Le prime pietre tagliate e raffinate

MINERALI
STORIA E LEGGENDE

Pietra grossolanamente lavorata

 

È piuttosto difficile dare un ordine cronologico di apparizione delle pietre e dell’uso che di esse si è fatto nella storia dell’umanità; ma ancora più difficile è sapere che cosa le pietre, in quanto tali, rappresentassero per gli uomini del passato.

Fra i corpi naturali verso cui i nostri lontani antenati  volsero l' attenzione nel loro anelito verso costumi di vita più progrediti i minerali trovarono una posizione di primaria importanza.

L’uomo del Paleolitico imparò ben presto a distinguere le proprietà delle diverse pietre e preferì, naturalmente, quelle che, con la loro solidità permettevano di fabbricare strumenti indispensabili alla loro vita quotidiana. Queste erano soprattutto selce, nefrite, ossidiana, diaspro, quarzo.

All'alba del Neolitico gli uomini distinguevano alcune pietre vivacemente colorate alle quali attribuivano grandi poteri che credevano di accrescere incidendovi dei segni magici. Queste pietre speciali divennero la prima moneta di scambio tra i nomadi del deserto e gli abitanti delle comunità agricole che le ricercavano prevalentemente per le loro supposte virtù magiche.

L'ambra, nel Neolitico, era molto richiesta e veniva venduta in regioni anche lontane dopo lunghi viaggi via terra (le vie dell'ambra). Oro e argento erano noti fin dai tempi più lontani. L'oro era usato per fare attrezzi con cui raccogliere erbe medicinali particolarmente preziose per conservarne intatta la loro forza.

Molto apprezzata e usata nell’antichità è la turchese. Il reperto più antico, un bracciale in oro e turchese, risale a circa 8000 anni fa e fu ritrovato in Egitto dove questa pietra era considerata il simbolo dell’infinito e dell’aldilà.

 

Nell’antico Messico era considerata una fra le più importanti pietre preziose ed era detta Xihuitl e il dio del fuoco era chiamato Xiuhtecutli che significa appunto "signore delle turchesi".Serpente sacro degli Aztechi
Per il suo splendido colore era molto apprezzato anche dagli Aztechi i quali, con questa gemma, rappresentavano "il serpente azzurro".

 

La pietra, per la sua stabilità e incorruttibilità, in molte culture, ha simboleggiato la potenza di Dio e in molti miti si nota la presenza di esseri soprannaturali e, anche di uomini, che nascono dalle pietre.

 

Secondo una leggenda greca, Deucalione e Pirra, la coppia sopravvissuta al Diluvio Universale, diede vita ad una nuova razza umana, gettandosi dietro le spalle delle pietre.

Sempre secondo un antico mito greco, il dio Crono, temendo di essere spodestato, come egli aveva fatto con il padre Urano da lui reso sterile, decise di divorare tutti i suoi figli. Solo il piccolo Zeus si salvò per un inganno dalla madre che diede a Crono una pietra avvolta in un panno. La pietra, vomitata da Crono, fu portata a Delfi e venerata come "omphalòs"  ombelico del mondo. Questa pietra, in quanto ombelico, è il simbolo della nuova nascita e della coscienza reintegrata.

 

All’inizio del Neolitico gli uomini distinguevano alcune pietre vivacemente colorate attribuendo loro poteri magici.
Le prime pietre talismaniche furono i betili, pietre situate presso un bosco o una fonte e in cui si credeva che abitasse la divinità; la parola betilo significa appunto "casa di Dio"e l'uso di queste pietre, come talismani ,si ritrova  frequentemente nella cultura ebraica.
Nel Vecchio Testamento si legge infatti  che Giacibbe, utilizzando un betilo come capezzale, ebbe in sogno la rivelazione del destino che Dio riservava alla sua discendenza.
Anche Giosuè eresse una pietra a testimonianza del patto concluso fra Jahvè e il suo popolo.

