In
un altopiano dell’appenino ligure si incontrano un barbone e un
prete di citta’ .
B=
Barbone
P=
Prete.
B:
Buongiorno Padre!
P:
Buongiorno a lei buon’uomo!
B: Cosa fa da queste parti ?
P:
Sono venuto su questa collina sulle alture per sentirmi piu’
vicino a Dio e per riflettere un po’ su un paio di questioni, il
silenzio di questi luoghi mi aiuta a riflettere... E lei ?
B:
Io sono qui, facevo due passi , mi piace ogni tanto venire qui su ,
mi aiuta a non pensare, se non sono indiscreto, su quali questione
deve riflettere?
P:
Devo prendere una decisione in merito ad un ragazzo dell’oratorio,
mi da da pensare.
B:
Capisco, si comporta male?
P:
No assolutamente, anzi , è bravissimo , studia e si impegna , ha il
tempo per giocare a pallone e anche per pregare... è proprio un
bravo ragazzo...
B:
Bhe’... allora qual è il problema?
P:
Non è lui il problema , ma i suoi genitori, sua madre è morta
l’anno scorso..
B:
Continuo a non capire il problema...
P:
Vede , ho saputo che sua madre si è suicidata e il padre del
ragazzo non ha voluto dirlo al ragazzo per non farlo stare male..
B:
Capisco, e cosa gli ha detto?
P:
Questo ragazzo aveva solo 15 anni , e il padre gli ha detto che è
stato un’incidente...
B:
Capisco... e lui crede che sia stato effettivamente un’incidente?
P:
Si , pero’ non mi sembra giusto che lui non sappia la verita’ ,
il suicidio è un peccato, e secondo me è giusto che lui sappia
quello che sua madre ha fatto, potra’ giudicare sua madre per
quello che era veramente.
B:
E quindi lei , conoscendo la verita’ ritiene che sia il caso di
darla al ragazzo...
P:
Si esattamente.
B:
E secondo lei questo potrebbe servire a lui?
P:
Non è una questione di servire o no, ma una questione di giusto o
sbagliato...
B:
Quindi secondo lei sarebbe giusto, e quindi bene dire questo al
ragazzo?
P:
Si ovviamente, la mia fede mi impone di dire la verita’
sulle questioni, non posso mentire...
B:
Mi scusi ma in questo caso non mentirebbe, sarebbe omissione , non
le pare?
P:
Bhe’ si , da un certo punto di vista si, pero’ il ragazzo non
saprebbe la verita’ , e la verita’ è una cosa giusta..
B:
Anche io una volta la pensavo come lei... Credevo che la verita’
fosse giusta e che per nessuna ragione al mondo si dovesse tenere
nell’ignoranza la gente sulla verita’... Ma poi mi sono
ricreduto...
P:
Come sarebbe a dire ricreduto?
B:
Si... pensavo alle cose in termini di bene e male.... e la verita’
la mettevo sulla bilancia del bene, cosi’ mi avevano insegnato a
considerarla...
P:
Giustamente..
B:
Non proprio direi... la verita’ sta al di sopra del concetto di
bene e male...
P:
Non capisco... nulla sta al di sopra del concetto di bene e male...
Solo Dio ...
B:
Non mi fraintenda , non sto parlando di Dio, sto solo parlando di
verita’ e di bene e male...
P:
Bhe’ , ma le cose sono legate..
B:
Direi che la sua è deformazione professionale , padre... Lei vede
Dio anche dove non c’entra...
P:
Ok ok non parliamo di Dio, mi spieghi cosa intende allora...
B:
Quando ero piu’ giovane , le ho detto, anche io la pensavo come
lei , poi un giorno mi sono reso conto che la verita’ è qualcosa
che trascende il comune senso di bene e male... e va al di la’...
P:
M, e quindi?
B:
E Quindi mi sono fatto trascinare dalla mia razionalita’ verso
l’unico punto che puo’ essere compreso da lei stessa, il
relativismo.
P:
Ah , ho capito... quindi secondo lei tutto è relativo, il bene e il
male sono due concetti che si uniscono uno con l’altro in una
specie di tao.
B:
si , si puo’ dire che è cosi’..
P:
Interessante, e quindi ?
B.
