La Diga

 

Un giorno ho chiuso gli occhi e mi sono trovato su una diga in mezzo al mare, il mare era agitato, in tempesta, e con tutte le sue forze cercava di abbattere la diga.

C’erano onde lunghe e forti che quasi riuscivano nel loro intento, altre piccole e deboli che sembravano non sentire il volere del mare.

Osservavo questi eventi con il distacco di chi non puo’ fare nulla e non è coinvolto in una guerra che non lo riguarda.

Non provavo pena o rimorso per quelle onde il cui intento era vano, che si spegnevano sulla diga con tutta la loro forza.

Poi, d’un tratto divenni un’onda, mi sentii crescere da lontano, dai reconditi anfratti profondi del mare, senza nessuna volontà mi sentii crescere dentro e nacqui sul pelo dell’acqua, ogni metro la mia forza era maggiore, e sentivo sempre piu’ il mare dentro di me.

In quel momento vidi la diga da lontano e la voglia di abbatterla fece capolino in me…

Presi tutte la mie forze e mi diressi sparato verso di lei, la paura era tanta, vedevo le mie sorelle morire e provavo tristezza per loro e per la loro condizione.

Al momento dell’impatto ebbi un’esitazione, poi piu’ nulla…

Ritornai ad essere l’uomo. Le onde continuavano a gettarsi sulla diga cercando di abbatterla .

Adesso pero’ le vedevo con altri occhi, non ero piu’ distaccato, ero l’uomo sulla diga con la comprensione delle onde e del loro essere…

Mi resi conto di non essere poi cosi’ diverso da quelle onde.

Sono come loro, lanciato verso la diga, mosso da una motivazione che non conosco, verso una meta che non conosco, e intorno a me vedo morire tutti quelli come me, per le stesse motivazioni, provo pena per la loro sorte che è anche la mia, e provo pena per me.

Mi attacco a qualcosa, uno scoglio, una diga, un’altra onda per cercare di rimanere a galla ma finisco sempre per morire sott’acqua…

Ma finche’ sono onda non ho questa visione d’insieme che mi permettedi comprendere.

Se solo riuscissi ad essere l’uomo sulla diga allora mi immergerei tranquillo, senza paura di quel buio che c’è la sotto che credo che sia la mia fine invece è il mio vero inizio.

 

Paolo

Completato il 13/2/2004