Storia della Wicca

 

Come si è detto malgrado l’avanzata del cristianesimo e l’inquisizione, la Stregoneria sopravvivrà fino ai nostri giorni come la brace sotto le ceneri del vecchio mondo pagano. La sua rinascita agli inizi del ‘900 sarà opera di Gerald Brosseau Gardner.

Nato il 13 giugno del 1884 a Great Crosby nel Lancashire in Inghilterra, giovanissimo fu posto sotto la tutela della sua bambinaia, un’eccentrica donna irlandese; non ricevette un’educazione formale e visse a lungo in Estremo Oriente. Nel 1908 si trasferì in Borneo per spostarsi successivamente a Ceylon e in Malesia dove lavorò dapprima come piantatore di gomma e di tè e in seguito come funzionario doganale. Nel 1927 sposò Donna Rosedale, figlia di un ecclesiastico anglicano, alla quale rimase legato fino alla morte di lei avvenuta nel 1960. In oriente Gardner ebbe modo di alimentare i suoi interessi per l’antropologia e l’etnologia: nel Borneo conobbe i Dayak e nel 1937 fece ricerche archeologiche in Malesia. Questi studi antropologici erano amatoriali, ma in seguito ci si riferì a lui come dottor Gardner anche se pare non abbia mai conseguito titoli accademici. Nel 1936 si ritirò in pensione e in seguito fece ritorno in Inghilterra. Tuttavia la sua passione irrefrenabile non solo per l’antropologia, ma anche per il mondo occulto segnò il resto della sua vita. Membro della Massoneria, aveva aderito ad un ordine druidico ed era in contatto tramite la  Co-Massoneria britannica con quasi tutti gli ambienti esoterici, teosofici ed occultistici dell’Inghilterra Meridionale. Si associò anche alla confraternita occulta della Fellowship of Cotona, un gruppo di matrice rosicruciana; tra i membri di questa confraternita fu attratto da un gruppo di persone per il loro interesse nel mondo occulto e la loro grande vitalità. Erano un gruppo di streghe, ma non folcloristiche streghe del villaggio, bensì occultisti sofisticati che avevano contatti con gruppi stregonici tradizionali. Furono queste persone che lo portarono a conoscere quella che Gardner chiamò “la vecchia Dorothy”, probabilmente Dorothy Clutterbuck (1880-1951), una ricca signora che viveva presso Bournemouth, nella regione della New Forest. Nel settembre del ’39, poco dopo l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, “la vecchia Dorothy” iniziò Gardner ai misteri della Wicca (o Wica come egli la definì nei suoi scritti): Gardner aveva allora 55 anni. La Wicca nasce ufficialmente con Gerald Gardner nel 1949, anno della pubblicazione di “High Magic’s Aid”, il primo libro che tratterà in forma romanzata dei rituali stregoneschi. Verrà accolto dalla critica con un coro di polemiche, ma contribuirà sostanzialmente a destare un grande interesse nella stregoneria.  Gardner ottenne infine nel 1954, dalla Congrega di cui faceva parte, il permesso di pubblicare un libro sulla stregoneria che non fosse più romanzato come i suoi precedenti, ma che fosse un saggio vero e proprio. “Witchcraft Today” è il primo saggio sulla stregoneria vista dal di dentro, cioè da uno stregone. La stregoneria moderna, così come la intendeva Gardner, comincia a diffondersi.  Questo fu possibile oltre che all’iniziativa di Gardner grazie anche al clima che si respirava in Europa e in particolare in Gran Bretagna: fiorivano infatti i gruppi occulti ed estrema era la diffusione delle opere dei personaggi che influenzarono con la loro personalità il mondo dell’occultismo: gli spiritisti ispirati alle opere dell'ottocentesco Allan Kardec, la Teosofia con Annie Besant, la Golden Dawn di Mac Gregor Mathers da cui fuoriuscirono personaggi della levatura di Aleister Crowley, Dion Fortune ed Israel Regardie. Insomma, malgrado la profonda influenza del materialismo positivista c’era la levata di scudi sul piano filosofico dello spiritualismo bergsoniano e sul piano pratico la fiorente attività di un enorme quantità di gruppi spirituali. Già nel 1955 Gardner verrà invitato a parlare in trasmissioni televisive e verrà intervistato da più di un giornale, tanto è vero che per questo verrà accusato di essere un personaggio in cerca di fama. Tuttavia la preoccupazione di Gardner era quella di salvare il sapere stregonesco che aveva conosciuto all’interno della Congrega dell’Isola di Man in cui era stato iniziato dalla Vecchia Dorothy: egli riteneva che questo gruppo fosse uno dei pochi gruppi tradizionali ed era quasi ossessionato che il suo patrimonio e il patrimonio di tutta la Vecchia Religione, andasse perduto; forte di quanto avevano già scritto antropologi come M. Murray e C.G. Leland, egli scriverà della stregoneria come culto ed esperienza viva, e non più soltanto come un qualcosa di morto e sepolto dalla storia. Naturalmente Gardner è dovuto venire a patti col mondo dei media, in realtà in modo molto meno subdolo di quanto fanno, per esempio, molte altre confessioni, e questo ha contribuito alla nascita di una nuova religione, riuscendo cioè perfettamente nel suo intento. Nel 1951 si era unito a Cecil Williamson e assieme a lei aveva aperto sull’Isola di Man a Castletown il primo museo della stregoneria, iniziando a pubblicizzare la Wicca con il saggio già citato “Witchcraft Today” (1954) e “The Meaning of Witchcraft” (1959). Convinse la stessa Società Etnografica Inglese a riconoscere la fede stregonica sotto la denominazione di “stregoneria contemporanea e sopravvivenza di culti celtici”. Nel 1953 Gardner iniziò Doreen Valiente che divenne una delle sue più strette e valide collaboratrici. La Valiente avrebbe giocato un ruolo di primo piano nell’opera di diffusione della Wicca, anche se nel 1957 lei decise di allontanarsi da Gardner per l’eccessiva pubblicità creata da lui attorno alla Vecchia Religione. In questo periodo Gardner stilò anche un lungo documento che affermava l’inutilità di un codice di regole, perché esso esisteva già: le Leggi dell’Arte. Nessuno aveva mai sentito parlare di queste leggi, che nel loro linguaggio arcaico minacciavano la maledizione della Dea sui trasgressori. A irritare la Valiente fu l’affermazione in esse contenuta secondo cui ogni Grande Sacerdotessa doveva ritirarsi dal suo ruolo in favore di una donna più giovane affinché la Dea fosse degnamente rappresentata. A far precipitare la situazione fu infine un’intervista rilasciata da Gardner a un giornale popolare che riportava una fotografia di Gardner con una spada cerimoniale. Gardner accusò i suoi editori di aver mandato i giornalisti sull’Isola di Man, ma la Valiente appurò che ciò non era vero così nel 1957 la Congrega si sciolse. Tuttavia proprio questa diaspora condusse alla creazione di molte altre Congreghe, e in ultima analisi alla diffusione della Wicca stessa. Dopo un certo tempo anche Gardner e la Valiente si riconciliarono, ma non operarono mai più insieme.

