Introduzione ai rosacroce

 

rosacroce

Fra il 1614 e il 1616 tre “manifesti” – la Fama Fraternitatis, la Confessio e le Nozze Chimiche di Christian Rosenkreutz – sono messi in circolazione in Europa, e acquistano in breve tempo enorme risonanza. Parlano di un misterioso adepto, Christian Rosenkreutz, che avrebbe conseguito le più alte iniziazioni e avrebbe lasciato nel suo sepolcro – nascosto nella Foresta Nera – tutto quanto i saggi antichi avevano saputo in tema di alchimia, sapienza esoterica e occultismo. Personaggi tutt’altro che secondari si mettono alla ricerca della misteriosa Fraternità nella speranza di esservi ammessi, fra cui René Descartes (1596-1650), che sarà sospettato perfino (forse a torto) di avere latinizzato il suo nome in Renatus Cartesius per dare un segnale esoterico con le sue nuove iniziali, R e C come Rosa-Croce, agli elusivi fratelli.

 

Nessuno trova i Rosacroce, per la buona ragione che non esistono. I manifesti sono un’opera letteraria, creata – con altri – da un pastore luterano del Württemberg, Johann Valentin Andreae (1586-1654), interessato a presentare, sotto il velame esoterico, un ambizioso progetto di riforma politico-religiosa. L’Europa elisabettiana e protestante, come ha mostrato la storica inglese Frances Yates (1899-1981), ne farà una bandiera per una coalizione di tutte le forze “illuminate” d’Europa contro la Chiesa cattolica della Controriforma e gli Asburgo. Dopo qualche anno, naturalmente, i Rosacroce esistono davvero: la finzione diventa realtà, perché coloro che erano partiti alla ricerca della Fraternità si organizzano in circoli e conventicole, influenzano la trasformazione della massoneria da corporazione operativa in società speculativa, creano una cultura di notevole influenza sulla costruzione di un’Europa moderna insieme pre-illuminista e “illuminata” nel senso esoterico del termine.

 

Tra la fine del Seicento e il Settecento sistemi iniziatici a gradi “rosacrociani” fioriscono in collegamento con gli “alti gradi” massonici. Il sistema più importante sembra essere stato quello della Rosa-Croce d’Oro in Germania, i cui riti, gradi e dottrine sono passati in numerose organizzazioni iniziatiche moderne. I gradi “rosacrociani” appartengono – più propriamente – alla storia della massoneria, ma in ambiente massonico nascono anche ordini rosacrociani separati, che – per il loro interesse più diretto per tematiche esoteriche (e in qualche caso religiose) – saranno trattati qui in modo specifico. Il più antico ordine rosacrociano è la Societas Rosicruciana in Anglia, fondata tra il 1865 e il 1866 a Londra da Robert Wentworth Little (1840-1878), funzionario della Gran Loggia d’Inghilterra.

 

In Francia, ordini rosacrociani esistevano a Tolosa fin dai primi decenni dell’Ottocento intorno al visconte Louis-Charles-Edouard de Lapasse (1792-1867), ma la maggiore organizzazione moderna, l’Ordine Cabalistico della Rosa-Croce, nasce nel 1887 a Parigi con Stanislas de Guaita (1861-1897), Gérard Encausse, detto “Papus” (1865-1916), e Joséphin Péladan (1858-1918). Quest’ultimo – cattolico, anche se in modo eterodosso – si separa nel 1890 dall’Ordine Cabalistico (la stampa parla di “guerra delle due rose”) dando vita all’Ordine della Rosa-Croce Cattolica del Tempio e del Graal, che avrà una notevole influenza su alcuni ambienti letterari. Peraltro, le diverse branche rivali di questa prima generazione rosacrociana parteciperanno insieme nel 1934 alla fondazione della FUDOSI (Federazione Universale degli Ordini e Società Iniziatiche), che continuerà a esistere fino al 1951.

 

Con la FUDOSI entra in rapporto anche l’AMORC, la maggiore organizzazione rosacrociana che era nata negli Stati Uniti (rivendicando però a sua volta un’origine europea), mentre intorno a un altro gruppo americano impegnato in una feroce polemica contro l’AMORC, la Fraternitas Rosae Crucis creata da Reuben Swinburne Clymer (1878-1966) sulla scia degli insegnamenti di Pascal Beverly Randolph (1825-1875) nasce una federazione rivale, la FUDOFSI. Nel frattempo, altre organizzazioni rosacrociane avevano visto la luce separatamente, fra cui tre – l’Associazione Rosicruciana di Max Heindel, la Fraternitas Rosicruciana Antiqua, e il Lectorium Rosicrucianum – hanno raggiunto una dimensione internazionale.

 

B.: Per le origini storiche: Roland Edighoffer, Les Rose-Croix et la crise de la conscience européenne au XVII siècle, Dervy, Parigi 1998; Frances Yates, L’Illuminismo dei Rosa-Croce, trad. it., Einaudi, Torino 1976; Christopher McIntosh, I Rosa-Croce. Storie e leggende di un ordine occulto, trad. it., Convivio, Firenze 1989. Su Randolph: John Patrick Deveney, Paschal Beverly Randolph. A Nineteenth-Century Black American Spiritualist, Rosicrucian, and Sex Magician, State University of New York Press, Albany (New York) 1997. Sulla FUDOSI: Serge Caillet, Sar Hiéronymus et la FUDOSI, Cariscript, Parigi 1986.