Proprietà
fisiche dei Cristalli
Una
delle caratteristiche dello stato cristallino è l'anisotropia, cioè
l'esistenza di alcune proprietà che variano con la direzione per
cui si fa una distinzione fra proprietà vettoriali e proprietà
scalari.
Proprietà
vettoriali
Le
proprietà vettoriali dipendono dalla direzione per cui è
necessario indicarne la direzione e il senso. la rappresentazione di
tali proprietà è fatta mediante vettori cioè raggi in cui la
direzione e il senso indicano la direzione e il senso in cui è
stata misurata la proprietà. Le diverse proprietà vettoriali
si distinguono in discontinue, continue e intermedie
DISCONTINUE
|
CONTINUE
|
INTERMEDIE
|
brusca
variazione
|
variazione
graduale
|
caratteri
intermedi
fra le prime due
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accrescimento
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termiche,
elettriche
|
sfaldatura
|
corrosione
|
magnetiche
|
frattura
|
coesione
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ottiche
|
durezza
|
Velocità
di Accrescimento e di Corrosione
Sulla
forma poliedrica dei cristalli influisce il tipo di accrescimento
che varia con la direzione.La velocità di accrescimento è massima
lungo i vertici ed è minima lungo le normali alle facce e dipende
dalle condizioni ambientali.
In
antitesi con la velocità di accrescimento è la velocità di
corrosione che inizia in corrispondenza dei vertici e segue lungo
gli spigoli e le facce. Il minerale tende quindi ad acquistare
una forma più o meno rotondeggiante.
Perché
un cristallo possa assumere una forma regolare è necessario che
abbia lo spazio necessario per il suo sviluppo altrimenti si hanno
cristalli sproporzionati oppure microcristallini.
Il
quarzo, il minerale più diffuso in natura, formato da un atomo di
silicio e due atomi di ossigeno, si presenta in varie strutture
cristalline.
Il
quarzo ialino si presenta in cristalli di forma
prismatica esagonale terminante con due pseudo piramidi esagonali
limpidi e trasparenti e, spesso, anche di notevoli dimensioni.
Anche
l’ametista presenta notevoli cristalli con una
forma poliedrica ben definita.
Il
quarzo rosa non presenta facce poliedriche ma, pur
presentandosi generalmente in aggregati traslucidi, ha una struttura
atomica regolare e perciò è cristallino.
L’agata
si presenta con struttura zonata a vari colori e con
apparente aspetto amorfo, ma è in realtà microcristallina.
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Quarzo
ialino
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Ametista
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Quarzo
Rosa
|
Agata
|
Proprietà
di Coesione
Con
il termine "PROPRIETA' DI COESIONE" si
indicano la durezza, la sfaldatura,
il tipo di frattura,la tenacità,
tutte proprietà che dipendono dalla struttura del cristallo e dalla
direzione scelta per fare la prova.La coesione è la forza che tiene
unite fra loro le diverse parti di un cristallo.
Sin
dal 1822 per misurare la durezza si ricorre alla
scala di Mohs, che utilizza una serie di punte formate da
dieci minerali di riferimento ciascuno dei quali incide il
precedente ed è rigato dal successivo.
DUREZZA
|
MINERALE
|
DUREZZA
|
MINERALE
|
1
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Talco
|
6
|
Ortoclasio
|
2
|
Gesso
|
7
|
Quarzo
|
3
|
Calcite
|
8
|
Topazio
|
4
|
Fluorite
|
9
|
Corindone
|
5
|
Apatite
|
10
|
Diamante
|
L'apparecchio
più semplice usato per determinare la durezza è lo
sclerometro formato da un carrello scorrevole sul quale,
mediante una piattaforma, si fissa il cristallo mediante una faccia
naturale o artificiale di cui è nota l'orientazione. Parallelamente
vi deve essere un'altra faccia naturale o artificiale sulla quale si
fa scorrere una punta di acciaio portata da un'asta che termina con
un piattello. La pressione della punta è determinata dai pesi con i
quali si carica il piattello.