E quindi nulla in realta’ , la mia razionalita’ non puo’
andare oltre a questo, per lei questo è il limite... il cammino che
ha fatto è lungo, ma è giunta alla conclusione della sua meta.
P:
Cosa significa quello che sta dicendo?
B:
Che oltre c’è di piu’... moolto di piu’...
P:
Ah e quindi lei è giunto finalmente alla fede e a Dio...
B:
m, non è facile padre che lei comprenda, lei si è fermato qui.
P:
Cosa sta cercando di dirmi?
B:
Oh nulla, non le ho detto nulla in realta’ , lei ha gia’ trovato
il suo limite, ma ho l’impressione che non abbia intenzione di
superarlo, forse il concetto di Dio e la fede ,come la chiama lei,
per lei è proprio la naturale difesa contro quello che la spaventa
di piu’...
P:
E cosa mi spaventerebbe?
B:
Quello che c’è oltre quello che lei puo’ comprendere e gestire
con la sua razionalita’, la sua fede e il suo concetto di Dio fa
parte proprio di questo insieme di cose.
P:
Mi scusi ma, ... , parlavamo del suo relativismo, a cui lei si è
fermato e quindi anche lei è al mio stesso punto...
B:
Stia attento , non ho detto che IO mi sono fermato al relativismo,
ho detto che la mia razionalita’ lo è.
P:
Ma lei E’ la sua razionalita’...
B:
Non sia sciocco, non tutto è oro quel che luccica, ma non tutto è
cacca cio’ che è marrone...
Le
piace il cioccolato?
P:
Mi prende in giro?
B:
No assolutamente, ho molto rispetto per voi uomini di fede..
P:
Ho come l’impressione che lei abbia girato questo discorso per suo
uso e consumo, quello che dice mi ha fatto venire mal di testa, e io
che ero venuto quassu’ per schiarirmi le idee...
B:
Appunto... Magari lo ha fatto...
P:
E poi scusi, siamo andati fuori tema, il punto era se era giusto o
sbagliato dire quel ragazzo che sua madre si è suicidata o no...
Abbiamo fatto tanto parlare e non abbiamo risolto il problema.
B:
Se la vuole vedere cosi’...
P:
E quindi secondo lei è giusto o sbagliato dire la verita’ sulle
cose alla gente?
B:
Se dovessi risponderle con la mia razionalita’ le risponderei
“Dipende”
P:
M, da cosa?
B:
Dal mio razional considerare buono o cattivo il fatto che quella
persona sappia la verita’...
P.
Be’ certo non fa una grinza.
B:
Lei comunque non mi ascolta..
P:
In che senso?
B:
Fa finta di non vedere le parti di quello che dico che non vuole
vedere... Lei sta solo sentendo quello che le dico...
P:
E cosa dovrei fare?
B:
Ascoltare...
P:
Non capisco...
B:
Lei mi ha chiesto secondo me è giusto o sbagliato dire la verita’
su tutto alla gente, e io le ho risposto con la mia razionalita’
“dipende”...
P:
Ho capito, e io le ho chiesto “da cosa?”
B:
Appunto, le domande potevano essere molteplici e lei mi ha fatto
quella piu’ superficiale di tutte..
P:
Mi faccia pensare... ... ....
B.
Appunto....
P:
Cosa mi avrebbe risposto se no?
B:
Cosa le avrei risposto se no cosa?
P:
Se no mi avesse risposto con la razionalita’ ...
B:
Be’ , le avrei risposto “Dipende”
P:
Uguale allora...
B:
No ... totalmente diverso...
P:
Mi scusi ma è la stessa risposta...
B:
No cambia radicalmente il “da cosa?” di questo dipende...
P:
E da cosa dipende adesso?
B:
Gia’, dipende in quanto tempo riusciro’ a valutare quando lei
sara’ pronto per ricevere questa risposta, allora le rispondero’
...
P:
Pronto, devo essere pronto per sentire quello che lei pensa su
questa cosa?
B:
No deve essere pronto ad ASCOLTARE quello che ho da dirle...
P:
...
B:
Non era venuto qui per schiarirsi le idee?
P:
Bhe’ si... Ma ora sono piu’ confuso di prima... Ma... Lei chi è?
B:
Non è importante, sappia solo, per ora, che la stavo aspettando...
Paolo
26/5/2005
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