da cucina notiamo che i granuli non sono arrotondati, ma
mostrano spigoli vivi e sezioni quadrate.
Se
lo maciniamo e lo osserviamo di nuovo al microscopio possiamo notare
che ogni granello ha sempre sezione quadrata e spigoli vivi. Se
potessimo spingere il processo di macerazione all'estremo otterremmo
degli atomi che non sono disposti a caso, ma formano una specie di
gabbia cubica nella quale la loro disposizione non è caotica, ma
perfettamente ordinata.
Il
cloruro di sodio (NaCl) o comune sale è quindi formato da atomi di
sodio(Na) e da atomi di cloro (Cl) disposti in modo da formare una
impalcatura tridimensionale detto "reticolo
cristallino" dove si distinguono i seguenti elementi:
1)
Nodi: centri di equilibrio intorno a cui gli atomi
e gli ioni vibrano
2)
Filari: successione di nodi lungo una retta
3)
Piani reticolati: piani determinati da due sistemi
complanari di filari paralleli
La
figura rappresenta la cella elementare del cloruro di sodio o del
salgemma che è il corrispondente naturale del sale da cucina.
In questa cella elementare sono visibili ai vertici del cubo in
rosso gli atomi del sodio e in blu gli atomi di cloro ed è facile
individuare i nodi, i filari e i piani reticolati
La
più piccola parte del reticolo con tutte le proprietà del reticolo
stesso e che forma una unità che non si può ulteriormente
suddividere senza distruggere il reticolo è la "cella
elementare" che in questo caso ha forma cubica.
In
base a queste caratteristiche esistono 14 tipi di celle elementari
dette reticoli elementari di Bravais di cui i
seguenti sette sono i fondamentali:
1)
Sistema monoclino in cui la cella è un prisma
obliquo a base rettangolare (ortoclasio, gesso).
2)
Sistema triclino in cui la cella è un prisma
obliquangolo cioè con tre spigoli che formano fra loro angoli
diversi.(albite)
3)
Sistema rombico in cui la cella è un prisma retto
a base rettangolare.(zolfo, baritina, olivina)
4)
Sistema trigonale (che alcuni studiosi considerano
parte del sistema esagonale) la cui la cella
romboedrica si può immaginare derivata da un cubo per stiramento
lungo una delle diagonali (lo splendido dioptasio)
5)
Sistema tetragonale in cui la cella elementare è
un prisma retto a base quadrata.(rutilo, zircone)
6)
Sistema esagonale la cui cella è un prisma retto a
base esagonale(berillo, apatite,calcite).
7)
Sistema monometrico la cui cella è un
cubo.(galena,diamante)
Simmetria
nei cristalli
Quando
ci si trova di fronte ad un cristallo non comune è spontaneo
domandarsi: che cosa è? Se il campione si trova in
un museo o in un negozio di minerali, la risposta è davanti a noi
scritta su un cartoncino dove generalmente sono indicati il nome, la
località di ritrovamento e spesso anche la formula chimica del
misterioso cristallo.Per molti di essi , inoltre, non abbiamo alcun
dubbio ma la identificazione della maggior parte dei cristalli è
molto complessa e viene eseguita da esperti in laboratori
perfettamente attrezzati. Per una loro esatta identificazione è
molto importante l'insieme degli elementi di simmetria
che sono
Piano
di simmetria che
divide il cristallo in due metà specularmente simmetriche;
consideriamo, ad esempio, il corpo umano. In noi vi è un
piano che divide la parte destra da quella sinistra Questo piano
funziona come uno specchio perchè una metà è l'immagine speculare
dell'altra. Questo piano è un piano di simmetria.
Asse
di simmetria ossia
una linea retta che passa per il centro del cristallo. La rotazione
del cristallo intorno a questo asse permette di ottenere la medesima
figura di partenza dopo un giro di 360°/n dove n=2,3,4,6 (asse
binario, ternario, quaternario, senario)
Centro
di simmetria: ad ogni
faccia del cristallo corrisponde una faccia parallela invertita con
una rotazione di 180° intorno a questo centro.
In
un campo di calcio vi sono, ad esempio, due piani di simmetria: il
primo divide trasversalmente i due campi avversari, il secondo che
è perpendicolare al primo, taglia a metà le due reti
opposte.Immaginiamo di innalzare verticalmente, nel punto di
incrocio dei due piani, un asse di simmetria e ,se fosse possibile,
fare ruotare il campo di calcio intorno a questo asse; si noterebbe
che dopo 180° la posizione delle reti è perfettamente uguale a
quella di partenza Questo asse è un asse binario
Si
parla di asse di simmetria di ordine 2,3,4 o 6 secondo il numero di
identiche posizioni ottenute con una rotazione di 360°
Tutte
le possibili combinazioni degli elementi di simmetria formano trentadue
classi cristalline raggruppate, secondo le loro
caratteristiche comuni, nei sette sistemi cristallini.
.