La durezza si calcola facendo scorrere la punta fino a quando il
cristallo non si riga
In
mancanza dei dieci minerali riportati nella tabella, si può avere
una misura approssimata della durezza di un minerale con mezzi
empirici: il talco e la grafite lasciano un segno sulla carta ,
l’unghia scalfisce i minerali con durezza inferiore a 2, la punta
di un temperino scalfisce i minerali con durezza inferiore a 5,5 e
una lima di acciaio scalfisce i minerali con durezza 6.
La
sfaldatura dipende dalla coesione. Quando la coesione
presenta dei minimi molto accentuati i cristalli si sfaldano, cioè
si dividono facilmente secondo piani paralleli ai piani di minima
coesione.Ogni cristallo ha un suo solido di sfaldatura.
Il salgemma, ad esempio, come appare nelle due
figure di sinistra,si sfalda parallelamente alle facce del cubo
formando altrettanti cubi di sfaldatura di dimensioni minori.
La
fluorite invece si sfalda lungo le facce
dell'ottaedro.Vi sono poi minerali, come il gesso e
la mica, che si sfaldano perfettamente in una
direzione, mentre in un'altra la sfaldatura è imperfetta se non
impossibile.La sfaldatura è un mezzo di riconoscimento dei
minerali.
La
frattura invece si verifica in alcuni minerali,
come il quarzo e l'opale,che non
si sfaldano, ma si spezzano irregolarmente.Le fratture possono
essere di diverso tipo:piane,disuguali, concoidi, ruvide e,per
questo motivo,anche la frattura può essere utilizzata come mezzo di
determinazione di un minerale
La
tenacità è un'altra proprietà che dipende dalla coesione
reticolare e indica il modo in cui un minerale si deforma sotto una
azione meccanica.Vi sono infatti minerali fragili che
vanno facilmente in pezzi come il diamante che è
il più duro dei minerali o si fratturano come il quarzo.
Altri sono malleabili come l'oro
che si appiattisce senza rompersi, altri ancora sono duttili
e si riducono in fili sottili.(oro) Vi sono anche minerali flessibili
e altri elastici.
La
tenacità è una proprietà dei minerali che si distingue nettamente
dalla durezza
Proprietà
Magnetiche
La
magnetite è un ossido ricco di ferro, di grande importanza che,
oltre ad essere attratta da una calamita, ha la proprietà di
attirare il ferro e l'acciaio con spiccato carattere magnetico. Il magnetismo,
proprietà di cui gode appunto la magnetite, deve il suo nome,
secondo una leggenda, ad un certo Magnes, un pastore dell'Anatolia
che si era accorto che questa particolare pietra era attirata dalla
punta ferrata del suo bastone. Altro minerale con proprietà
magnetiche è la pirrotina.
Il
magnetismo è un fenomeno utile non solo per il riconoscimento dei
minerali, ma ha anche un ruolo importante nella separazione di
miscele formate da diversi componenti
Secondo
il comportamento che i minerali rivelano verso un campo magnetico
esterno possono essere diamagnetici se, immersi in
un campo magnetico,sono respinti, paramagnetici se
sono debolmente attratti e ferromagnetici se
risultano fortemente attatti.fra questi vi è la magnetite che
diventa essa stessa una calamita.
Nell’antichità
inoltre ai magneti naturali si attribuirono speciali poteri fra i
quali quello di attirare tutti i chiodi delle navi che,
naturalmente, finivano con l’affondare.
Una
curiosità:
i termini "magnete" e "magnetismo"
derivano dalla magnetite e non viceversa.
Proprietà
Termiche ed Elettriche
Se
si tengono in mano un pezzo di ambra e un pezzo di rame, è
quest'ultimo che sembra più freddo. Questa impressione è dovuta
alla diversa conducibilità termica dei due
minerali che vengono suddivisi in buoni e cattivi conduttori del
calore.