 

Venerate e adorate sono state le pietre cadute dal cielo. Queste pietre, probabili aeroliti, sono state considerate "pietre parlanti", strumenti di oracoli come la pietra nera della Mecca e la pietra di Pessinunte (Asia Minore).
La pietra è anche simbolo della Terra-madre e la pietra di Pessinunte era la manifestazione concreta di Cibele, la Grande Dea Madre. Adorata dal popolo frigio, fu trasportata a Roma all’inizio del III° secolo a.C. e posta sul Palatino.

 

Un’antica cerimonia celtica si svolgeva all’interno di un cerchio di pietre. Per i Celti le pietre, incarnazione della Madre Terra, possedevano  un grande potere.

 

La maggior parte delle selci preistoriche, dette "pietre del fulmine" erano ritenute la punta della saetta. Queste pietre, associate al culto degli dei, sono ancora oggi presso alcune popolazioni africane oggetto di adorazione.

 

"Per i Dravidi la pietra, come l’albero o l’acqua, è un trattenitore di spiriti buoni o cattivi. Da qui l’utilizzazione terapeutica delle pietre che poste sulla testa del malato, estirpano dal suo corpo lo spirito della febbre ed è costume dravidico gettare una pietra sulla strada, dietro di sé, ritornando da una cerimonia funebre, per arrestare lo spirito della morte, nel caso che volesse ritornare"(Dal Dizionario dei Simboli- Rizzoli)
Certamente l’uomo primitivo fu colpito dai colori delle pietre e dallo scintillio dei cristalli e, in particolare dai cristalli di quarzo che, nascosti nelle grotte umide e oscure, dovevano ricordargli il bagliore delle stelle e, successivamente, cominciò a riconoscere non solamente questi cristalli ma anche altre pietre pregiate intorno alle quali sono nate tradizioni magiche che si sono conservate nel tempo.

 

Esempi di sigilli a bottone e a cilindroPietre ornamentali, come i lapislazzuli, erano già sfruttate seimila anni fà. Nel IV° millennio a.C. presso i Sumeri le pietre incise divennero i primi sigilli che avevano prevalentemente la forma di un bottone o di un cilindro perforato per essere infilato in una collana. Esempi di questi sigilli sono rappresentati nella fotografia sulla sinistra.

Alla fine del II° millennio a.C, in Messico la giada e la turchese erano dai Maya più apprezzate Corniola rossa lavoratadell'oro. La corniola conobbe un favore unanime presso tutti i popoli antichi: è stata, infatti, ritrovata sotto forma di ovoidi perforati perfino in Siberia dove venivano lavorati anche calcedonio e diaspro per ottenere lame di grande finezza. Nella fotografia a destra è rappresentata una scultura lavorata da artigiani aztechi lunga più di 2 metri, tratta da un blocco enorme di corniola rossa, che rappresenta il nome di una località: Chapultepec, ossia "Montagna della Cavalletta".

Bracciale in oro e turchese con scarabeoIn Egitto si diffuse l'uso degli amuleti ottenuti lavorando agata, corniola, turchese, lapislazzuli. Nella fotografia sulla destra è rappresentato un esempio di bracciale in oro e turchese con scarabeo inciso.

 

Gli antichi Egizi usavano scrivere le loro formule magiche su pietre di ogni genere. Anche presso gli Egiziani era molto diffuso l’uso dell’amuleto e le mummie portavano sul petto lo "scarabeo del cuore" come testimonia il grande numero di scarabei incisi su gemme e portati alla luce dagli scavi. Alcuni degli amuleti più belli sono fatti di lapislazzuli   (o"zaffiro degli antichi") una delle pietre preferite dagli Egiziani che la usavano negli ornamenti dei faraoni o per modellare statuette degli dei.