 

Venendo all’opera di Gardner, essa risente delle influenze di Aleister Crowley, il più famoso e discusso mago del Novecento. Nell’impossibilità di ricostruire completamente i rituali tradizionali, pare che Gardner abbia ottenuto l’aiuto di Crowley per rimpinguare le parti più scarne del “Libro delle Ombre” tramandato nella sua Congrega. Ma furono in molti a dubitare dell’autenticità della versione gardneriana. La sua versione era in definitiva molto diversa da quella di Margaret Murray, egittologa degli anni ’30 che si era occupata diffusamente della stregoneria, ed era basata su alcuni principi:

-     Una pacifica religione della Natura che riconosce due principali divinità: il Dio delle Foreste e la Triplice Dea di fertilità, morte e rinascita, focalizzandosi maggiormente sulla divinità femminile.

-     Congreghe guidate da una Grande Sacerdotessa che si radunano all’interno di un cerchio di nove piedi di diametro ed evocano il potere dai loro corpi mediante danze, canti e tecniche meditative

-     Celebrazione delle otto antiche feste pagane d’Europa

-          Profonda sintonia con la Natura

Critiche durissime gli vennero dallo storico Elliott Rose, per cui in definitiva il mito della Dea era un’invenzione letteraria di poeti e scrittori del XX secolo, come Robert Graves. Tuttavia lo stesso Rose ignorava autori come Bachofen e Leland, nonché il famoso “Asino d’oro” di Apuleio, dove la divinità femminile è centrale nel culto e dove si testimonia la sopravvivenza di tali culti almeno fino al XIX secolo. Ma senza dubbio le perplessità più forti riguardavano il “Libro delle Ombre”, il libro di rituali copiato da quello della Congrega della “Vecchia Dorothy” che avrebbe iniziato Gardner. Alcuni misero in dubbio l’esistenza stessa di libri scritti per due semplici motivi:

a)    Il possesso di un tale libro sarebbe stato pericoloso durante l’Epoca dei Roghi;

b)   La Stregoneria sarebbe stata una tradizione orale, perché la maggior parte dei suoi membri erano persone illetterate.