Anche
la conducibilità elettrica varia: sono buoni
conduttori i metalli, alcuni solfuri e pochi ossidi, mediocri la
maggio parte degli ossidi.
Tra
i minerali non conduttori ve ne sono alcuni capaci di sviluppare una
differenza di potenziale se sottoposti a sollecitazioni di tipo
meccanico (compressione, trazione, torsione) o termico: i primi si
dicono piezoelettrici, i secondi piroelettrici.
La
piezoelettricità è particolarmente importante nel quarzo.
Comprimendo un cristallo ai suoi poli si generano cariche elettriche
di segno opposto e quindi una differenza di potenziale che cessa
quando si interrompe la pressione Il fenomeno si verifica anche
quando si sottopone ad un campo elettrico.Se il campo elettrico è
oscillante, come avviene nella maggior parte dei comuni circuiti, il
cristallo tende a vibrare con la stessa frequenza del campo e, se
questa ultima corrisponde alla sua frequenza di vibrazione, il
cristallo contribuisce a stabilizzare le caratteristiche del
circuito.Per questa sua proprietà il quarzo ha trovato
applicazioni nei stabilizzatori di frequenza, nei generatori di
ultrasuoni, in apparecchi di precisione, negli orologi.
Proprietà
ottiche
Il
mondo dei minerali si può definire senza dubbio un mondo "variopinto"
e gran parte del fascino dei cristalli è dovuto alla bellezza
e alla varietà dei loro colori. Basta pensare all'arancione vivo
della crocoite, al giallo dello zolfo, all'azzurro della turchese,
del lapislazzuli, allo splendido verde dello smeraldo, del dioptasio,
al viola dell'ametista, della fluorite per non parlare di infiniti
altri.
Una
prima ovvia divisione dei minerali rispetto alle proprietà ottiche
è in trasparenti e opachi. Questa
suddivisione ha però un valore relativo perchè come non esistono
minerali assolutamente trasparenti, non esistono neppure minerali
assolutamente opachi; infatti cristalli di notevoli dimensioni,
diventano trasparenti se ridotti in lamine sottili.
Il
colore è quindi una proprietà fisica dei minerali che si nota
immediatamente. Dal punto di vista del colore i minerali possono
essere idiocromatici e allocromatici. Nei primi il
colore è strettamente legato alla composizione chimica
fondamentale, nei secondi il colore è determinato dalla presenza di
impurezze. In questo secondo caso vi sono specie dotate di una
grandissima varietà di colore: basti pensare al quarzo
che, oltre ad essere incolore quando è puro, si può presentare
roseo, viola, giallo, verde, fumè o alla fluorite
di cui si conoscono varietà di ogni colore o alla tormalina
che può presentarsi in cristalli policromi, cioè in
cristalli di colore non uniforme ma con variazioni che possono
presentarsi in fasce nette o sfumate l'una nell'altra, disposte
perpendicolarmente
La
polvere dei vari minerali non sempre è dello stesso colore del
minerale di provenienza: la polvere di un minerale
allocromatico è generalmente biancastra o grigio chiaro,
mentre quella di un minerale idiocromatico si
presenta dello stesso colore, anche se un pò più pallido, del
minerale di provenienza
Con
il metodo della striscia, cioè sfregando un frammento di minerale
su un pezzo di porcellana si può fare una distinzione, anche se
molto superficiale, fra minerale idiocromatico e minerale
allocromatico.
Spesso
i colori ricavati dai minerali sono oggi gli stessi di quelli
impiegati nel passato. Il rosso è polvere di cinabro,
il blu polvere di lapislazzuli, il giallo si ricava
dall'orpimento. Spesso però i colori tratti dai
minerali tendono con il tempo ad alterarsi . In alcuni dipinti di
Giotto, ad esempio, il colore del cielo tende al verde perchè con
il tempo, ma soprattutto a causa dell'umidità, l'azzurrite tende a
trasformarsi in malachite che è verde
La
lucentezza,come il colore, è un efficace metodo di
determinazione.La lucentezza dipende dal modo con cui la luce viene
riflessa dalle superfici di un cristallo.