 

Nella cultura precolombiana le giade furono considerate di origine divina e apprezzate più dell’oro.
Gli Aztechi fabbricavano con la giada le pietre che simboleggiavano il cuore e che venivano messe in urne insieme alle ceneri dei principi. Anche presso i Cinesi la giada, che veniva chiamata semplicemente YU, ossia "cosa sacra", era considerata simbolo di immortalità e si usava porla sul viso, sulla bocca e sul petto dei defunti.
Al riguardo è famoso il ritrovamento archeologico presso Manch’eng di due uomini sepolti con vesti di giada; queste vesti, fatte di innumerevoli lamelle di questa pietra e cucite insieme con fili d’oro, avvolgevano come armature le salme.

 

Anche nel simbolismo religioso non mancano riferimenti alle virtù delle pietre.

 

Gli antichi Romani portavano le gemme soprattutto per il valore talismanico che veniva loro attribuito: si racconta che Nerone avesse fatto ornare, per questo motivo, il suo letto e le pareti dell’alcova di pietre preziose.

 

In epoca meno antica in Grecia la lavorazione dei cammei raggiunse un altissimo livello di perfezione, mentre veniva ignorata l'incomparabile bellezza del diamante tagliato. I Greci, come poi i Romani, utilizzavano questa pietra, allora rarissima, solamente per la sua grande durezza, al fine di incidere le altre pietre preziose.

Ma ben poco gli antichi sapevano della struttura dei minerali dei quali pur facevano grande uso. I primi trattati sui minerali apparvero intorno al 300a.C ad opera di Teofrasto, discepolo di Aristotele. Successivamente Plinio con la sua "Storia naturale" diede un contributo alla conoscenza dei minerali allora noti che però venivano spesso indicati con nomi che non corrispondono a quelli degli attuali minerali. Intorno al 1270 il frate domenicano Alberto Magno scrisse un trattato di mineralogia di una certa importanza e nel 1546 Giorgio Agricola gettò le basi della moderna mineralogia classificando i minerali in base alle loro proprietà fisiche. Ma, solo attraverso la chimica, la vera natura e struttura dei minerali e dei cristalli è stata compresa.

E' anche interessante considerare come storicamente è andato crescendo il numero dei minerali conosciuti. Negli anni '40 le specie di minerali note ammontavano a circa 1400 e negli anni '80 erano circa 3500.

Il copricapo regale di Montezuma, in pietre preziose e piume di Quetzal

 

Ma quanti minerali esistono in natura? Quanti sono i minerali conosciuti?

 

Alla prima domanda è difficile rispondere perchè le esplorazioni spaziali appena iniziate promettono un notevole incremento di minerali extraterrestri. Anche alla seconda domanda non è facile rispondere perchè il numero dei minerali varia. In questo ultimo decennio vi è stato infatti un incremento di una ottantina di minerali ogni anno.

Ma l’attrazione per i minerali è un retaggio atavico che permane nell’inconscio dell’uomo anche nell’epoca attuale.Se nel passato i minerali e i cristalli, con il loro alone di mistero, hanno affascinato gli uomini portandoli a vedere in essi poteri magici, oggi, tenendo conto che le pietre fanno parte della natura e si sono formate dalla prima, enorme ondata di energia creativa sviluppatasi con il Big Bang, si tende ad attribuire loro particolari proprietà in quanto possederebbero una "elevata energia" alla quale l’uomo dovrebbe attingere sempre e solo per fini sani ed onesti.

Sebbene la ragione e le attuali conoscenze scientifiche ci facciano considerare superstizioni molte delle antiche credenze, l’uomo di oggi, al pari di quello di ieri, ha ancora bisogno di creare delle barriere psichiche protettive, identificabili in oggetti facilmente trasportabili.

Si è portati così a credere che i cristalli, con i loro colori, la loro luce e le loro forme, possano aiutarci a trovare quella distensione e quella armonia di cui tanto abbiamo bisogno nella caotica e stressante vita di ogni giorno.
La storia dei minerali è ben lontana dall'essere conclusa.