Gardner ribatté che allo scopo di preservare il culto, negli ultimi secoli alcuni iniziati avrebbero cominciato a mettere per iscritto i rituali e le tradizioni magiche. Inoltre c’era il precedente di Leland, antropologo di una certa fama, che aveva pubblicato “Aradia: the Gospel of witches” e che affermava di aver ricevuto manoscritto dalle mani di una strega toscana dopo essere stato iniziato a un culto stregonico proprio in Italia. La genuinità e l’arcaicità dei testi presentati nel libro di Leland non lascia alcun dubbio circa la sopravvivenza del culto di Diana ben oltre l’imporsi del cristianesimo. Di fatto molto del libro di Leland passa nella moderna Wicca, così come l’espressione “Vecchia religione”. L’esistenza del “Libro delle ombre” risulterebbe plausibile, così come l’esistenza di molti piccoli gruppi presso cui l’Arte si sarebbe conservata, su cui torneremo dopo. Tuttavia la fraseologia massonica e le citazioni di Aleister Crowley sono  indubitabili e questo non depone certo a favore dell’autenticità del libro. Gardner incontrò Crowley quando questi era vecchio e malato e probabilmente ricevette da lui dei documenti dell’estinto O.T.O. (l’ordine di cui Crowley fu capo e ispiratore). Gardner spiegò alla Valiente di aver ricevuto dalla congrega della New Forest dei rituali frammentari, e di essere stato costretto ad aggiungere ad essi materiale diverso per accrescere la loro efficacia operativa e per riunirli in un insieme coerente. Non era tuttavia pienamente convinto dell’operazione e così incaricò la stessa Valiente di rivedere i rituali del libro e lei lo persuase ad eliminare il più possibile le influenze crowleyane perché il nome di Crowley era legato alla Magia Nera e alla dissolutezza più sfrenata. Quindi la versione definitiva del libro è quella riveduta dalla Valiente, quella che ha contribuito più di ogni altra cosa a rendere la Wicca quello che è: un culto ben strutturato e capace di adattarsi alle più svariate esigenze spirituali.

 

L’influenza di Doreen Valiente prima e dopo la sua separazione da Gardner fu quindi di fondamentale importanza. Lei è passata nella Terra dell’Estate Eterna l’1 settembre 1999.  Dopo la sua conoscenza con Gardner diede un grossissimo contributo alla sua opera senza mettere in discussione nulla di ciò che Gardner affermava fossero i principi della “Vecchia Religione”. Tuttavia, alla fine, oltre che al distacco in termini modali, la Valiente non approvava, come già si è detto, la pubblicizzazione e la spettacolarizzazione della Wicca, si distaccò da lui anche in termini teorici. Gardner era molto contrario per esempio a persone dello stesso sesso che operassero assieme, specie se erano gay. Infatti per tale motivo li descrisse come “maledetti dalla Dea”. Doreen non vide in seguito nessun valido motivo per credere questo perché riteneva che tutta la storia dell’umanità testimoniava della presenza di uomini e donne omosessuali in ogni tempo per cui si convinse che Madre Natura sapeva quello che stava facendo quando creò persone in quel modo. Essa non concordò con questo pregiudizio contro i gay, né all’interno dell’Arte del Saggio, né al di fuori di essa. Altra credenza che Doreen mise in discussione fu “La Legge del Tre”, secondo cui qualsiasi cosa viene "inviata" in un'operazione magica in stregoneria, essa stessa torna indietro triplicata, sia nel bene che nel male. Essa asseriva che non poteva esistere una speciale Legge del Karma che si applicava solo alle streghe, benché molti, specie negli U.S.A., considerino ciò un articolo di fede, questa legge non si trova in nessuno dei vecchi libri di magia e probabilmente fu un’invenzione di Gardner. Inoltre credeva che la stregoneria fosse sopravvissuta in molti gruppetti isolati e che perciò non esistesse una singola tradizione, ma molte Congreghe con rituali e tradizioni simili, ma al contempo differenti.