Una
prima grande distinzione consiste nel distinguere i minerali
a lucentezza metallica da quelli a lucentezza non
metallica. Nei primi la luce è completamente assorbita e
quindi i minerali appaiono opachi, I minerali non metallici
presentano aspetti diversi di lucentezza, come appare da questa
tabella.
Lucentezza
|
Caratteristiche
|
Esempi
di minerali
|
Adamantina
|
Caratteristica
del diamante
|
Diamante,
zircone, cassiterite
|
Vitrea
|
E'
la più comune
|
Quarzo,
ortoclasio
|
Grassa
|
Varietà
della prima
|
Quarzo
(caratteristica delle superfici di frattura)
|
Madreperlacea
|
Caratteristica
di aggregati lamellari
|
Miche,
talco
|
Sericea
|
Caratteristica
dei minerali fibrosi
|
Gesso,
amianto
|
Cerea
|
Poco
riflettente
|
Calcedonio
|
Asterismo
e gatteggiamento sono proprietà ottiche legate per
lo più alla presenza di impurezze.
L'asterismo,
ad esempio, è dovuto alla presenza di inclusioni a forma di piccoli
aghi incrociati. Si presenta come una stella luminosa a quattro o a
sei punte ed è presente nei rubini, negli zaffiri,
nel quarzo rosa.
Il
gatteggiamento invece è dovuto alla presenza di
piccole cavità aventi lo stesso orientamento Presentano questo
fenomeno il quarzo con inclusioni di amianto(occhio
di tigre), l'adularia, il gesso.
Il
Pleocroismo
Il
pleocroismo, dal greco "più colore
"è una strana proprietà che hanno alcune sostanze cristalline
che presentano colori diversi a seconda della direzione da cui si
osservano.Le variazioni di colore possono essere impercettibili o
molto evidenti. I colori possono essere anche notevolmente diversi
fra loro.
La
cordierite (silicato di magnesio e alluminio),
gemma poco nota anche se conosciuta e lavorata sin dall'epoca
romana,ad esempio, presenta un pleocroismo bene evidente anche ad
occhio nudo.
Si
presenta normalmente in cristalli prismatici di colore grigio
ma, se osservata secondo la base del prisma è blu o viola se,
invece, viene osservata perpendicolarmente appare incolore.Questo
fenomeno può essere molto importante specialmente nel momento del
taglio delle gemme, come appare da questa foto dove i ciottoli
levigati di cordierite presentano un evidentissimo pleocroismo.
Il
taglio di una gemma va infatti eseguito in modo che questa presenti
la tinta più bella.
La
Rifrazione della luce
Dal punto di vista dei rapporti con l'energia luminosa, i corpi si
comportano secondo leggi particolari e complesse sulle quali penso
non sia opportuno soffermarmi in questo contesto; mi
limito perciò a dire che i minerali si dividono in monorifrangenti
e in birifrangenti
Nei
primi la luce si propaga con la stessa velocità in tutte le
direzioni, pur subendo un rallentamento e deviando rispetto alla
propagazione nel vuoto o nell'aria; invece, un raggio di luce che si
propaga in un corpo birifrangente si scinde in due raggi che si
propagano con velocità diversa e che sono detti rispettivamente raggio
ordinario e raggio straordinario.
Il
fenomeno della doppia rifrazione è molto evidente
nello Spato d'Islanda (calcite).Nell'immagine,
infatti, la scritta appare sdoppiata.Se si potesse fare ruotare
questo romboedro su se stesso, una delle scritte rimarebbe ferma,
l'altra ruoterebbe intorno alla prima disegnando una circoferenza.La
prima scritta è dovuta al raggio ordinario che segue le leggi della
rifrazione, la seconda che ruota è invece dovuta al raggio
straordinario.
