Amici

 

C'è stato un momento tanti tempo fa che vi ho odiato, ho odiato di voi quello che rappresentate, quello che dite di me,pensate che non abbia mai sentito i vostri pensieri?
Sono sprezzanti, sono pungenti, fanno male, ho lasciato che questi pensieri entrassero in me, penetrassero in me,e li trovassero terreno fertile per la rabbia,l'odio, la violenza inaudita,
piu' forte dello scoppio di una bomba,ma piu' silenziosa dello spazio piu' profondo,nessun fragore,solo energia,enorme, mostruosa.
Ho lasciato che quell'energia si destasse dentro di me e non ci sono riuscito, è rimasta li a lungo,pensavo che la causa di tutto fosse il vostro pensiero e ho cercato in voi il modo di risolvere il mio problema.
Da voi ho ricevuto altra energia che non ha fatto altro che aumentare quella dentro di me.
La domanda, si faceva sempre piu' forte, chi sono? cosa sono?
Come un tamburo picchiato da mille mani il cuore in gola,e poi di nuovo via a cercare nuove domande per non sentire quelle che mi facevano male, e alle nuove domande aggiungevo mille risposte, che generavano mille domande, e il circolo non si chiudeva piu', sempre odio verso di voi, odio per la vostra incomprensione, non capivo, fuggivo, e ovunque andavo non facevo altro che cadere verso il vuoto e il buio dentro di me.
Ogni volta aggiungevo odio all'odio, voce alla voce di un pensiero, ma fuggivo sempre la domanda.
Una mattina, un'alba di un giorno qualsiasi per voi, come tutti gli altri giorni,cosa distingue un giorno qualsiasi da un giorno particolare per voi? Se in quel giorno non succede niente?
Proprio quel nulla è il mio particolare. Quel giorno ho mutato il mio punto di vista, quel giorno ho cambiato lato della strada, ero soddisfatto, non vi odiavo piu', finalmente provavo compassione per voi, per le vostre ferite in putrefazione,carne morta,non si puo' odiare della carne morta che non sa di esserlo.
Allora mi sono sentito superiore, forte, industruttibile e invincibile e li la rivoluzione in me è stata pesante e mi sono reso conto che tutto era solo la mia illusione, e che altro non era che la dimostrazione della mia distruttibilità, fallibilità e ignoranza.
Compassione per voi e odio nei miei confronti,come causa io stesso delle mie paure e frustrazioni.
Odio forse derivato dalla autocommiserazione e autolesionismo.
Adesso fuggivo da me stesso cosciente di farlo, e non piu' fuggivo da me stesso pensando di fuggire da voi.
La domanda si faceva sempre piu' forte: chi sono? cosa sono?
A spada tratta verso la ricerca della risposta dentro di me, perche' avrei dovuto smettere di cercare? Chi sono? Cosa sono?
Nella frustrazione della domanda continuavo a fuggire la risposta, e il circolo non si chiudeva mai, pur essendo dall'altro lato della strada, la fine della strada non la trovavo mai.
Cosa cambia se odi fuori o dentro, comunque odi...
Non c'è alcuna differenza, puoi stare su qualsiasi lato della strada che se la strada che hai preso è tonda non arriverai mai da nessuna parte, continuerai a girare in tondo...
Alla fine credo di dovervi ringraziare, e lo faccio di cuore, in fondo non credo di poter fare altro.
Ne io ne voi abbiamo mai capito questo, che ne io ne voi siamo qualcosa.
La stessa compassione che provo per voi la provo per me.
Ne io ne voi siamo qualcosa, non siamo niente, nulla,solo quello che pensiamo di essere, e quello che pensano gli altri che noi siamo,.
Ogni sorta di spreco di energia per cambiare lo stato delle cose, è solo rinchiudersi nella stessa strada tonda di sempre.
L'unico modo per uscirne non è una strada infatti, è trovare il coraggio di avventurarsi nello sterrato.
Proprio la dove vi hanno sempre insegnato a non andare perchè troppo pericoloso per voi e per gli altri.
Ma troppo pericoloso per chi?
Per chi se noi non siamo nulla?
Grazie a voi.
Grazie a voi perchè avete pensato sempre di fare del bene.
Grazie a voi che mi avete insegnato a dubitare di tutto.
 

Paolo.

Completato il 04/12/2003