 

Nel 1960 dopo che smise di lavorare con Gerald, Doreen entrò in contatto con una Congrega fondata da Robert Cochrane che detestava Gardner e affermava di essere una strega ereditaria. Cochrane respingeva l’idea che fosse necessario lavorare nudi, di qui il suo tipo di congrega è venuto ad essere denominato come “Congrega tunicata” e la corrente derivata dalla sua opera definita “tradizionalista”. I suoi membri indossavano tuniche nere, che rappresentano la notte e la segretezza: indossano la tunica perché prima di tutto preferiscono operare all’aperto e in secondo luogo argomentavano  che il potere di una strega se non può penetrare uno strato di stoffa allora deve essere un potere troppo debole per fare alcunché. Cochrane usava molte meno parole di Gardner e Doreen lo riteneva più in armonia con le pratiche degli antenati. Tuttavia venivano osservate le medesime celebrazioni di Gardner: la Luna Piena e i quattro Grandi Sabbat , Candlemas, la notte di Valpurga (May Eve), Lammas e la vigilia di Ognissanti (Halloween). Celebrava anche gli Equinozi e i Solstizi, ma dava ad essi minore importanza. Robert Cochrane, morto suicida nel 1966, è inoltre un personaggio singolare: i suoi rituali sono imperniati proprio attorno all’improvvisazione e all’esaltazione sciamanica. Affermava di aver ereditato i suoi poteri e la sua vocazione da una lunga e consolidata tradizione familiare, non sapremo mai tuttavia se quello che affermava fosse vero. Convinto che tutto ciò che riguardava la Vecchia Religione andasse mantenuto assolutamente segreto era sulla sponda opposta rispetto a Gardner. Alla sua morte non si creerà una vera e propria corrente, solo anni dopo Evans Jones in “Witchcraft: a tradition renewed” metterà per iscritto la ritualistica basata sui dettami di Robert.

 

Sarà solo dopo la morte di Gardner che il fenomeno delle correnti e delle varie scissioni assumerà delle proporzioni tali da diventare quasi la regola nella Wicca. Gardner morì nel 1964 sulla nave che lo riportava in Inghilterra dal Libano, dove aveva svernato. Fu sepolto nel porto più vicino a Tunisi. Raymond Buckland, che aveva conosciuto Gardner circa un anno prima della sua morte ed era stato da lui iniziato, nei primi anni sessanta va in america  e sarà il primo a diffondere la Wicca nel nuovo continente.

 

Intanto Patricia Crowther diventa la direttrice del museo di stregoneria sull’Isola di Mann e sostanzialmente prende idealmente il posto di Gardner, aiutata dal marito Arnold. In questo clima emerge una nuova figura che avrà una grande rilevanza per la Wicca: Alex Sanders. Sanders dopo aver tentato inutilmente di entrare in una Congrega gardneriana, compresa quella di Patricia, riuscirà ad entrare in possesso di una copia del Libro delle Ombre di Gardner e creerà una sua Congrega assieme a Maxime, sua moglie, diventando un personaggio estremamente discusso e criticato soprattutto dai gardneriani. Patricia commetterà l’errore di criticarlo e di accampare un’ortodossia che era impossibile da rivendicare proprio perché nel paganesimo c’è una tradizione, ma non un’ortodossia, e farà solamente un favore ad Alex che si dichiarerà addirittura il re delle streghe.

Sanders era un personaggio con un grosso senso dell’umorismo e molto istrionico, un po’ come Crowley: gli alexandriani saranno un ramo parallelo all’interno della wicca. Con Janet e Stewart Farrar i massimi esponenti di questa corrente (iniziati da Sanders nel 1970) il metodo alexandriano acquista una forma e un’operatività senza pari. A differenza dei gardneriani, gli alexandriani sono più vicini alla magia rituale come modus operandi (nell’uso della spada per esempio), e si sente anche una certa influenza cabalistica proprio per questo più stretto legame con la magia.

 

Sempre in questi anni di intensa fioritura della stregoneria Wicca, Victor Anderson e la moglie assieme a Gwydion Pendderwyn daranno vita alla tradizione feerica, la faery Wicca, che avrà un grosso debito con la corrente alexandriana. Pendderwyn infatti durante un viaggio in Inghilterra ha un incontro con una Congrega di streghe alexandriane che gli forniscono una copia del Libro delle Ombre. La faery Wicca si basa sulla fede nel Piccolo Popolo e sulle tradizioni legate alle fate, agli gnomi e ai folletti. Esponente di spicco di questa corrente sarà la strega Starhawk, il cui libro “The Spiral Dance” , pubblicato nel 1979, venderà negli Stati Uniti, milioni di copie.