Ma
perchè i minerali sono colorati?
Noi
viviamo in un mondo pieno di colori e siamo circondati da oggetti
colorati, ma vediamo i colori solamente quando gli oggetti sono
illuminati e non riusciamo a distinguerli al buio.
Ma
perchè un oggetto appare verde, un altro giallo e un altro ancora
rosso? Un semplice esperimento può essere utile per comprendere
molte cose sulla natura della luce e sulle sue proprietà.
La
luce del sole è una luce bianca e se dirigiamo un fascio di luce
verso la faccia laterale di un prisma ottico, la luce esce dal
prisma decomposta in un fascio di raggi colorati, (come appare nella
fotografia accanto), nei sette colori dell'arcobaleno. La luce
bianca quindi non è semplice, ma composta dalla fusione di sette
radiazioni ottiche diverse, che sono onde
elettromagnetiche con lunghezza d'onda di valore diverso: da 0,7 a
0,4 micron (millesimo di millimetri).
I
corpi, per la natura della sostanza di cui essi sono costituiti
hanno il potere di assorbire certe radiazioni e di rifletterne
altre.
Un
corpo, illuminato con luce bianca, si vede verde quando
assorbe tutte le altre radiazioni colorate riflettendo quella verde,
appare rossa quando assorbe tutte le altre radiazioni colorate
riflettendo quella rossa e così via.
Naturalmente un
corpo si vede bianco,quando illuminato da luce bianca, riflette
tutte le radiazioni che lo colpiscono, si vede invece nero quando
tutte le radiazioni che lo colpiscono vengono assorbite.
La
Luminescenza
La
luminescenza consiste in una emissione di luce di
particolare lunghezza d'onda dovuta ad una sollecitazione di tipo
fisico come il riscaldamento o di tipo meccanico come lo
sfregamento.
La
celestina (foto a sinistra)e l'apatite
(foto a destra) sono due esempi di minerali che presentano il
fenomeno della luminescenza dovuta ad una sollecitazione di tipo
fisico come il riscaldamento.
La
fluorite e la blenda presentano
invece una luminescenza dovuta a sollecitazione di tipo
meccanico come lo sfregamento.
Se
il fenomeno cessa al cessare della sollecitazione si tratta di fluorescenza,
se continua per un tempo più o meno lungo si parla di fosforescenza.Spesso
si hanno casi di fluorescenza e di fosforescenza nello stesso
minerale come avviene nei cristalli di gesso.Questi,
se vengono collocati in un ambiente buio e illuminati con una
lampada a luce ultravioletta, emanano una luce bianca
(fluorescenza), spegnendo subito la lampada il loro colore diventa
giallo (fosforescenza).
Effetti
di luminescenza particolarmente vistosi contribuiscono a determinare
la bellezza e il valore di alcuni minerali; inoltre la fluorescenza
e fosforescenza possono essere mezzi di riconoscimento dei minerali.
Proprietà
scalari
Le
proprietà scalari sono quelle per la cui rappresentazione basta un
numro: tra queste la più utile è il peso
specifico relativo perchè viene spesso
utilizzato per riconoscerele gemme e separare i minerali con diverso
peso specifico.
Il
peso specifico relativo si riferisce all'acqua distillata a 4°C,
temperatura alla quale corrisponde il massimo della densità
dell'acqua. Il peso specifico relativo si misura quindi facendo il
rapporto fra il peso di un certo volume della sostanza in esame e
quello di un uguale volume di acqua distillata a 4°C e si può
determinare utilizzando il picnometro che è una
boccetta di vetro chiusa da un tappo smerigliato, attraversato da un
sottile foro sul quale vi è marcato un segno di riferimento. Si
pesa prima il picnometro vuoto, poi il picnometro pieno di acqua
fino al segno, quindi il minerale.Si introduce poi il minerale nel
picnometro: si verificherà una uscita di un volume
di acqua uguale a quello del minerale introdotto.