E'
possibile ora dare una definizione più esatta di minerale e di
cristallo
Il
minerale è un corpo
omogeneo e solido,che presenta la stessa costituzione in ogni
sua parte e che all’aumentare della temperatura passa
bruscamente dallo stato solido a quello liquido; inoltre è un
costituente naturale della crosta terrestre, fedele testimone
della storia del nostro pianeta. Possiamo dire, in altre parole, che
i minerali sono corpi omogenei, solidi alle condizioni normali di
temperatura e pressione (ad eccezione del mercurio che è liquido) e
naturalmente presenti sulla crosta terrestre, originati da processi
inorganici e definiti da proprietà chimiche e fisiche costanti.
I cristalli sono minerali definiti da superfici
poliedriche delimitate da facce, spigoli e vertici
corrispondenti a una distribuzione naturale, ordinata e costante
degli atomi o degli ioni che vibrano in maniera ritmica e costante
intorno ai loro centri di equilibrio detti "nodi"( che
formano il reticolo cristallino), da costanti
cristallografiche e da vari elementi di simmetria.
Un cristallo è sempre un minerale, ma non tutti i minerali
formano cristalli.
E'
necessario tenere presente che quello che commercialmente viene
chiamato"cristallo", cioè il vetro
particolarmente limpido, privo di inclusioni e incolore non ha nulla
a che fare con i veri cristalli essendo una sostanza amorfa
E'
possibile vedere crescere dei cristalli?
E'
naturale rimanere perplessi e titubanti di fronte a questa domanda.
Se pensiamo alla complessa struttura cristallina e alle particolari
condizioni ambientali nelle quali si formano i cristalli, la prima
risposta è No.
Teofrasto,
allievo di Aristotele, credeva che i cristalli si riproducessero per
mezzo di semi. Una simile affermazione può sembrare ridicola, ma lo
è meno di quanto possa sembrare. I cristalli, infatti, si formano
proprio a partire da un liquido o da un gas che solidifica intorno a
germi di condensazione, come, ad esempio, avviene per la neve.Questo
è vero non solo per i cristalli di neve, ma anche per le gemme che
si formano dal raffreddamento del magma e per i cristalli
artificiali.
In
un laboratorio è possibile controllare la crescita di un cristallo
con estrema precisione ma, anche noi, con un pò di pazienza
possiamo provare a fare "nascere" un
cristallo. Si comincia preparando una soluzione satura di un
qualsiasi sale, cioè una soluzione che a caldo contenga il sale
scelto in eccesso sul fondo del contenitore.
Si
versa poi lentamente la soluzione in un altro recipiente caldo
evitando di portare anche il residuo del sale che non si è
sciolto.Si lascia poi raffreddare ed evaporare con grande lentezza
questa soluzione, al riparo della polvere.
Per
avere un singolo cristallo bisogna introdurre nella soluzione un
piccolo cristallo del sale scelto per l'esperimento che funzioni da
germe, legato ad un filo che rimanga sospeso in modo da fare
sviluppare in tutte le direzioni le facce del cristallo. Con
il passare del tempo il cristallo aumenterà di dimensioni e
svilupperà facce regolari.
Come
sali si possono usare il comune sale da cucina, l'allume
di rocca, l'allume di cromo che formerà dei cristalli di
un bel colore viola. Magnifici cristalli azzurri si possono avere
con il comune solfato di rame.
Aggregati
cristallini
E'
molto difficile trovare in natura cristalli isolati perchè, nel
momento della cristallizzazione finiscono con l'aggregarsi in modi
diversi. Caratteristici sono gli aggregati formati da cristalli
cresciuti disponendosi secondo tanti raggi intorno ad un punto
centrale, formando i così detti " arnioni "(l'arnione
di marcasite). Spesso i cristalli tendono ad unirsi in
aggregati creando forme diverse a ciascuna delle quali è stato dato
un nome particolare.
Possiamo,
fra tanti, ricordare i seguenti aggregati: a rosetta
dell'ematite lamellare, corolloide dell'aragonite,
fibroso-raggiato dell'amianto, mammellonare
della malachite, arborescente del rame, selliforme
della dolomite, zonata dell'agata.
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Aggregato
arborescente di rame
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Aggregato
selliforme di dolomite
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Aggregato
zonato di agata
|
Nelle
rocce intrusive si presentano associazioni di cristalli di diverse
specie impiantati su una matrice che, quasi sempre, è formata dalla
parte terminale degli individui cristallini. Queste sono le druse
che, se si formano in cavità chiuse, vengono dette geòdi.
|
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Drusa
di quarzo
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Geòde
di celestina
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Particolari
associazioni sono i geminati di contatto e di
compenetrazione. Fra i primi i geminati a "code
di rondine" e a "ferro di lancia"
del gesso, i geminati a "becco di
stagno"della cassiterite.Geminati di
compenetrazione sono invece quelli a "croce di S.Andrea"
della staurolite e quelli a "croce di
ferro" della pirite.
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Staurolite
geminato
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Gesso
a ferro di lancia
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