 

In America anche Raymond Buckland, dopo aver diffuso la Wicca secondo la “traditional gardnerian Wicca”, fonderà una corrente a se stante. E’ il 1973 e pubblica “The complete book of Saxon Wicca” creando a tutti gli effetti la Seax Wica, che si rifà alla tradizione sassone eliminando quelle influenze pagano classiche e in particolare celtiche tipiche della Wicca gardneriana e alexandriana.

 

Sempre negli Stati Uniti Morgan McFarland seguendo una tradizione molto simile a quella gardneriana e alexandriana aveva fondato la Dianic Wicca, in cui la Dea assume un ruolo molto più centrale nel culto. Nella Dianic Wicca convergeranno un grandissimo numero di femministe e donne di tutte le estrazioni sociali facendone una delle correnti più forti; vicino a questa corrente e spesso confusa con essa c’è la Dianic Feminist Wicca in cui il culto della Dea assume una forma monoteistica. Una celebre sacerdotessa Wicca molto vicina alle correnti femministe è Phyllis Currott, che ha pubblicato vari libri e che ha notevolmente influenzato la Wicca americana.

 

Il fiorire delle correnti è continuo e costante quasi quanto l’espandersi della Wicca: nel 1974 verrà organizzato a Minneapolis il Concilio delle Streghe Americane, nel tentativo di elaborare un credo che accomuni tutti i Wiccan. Il concilio, fra non poche difficoltà, riuscirà in quest’intento e da allora la Wicca si è dotata di un suo documento che stabilisce al di là delle differenze i suoi fondamenti: il Rede.

 

Nel 1979, in Arizona, una nuova corrente prenderà forma la fearie Wicca (da non confondersi con la feary Wicca), dopo la pubblicazione del libro di Arthur Evans “Witchcraft and the gay counterculture” : parecchi omosessuali si erano avvicinati alla stregoneria, da qui la nascita di questa nuova corrente che vede le Congreghe composte prevalentemente da gay.

 

Ormai molte cose sono cambiate, con la pubblicazione nel 1978 di “Witchcraft for tomorrow” di Doreen Valiente si afferma a chiare lettere che tutti hanno diritto di essere pagani se lo vogliono: l’egemonia dei gruppi, delle correnti e delle iniziazioni è finita e sarà in questo testo che la Valiente proporrà un rituale completo di autoiniziazione. La Wicca è ormai un fenomeno di così vaste proporzioni, in particolare negli Stati Uniti, da non poter più essere relegato ad una singola tradizione. E’ il momento che vede lo sviluppo delle Congreghe di eclettici che non aderiranno a nessuna tradizione in particolare, ma che prenderanno quanto c’è di buono da ciascuna corrente. Doreen Valiente aveva intanto partecipato alla creazione della Pagan Federation britannica, un’organizzazione che ha creato collegamenti fra i gruppi pagani e della Wicca in Gran Bretagna e oggi in tutto il mondo. Doreen malgrado la consapevolezza delle profonde divergenze tra i gruppi della Wicca sia a livello di tradizione che di credenze e di pratica, affermò proprio in uno dei suoi ultimi interventi per la Pagan Federation che se agli iniziati degli antichi misteri si insegnava a dire “Io sono figlio della Terra e del Cielo Stellato e non c’è parte di me che non sia degli Dei”, oggi chi crede a questo ed è genuinamente pagano deve considerare questo insegnamento non solo per se, ma anche per gli altri. Per questo dovrebbero cessare le liti tra Congreghe solo perché esse fanno cose diverse dal modo in cui le facciamo noi. Questo non vuole affatto arrestare lo svilupparsi di altre esperienze.

 

Una delle ultime, cominciata negli anni novanta, è stata guidata da Raven Grimassi che ha riportato la Wicca nel solco della tradizione italiana (anche se leggendo i suoi scritti ci si accorge che l’italianità è alquanto manierata), è la Traditional Italian Witchcraft o Stregheria. Alcuni di questi come i tradizionalisti di Cochrane non si riconoscono nella Wicca. Molte altre correnti per lo più si muovono nell’area delle correnti principali che qui abbiamo elencato, e altri che non si riconoscono nella Wicca lo fanno più che altro per una sorta di manierismo che per delle reali divergenze concettuali, meno ancora per il fondamento storico delle varie tradizioni che resta sempre abbastanza nebuloso. Per concludere con  questa ampia panoramica è bene ricordarci, come ci chiedeva la Valiente che:

 

“Streghe, pagani o in qualsiasi altro modo ci definiamo, le cose che ci uniscono sono più importanti delle cose che ci dividono.”