Per avere un valore più preciso il procedimento va ripetuto.
In
genere i minerali vengono definiti:
-leggerissimi
con peso specifico compreso fra 2 e 3 (quarzo, calcite)
-pesanti
con valori fra 3 e 5 (tormalina, barite, pirite)
-molto
pesanti con valori compresi fra 5 e 10 (ematite,
rame nativo)
-pesantissimi
con valori superiori a 10 (oro nativo, platino nativo)
Anche
la fusibilità si può considerare una proprietà
scalare e si determina per confronto con termini di una scala
,alquanto empirica, formata da sette termini detta scala di von
Kobell
Minerale
|
Temperatura
|
Antimonite
|
525°C
|
Natrolite
|
800°C
|
Almandino
|
1050°C
|
Actinolite
|
1200°C
|
Ortoclasio
|
1300°C
|
Bronzite
|
1400°C
|
Quarzo
|
1650°C
|
L'antimonite
fonde al calore di una fiamma di candela, il quarzo è praticamente
infusibile.
Proprietà
chimiche dei Cristalli
Le
principali proprietà chimiche dei cristalli sono il POLIMORFISMO
E L'ISOMORFISMO
La stessa sostanza spesso dà origine a forme diverse, così come
due sostanze differenti possono somigliarsi molto.Nel primo caso si
tratta di polimorfismo, nel secondo di isomorfismo.
Polimorfismo
Se
due fasi cristalline di una stessa sostanza possono trasformarsi
reciprocamente l'una nell'altra, il sistema si dice
enantiotropo; se invece una sola delle sostanze si
trasforma nell'altra il sistema si dice monotropo,
Esempio
di un sistema enantiotropo è dato dallo zolfo. Lo
zolfo rombico riscaldato si trasforma in monoclino; riscaldato
ancora fonde. Raffreddandolo si consolida nella fase monoclina e
successivamente in rombica. La trasformazione è quindi reversibile.
Il
solfuro di mercurio è dimorfo: il cinabro è
trigonale, la metacinabrite è monometrica.
La
grafite e il diamante offrono il più classico esempio
di polimorfismo::il
carbonio può presentarsi come grafite o come diamante.In condizioni
ordinarie la fase stabile è la grafite mentre il diamante si forma
per cristallizzazione sotto fortissime pressioni
Le
differenze fra le proprietà della grafite
(foto a sinistra) e del diamante (foto destra) sono
molto evidenti. .
La prima è tenera, untuosa al tatto perchè gli strati di atomi
sono trattenuti da legami molto deboli; ben diverso è il diamante
che ha una struttura con legami chimici molto forti risultando
così particolarmente compatta.
Anche nel colore e nel valore essi sono molto diversi. Altri esempi
di polimorfismo si hanno nella coppia calcite-aragonite
Una
tipica sostanza polimorfa è la silice di cui si
conoscono sei fasi cristalline:
quarzo
alfa trigonale-quarzo beta esagonale
tridimite alfa rombica-tridimite beta esagonale
cristobalite alfa tetragonale-cristobalite beta monometrica
La
fase stabile è il quarzo alfa. Tutte le
trasformazioni sono reversibili ma non tutte ugualmente facili.
Isomorfismo
Più
complesso è il fenomenodell' isomorfismo che ha
appassionato per lungo tempo chimici e mineralogisti . Solo dopo
molte ricerche e osservazioni si è stabilito che per considerare
due sostanze isomorfe, queste devono soddisfare contemporaneamente a
queste tre condizioni:
1)
avere composizione chimica analoga, cioè comprendenti atomi
appartenenti allo stesso gruppo del sistema periodico. Sono, ad
esempio analoghi Ca(CO3) e Mg(CO3)
2) cristallizzare in forme simili, cioè quando presentano la stessa
simmetria e hanno costanti cristallografiche prossime
3) dare cristalli misti
|